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IL BATTESIMO

Ultimo Aggiornamento: 04/12/2008 11:55
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04/12/2008 11:21

Ma cos’è effettivamente il battesimo?

 


La parola battesimo viene da un verbo greco che significa immergere nell'acqua.

Venne in seguito usata per significare 1'effetto dell’immersione, che è il pulire, il purificare. Nel mondo ebraico aveva già assunto il significato tecnico‑spirituale di “purificazione legale".


Nel Cristianesimo prese sempre più chiaramente, fin dal principio, il significato di lavacro esteriore, “segno e causa” del LAVACRO INTERIORE.

Non si tratta di distorsioni. Il battesimo cristiano risponde perfettamente alle verità bibliche, che ci dicono, in vari punti, come noi siamo "battezzati nel Cristo", con Lui fummo seppelliti e con Lui. ... possiamo camminare in "novità di vita" (cf Rm 6,3‑4).

S. Paolo in molti altri punti ribadisce gli stessi concetti e ci dice che "ognuno muore nella carne e rinasce nello spirito... e nella grazia. . . " Muore come figlio di Adamo e rinasce come figlio di Dio (cf Col 2,12; 3,1; Ef 2,6; Rm 6,5‑6; Gal 2, 19 e 4,31; Rm 7,6). Sugli effetti del battesimo S. Paolo ritorna continuamente e i passi sono innumerevoli. Queste sono verità bibliche, perchè "quanti siamo stati battezzati in Cristo ... tutti siamo una cosa sola in Cristo Gesù” (Gal 3,28). La Chiesa di Cristo presenta il battesimo in conformità alle S. Scritture: come illuminazione e come un passaggio dalle tenebre alla luce.


I cristiani, infatti, sono "Figli della luce e figli del giorno" (1 Tes 5,5); essi risplendono "come fari di luce nel mondo" (cf Fil 2,15; Ef 5,8; Col 1,13), mentre il potere delle tenebre è satana (Mt 12,28).

 

Dunque, mi sembra che il problema sia sempre il solito: Solus Cristus, sola Fide, sola Scriptura, sola Gratia.

Eppure, ne sono fermamente convinto, che non sono le parole in sè il problema, ma il fatto che noi, al posto di farle diventare oggetto di dialogo, le facciamo divenire oggetto di disputa.

1) E' la fede in Gesù che salva? Si!2) E' il battesimo nel nome di Gesù che salva? Si!

Perchè queste due affermazioni dovrebbero escludersi a vicenda invece di completarsi?

Vorrei fare un esempio che trova molti riscontri nei vangeli e che riguarda il modo di Gesù di compiere miracoli.

Per guarire un cieco Gesù sputa la sua saliva a terra e fa del fango, poi lo mette sugli occhi del cieco e quello inizia a vedere... Ricordate tutti il passo, vero?


Bene; la domanda (inutile) è questa: è Gesù che lo ha guarito o la sua saliva e il fango che gli ha imposto?


Da un punto di vista materiale si dovrebbe dire la sua saliva, da un punto di vista più razionale si dovrebbe dire che è Gesù ad aver compiuto il miracolo. Ad una lettura letterale dell'avvenimento occorre semplicemente dire che Gesù ha guarito per mezzo della sua saliva. Aggiungendo a questa lettura quella simbolica, sappiamo che la saliva, come il fiato e come tutto ciò che ha a che vedere con la gola, nel mondo giudaico ha a che fare con la vita, con lo Spirito. E dunque, a livello simbolico Cristo ha donato il suo Spirito (la sua saliva) che ha guarito il cieco. Dunque, un analisi più profonda del brano ci dice di nuovo che è stata la saliva (lo Spirito) quello che ha operato la guarigione... ma lo Spirito lo ha donato Gesù.... e così via, si crea un circolo che potrei definire quasi vizioso, vizioso e ozioso, perchè un'analisi inutile.

Così allora c'è da chiedersi se sono i gesti sacramentali a operare la fede e la conversione o la fede e la conversione a dare validità ai gesti sacramentali?

In realtà, sono vere ambedue le cose. Sappiamo solo questo dalla Scrittura: la necessità della fede in Gesù per salvarsi e la necessità di essere battezzati per essere cristiani. La domanda "Ma quale viene prima?" o "Ma cos'è più importante?" sono inutili: Cristo vuole ambedue le cose, la comunità del primo secolo voleva ambedue le cose, la Chiesa in tutti i secoli ha esigito ambedue le cose.


Si può dare più risalto ad una o all'altra componente, e così è stato in alcuni secoli o in alcuni luoghi geografici, od in alcuni tempi liturgici (ad esempio, almeno nelle liturgie di rito romano, nel periodo di quaresima si mette in risalto molto l'impegno personale alla fede e alla conversione, mentre il tempo pasquale è una celebrazione della grazia di Dio che offre gratuitamente a tutti salvezza), e in particolari correnti teologiche (che a volte hanno anche creato diverse Chiese non riuscendo a cogliersi come compatibili, e anzi complementari, ma sentendosi reciprocamente estranee l'una all'altra).

Ci si salva per fede? Ma è ovvio, però Dio ha voluto legare la professione della fede a gesti concreti, i cui più importanti sono appunto il Battesimo e l’ Eucarestia .


L'inutile questione in realtà è già risolta da un motto della scolastica che afferma "Dio ha legato la salvezza ai sacramenti, ma Egli non è legato ai sacramenti per salvare".


E' così vero questo che la Chiesa del primo millennio non ha mai avuto dubbi sul fatto che i Catecumeni morti prima di ricevere il battesimo fossero comunque salvi per la loro fede e il desiderio di ricevere il battesimo che avevano manifestato prima a Dio e poi alla comunità.

 

Costoro obiettano dicendo che il battesimo non cancelli alcun peccato, vediamo se questi hanno ragione:

 

“E Pietro disse: «Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo.” (At 2,38)


E sempre a proposito del valore purificante del battesimo cristiano leggiamo:

In Atti 22,15 Anania dice a Paolo: “E ora perché aspetti? Alzati, ricevi il battesimo e lavati dai tuoi peccati, invocando il suo nome”

  

Attenzione alle parole che usa Pietro, non troviamo scritto “Pentitevi, e dopo aver quindi ricevuto a causa del vostro pentimento la remissione dei peccati, ciascuno di voi si faccia battezzare”


Esorta al pentimento, ma per la remissione dei peccati bisogna farsi battezzare. Poi parla del dono dello Spirito Santo, non dice “nel battesimo riceverete in dono lo Spirito Santo” ma “dopo” riceverete “il dono” dello Spirito Santo. Cioè uno dei tanti doni che lo Spirito può dare a ciascuno di noi, ciò non esclude che si sia ricevuto lo Spirito Santo durante il battesimo, anzi lo attesta visto che parla di remissione dei peccati, e chi può purificarci dai peccati se non lo Spirito di Dio?


Ecco perché Giovanni il battista distingueva il suo battesimo da quello di Gesù. Nel Vangelo secondo Matteo 3,11 leggiamo chiaramente:

 Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco.” 

E’ evidente che molti fratelli protestanti confondono il battesimo di Giovanni, di conversione, cioè  di testimonianza, con quello amministrato da Gesù, più completo, perché oltre a dare testimonianza purifica dai peccati, infatti il fuoco nella Bibbia ha sempre simboleggiato distruzione o purificazione, in questo caso ovviamente purifica.


Ma da che cosa il fuoco ci purifica? Dalla sporcizia del corpo? Assolutamente no, se allora l’evangelista non si riferisce alla nostra esteriorità, che cosa purifica il fuoco del battesimo?


Vengono purificate le macchie del peccato, partendo da quello di origine fino a quelli personali, qual’ora ve ne siano.

 

“Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L’uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo.” (Gv 1,33)

 

Qui Giovanni non allude affatto al giorno di Pentecoste, ma si riferisce certissimamente al battesimo amministrato da Gesù e i suoi discepoli. Nel giorno di Pentecoste non ci fu affatto un secondo battesimo, la Bibbia non parla di secondo battesimo, ma di potente infusione dello Spirito Santo,

Tutti i discepoli erano infatti stati battezzati, quel giorno fu il giorno della loro confermazione (cresima) nella fede, divennero coraggiosi soldati di Cristo.


Qualcuno dirà, da dove si capisce che i discepoli erano già stati battezzati? Bè dal fatto che in
Gv 4,1-2 leggiamo: “Quando il Signore venne a sapere che i farisei avevan sentito dire: Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni - sebbene non fosse Gesù in persona che battezzava, ma i suoi discepoli” E’ logico pensare che prima di battezzare altri a loro volta fossero stati battezzati da Gesù.

