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Scott Hahn: da Pastore e Teologo alla Chiesa.

Ultimo Aggiornamento: 28/11/2008 11:17
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28/11/2008 11:08

 Kimberly Kirk

***Gli anni del Seminario***

Kimberly ed io arrivammo al seminario teologico evangelico Gordon-Conwell due settimane dopo esserci sposati. Eravamo entrambi convinti che la teologia evangelica riformata fosse la miglior espressione del cristianesimo biblico. A questo punto, descriverei le mie ricerche come un racconto poliziesco. Passavo al vaglio la Scrittura per scoprire indicazioni su dove trovare l’autentico cristianesimo: volevo obbedire a Dio seguendo la Bibbia, qualsiasi cosa scoprissi.

In seminario conobbi Gerry Matatics che diventò ben presto mio grande amico (più tardi tornerà in questo racconto). Fra gli studenti presbiteriani solo noi due eravamo risoluti nel nostro anticattolicesimo. Così risoluti da pensare che la Confessione di Westminster dovesse mantenere una tesi che molti riformati erano propensi a lasciar cadere: ossia che il Papa è l’Anticristo e che la Chiesa Cattolica/Ortodossa fosse la meretrice di Babilonia.

Quando il Papa arrivò a Boston nel 1979 molti miei compagni di seminari, seppur protestanti, rimasero affascinati da quella sua personalità, molti lo definivano addirittura un “uomo meraviglioso”. Meraviglioso!!! Quell’uomo pretendeva di avere il potere di tenere uniti centinaia di milioni di cuori e di menti, e di impartire insegnamenti ritenuti infallibili al mondo intero! Meraviglioso? Era abominevole! Gerry e io ci demmo così da fare in seminario per mostrare a tutti quanto fosse invece orribile quella figura.

Il mio secondo anno di seminario fu il primo di Kimberly. Lei si iscrisse al corso di etica cristiana. Avevo già seguito quel corso, e sapevo che ci si divideva in piccoli gruppi dei quali ognuno avrebbe trattato uno specifico aspetto della morale. Le chiesi l’argomento su cui avrebbe studiato. “La contraccezione” rispose lei. “La contraccezione?!? Era un tema che lo scorso anno non scelse nessuno.. e poi è un problema da cattolici bigotti. Perché mai una scelta così assurda Kimberly?” ribattei quasi seccato... Lei candidamente mi rivelò le sue motivazioni: “Continuano a venirmi dubbi sul controllo delle nascite, quando tengo discorsi sull’aborto. Non so perché, ma mi vengono. Voglio vedere dunque se su questi argomenti la Parola di Dio dice qualcosa…”. Io chiusi rapidamente: “Se vuoi sprecare il tuo tempo a studiare un non-argomento, fai pure… il tempo è tuo…”. Ero sorpreso ma non preoccupato.

Un paio di settimane dopo un amico mi fermò e mi sembrò entusiasta di alcune cose che Kimberly aveva scoperto trattando del suo argomento. Andato da lei fui curioso di saperne di più. Kimberly mi informò che aveva scoperto che prima del 1930 la posizione di tutte le Chiese cristiane era stata concorde: la contraccezione era sbagliata, in qualsiasi circostanza. Ipotizzai: “Cara, purtroppo ci vuole tempo per eliminare tutte le scorie di quel nefasto Cattolicesimo…”. Lei mi disse: “Guarda che ci sono dei motivi più profondi di quanto credi” e mi consegnò un libro di John Kippley “Il sesso e l’alleanza matrimoniale”. Ero uno specialista della teologia dell’Alleanza. Pensavo di possedere tutti i libri che riguardavano anche solo parzialmente quel concetto, perciò lo presi con curiosità. Lo guardai e pensai, “Liturgical Press” (Edizioni Liturgiche, ndR)??? Questa è roba cattolica! Un papista! Che cosa crede di fare rubando il concetto protestante di Alleanza?

