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Ultimo Aggiornamento: 03/12/2008 14:22
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24/11/2008 21:54

PER CONOSCERE MEGLIO: Rosario e preghiere ripetitive

RIPORTO QUESTE DOMANDE/RISPOSTE NON PER UN ACCANIMENTO GRATUITO O
ANTIECUMENICO VERSO I FRATELLI EVANGELICI, PER I QUALI NUTRO AFFETTO E
CONDIVIDO SPERANZA DI SALVEZZA, MA SOLO PER FAR NOTARE GLI "ERRORI"
TALVOLTA GROSSOLANI, TALVOLTA GRAVI DEL LORO CONOSCERE IL VERO CRISTO
E LA SUA VERA VOLONTA'.

ERRORI A CUI DOBBIAMO SAPER RIBATTERE CON LA VERITA DEL CRISTO, CHE LA
NOSTRA MADRE CHIESA CI INSEGNA, EDUCANDOCI PERCHE' POSSIAMO ESSERE
"pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della
speranza che è in voi."

DVB

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Domanda

Alcuni protestanti mi hanno citato quest'altro versetto: "Ora, nel
pregare, non usate inutili ripetizioni come fanno i pagani perché essi
pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole" (Mt
6,7).
E hanno concluso: vedete che la Chiesa cattolica nel Rosario vi fa
ripete sempre la stessa preghiera?

Risposta

1. Quando il Signore chiede di non fare inutili ripetizioni sta
dicendo che la preghiera dei cristiani deve essere diversa da quella
dei pagani.
I pagani infatti erano convinti che gli dei talvolta fossero sovra pensiero.
In questo senso il profeta Elia prende in giro i sacerdoti di Baal,
che non venivano ascoltati dai loro dei. Era già mezzogiorno e da
diverse ore essi gridavano a Baal. E diceva loro: "Gridate con voce
più alta, perché egli è un dio! Forse è soprappensiero oppure
indaffarato o in viaggio; caso mai fosse addormentato, si sveglierà"
(1 Re 18,27).

2. Tuttavia Gesù stesso ha chiesto di essere insistenti nella
preghiera. E sulla necessità della preghiera insistente (e cioè della
preghiera che torna sempre sul medesimo argomento) racconta una
parabola molto bella:
"C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva
riguardo per nessuno. In quella città c'era anche una vedova, che
andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario.
Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non
temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così
molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a
importunarmi». E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il
giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano
giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che
farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà,
troverà la fede sulla terra?" (Lc 18 2-8).
Come vedi, il Signore chiede di domandare notte e giorno per cause che
ci stanno particolarmente a cuore.
San Tommaso a proposito della preghiera insistente dice che la
preghiera insistente fatta agli uomini ci rende ad essi fastidiosi,
mentre la preghiera insistente fatta a Dio ci rende a Lui familiari e
amici.
Come vedi, la preghiera insistente non serve a Dio, ma serve a noi:
per purificarci, per santificarci, per farci diventare familiari e
amici di Dio.

3. Quando i protestanti dicono che il Rosario è una preghiera
ripetitiva dimostrano di non aver capito niente di questa preghiera e
di essere rimasti solo alla scorza.
Durante questa preghiera i credenti sono chiamati a contemplare gli
eventi della vita di Cristo e a rifletterne vita e luce sulla loro
esistenza quotidiana.
La ripetizione dell'Ave Maria sta a ricordarci che questa
contemplazione va fatta mettendosi dal punto prospettico migliore di
tutti: la mente e il cuore di Maria.
Giovanni Paolo II, nella sua bella lettera sul Rosario, ha scritto:
"Il Rosario, proprio a partire dall'esperienza di Maria, è una
preghiera spiccatamente contemplativa.
Privato di questa dimensione, ne uscirebbe snaturato, come
sottolineava Paolo VI: «Senza contemplazione, il Rosario è corpo senza
anima, e la sua recita rischia di divenire meccanica ripetizione di
formule e di contraddire all'ammonimento di Gesù: 'Quando pregate, non
siate ciarlieri come i pagani, che credono di essere esauditi in
ragione della loro loquacità' (Mt 6,7).
Per sua natura la recita del Rosario esige un ritmo tranquillo e quasi
un indugio pensoso, che favoriscano nell'orante la meditazione dei
misteri della vita del Signore, visti attraverso il Cuore di Colei che
al Signore fu più vicina, e ne dischiudano le insondabili ricchezze»"
(Rosarium Virginins Mariae 12).

4. Purtroppo succede che la recita del Rosario sia distratta e che
infine si ripetano meccanicamente tante Ave Maria.
Quando capita questo, bisogna dire che si è recitato il Rosario solo
in maniera materiale. Il Rosario, per essere tale, richiede
essenzialmente la contemplazione del mistero.
Ma se non c'è la contemplazione del mistero, vi è tuttavia una
ripetizione di belle espressioni evangeliche che ci mettono alla
presenza di Maria e che ci rendono partecipi della sua pace e della
sua serenità.
Penso che sia questo il motivo per cui tanti, pur non recitando il
Rosario come si dovrebbe, non riescono a disfarsene e lo trovano
indispensabile per la loro vita.

da un sacerdote

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