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Progetto di dittatura globale?

Ultimo Aggiornamento: 21/11/2008 13:31
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21/11/2008 13:31

Dio a servizio degli uomini contro i poteri politici disumani
Il messaggio di Daniele è che Dio distrugge i poteri politici disumani che, con la loro ingiustizia e crudeltà, opprimono i popoli. Dopo aver ridotto alla rovina o all’impotenza questi regni, Dio inaugurerà un regno universale di carattere umano, degno dell’uomo.
Non sorgerà un impero in più che si aggiungerà alla serie, ma si instaurerà una nuova maniera di regnare, umana, non bestiale, garantita dal figlio dell’uomo.
Missione del Cristo è quella di effondere all’umanità una vita di
qualità divina, che trasforma l’uomo interiormente infondendogli una nuova vitalità.
Con l’immagine del figlio dell’uomo, gli evangelisti vogliono indicare il trionfo dell’umano sul disumano, cioè la progressiva scomparsa dei sistemi che ostacolano lo sviluppo dell’uomo, e, di conseguenza,la possibilità per l’umanità di avanzare nel cammino della sua maturazione e pienezza.
Nei vangeli, il figlio dell’uomo indica colui agisce in terra come Dio stesso (Mt 9,6), colui che rende presente il divino e la sua forza di vita nella storia umana, e per questo rappresenta il massimo dell’umanità, l’Uomo per eccellenza.
In Gesù si realizza in pienezza la creazione dell’uomo, portandolo a una pienezza umana che include la condizione divina. Il suo impegno d’amore senza limiti agli uomini lo porta al massimo delle possibilità umane e allo stesso tempo lo pone in piena sintonia con la realtà divina, che, essendo amore (1 Gv 4,8), non può non comunicarglisi.
Pertanto figlio dell’uomo appare come il punto d’incontro tra il
massimo dell’umano e la realtà di Dio, il luogo dove s’incontra e si fonde l’umano con il divino (“Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo”, Gv 1,51). Il Messia, contrariamente alle attese del popolo, non sarà un leader politico, ma il detentore della pienezza umana e, con essa, della condizione divina. La sua missione è aprire agli uomini il cammino verso una pienezza come la sua. Gesù non è un sovrano al quale sottomettersi, ma il modello d’uomo al quale ognuno può aspirare.
La pienezza raggiunta dal Cristo non è un privilegio unico, ma Gesù, colui che battezza in Spirito santo (Mt 3,11; Mc 1,8; Lc 3,16; Gv 1,33,) comunica ad altri lo stesso Spirito che è in lui. La partecipazione dello Spirito ricevuto da Gesù indica che altri uomini entrano nella via della pienez-za umana e che la denominazione il Figlio dell’uomo include anche loro (“Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia”, Gv 1,16).
L’impegno d’amore di Gesù, per quanto eccezionale e straordinario, è dentro le capacità umane.
Figlio dell’uomo è Gesù, colui nel quale risiede la pienezza dello
Spirito, ma è anche modello dello sviluppo umano, connotando pertanto un potenziale senso estensivo a tutti gli uomini. Nel figlio dell’uomo gli evangelisti uniscono due concetti: quello dell’Uomo per eccellenza e quello del prototipo di tutta l’umanità. Gesù, che è al vertice della condizione umana è allo stesso tempo modello e meta per tutti.
Gesù, figlio dell’uomo, pienezza dell’umanità e manifestazione
visibile del Dio che “nessuno ha mai visto” (Gv 1,18),
nell'insegnamento e nella pratica si è mostrato come un Dio a servizio degli uomini (Mt 20,28; Mc 10,45; Lc 22,27; Gv 13,1-16) e ha distrutto il concetto di dominio proponendo, e dimostrando di essere, un Dio liberatore.
L'immagine che Gesù ha proposto, completamente sconosciuta nel panorama religioso dell’epoca, cambia radicalmente il concetto di Dio e segna il passaggio dalla religione (intesa come ciò che l’uomo deve fare per Dio) alla fede (quel che Dio fa per l’uomo): non più l'uomo al servizio di Dio, ma Dio al servizio degli uomini.
Questo cambiamento provoca uno sconquasso nella società religiosa come in quella civile, che si sentono minacciate nelle loro stesse radici.
In ogni religione veniva insegnato che l'uomo aveva il compito di servire il suo Signore, un Dio presentato sempre come esigentissimo sovrano che continuamente chiedeva agli uomini, sottraendo loro cose, tempo, energie.
La nuova immagine proposta da Gesù, di un Dio a servizio degli uomini, un Dio che, anziché togliere, dona, e che anziché diminuire l'uomo lo potenzia è alla base della dignità e della libertà dell'individuo.
Questo nuovo volto di Dio comporta un profondo cambiamento non soltanto nel rapporto dell'uomo verso Dio, ma pure in quello tra gli uomini, inaugurando una nuova relazione nella quale viene esclusa qualunque forma di dominio: se Dio stesso non domina, ma serve, nessuno può più dominare gli altri e tantomeno può farlo in nome di DIO

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