 

“Dio, pur essendo l'autore e il dispensatore dei sacramenti, ha voluto che nella Chiesa ne fossero ministri non gli angeli, ma gli uomini. La tradizione costante dei Padri ci conferma che per produrre un sacramento, oltre alla materia e alla forma, si richiede anche il ministro. Questi ministri, mentre compiono quella data funzione, non agiscono in nome proprio, ma in persona di Cristo. Perciò, siano essi buoni o cattivi, purché adoperino la forma e la materia istituita da Cristo e sempre adoperata dalla Chiesa cattolica e si propongano di fare quel che fa la Chiesa amministrandoli, producono e conferiscono veramente i sacramenti. Quindi nulla può impedire il frutto della grazia, a meno che coloro che li ricevono vogliano da sé privarsi di un tanto bene e resistere allo Spirito Santo.” (Agostino d’Ippona: Del bapt. Contro Donat., 3, 10; 4, 4; 5, 19; Contro Crescen., 4, 20)


Questa è stata sempre la sentenza certa e costante della Chiesa, come ha dimostrato chiarissimamente sant'Agostino nel suo trattato contro i Donatisti. E se vogliamo argomenti scritturali, li troviamo in queste parole dell'Apostolo: "Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma Dio ha fatto crescere; di guisa che sono nulla colui che pianta e colui che irriga, ma solo Dio che fa crescere" (1 Cor 3,6.7). Da questo passo rileviamo che come agli alberi non nuoce la malvagità di chi li ha coltivati, così nessun male può derivare in coloro che sono stati innestati in Cristo, da parte di ministri perversi.

Perciò, come i santi Padri c'insegnarono spiegando il Vangelo di san Giovanni (Gv 4,2), anche Giuda Iscariota battezzò molti e non leggiamo che alcuno di essi fosse ribattezzato. Ciò ha fatto scrivere a sant'Agostino queste parole mirabili: "Giuda ha battezzato e nessuno ha ribattezzato dopo di lui; il Battista ha battezzato e i suoi sono stati ribattezzati; perché il battesimo di Giuda, anche se dato da Giuda, era il battesimo di Cristo, mentre quello del Battista era del Battista. Giustamente quindi noi anteponiamo non Giuda a Giovanni, ma il battesimo di Cristo, anche amministrato da Giuda, a quello del Battista, anche se amministrato da lui in persona" (In evang. loh., 5, 18).

 
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04/12/2008 11:22

Il grande errore che commettono molti protestanti quindi è quello di ignorare il battesimo ordinato da Gesù, in favore di quello amministrato da Giovanni il battista.


Qui di seguito vediamo come essi prendano una grossa cantonata; infatti nella stessa Bibbia vediamo che Gesù (ma anche i suoi discepoli) battezzava. Attenzione perché i protestanti potrebbero pensare alla pentecoste dove tutti i discepoli ricevettero lo Spirito Santo, essi infatti si riferiscono a questo straordinario evento come ad un battesimo nello Spirito Santo ma la Bibbia non parla di un nuovo battesimo nel giorno di Pentecoste:

 

“Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi.” (At 2,3)

 

Gesù quindi amministra un battesimo diverso da quello del battista, un battesimo purificatore, lo Spirito Santo diventa presente nel battesimo, ma solo in quello amministrato da Gesù e i suoi discepoli.


Ma leggiamo un altro passo molto interessante:

 Gv 3,22-27 “Dopo queste cose, Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea; e là si trattenne con loro, e battezzava. Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché c’era là molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare. Giovanni, infatti, non era stato ancora imprigionato. Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo la purificazione. Andarono perciò da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano, e al quale hai reso testimonianza, ecco sta battezzando e tutti accorrono a lui». Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stato dato dal cielo.” 

Se prestiamo adeguata attenzione noteremo che nacque una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo la purificazione, seguendo la logica protestante in questo caso doveva semmai nascere una discussione sulla testimonianza collegata al battesimo, invece l’argomento è proprio la purificazione. E’ plausibile pensare che il Giudeo avesse riferito ai discepoli di Giovanni che dall’altra parte del Giordano Gesù parlava di un battesimo purificatore, i discepoli di Giovanni invece erano e restavano convinti che si trattasse solo di conversione e testimonianza, ecco perché avvertono il battista circa l’operato di Gesù.

 Andarono perciò da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano, e al quale hai reso testimonianza, ecco sta battezzando e tutti accorrono a lui». Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stato dato dal cielo.” 

Giovanni che aveva ben capito la differenza gli fa capire che Gesù purifica dal peccato tramite il suo battesimo, “egli battezzerà in Spirito Santo e fuoco” perché questo potere gli è stato dato dall’alto.


I discepoli del battista infatti erano rimasti meravigliati sentendo parlare di purificazione, non avevano capito le parole di Giovanni quando accennò al battesimo con Spirito Santo e fuoco.


Il battesimo amministrato oggi da molti protestanti, tra cui i pentecostali, non è quello che amministrava Gesù, ma bensì quello di Giovanni il battista.

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04/12/2008 11:27

Il fatto che anche gli ebrei ascoltarono la Parola del Signore prima di farsi circoncidere, viene sempre lasciato nel dimenticatoio, molti parlano di circoncisione come di un atto automatico, dimenticando che gli adulti per primi si fecero circoncidere perchè ascoltarono i profeti che predicarono la Parola del Signore. Tutti i grandi profeti predicavano la Parola, e molti si convertivano, il Vecchio Patto non partì in automatico, non partì dai bambini, ma da Abramo, che ebbe fede nel Signore e stipulò il patto dell’Antica alleanza con Lui.


Nessun dubbio che se la materiale circoncisione, con l'eliminazione di un elemento corporeo, giovava ai bambini, ai medesimi dovrà recar giovamento il Battesimo, che è la circoncisione di Gesù Cristo, non operata da mano di uomo (Col 2,11). Rimozione di un elemento corporeo nel V.T. rimozione di un elemento incorporeo (il peccato) nel N.T.


Quindi se ben riflettiamo le modalità e gli inizi delle due Alleanze sono identiche, tutto nasce dalla fede, dalla adesione degli adulti a Jahwè, sono gli adulti che credono e iniziano a formare delle famiglie di credenti, circoncidendo prima, e battezzando poi i nuovi nati.

 

Paolo nella lettera ai Romani dice:

“Noi che già siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere nel peccato? O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione. Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è ormai libero dal peccato.” 

L’apostolo qui dice chiaramente che il battesimo cancella i peccati personali, infatti se il peccato viene distrutto analogamente viene cancellato, questo è di una chiarezza lampante.


Il peccato viene distrutto dallo Spirito Santo, “il fuoco”, noi veniamo battezzati con il fuoco dello Spirito Santo, quindi il fuoco sta a significare purificazione dal peccato.


Ciò non significa naturalmente che anche un uomo adulto che non sia realmente pentito dei propri peccati tramite il battesimo riceve la cancellazione dei propri peccati.


Per questo tipo di persone si addice l’esclamazione di Giovanni il battista: “razza di vipere”

E’ ovvio che gli adulti che si convertono devono prima pentirsi dei proprio peccati, altrimenti è come se vorrebbe prendere in giro Dio e quindi se stessi.


Se la tradizione umana è condannata da Gesù e dalla sua Chiesa, c’è anche una Tradizione vera, santa, apostolica che Dio ha voluto e vuole, e che i Sacri Testi ci raccomandano.


Proviamo a convincervi con qualche esempio:

8        Cor 11,2:  “Vi lodo poi perché in ogni cosa vi ricordate di me e conservate le tradizioni così come ve le ho trasmesse”;

9        1 Cor 15,3: “Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture”;

10    Lc 1,1-2: “Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, come ce li hanno trasmessi coloro che furono testimoni fin dal principio e divennero ministri della Parola…”;

11    2 Tes 3,6: “Vi ordiniamo pertanto, fratelli, nel Nome del Signore Nostro Gesù Cristo, di tenervi lontani da ogni fratello che si comporta in maniera indisciplinata e non secondo la tradizione che hanno ricevuto da noi”.

12    2 Tes 2,15 “Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera”.

 

Questo non significa che la Tradizione soppianta le S. Scritture, ma ne diventa la garante, le conferma, le vive, perché la Parola di Dio è vita è la vita della Chiesa è Cristo.


I documenti catastali (ad esempio il contratto di compravendita o di affitto) non sono superiori alla casa, ma sono essi che testimoniano e trasmetto legalmente la proprietà.


Quante volte la Chiesa di Gesù ha dovuto lottare e difendere la verità rivelata per conservare intatto il deposito della fede, affidatogli da Cristo. I protestanti quando la Chiesa lottava lungo i secoli contro le eresie dove erano?

 

In ciò la Chiesa si mantiene in linea con S. Paolo, che caldamente raccomanda:

13    Ef 4,4-5 “…Un solo corpo, un solo Spirito, come una sola è la Speranza alla quale siete chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo”;

14    1 Tm 1,18-19 “Questo è l’avvertimento che ti do, figlio mio Timoteo, in accordo con le profezie che sono state fatte a tuo riguardo, perché, fondato su di esse, tu combatta la buona battaglia con fede e buona coscienza, perché alcuni che l’hanno ripudiata, hanno fatto naufragio nella fede…”;

15    1 Tm 6,20-21 “O Timoteo, custodisci il deposito; evita le chiacchiere profane e le obiezioni della cosiddetta scienza, professando la quale alcuni hanno deviato dalla fede”.

 

I fratelli separati indubbiamente hanno deviato dalla fede, inventandosi molti interpretazioni bibliche. Ad esempio come abbiamo visto insistono sul battesimo per immersione, additando come non biblico quello cattolico che nella maggioranza dei casi viene amministrato per infusione (acqua versata sul capo), in nessuna parte della Bibbia è stabilita la quantità dell’acqua e nemmeno  tutti i movimenti che bisogna fare perché il battesimo sia efficace. E’ forse la quantità dell’acqua che toglie la macchia che è nell’anima?


