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Dizionario delle più grandi eresie

Ultimo Aggiornamento: 27/11/2008 18:42
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27/11/2008 18:29

Docetismo- Eresia cristologica che appare già verso la fine dell’età apostolica, si diffonde nei primi anni del secolo II e lascia la sua impronta nella maggior parte dei sistemi gnostici. Per i docenti l’umanità di Cristo era solo apparente; negavano quindi, come si esprime sant’Ignazio di Antiochia ai fedeli di Smirne, che “Gesù Cristo è veramente uscito dalla razza di David, secondo la carne... veramente nato da una Vergine... è stato veramente trapassato dai chiodi nella sua carne”; che “l’Eucarestia è la carne di Cristo, la carne che ha sofferto per i nostri peccati, la carne che il Padre, nella sua bontà, ha resuscitato”

 (Ad Eph.).

Donatismo- Affermatosi dapprima come uno scisma nella Chiesa africana, il donatismo non tardò molto a diventare anche un’eresia. Sorse dall’opposizione di alcuni vescovi nella Numidia alla nomina di Ceciliano ad arcivescovo di Cartagine, accusato di essersi fatto consacrare da Felice di Aptonga, considerato come uno dei “traditores”, di coloro cioè che durante la persecuzione di Diocleziano avevano obbedito agli editti dell’imperatore del 303 consegnando i libri delle Sacre Scritture. Un concilio di settanta vescovi della Numidia depose Ceciliano, sostituendolo con Maggiorino, trovò un capo e un organizzatore. Nonostante la sua buona volontà di far rientrare i dissidenti nella fila della Chiesa cattolica, Costantino imperatore non ci riuscì; i dissidenti divennero ancor più fanatici perseguitando i cattolici e distruggendo le loro chiese (circumcelliones). Parminiano successore di Donato dal 355 al 391, e il vescovo di Cirta Petiliano, il maggior esponente del donatismo, ai tempi di sant’Agostino, furono i più focosi sostenitori della setta con i loro scritti. Nonostante l’azione dottrinale di Ottavio di Milevi e di sant’Agostino l’intervento dell’imperatore Onorio nel 405 che ili perseguitò come eretici e portò un po’ di pace nella Chiesa africana, i donastici sopravvissero fino alla conquista araba del 650. La loro dottrina era assai semplice: sostenevano che la Chiesa visibile è composta soltanto di giusti e di santi e che i sacramenti sono invalidi se amministrati da un ministro indegno.


Encratismo- Da encràteia, che significa astinenza, temperanza. Dottrina a sfondo ascetico, di cui il più noto rappresentante fu Taziano nel secolo II. Partendo dal principio gnostico della materia intrinsecamente cattiva, considerava come peccato l’unione matrimoniale, proibiva l’uso della carne del vino, pretendeva che il sacrificio eucaristico si facesse con la sola acqua, e rigettava le ricchezze come peccato. Nel secolo IV, l’encratismo rivisse nei discepoli dell’asceta cappadoce Eustazio di Sebaste; fu combattuto da sant’Anfilochio vescovo di Iconio e condannato in un sinodo del 390 a Sido in Panfilia.

Euchiti- Setta eretica diffusasi nell’Asia Minore verso la fine del secolo IV. Sosteneva l’unione personale del demonio col peccatore e di Dio col giusto, in una specie di panteismo. I suoi seguaci furono chiamati così  perchè facevano assegnamento solo sulla preghiera per scacciare il demonio e unirsi ipostaticamente a Dio. Furono condannati a più riprese; così nel sinodo di Sido del 390 e nel Concilio di Efeso del 431.

Febronianesimo- Dottrina che prende il nome da Febrionio, pseudonimo del vescovo ausiliare di Treviri Giovanni Nicola von Hontheim, autore del libro De statu Ecclesiae et legitima potestate Romani Pontificis, etc. stampato nel 1763. Per Febronio, giudici della fede per diritto divino sono soltanto i vescovi, i quali, con l’aiuto della potestà civile, possono deporre il Papa se esorbita dalle sue competenze, perchè questi non è che un primus inter pares e l’esecutore dei canoni conciliari; nessuna legge pontificia ha valore se non è approvata dai vescovi. Il febronianesimo trovò favore presso il re-sacrestano, Giuseppe II, il quale pretese trattare come affari di Stato tutto quello che riguardava l’organizzazione esterna della Chiesa e proibì ai suoi vescovi ogni comunicazione con Roma (giuseppinismo). Le dottrine febroniane furono condannate nel 1764, e ancora nel 1766, 1771 e 1773.

Fideismo- In opposizione alla tendenza razionalista del secolo scorso, l’abate Bautain, professore a Strasburgo e poi a Parigi, sostenne l’incapacità della ragione a stabilire delle verità religiose, che non ci possono venire se non dalla fede tradizionale. Fu condannato nel 1831,e  nel Concilio Vaticano del 1870 furono denunziati i pericoli del fideismo.

Fratelli del libero spirito- Setta ereticale che si ricollegava, ma esasperandole, alle teorie di Amaury de Bène (m. 1207), maestro di teologia a Parigi, che insegnava un panteismo sostanzialisitco: Dio è in tutto e in tutti è ognuno di noi, essendo un’incarnazione dello Spirito Santo, non può peccare e quindi non ha neanche bisogno di sacramenti. Condannato da Innocenzo III, Amaury si ritrattò, ma la sua eresia, ripresa e sviluppata da Ortlieb, professore a Strasburgo, col nome di Fratelli del libero Spirito, portò all’assoluta negazione dell’autorità, della legge morale e  dei sacramenti, in base al principio che lo Spirito Santo in noi basta a tutto. Tra le sue varie aberazioni morali c’erano anche quelle del libero amore, del nudismo  e della magia. I Fratelli del libero spirito durarono fino al secolo XIV.

Fratelli apostolici- Furono fondati da un francescano, Gerardo Segarelli, che cacciato dal suo Ordine, si mise a predicare nel territorio di Parma contro la Chiesa “ricettacolo di Satana”, nel nome della povertà evangelica e di un misticismo panteistico. Arso vivo il fondatore, il movimento continuò nel territorio di Vercelli sotto la guida di Fra Docino finchè non fu soffocato nel 1307 dopo due anni di guerra.

Fratelli  moravi- Sorsero dagli elementi più moderati degli hussiti raccolti in confraternite in Boemia e in Moravia col nome di “Fratelli boemi” o “Fratelli della legge di Cristo”. Separatisi dalla Chiesa nel 1467, non riconobbero altra autorità che la Scrittura; in seguito si fusero con i riformati. Nel 1722 alcuni membri si trasferirono nella Sassonia e accolti dal conte N.L. von Zinzerdof stabilirono sulle sue terre una comunità politico-ecclesiastica indipendente con proprio culto e con propria costituzione, che prese il nome dal centro di Herrnhut: Confraternita di Herrnhut. Attualmente gruppi della Conferenza di Herrnhut estistono in Germania, Inghilterra, Danimarca, Olanda, Svezia, Svizzera, Stati Uniti e Canada.

Fraticelli- Furono così chiamati quegli Spirituali che non vollero reintrare nell’Ordine fratncescano e si ribellarono all’autorità della Chiesa cercando aiuto nel potere civile, prima dei Colonna contro Bonifacio VIII e poi dell’imperatore Ludovico di Baviera contro Giovanni XXII, e creando una loro Chiesa più “spirituale".

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