Ero comunque curioso di vedere come veniva perpetrato questo furto. Sedutomi a leggere, dopo molte ore pensai solamente: non è vero! Quello che dice quest’uomo è sensato! La tesi di Kippley era che il matrimonio non è un contratto, implicante soltanto uno scambio di beni e di servizi. Il matrimonio è un’alleanza, che implica uno scambio di persone. Secondo Kippley in ogni alleanza c’è un atto grazie al quale l’alleanza stessa ha luogo ed è rinnovata; e ceh l’atto sessuale dei coniugi è l’atto dell’alleanza. Quando l’alleanza nuziale è rinnovata, Dio può servirsi di ciò per creare una nuova vita. Chiudersi alla vita equivaleva a negare a Dio questa sua prerogativa.

Cominciavo a capire che ogni volta che Kimberly e io vivevamo una notte d’amore, facevamo qualcosa di sacro. E la contraccezione sistematica era una profanazione di questo disegno. Ero impressionato, ma cercavo di non mostrare questi turbamenti. In ogni caso, scoprii con mia enorme sorpresa che sull’argomento perfino Lutero, Calvino, Zwingli, Knox e gli altri avevano mantenuto la stessa posizione che oggi difende solo la Chiesa Cattolica/Ortodossa.

Cominciai a sentirmi a disagio. Quella Chiesa era la sola ad insegnare ancora quella verità tanto impopolare. Non sapevo come reagire a quella scoperta. Ricorsi a un vecchio modo di dire della mia famiglia: “Anche un maiale cieco può trovare una ghianda”. Voglio dire, dopo duemila anni almeno una dovevano pur azzeccarla! Cattolico o no, questo concetto era vero. Perciò buttammo i contraccettivi che stavamo usando e ci affidammo al Signore in un modo nuovo per quanto riguarda i nostri progetti familiari.

In quello stesso periodo insieme a una dozzina tra i migliori seminaristi calvinisti del Gordon-Conwell formammo un gruppo, l”Accademia di Ginevra (dalla scuola di Calvino a Ginevra, ndR), con lo scopo di incontrarci a colazione o qualche sera per discutere e approfondire tutti i temi dottrinali più difficili e dibattuti. Spesso di venerdì ci ritrovavamo a discutere fino alle tre del mattino e via via trattammo temi come la seconda venuta di Cristo, la predestinazione, il libero arbitrio, ecc ecc… Studiando la Bibbia cercavamo di andare sempre più a fondo anche perché per noi era la sola autorità infallibile. Inoltre credevamo che con lo Spirito Santo e la Bibbia, potevamo comprendere tutto.

Ma nel corso dell’ultimo anno di seminario iniziò a manifestarsi una crisi. Le mie ricerche mi costrinsero a rivedere alcune cose nel concetto di Alleanza. Nel Protestantesimo, alleanze e contratti erano intese come parole che significavano la stessa cosa. Ma studiare l’Antico Testamento mi fece vedere che, per gli antichi ebrei, alleanze e contratti erano cose molto diverse. Nella Sacra Scrittura, i contratti indicano semplicemente uno scambio di proprietà, mentre le alleanze implicano uno scambio di persone, allo scopo di formare sacri vincoli familiari. E così, grazie all’alleanza, era formata la parentela. Calato nell’Ambiente dell’Antico Testamento il concetto di Alleanza non era più teorico o astratto. In effetti, la parentela in base all’Alleanza era più forte della parentela biologica; il significato più profondo delle Alleanze divine nell’Antico Testamento era che Dio riconosceva la paternità su Israele come paternità sulla propria famiglia. Quando Cristo costituì con noi la Nuova Alleanza, perciò, fu molto più di un semplice contratto o di un atto legale mediante il quale prendesse i nostri peccati e ci desse la sua innocenza, come Lutero e Calvino spiegavano la cosa. Quantunque vera, questa spiegazione era insufficiente a far comprendere la pienezza del Vangelo. Scoprii che la Nuova Alleanza aveva creato una nuova famiglia universale, nella quale Cristo ci offriva la Sua condizione divina di Figlio, rendendoci figli di Dio. In quanto atto dell’Alleanza essere giustificati significa condividere la Grazia di Cristo, come figli di Dio; essere santificati significa condividere la vita e il potere dello Spirito Santo. Alla luce di ciò, la Grazia di Dio diventa qualcosa di più grande del semplice favore divino; era il dono della vita di Dio nella condizione divina di figli.