O il modo in cui si somministra il battesimo?


Nella Bibbia tutto questo cerimoniale non esiste. Non risulta che Gesù abbia mai lasciato un rito del battesimo per immersione, ne risulta neppure chiaramente che Gesù fu così battezzato.

Gesù entrò in acqua, ma se si mise in ginocchio, oppure fu immerso all’indietro da Giovanni Battista, oppure ancora gli fu versata dell’acqua sul capo, non c’è prova scritta.


Risulta invece da un documento inoppugnabile e preziosissimo, la Didachè (=Dottrina degli Apostoli) del secolo stesso di Gesù, la quale così si esprime: “Battezzate così nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo con acqua corrente, con acqua calda o fredda; se non hai quantità sufficiente spargi tre volte sul capo” E tutto ciò in ottemperanza alla ingiunzione categorica dei Cristo: TUTTI devono “rinascere dall’acqua de dallo Spirito Santo” (Gv 3,5);


Il battesimo non è un semplice rito ma rimette i peccati, “…Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù” (Rm 6,11); “…come bambini appena nati
(tramite il  battesimo) bramate il puro latte spirituale…” (1 Pt 2,21).


Non è la quantità d’acqua che è importante, ma la potenza dello Spirito Santo che ci rinnova, infatti Pietro (1 Pt 3,21) dice: “…Figura, questa (il diluvio), del battesimo, che ora salva voi; esso non è rimozione di sporcizia del corpo, ma invocazione di salvezza rivolta a Dio…”


La quantità d’acqua è importante in lavatrice, così come la quantità di detersivo per smacchiare gli indumenti, ma il battesimo non rimuove lo sporco del nostro corpo, quindi la quantità d’acqua non è importante, quello che è importante è lo Spirito Santo che ci fa rinascere.

 

La Chiesa si rende responsabile della fede del bambino così come i genitori, infatti in

16    At 16,31: “…devi credere nel Signore Gesù, e sarai salvo tu e la tua famiglia”;

17    Mc 2,1-5: “…Gesù. Vista la loro fede, disse al paralitico: “figliuolo, ti sono rimessi i tuoi peccati”; (notare che qui la fede e degli amici del paralitico, e tramite questa fede accettata da Gesù, il paralitico fu guarito).

18    Mt 8,5-13: “…e Gesù disse al centurione: “và e sia fatto secondo la tua fede”. In quell’istante il servo guarì”. Anche qui si nota che la fede non è del diretto interessato, ma del centurione, che si preoccupa della salute del suo servo, secondo i protestanti invece i genitori non si devono preoccupare della salute spirituale del loro bambino, perché il peccato originale è una sciocchezza, secondo loro.

19    Mt 15,21-28: “…Allora Gesù le replicò: “Donna, davvero grande è la tua fede ! Ti si fatto come desideri”. E da quell’istante sua figlia fu guarita”.

 

In tutti i quattro casi Gesù afferma di operare la guarigione per la fede di coloro che gliela chiedono; in tutti i quattro casi il paziente non era in grado di chiederla egli stesso.


Non vi sembra che la rinascita dell’anima sia una guarigione molto più importante da chiedere da parte di chi può o deve ?

La fede genitori supplisce quindi all’incapacità del bambino di esprimere la sua fede, ed è bene accetta da Gesù, che cancella il peccato originale del bambino tramite il battesimo.


In definitiva possiamo pensare che il bambino che muore senza battesimo non è salvo?

Dio vuole tutti salvi, come ci ha rivelato che il battesimo è condizione normale della salvezza così Egli non ha esaurito in ciò la sua onnipotenza e misericordia. Ossia: come Dio, stabilendo l’ordine naturale si è riservato di intervenire straordinariamente con i miracoli, così non abbiamo ragione di ritenere che diversamente stiano le cose nell’ordine soprannaturale.

Ma come nell’ordine naturale Dio non interviene senza necessità, così bisogna supporre anche nell’ordine soprannaturale.

Quindi se i genitori possono battezzare i loro bambini devono farlo, per il loro bene spirituale.

 

Giovanni non voleva battezzare Gesù, perché non aveva peccati e non si doveva convertire, perché lui era ed è l’uomo-Dio, ma Gesù gli rispose  che voleva essere battezzato perché per noi uomini è doveroso adempiere ogni giustizia, come quando Maria e Gesù dopo quaranta giorni dalla nascita di quest’ultimo, salirono al tempio per purificarsi, e come noi sappiamo né Maria, né Gesù né Maria avevano bisogno di purificarsi.

Nel diritto biblico i genitori sono ritenuti completamente responsabili dei loro bambini, questo è legittimo e logico. Se poi il bambino divenuto adulto, non dovesse riconoscere il battesimo come un gran bene ricevuto dai genitori, allora per lui il battesimo non fu altro che un pò d’acqua versatagli sul capo. Che deve importagliene?

 1 Pt 3,19-21 “E in spirito andò ad annunziare la salvezza anche agli spiriti che attendevano in prigione; essi avevano un tempo rifiutato di credere quando la magnanimità di Dio pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l’arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell’acqua. Figura, questa, del battesimo, che ora salva voi; esso non è rimozione di sporcizia del corpo, ma invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo…” 

Anche dalle parole di Pietro si capisce che il battesimo non è una semplice testimonianza pubblica della propria fede cristiana.

 “…nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell’acqua. Figura, questa, del battesimo, che ora salva voi…” 

Noi veniamo salvati per mezzo dell’acqua in Cristo Gesù, l’acqua è il segno visibile della realtà salvifica dello Spirito Santo, ogni sacramento si avvale delle due realtà, la visibile e l’invisibile, materia e Spirito, del resto anche l’uomo è composto da queste due realtà, corpo visibile e spirito invisibile. I fratelli pentecostali ad esempio sviliscono il valore sacramentale del battesimo con acqua, declassandolo a semplice testimonianza dell’avvenuta conversione cristiana.


Ma la Verità dice che noi veniamo salvati per mezzo dell’acqua e dello Spirito Santo, non si possono scindere i due elementi, assegnandogli compiti specifici in momenti diversi. Nello stesso momento in cui veniamo battezzati con acqua è presente lo Spirito di Dio, che ci purifica dai peccati, o solo da quello originale nel caso dei neonati.

I pentecostali invece credono che durante il loro battesimo in acqua non sia necessariamente presente lo Spirito Santo, o meglio affermano che in quel preciso momento non ricevono il battesimo con lo Spirito Santo, ma solo con l’acqua; il battesimo in Spirito Santo lo riceveranno dopo, in un momento non prevedibile, quindi nonostante durante i loro battesimi usino la formula “Io ti battezzo nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo”, per loro in quel giorno c’è solo l’acqua e la loro testimonianza; ma non tutti i pentecostali usano la formula trinitaria, esistono infatti pentecostali che battezzano nel solo nome di Gesù, e che non credono affatto alla Trinità così come la intendiamo noi.


In principio tutto fu creato dal Padre per mezzo di Gesù Cristo, noi veniamo salvati dal Padre per mezzo dell’acqua (che simboleggia la morte e la risurrezione di Gesù Cristo, l’entrata e l’uscita da essa) e per mezzo dello Spirito Santo che come fuoco ci purifica dal peccato, quindi veniamo salvati dalla Trinità tutta, che opera in simbiosi. Non si può quindi cambiare il significato del battesimo senza urtare contro questa verità!

Il battesimo non è un vaccino contro il peccato, ma è l’entrare a far parte della Chiesa di Cristo.

Nella Chiesa la prassi del battesimo degli infanti è antichissima, ossia è della Chiesa primitiva, cioè di quando la Chiesa era “una ed unica”, e che resta tale nonostante tutte le fioriture di “chiese” (e sono migliaia !...) prodotte dai movimenti ereticali nati col tempo.


Di questo ne abbiamo testimonianza da S. Agostino che scrivendo contro le eresie dei pelagiani diceva:

“perché si battezzano i nati ancor prima che possono peccare, se non perché nascono col peccato originale dal quale debbono venire mondati?”  

Anche Cipriano, Ippolito, Ireneo ne danno testimonianza infatti basterà ricordare la frase di quest’ultimo: “… tutti coloro che rinascono nel Signore, infanti, bimbi e pargoli e giovani e adulti…” ricordiamo che Ireneo scriveva intorno al 170 d.C. quindi molto prima dell’era costantiniana;  nella frase di Ireneo vediamo che il battesimo degli infanti è dato come cosa ovvia, come consuetudine comune. Origene scrive senz’altro che “la Chiesa ha ricevuto DAGLI APOSTOLI la tradizione di battezzare anche i piccoli”.


Anche ai tempi di Cipriano si battezzavano i bambini, i protestanti dov’erano?


Per i primi 1500 anni lo Spirito Santo abbandonò forse la Sua Chiesa ?


E’ verosimile che la Chiesa morì con gli Apostoli e rinacque con i protestanti ?


Sarebbe ora di smetterla con le prese di posizione, con gli insegnamenti assurdi ed eretici, sarebbe ora di aprire gli occhi !

Aprite gli occhi fratelli, chi siete voi per smentire personaggi santi come Cipriano, Agostino, Ippolito e tanti altri dottori e padri della Chiesa ?