Lutero e Calvino spiegavano ciò servendosi esclusivamente di termini processuali. Ma cominciavo a accorgermi che, molto più che un semplice giudice, Dio era nostro Padre. Molto più che semplici criminali, noi eravamo creature in fuga. E la Nuova Alleanza, lungi dall’essere stata creata in un’aula di tribunale, era stata sancita in una stanza di casa. San Paolo nella Lettera ai Romani, nella Lettera ai Galati e altrove, aveva insegnato che la giustificazione ci rendeva, in Cristo, figli di Dio solo mediante la Grazia. San Paolo non aveva mai scritto da nessuna parte che siamo salvi solo con la fede. Il Sola Fide non era biblico! E mi sovvenne la tesina di fine corso delle superiori… quanta strada!

Ne parlai con alcuni amici e in effetti li trovai concordi. Poi uno di loro mi rivelò che già un altro presbiteriano in quel periodo insegnava la giustificazione in questo modo. Mi disse che che il suo nome era Norman Sheperd, un professore del Westminster Theological Seminary (il più rigoroso dei seminari presbiteriani calvinisti in America). Proprio per questo stava per affrontare un processo per eresia.

Riuscii a trovare il suo recapito e parlai con il Dr Sheperd. Mi confessò che era accusato di insegnare tesi contrarie all’insegnamento della Bibbia, di Lutero e di Calvino. Ascoltandolo mentre esponeva le sue posizioni ebbi la conferma che avevamo lo stesso, identico pensiero. Ora a molte persone questo fatto potrà non sembrare tale da provocare una crisi; ma per una persona imbevuta di teologia protestante e convinta che il Sola Fide fosse una delle colonne del Cristianesimo beh… questa scoperta aveva un valore immenso.

Ero sconvolto. Avevo paura.

Mi ricordai che uno dei miei teologi preferiti, il Dr. Gerstner, aveva una volta dichiarato in classe che se i Protestanti avessero avuto torto sul Sola Fide, e se poi la Chiesa Cattolica/Ortodossa avesse avuto ragione nel sostenere che siamo giustificati dalla fede e dalle opere che ne conseguono, il giorno dopo si sarebbe messo in ginocchio davanti al Vaticano a fare penitenza.

Sapevo che la sua era una frase retorica detta per far colpo, ma il fondo di verità c’era tutto… In effetti tutta la Riforma procede da qui: Lutero e Calvino avevano spesso asserito che questo era il punto su cui la Chiesa Cattolica rimaneva in piedi o crollava. Ora io stavo persuadendomi che Paolo non aveva mai insegnato il Sola Fide! E ne trovavo esplicite indicazioni! Nella Lettera di Giacomo (2, 24), la Bibbia insegna: “Vedete che l’uomo viene giustificato in base alle opere e non soltanto in base alla fede”. Inoltre, nella Prima Lettera ai Corinzi (13, 2) Paolo dice: “e se avessi […] la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla”.

Protestanti e Cattolici potevano essere d’accordo solo su un punto: la salvezza proviene solo dalla Grazia, ma non potevano concordare sulla giustificazione perché il Sola Fide impone conseguenze diametralmente opposte.

In seguito a questo trauma, sospesi ogni attività. Kimberly e io pensammo di proseguire gli studi accademici all’Università di Aberdeen in Scozia, dove ero stato accettatocome candidato per un corso di laurea centrato sull’Alleanza. Invece ciò non potè essere, perché scoprimmo di aspettare il primo figlio. Dio ci aveva premiati per la nostra apertura alla vita.

Rinunciammo alla Scozia e grazie a Dio rcevemmo una telefonata da una piccola chiesa a Fairfax, in Virginia, che stava cercando un pastore. Ponendo la mia candidatura per quel posto di pastore alla Trinità Presbyterian Church di Fairfax, confessai comunque la mia posizione relativamente alla giustificazione e che ero d’accordo con le posizioni del Dr. Sheperd. Loro si rivelarono concordi con la mia idea e allora accettai. In più mi fu assegnato un posto di docente nella loro scuola superiore cittadina, la Fairfax Christian School.

Avevo finito nel contempo il seminario e fui quello che si laureò con i voti più alti in assoluto. Con me si laureò anche Kimbery. Salutammo i vecchi amici e raggiungemmo la nostra chiesa. Kimberly era raggiante: era riuscita a sposare un pastore presbiteriano. Per lei era un sogno visto che il padre e molti altri componenti della sua famiglia erano pastori presbiteriani.

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