Da dove siete venuti? Con quale autorità vi ergete a maestri biblici?


Voi che non potete dimostrare la vostra discendenza apostolica, i vostri pastori non sono forse

“i lupi rapaci” di cui ci avverte Gesù Cristo?


Voi semplici fedeli siete soltanto dei cristiani che non avete ancora scoperto la piena Verità !

Le emanazioni del protestantesimo si contano a migliaia ed è facile che ben presto molti “profeti americani” (come lo sono stati i pentecostali agli inizi del 1900) saranno superati da altri che ci strabilieranno con l’annuncio di un’altra “Buona Novella”, finalmente quella vera, non ancora scoperta in duemila anni di vita!


I nuovi profeti avranno anch’essi dei seguaci che saranno gli “apostoli veri”, sinceri ed austeri, che si batteranno fanaticamente ed eroicamente per “nuove verità !!!


Parole dure le mie, ma non amo sfumare per non lasciare nessuno scontento, la verità è questa, e va detta senza sfumature. Mi rendo conto del peso di queste parole, se sbaglio ne renderò conto a Dio, se sbagliano i fratelli protestanti gli toccherà fare altrettanto. Da parte mia auguro a tutti i  protestanti che possano un giorno non lontano aprire gli occhi e vedere la Verità.

 
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Catechismo della Chiesa

 
La necessità del Battesimo

 

1257 Il Signore stesso afferma che il Battesimo è necessario per la salvezza.56 Per questo ha comandato ai suoi discepoli di annunziare il Vangelo e di battezzare tutte le nazioni.57 Il Battesimo è necessario alla salvezza per coloro ai quali è stato annunziato il Vangelo e che hanno avuto la possibilità di chiedere questo sacramento.58 La Chiesa non conosce altro mezzo all'infuori del Battesimo per assicurare l'ingresso nella beatitudine eterna; perciò si guarda dal trascurare la missione ricevuta dal Signore di far rinascere « dall'acqua e dallo Spirito » tutti coloro che possono essere battezzati. Dio ha legato la salvezza al sacramento del Battesimo, tuttavia egli non è legato ai suoi sacramenti.

 

1258 Da sempre la Chiesa è fermamente convinta che quanti subiscono la morte a motivo della fede, senza aver ricevuto il Battesimo, vengono battezzati mediante la loro stessa morte per Cristo e con lui. Questo Battesimo di sangue, come pure il desiderio del Battesimo, porta i frutti del Battesimo, anche senza essere sacramento.

 

1259 Per i catecumeni che muoiono prima del Battesimo, il loro desiderio esplicito di riceverlo, unito al pentimento dei propri peccati e alla carità, assicura loro la salvezza che non hanno potuto ricevere mediante il sacramento.

 

1260 « Cristo è morto per tutti e la vocazione ultima dell'uomo è effettivamente una sola, quella divina, perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire a contatto, nel modo che Dio conosce, col mistero pasquale ».59 Ogni uomo che, pur ignorando il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa, cerca la verità e compie la volontà di Dio come la conosce, può essere salvato. È lecito supporre che tali persone avrebbero desiderato esplicitamente il Battesimo, se ne avessero conosciuta la necessità.

 

1261 Quanto ai bambini morti senza Battesimo, la Chiesa non può che affidarli alla misericordia di Dio, come appunto fa nel rito dei funerali per loro. Infatti, la grande misericordia di Dio, « il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati » (1 Tm 2,4), e la tenerezza di Gesù verso i bambini, che gli ha fatto dire: « Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite » (Mc 10,14), ci consentono di sperare che vi sia una via di salvezza per i bambini morti senza Battesimo. Tanto più pressante è perciò l'invito della Chiesa a non impedire che i bambini vengano a Cristo mediante il dono del santo Battesimo.

 VII. La grazia del Battesimo 

1262 I diversi effetti operati dal Battesimo sono significati dagli elementi sensibili del rito sacramentale. L'immersione nell'acqua richiama i simbolismi della morte e della purificazione, ma anche della rigenerazione e del rinnovamento. I due effetti principali sono dunque la purificazione dai peccati e la nuova nascita nello Spirito Santo. Per la remissione dei peccati

 

1263 Per mezzo del Battesimo sono rimessi tutti i peccati, il peccato originale e tutti i peccati personali, come pure tutte le pene del peccato.61 In coloro che sono stati rigenerati, infatti, non rimane nulla che impedisca loro di entrare nel regno di Dio, né il peccato di Adamo, né il peccato personale, né le conseguenze del peccato, di cui la più grave è la separazione da Dio.

 

1264 Rimangono tuttavia nel battezzato alcune conseguenze temporali del peccato, quali le sofferenze, la malattia, la morte, o le fragilità inerenti alla vita come le debolezze del carattere, ecc., e anche una inclinazione al peccato che la Tradizione chiama la concupiscenza, o, metaforicamente, l'incentivo del peccato (« fomes peccati »): « Essendo questa lasciata per la prova, non può nuocere a quelli che non vi acconsentono e che le si oppongono virilmente con la grazia di Gesù Cristo. Anzi, "non riceve la corona se non chi ha lottato secondo le regole" (2 Tm 2,5) ».62

«Una nuova creatura»

 

1265 Il Battesimo non soltanto purifica da tutti i peccati, ma fa pure del neofita una « nuova creatura » (2 Cor 5,17), un figlio adottivo di Dio che è divenuto « partecipe della natura divina »

(2 Pt 1,4), membro di Cristo64 e coerede con lui,65 tempio dello Spirito Santo.

 

1266 La Santissima Trinità dona al battezzato la grazia santificante, la grazia della giustificazione che

I)                   lo rende capace di credere in Dio, di sperare in lui e di amarlo per mezzo delle virtù teologali;

II)                 gli dà la capacità di vivere e agire sotto la mozione dello Spirito Santo per mezzo dei doni dello Spirito Santo;

III)              gli permette di crescere nel bene per mezzo delle virtù morali.

 

In questo modo tutto l'organismo della vita soprannaturale del cristiano ha la sua radice nel santo Battesimo.

 Incorporati alla Chiesa, corpo di Cristo 

1267 Il Battesimo ci fa membra del corpo di Cristo. « Siamo membra gli uni degli altri » (Ef 4,25). Il Battesimo incorpora alla Chiesa. Dai fonti battesimali nasce l'unico popolo di Dio della Nuova Alleanza che supera tutti i limiti naturali o umani delle nazioni, delle culture, delle razze e dei sessi: « In realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo » (1 Cor 12,13).

 

1268 I battezzati sono divenuti « pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo » (1 Pt 2,5). Per mezzo del Battesimo sono partecipi del sacerdozio di Cristo, della sua missione profetica e regale, sono « la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui » che li « ha chiamati dalle tenebre alla sua ammirabile luce » (1 Pt 2,9). Il Battesimo rende partecipi del sacerdozio comune dei fedeli.

 

1269 Divenuto membro della Chiesa, il battezzato non appartiene più a se stesso,67 ma a colui che è morto e risuscitato per noi.68 Perciò è chiamato a sottomettersi agli altri,69 a servirli70 nella comunione della Chiesa, ad essere « obbediente » e « sottomesso » ai capi della Chiesa,71 e a trattarli « con rispetto e carità ».72 Come il Battesimo comporta responsabilità e doveri, allo stesso modo il battezzato fruisce anche di diritti in seno alla Chiesa: quello di ricevere i sacramenti, di essere nutrito dalla Parola di Dio e sostenuto dagli altri aiuti spirituali della Chiesa.73

 

1270 « Rigenerati [dal Battesimo] per essere figli di Dio, [i battezzati] sono tenuti a professare pubblicamente la fede ricevuta da Dio mediante la Chiesa »74 e a partecipare all'attività apostolica e missionaria del popolo di Dio.75

Il vincolo sacramentale dell'unità dei cristiani 

1271 Il Battesimo costituisce il fondamento della comunione tra tutti i cristiani, anche con quanti non sono ancora nella piena comunione con la Chiesa cattolica: « Quelli infatti che credono in Cristo ed hanno ricevuto debitamente il Battesimo, sono costituiti in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa cattolica. [...] Giustificati nel Battesimo dalla fede, sono incorporati a Cristo, e perciò sono a ragione insigniti del nome di cristiani, e dai figli della Chiesa cattolica sono giustamente riconosciuti come fratelli nel Signore ».76 « Il Battesimo quindi costituisce il vincolo sacramentale dell'unità che vige tra tutti quelli che per mezzo di esso sono stati rigenerati ».

Un sigillo spirituale indelebile

 

1272 Incorporato a Cristo per mezzo del Battesimo, il battezzato viene conformato a Cristo.Il Battesimo segna il cristiano con un sigillo spirituale indelebile (« carattere ») della sua appartenenza a Cristo. Questo sigillo non viene cancellato da alcun peccato, sebbene il peccato impedisca al Battesimo di portare frutti di salvezza. Conferito una volta per sempre, il Battesimo non può essere ripetuto.

 

1273 Incorporati alla Chiesa per mezzo del Battesimo, i fedeli hanno ricevuto il carattere sacramentale che li consacra per il culto religioso cristiano. Il sigillo battesimale abilita e impegna i cristiani a servire Dio mediante una viva partecipazione alla santa liturgia della Chiesa e a esercitare il loro sacerdozio battesimale con la testimonianza di una vita santa e con una operosa carità.81

 

1274 Il « sigillo del Signore » è il sigillo con cui lo Spirito Santo ci ha segnati « per il giorno della redenzione » (Ef 4,30). « Il Battesimo, infatti, è il sigillo della vita eterna ». Il fedele che avrà « custodito il sigillo » sino alla fine, ossia che sarà rimasto fedele alle esigenze del proprio Battesimo, potrà morire nel « segno della fede », con la fede del proprio Battesimo, nell'attesa della beata visione di Dio – consumazione della fede – e nella speranza della risurrezione.

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IL BATTESIMO, LA NUOVA CIRCONCISIONE

 

Abbiamo visto che nel Vecchio testamento i bambini entravano a far parte dell’Alleanza con Dio attraverso la fede dei loro genitori. Nel N.T. ci sono dei versetti che ci dicono che i bambini sono esclusi da questa Alleanza e che quindi gli si può rifiutare il battesimo?

La motivazione per comportarsi così è data dall’idea che ci si debba prima pentire e poi farsi battezzare. Per dare una risposta a quest’obiezione, chiediamoci dove il concetto di circoncisione dell’ A.T. può essere ritrovato nel Nuovo.

In Col. 2,11-14 Paolo fa riferimento alla circoncisione quando parla del Battesimo.

“In Lui però voi siete stati anche circoncisi di una circoncisione però non fatta da mano d’uomo, mediante la spogliazione del nostro corpo di carne, ma della vera circoncisione di Cristo. Con Lui siete stati infatti sepolti nel Battesimo, in Lui siete stati anche resuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha resuscitato dai morti. Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti per i vostri peccati e per l’incirconcisione della vostra carne, perdonandoci tutti i nostri peccati, annullando il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano sfavorevoli.”

Paolo dice esplicitamente che la circoncisione è stata sostituita dal Battesimo.


Che cosa fa il Battesimo? Allontana la carne, perdona i peccati e fa risollevare (risorgere l’uomo
).

 Ma allora la frase di Gesù: “Chi crederà è sarà stato battezzato, che significato assume?”
Sicuramente il battesimo sostituisce la circoncisione, ma non le modalità di adesione a Dio.
Nel V.T. l’uomo doveva prima credere e poi farsi circoncidere, quindi la circoncisione derivava dalla fede in Dio, perché non credo che un pagano si facesse circoncidere senza che credesse.

Quindi la circoncisione degli adulti scaturiva dalla fede, per i neonati non era così, erano i genitori a preoccuparsi della loro circoncisione.
La buona novella, l’ascolto del Nuovo Messaggio, poteva forse partire dai neonati?Ovviamente no, ecco quindi che con l’avvento di Gesù non sono cambiate le modalità di adesione a Dio, ma sono state svelate, chiarite, rivelate in tutta chiarezza, il battesimo è la nuova circoncisione ma le modalità restano sempre le stesse.I profeti del Vecchio Testamento predicavano la Parola, e molti credevano, e si facevano circoncidere, entrando nel popolo di Dio essi si preoccupavano poi della circoncisione dei loro figli.
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04/12/2008 11:31

Abbiamo visto in precedenza che tutti nasciamo nel peccato e quindi tutti abbiamo necessità di essere purificati nel Battesimo.

E in effetti San Paolo dice , anche se solo di sfuggita, come se fosse una cosa che tutti dovrebbero già sapere, che il Battesimo, che purifica dai peccati, sostituisce la circoncisione. E non bisogna nemmeno correre sulla frase “…annullando il documento scritto del nostro debito…” (Col 2,14), qui si evince ancora una volta la forza purificatrice del battesimo, che ci lava dai peccati, e dal peccato originale, “…il documento scritto del nostro debito…”


Il battesimo quindi è un dono gratuito che Dio ci mette a disposizione, gli adulti possono chiedere questo dono per fede ricevuta, ai bambini si può fare questo dono, i genitori che ne sono responsabili della sana crescita, possono scegliere di chiedere questo grande dono, per i propri figli. Naturalmente poi questo dono va coltivato, fatto germogliare e maturare.


Da questo si comprende che i bambini entrano nella Nuova Alleanza tramite il Battesimo.


San Paolo non dice assolutamente che la circoncisione era per i bambini, e il Battesimo è solo per coloro che sono nell’età della ragione. Al contrario, nella Lettera ai Colossesi, San Paolo equipara esplicitamente il Battesimo alla circoncisione. La circoncisione andava fatta l’ottavo giorno e, ovviamente, senza il consenso del neonato, il battesimo svela la circoncisione, e gli da una luce nuova, senza tuttavia stravolgerne il significato e la modalità di amministrazione.

La circoncisione serviva a creare un popolo benedetto, il battesimo pure, è innegabile vedere un parallelo tra l’utilità della circoncisione e l’utilità del battesimo. Dio non era “un fissato”, che con le sue manie e fissazioni varie imponeva al popolo la circoncisione, se la suggeriva era perché serviva. Un’azione inutile certamente non verrebbe suggerita da Dio. Quello che nella circoncisione era ancora velato e incompleto, viene svelato e completato nel N.T. da Gesù che svela e completa ogni cosa.


Paolo quindi nella sua lettera ai Colossesi fa proprio il parallelo tra circoncisione e battesimo, azione e fede ci legano a Dio con il battesimo.

 

Diverso è il significato tra la sana dottrina battesimale e la errata distinzione che fanno i pentecostali tra battesimo in acqua e nello Spirito.

Comunque quest’ultima questione, -cioè della effusione dello Spirito, del battesimo con semplice acqua e della corretta dottrina battesimale cristiana- verrà esplicitata se Dio vorrà in un altro studio dedicato al “dono delle lingue”, dato che i pentecostali lo associano saldamente al battesimo nello Spirito; qui invece ci occuperemo di chiarire il ruolo dei genitori e dei padrini, nel battesimo degli infanti.

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04/12/2008 11:33

I padrini e la garanzia per la fede del bambino.

 

Da un dialogo di S. Agostino con Bonifacio, quest’ultimo contrario al battesimo dei neonati possiamo apprendere cosa insegnasse la Chiesa dei nostri padri, parecchi secoli addietro.


Inizia a parlare Bonifacio, poi risponde S.Agostino.

 

“A causa della solita tua vivissima avversione per la minima bugia, nell'ultimo tuo quesito ti è parso d'aver proposto una questione difficilissima.

" Se - dici - ti presentassi un bambino e ti domandassi se, da adulto, sarà casto e non sarà un ladro, senza dubbio mi risponderesti:


"Non lo so". Così pure se ti domandassi se il bimbo essendo ancora nella medesima tenera età, pensi qualcosa di bene o di male, diresti: "Non lo so". Se perciò non osi garantire nulla di sicuro riguardo alla sua condotta futura e al suo pensiero attuale, perché mai quando vengono presentati al battesimo, i genitori rispondono invece di essi come garanti e affermano ch'essi fanno ciò che quell'età non può pensare o, se lo può, rimane a noi ignoto? In realtà, ai padrini che ci offrono un bambino da battezzare, noi domandiamo se crede in Dio ed in nome del piccino, che non sa neppure se Dio esiste, essi rispondono: "Crede". Con la stessa sicurezza si risponde a tutte le altre singole domande loro rivolte. Mi stupisco quindi che i genitori rispondano al posto dei bambini con assoluta sicurezza trattandosi di cose tanto serie e impegnative, affermando che il bambino compie azioni sì importanti su cui vertono le domande rivolte dal ministro del battesimo nel momento che quello è battezzato; mentre nello stesso momento se facessi loro quest'altra domanda: "Questo bimbo, che ora viene battezzato, sarà casto o non sarà piuttosto un ladro?", non so se alcuno oserebbe affermare: "Sarà o non sarà tale", come senz'ombra di dubbio mi viene risposto che crede in Dio ". Alla fine concludi il tuo ragionamento dicendo: "Usa la cortesia di rispondere brevemente a queste mie domande, non allegando la norma della consuetudine ma adducendone il motivo e la spiegazione ". (apprendiamo quindi che in epoche antichissime il battesimo dei neonati era abitualmente praticato dai cristiani ,ndr).

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04/12/2008 11:37

Come rispondere in breve a questioni complesse?


(qui risponde S.Agostino)


“Dopo aver letto e riletto ed esaminato la tua lettera per quanto me lo consentiva la ristrettezza del tempo, mi sono ricordato del mio amico Nebridio; abituato all'indagine assai diligente e acuta di problemi oscuri attinenti soprattutto alla dottrina religiosa, disdegnava cordialmente risposte brevi a quesiti importanti. Allorché qualcuno gli chiedeva di rispondere in poche parole, ne provava vivissimo dolore e se verso la persona del richiedente non doveva usare troppi riguardi, la rimproverava con l'espressione del volto e della voce; giudicava infatti indegno di ricevere spiegazioni chi non sapeva quante cose si sarebbero potute e dovute dire su una questione molto importante. Ma io non voglio andare in collera con te come soleva fare il mio amico: poiché sei come me vescovo e occupato in mille faccende, per cui tu non hai tempo di leggere e io non ho il tempo di scrivere disquisizioni prolisse. Quel mio amico invece era un giovinetto che non tollerava brevi spiegazioni e rivolgeva continue domande durante la nostra conversazione, essendo sia lui che l'interlocutore liberi da impegni. Tu invece, pensando ora chi sei e a chi domandi spiegazioni, m'inviti a darti una risposta breve su una questione molto importante. Ebbene, farò del mio meglio: Dio m'aiuti ad accontentarti in quel che mi chiedi.

 Essenza teologica dei sacramenti.


Ecco un caso frequente di esprimersi: all'avvicinarsi della Pasqua diciamo: - Domani o dopodomani è la Passione del Signore - sebbene egli abbia patito tanti anni fa e la Passione sia avvenuta senz'altro una volta sola. Naturalmente la domenica successiva diciamo: - Oggi il Signore è risorto - pur essendo passati tanti anni da quando risorse. Ora , perché mai non v'è alcuno sì sciocco da accusarci di mentire parlando in questo modo, (oggi purtroppo alcuni pentecostali arrivano anche a questo; ndr) se non perché denominiamo tali giorni per analogia coi giorni in cui si compirono quei misteri? In tal modo si chiama Pasqua un giorno che non è quello preciso ma uno simile a quello per l'anniversario che ritorna con il trascorrere del tempo, e si dice che avviene in esso, a causa della celebrazione del mistero liturgico, quel che avvenne non già quel giorno preciso dell'anno ma molto tempo prima.

Cristo non s'è forse immolato da se stesso una sola volta?


Eppure nel mistero liturgico s'immola per i fedeli non solo ogni ricorrenza pasquale, ma ogni giorno. E non mentisce di certo chi, interrogato se Cristo veramente s'immola, risponde di sì. Poiché se i sacramenti non avessero alcun rapporto di somiglianza con le realtà sacre di cui sono segni, non sarebbero affatto sacramenti. Da tale rapporto di somiglianza prendono per lo più anche il nome delle stesse realtà sacre. Così che il sacramento del Corpo di Cristo è in certo qual modo il Corpo di Cristo, il sacramento del Sangue di Cristo è lo stesso Sangue di Cristo e il sacramento della fede è la fede stessa. Orbene, credere non è altro che aver la fede: quando perciò si risponde che i bambini credono, mentre essi non hanno ancora l'adesione della fede, si risponde che hanno la fede in virtù del sacramento della fede e che si convertono a Dio in virtù del sacramento della conversione, perché la stessa risposta fa parte della celebrazione del sacramento. Allo stesso modo, a proposito del Battesimo, l'Apostolo dice: Siamo stati sepolti insieme con Cristo nella morte mediante il Battesimo. Non dice: "Abbiamo rappresentato la sepoltura "; ma proprio: Siamo stati sepolti insieme. Non ha voluto dare al sacramento di sì gran mistero altro nome che quello del mistero stesso.

 L'efficacia dei sacramenti.


Il bambino quindi è reso fedele non da un atto volontario della fede simile a quello dei fedeli adulti, ma dal sacramento della stessa fede. Poiché, allo stesso modo che il padrino risponde ch'egli crede, così pure si chiama fedele non col dare l'assenso personale della sua intelligenza, ma col ricevere il sacramento della stessa fede. Quando poi egli comincerà a capire, non avrà bisogno di un nuovo battesimo, ma comprenderà il sacramento ricevuto e si conformerà, col consenso della volontà, alla realtà spirituale da esso rappresentata. Finché non sarà capace di questo atto volontario, a difenderlo contro le potenze avverse basterà il sacramento: gli basterà fino al punto che, se morisse prima dell'uso della ragione, verrebbe sottratto coll'aiuto cristiano alla condanna, entrata nel mondo per causa di un sol uomo, in virtù dello stesso sacramento garantito dalla carità della Chiesa.

Chi non crede questa verità e la giudica impossibile ad effettuarsi, è certamente infedele
, anche se avesse il sacramento della fede. Assai migliore di lui sarebbe un bambino che, quantunque non possieda ancora la convinzione intellettiva della fede, non gli oppone l'ostacolo d'una convinzione contraria, e per questo riceve con disposizioni adatte alla salvezza il sacramento della fede. Ai tuoi quesiti mi pare d'aver risposto in misura forse non sufficiente per le persone meno capaci e litigiose, ma in misura forse più che sufficiente per le persone che amano la pace e sono dotate d'intelligenza. A mia giustificazione poi non t'ho addotto solo l'immutata consuetudine della Chiesa ma, per quanto m'è stato possibile, ti ho pure spiegato la ragione di tale saluberrima consuetudine.”

 

Come vediamo fin dai tempi antichi veniva amministrato il battesimo dei neonati, questo dialogo tra S.Agostino e Bonifacio, ne rappresenta un’autorevole testimonianza, l’apprendere questi fatti per un cristiano dovrebbe essere importante, una spinta a dischiudere gli occhi verso la verità, ad acquisire la consapevolezza che la Chiesa cattolica non ha mai inventato nuove dottrine, ma è l’unica che si è sempre mantenuta –a costo di diventare impopolare- salda alla fede dei nostri padri. Purtroppo però ai nostri giorni molti fratelli pentecostali ignorano questi fatti probatori, e si fidano fin troppo dei loro pastori, non andando mai a verificare cosa credevano i nostri padri, e cosa professavano i nostri fratelli antenati; trovandosi così nell’incresciosa situazione che vede i padri della Chiesa trattati come ciarlatani, mentre i pastori come specialisti biblici, degni di fiducia incondizionata.

E non crediate che sto esagerando, perché la cruda realtà è proprio questa!

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04/12/2008 11:38

Teologia protestante

 

1. Nella Chiesa luterana e secondo il catechismo di Lutero, il battesimo consiste nell'unione mistica dell'acqua e della parola divina; tramite questa unione sono rimessi i peccati e l'anima è rigenerata.

Il battesimo dei bambini è necessario e viene amministrato secondo la formula trinitaria, generalmente sotto forma di aspersione unica o triplice. Lutero ha mantenuto l'esorcismo; molte Chiese luterane vi hanno rinunciato.


2
. Nella Chiesa riformata secondo Zwingli, il battesimo è un rito di introduzione alla Chiesa e un simbolo della grazia che esso rappresenta ma non conferisce.

È obbligatorio per i bambini
ma non è indispensabile alla salvezza.

Secondo Calvino, i figli dei fedeli devono essere battezzati, in quanto appartengono, per nascita, all'alleanza di grazia; in quanto possono ricevere i benefici dello Spirito Santo e in quanto non è necessario che la fede attuale preceda il battesimo. Questo sacramento, inoltre, è il pegno e il sigillo della promessa della rigenerazione, fatta ai credenti. L'esorcismo è condannato.


3
. La Chiesa anglicana ammette la rigenerazione dei bambini per mezzo del battesimo. Il segno della croce è conservato.

(Articolo tratto dall’enciclopedia Rizzoli Larousse 2002)

 

Vedete fratelli cosa produce la legge della libera interpretazione?


Confusione, caos, ognuno dice la sua, ognuno è libero di interpretare le Sacre Scritture a modo proprio, e qui sopra ne vediamo l’esempio di come tre primi grandi riformatori Lutero, Calvino e Zwingli non erano d’accordo tra di loro sul significato e sul valore del battesimo.

In ogni caso nonostante attribuiscano al battesimo valori differenti, tutti loro lo ritenevano necessario per i bambini.


Quanti sono oggi i fratelli pentecostali che conoscono gli insegnamenti di Lutero, Calvino e Zwingli, da loro spesso menzionati?


E’ uso comune presso le comunità pentecostali menzionare, studiare e citare i loro antenati protestanti, nel blando tentativo di riconoscersi in qualcosa di antico e autorevole, in qualcosa che possa portare le loro radici nell’antichità.


Piuttosto che i Padri, preferiscono citare i primi famosi protestanti, vantandosi di discendere da loro, dalle loro idee, dalla loro dottrina, ma se andiamo a fondo con le domande ci accorgiamo che molti non conoscono nemmeno gli insegnamenti di Lutero, Calvino e Zwingli.

Molti pentecostali sconoscono del tutto cosa insegnassero questi grandi riformatori riguardo al battesimo dei bambini, come pure agli altri sacramenti.


Hanno le idee confuse, ma non ne sono coscienti, immersi come sono negli insegnamenti elargiti dai loro pastori, che considerano specialisti biblici; sanno solo cenni, un po’ di questo e un po’ di quello, senza conoscere bene nulla, nemmeno le dottrine dei loro antenati, se antenati si possono chiamare, visto che ora i pentecostali biasimano tutte le antiche comunità protestanti, e le accusano di cattolicesimo.


Le divergenze sono sempre esistite nella storia della Chiesa, gli eretici sono sempre esistiti, a cominciare da Simon Mago, Ario, Marcione ecc., poi è nato il protestantesimo, ma fin dalla sua nascita si assiste a divergenze di opinioni su importanti punti dottrinali, tra gli stessi grandi fondatori.

Eppure tutti loro si ritenevano guidati dallo Spirito Santo, allo stesso modo di come oggi tutti i protestanti pentecostali dicono di essere guidati dallo Spirito di Dio, infatti la loro “unione” dottrinale è sotto gli occhi di tutti, si parte da Valdo, poi Lutero, Calvino e Zwingli, per finire a una miriade di confessioni tutte diverse tra loro, tutte con punti (anche grossi) di divergenza dottrinale, e tra questi ci sono anche i testimoni di Geova che derivano dagli Avventisti.

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Testimonianza storica

I padri della Chiesa

 

“…attenetevi alla rivelazione, alla testimonianza.” Is. 8:20

 

Fino a questo momento ci siamo attenuti alla Rivelazione cioè alla Scrittura, adesso è arrivato il momento di vagliare la testimonianza dei primi cristiani, coloro che hanno ricevuto direttamente dagli apostoli o dai discepoli di essi la sana dottrina.


Devo dire che i pentecostali hanno una scarsa conoscenza del cristianesimo primitivo, per non dire che non ne hanno proprio, ma nonostante ciò costoro affermano con tanta arroganza e pieni di pseudo-conoscenza che i primi cristiani non credevano affatto all’attuale dottrina della Chiesa Cattolica ne tanto meno battezzavano i bambini.


Già in precedenza ho scritto che quando vi dicono che la Chiesa primitiva non battezzava i neonati vi imbrogliano. O per ignoranza o per malafede vi raccontano delle frottole grandi come una casa e credetemi ne ho sentite di stupidaggini dalla bocca dei “dotti” pentecostali da lasciar di stucco chiunque ha un minimo di base storica del cristianesimo.


Una delle tante baggianate che scrivono o dicono è che la Chiesa primitiva rimase fedele al Vangelo fino a Costantino, una volta che Costantino dichiarò che il cristianesimo non era più una religione bandita ma praticabile, la Chiesa deviò dalla sana dottrina, da fedele divenne infedele, da pura divenne impura, tutto questo in barba alle promesse di Cristo alla Sua Chiesa: “le potenze del male non prevarranno su di essa (la Chiesa)” Mt. 16:18


Costoro dimenticano (forse nemmeno lo sanno) che fu proprio la Chiesa post-Costantino che difese con il proprio sangue la dottrina della Santissima Trinità o la Deità di Cristo dagli eretici come Ario e Nestorio, dov’eravate voi protestanti?.....Quando i nostri padri soffrivano in carcere per la sana dottrina e morirono per essa voi dov’eravate?......Con quale arroganza date degli eretici ai santi che morirono per il vero Vangelo di Cristo?


Le Sacre Scritture che oggi avete tra le mani la quale con arroganza e vanagloria senza alcuna autorità le assoggettate alla vostra interpretazione personale, non sapete che furono proprio i cristiani cattolici del dopo Costantino a darvi quella che oggi chiamate Bibbia?


La Chiesa ha custodito gelosamente a costo della propria vita, le Sacre Scritture e voi per ringraziamento la denigrate come eretica e apostata!

Faccio un esempio di quale assurdità queste persone vanno in giro a dire; un amico di fede pentecostale discutendo con me sulla questione “battesimo dei bambini” affermava che tale pratica fu inventata da Innocenzo III nel 1200 d.C. naturalmente secondo questa persona tale pratica fu inventata per speculazioni economiche, e te pareva?!


Naturalmente l’ho invitato a portare delle prove su queste sue dichiarazioni, l’unica prova che a modo suo mi ha dato era quella di leggermi un libro sulla Chiesa Cattolica, se non ricordo male si intitola “Le eresie della Chiesa Cattolica” o qualcosa del genere. Ma vi rendete conto?

A quel punto citai san Ireneo di Lione che dice: “ Tutti, dico, quelli che mediante lui rinascono in Dio, bambini e fanciulli, ragazzi, giovani e vecchi.” (Cf. Adversus haereses, II, 22,4)


Poi gli citai Origene che dice: “la Chiesa ha ricevuto DAGLI APOSTOLI la tradizione di battezzare anche i piccoli”.


Questi due padri della Chiesa sono pre-costantiniani, e Ireneo fu persino discepolo di san Policarco discepolo dell’apostolo Giovanni!


La risposta del fratello fu questa: Ireneo e Origene erano uomini non la Bibbia perciò sbagliare!


Che assurdità è questa? Anche tu sei un uomo e non la Bibbia e tu stesso hai portato come fonte un libro scritto da un uomo e non la Bibbia! Perché mai io dovrei dare ascolto a te e non ai padri della Chiesa? Hai forse tu o chi per te ricevuto direttamente dagli apostoli la dottrina?  E quale apostolo ti ha ammaestrato? Nessuno! Mentre i nostri padri furono ammaestrati dagli apostoli, anzi, essi sono i successori degli apostoli voi siete solo degli scismatici erranti!


Ecco cosa fa fare inventarsi maestro degli altri e i pentecostali al pari dei testimoni di Geova sono professionisti di tale arroganze!

 

Detto questo andiamo a verificare cosa credevano i primi cristiani sul significato del battesimo e come veniva amministrato e a chi veniva amministrato.

 

Didachè 80 d.C.:

<<Quanto al battesimo, battezzate così: dopo aver insegnato tutte queste cose, battezzate nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, in acqua viva. Se non hai acqua viva, battezza in altra acqua; e se non puoi battezzare in acqua fredda, fallo in acqua calda. Se non hai né l’una né l’altra, versa sul capo tre volte l’acqua nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo>>.


Come potete notare la Didachè (Dottrina degli apostoli) documento ecclesiale datato nell’80 d.C. quando ancora era in vita l’apostolo Giovanni dimostra come la pratica dell’aspersione era comune ai tempi apostolici e che tale pratica non invalidava il sacramento del battesimo come affermano i pentecostali, se il battesimo per aspersione fosse stato invalido non sarebbe stato consigliato di fare.

 

Ireneo di Lione 140 d.C. :

 

“ Tutti, dico, quelli che mediante lui rinascono in Dio, bambini e fanciulli, ragazzi, giovani e vecchi.”

Per Ireneo la rinascita battesimale comprende anche i bambini oltre gli adulti.

 

Giustino Martire 140 d.C. :

“Questo cibo è chiamato da noi Eucaristia, e a nessuno è lecito parteciparne, se non a chi crede che i nostri insegnamenti sono veri, si è purificato con il lavacro per la remissione dei peccati e la rigenerazione, e vive così come Cristo ha insegnato.

Infatti noi li prendiamo non come pane comune e bevanda comune; ma come Gesù Cristo…”


Qui san Giustino ci da due bellissime prove sulla dottrina cattolica, difatti nella sua prima lettera apologetica all’imperatore romano, parlando dell’eucaristia quale vero e reale corpo e sangue di Cristo, egli dice che a nessun è lecito mangiarne se non prima abbia creduto e sia stato purificato con il lavacro=battesimo per la remissione dei peccati.

 

Origene 230 d.C. :

“la Chiesa ha ricevuto DAGLI APOSTOLI la tradizione di battezzare anche i piccoli”.


Come si può vedere Origene dice in maniera chiara che il battesimo dei bambini è insegnamento degli apostoli!

 

Tradizione apostolica pseudo-Ippolito 215 d.C. :


Battezzate per primi i bambini. Coloro che sono in grado di rispondere da sé, rispondano. Coloro che non sono in grado di rispondere da sé, rispondano per loro i genitori o qualcuno della famiglia”

 

Tertulliano 200 d.C. :

“ La carne viene lavata, perché l’anima sia purificata; la carne riceve l’unzione, perché l’anima sia consacrata; sulla carne si fa il segno della croce, perché l’anima sia rinvigorita; la carne è adombrata dall’imposizione della mano, perché l’anima sia illuminata dallo Spirito; la carne si nutre del corpo e del sangue di Cristo, perché l’anima si cibi di Dio.”


Guardate quante prove ci dona Tertulliano, che il battesimo purifica dai peccati, che la cresima ci consacra a Dio, il segno della croce tanto odiato dai pentecostali, ma la cosa più importante è che il credente si nutre del corpo e del sangue di Cristo nell’eucaristia, il credente si ciba di Dio.

 

Siricio 385 d.C. :


“Come dunque affermiamo che non deve essere assolutamente ridotta la venerazione per la Pasqua, così vogliamo che ai fanciulli, che conforme all’età non possono ancora parlare o a coloro, ai quali in qualsiasi emergenza sarà necessaria l’acqua del sacro battesimo, si venga in soccorso con tutta prontezza, affinché non si volga a danno delle nostre anime, se, avendo negato a coloro che lo desiderano la fonte della vita, (avvenga che) nel trapasso da questo secolo qualcuno perda sia il regno (dei cieli) che la vita. Inoltre chiunque incorresse nel rischio di un naufragio, nell’incursione di nemici, nell’incertezza di un assedio o in una qualsiasi malattia corporale senza speranza, e chiedesse di sovvenirlo con l’unico aiuto alla fede, nello stesso momento in cui lo richiede, consegua il premio della rigenerazione richiesta. Basta con l’errore fatto finora in questo ambito! Da ora in poi tutti i sacerdoti che non vogliono essere divelti dalla solida pietra apostolica, sulla quale Cristo costruì la Chiesa universale, osservino questa regola.

 

Questa lettera scritta nel 385, ci spiega chiaramente le necessità del battesimo e a chi veniva amministrato, neonati compresi.

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Si potrebbero citare tanti altri padri della Chiesa come Ambrogio, Cirillo, Girolamo, Cipriano ecc.


Ma preferisco lasciarvi leggere dei bellissimi testi di sant’Agostino d’Ippona 300 d.C. :

 I pelagiani ammettono il Battesimo dei bambini non per la vita eterna, ma per il regno dei cieli.


1. 2. I pelagiani ammettono che i bambini devono essere battezzati. Quindi non c'è questione tra noi e loro circa la necessità di battezzare i bambini; sorge il problema circa la motivazione della necessità del Battesimo. Dunque, ciò che ammettono teniamolo per fermo insieme con loro senza dubbio alcuno. Che i bambini si debbano battezzare, nessuno ne dubita. Nessuno lo metta in discussione, poiché non ne dubitano neppure coloro che non sono d'accordo sotto qualche aspetto.

Dicono che il bambino, sebbene non sia battezzato, deve avere immancabilmente la salvezza e la vita eterna: benché - dicono - non sia battezzato, e ciò a motivo dell'innocenza, in quanto non ha peccato alcuno, né personale, né originale, né derivato da sé, né contratto da Adamo; però dev'essere battezzato perché abbia anche accesso al regno di Dio, cioè al regno dei cieli. Se questo va messo in discussione, è certamente a causa loro che si deve fare, non dipende da noi. Sono nostri fratelli infatti, sono stati assai turbati dall'importanza della questione, però avrebbero dovuto lasciarsi guidare dall'esercizio dell'autorità. (Notare il senso dell'autorità affermato da Agostino....non parla di se stesso, ma della Chiesa della quale è vescovo...)


I pelagiani quando infatti dicono che non devono essere battezzati per poter ricevere la salvezza e la vita eterna, ma soltanto per il regno dei cieli e il regno di Dio, riconoscono certamente che devono essere battezzati, ma non per la vita eterna, bensì per il regno dei cieli. E quanto alla vita eterna? L'avranno, dicono. In grazia di che l'avranno? Perché sono esenti da ogni peccato e non può loro toccare la dannazione. Esiste dunque una vita eterna al di fuori del regno dei cieli?

5. 6. Ecco, c'è non so chi il quale dice: Il bambino, non avendo assolutamente alcun peccato, né commesso in vita sua, né ereditato dalla vita del progenitore, avrà sia la vita eterna che il regno dei cieli.

6. 6. Replicate, prendete il sopravvento su chi vi si oppone, voi che stabilite ben altra differenziazione. (E qui, Agostino pone prima la motivazione errata dei pelagiani) Voi, infatti, dite: Questo non battezzato avrà certamente la vita eterna, ma non avrà il regno dei cieli. Costui, al contrario: Anzi, avrà la vita eterna e il regno dei cieli. Per quale ragione, dunque, porti via ad un innocente l'eredità del regno dei cieli? Chi non guadagna il regno dei cieli è senza dubbio frodato di un grande bene. Che giustizia è questa? Spiega, perché? Che fa di male il bambino non battezzato, senza colpa alcuna, né propria, né derivatagli dal padre? Dimmi, che fa di male da non poter accedere al regno dei cieli, da non poter condividere la sorte dei santi, da essere bandito dalla società degli Angeli? Ti pare di essere misericordioso perché non lo privi della vita, però, chi escludi dal regno dei cieli tu lo condanni. Tu condanni: non lo uccidi, ma lo bandisci dalla patria. Così ad esempio, anche gli esuli vivono; se sono sani, non soffrono dolori fisici, non subiscono tortura non languiscono nell'oscurità di un carcere, hanno soltanto questa pena: non trovarsi in patria. È una gran pena se si ama la patria; se invece non la si ama la sofferenza morale è più grave. C'è poco male nell'animo dell'uomo che non desidera la società dei santi, che non desidera il regno dei cieli? Se gliene manca il desiderio, la pena ha origine dalla perversione: se invece ne prova il desiderio, la pena deriva dall'essergli sottratta la carità.


(E da qui Agostino riparte con le confutazioni..)

 Ribatti in contrario questo che ti contraddice, il quale, con una misericordia ed una giustizia maggiore della tua, vuol dare ai bambini non battezzati non solo la vita eterna, ma anche il regno dei cieli. Ribatti, se puoi, ma danne la ragione; ti compiaci, infatti, di gloriarti di essa.”

 

Da queste lettere  scritte contro i Pelagiani si evince ancora una volta come Agostino dia per scontato il battesimo dei bambini, essendo la prassi della Chiesa antica e di quei tempi. Quindi il battesimo degli infanti non era l’eccezione ma bensì la regola.

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Continua ancora Agostino con un’altra catechesi:


 
NELL'OTTAVA DI PASQUA AI NEOFITI

 

“Nel battesimo inizia la vita nuova che culminerà in cielo.


1.
Il mio discorso si rivolge a voi, bambini or ora nati, piccoli in Cristo, nuova prole della Chiesa, frutto della grazia del Padre e della fecondità della Madre, germoglio santo, sciame di nuove reclute, fiori sbocciati a nostro onore e frutto del nostro lavoro, mio gaudio e mia corona, voi tutti che state nel Signore Cf. Fil 4, 1.. Vi interpello con le parole dell'Apostolo: Ecco, la notte è passata e il giorno è ormai vicino. Deponete dunque le opere delle tenebre e indossate le armi della luce; come in pieno giorno, camminate con onestà: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non nei giacigli e nella lussuria non fra contese e gelosie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo, e non abbandonatevi alla prudenza della carne assecondando le sue concupiscenze Rm 13, 12-14.. Rivestitevi della vita di colui di cui vi siete rivestiti nel sacramento. In realtà tutti quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo, per cui non c'è più né giudeo né greco, non c'è più né schiavo né libero, non c'è più né maschio né femmina. Tutti infatti siete una cosa sola in Cristo Gesù Gal 3, 27-28.. Questo deriva dalla forza stessa del sacramento, che è un sacramento di vita rinnovata: comincia in questo tempo con la remissione di tutti i peccati passati e raggiungerà la perfezione nella resurrezione dei morti. Mediante il battesimo siete stati sepolti insieme con Cristo nella morte, per cui, come Cristo è risuscitato dai morti, così anche voi dovete camminare in novità di vita Rm 6, 4.. .....


Esegesi di Rom 5, 8-35: Cristo è morto anche per i bambini.


4.
8. Devi essere di certo molto testardo se tutto questo brano dell'Apostolo non riesce a correggerti dalla tua perversità. Quantunque tutto quello che ha detto, scrivendo ai Romani per raccomandare la grazia di Dio attraverso Cristo Gesù, abbia un'intima connessione, non ci è possibile citarlo per intero perché sarebbe troppo lungo. Ci limitiamo alla considerazione del passo dove dice: Dio dimostra il suo amore verso di noi per il fatto che Cristo è morto per noi quando eravamo ancora peccatori Rm 5, 8-9.. Vorresti far credere che questo è stato detto facendo eccezione dei bambini. Ma ti domando: Se questi (i bambini, ndr) non debbono essere annoverati tra i peccatori, perché mai è morto per loro colui che è morto per i peccatori? Risponderai che, quantunque è morto per i peccatori, non è morto solo per i peccatori. Negli autori divini, però, non leggerai mai che Cristo è morto anche per quelli che non hanno avuto alcun peccato. Presta attenzione alle valide testimonianze che ti incalzano. Tu dici che Cristo è morto "anche" per i peccatori; io sostengo che Cristo è morto "soltanto" per i peccatori, affinché tu sia costretto a rispondere che, se i bambini non sono legati da nessun peccato, Cristo non è morto per essi. Dice infatti ai Corinzi: Siccome uno solo è morto per tutti, tutti di conseguenza sono morti, ed egli è morto per tutti - 2 Cor 5, 14-15..

Non ti è permesso assolutamente negare che Gesù è morto solo per quelli che sono morti.
Che intendi qui per "morti"? Forse quelli che sono usciti dal corpo? Ma chi è tanto insensato di pensarlo? "Morti", per i quali tutti il solo Cristo è morto, va inteso secondo il senso dell'altro brano: E voi che eravate morti per le vostre colpe e per l'incirconcisione della vostra carne, egli ha fatto rivivere con lui - Col 2, 13.. Per questo aveva detto: Siccome uno solo è morto per tutti, tutti di conseguenza sono morti, per dimostrare che era impossibile che morisse se non per i morti. Proprio da questo ha dimostrato che tutti sono morti, perchè uno è morto per tutti. Te lo sbatto in faccia, te lo inculco, ti ci riempio, mentre lo rifiuti: accettalo, è salutare per te; non voglio che tu abbia a morire. Uno solo è morto per tutti, e tutti di conseguenza sono morti. Vedi come ha voluto essere logico per far comprendere che tutti erano morti, se è morto per tutti. Siccome non sono morti nel corpo, bisogna dire che sono morti nel peccato tutti quelli per i quali Cristo è morto. Nessuno lo neghi, nessuno lo metta in dubbio a meno che non neghi o dubiti di essere cristiano. Per la qual cosa, se i bambini non contraggono alcun peccato, non sono morti e, se non sono morti, non può essere morto per essi Colui che non è morto se non per i morti. Sin dal tuo primo libro, però, hai già gridato contro di noi che "Cristo è morto anche per i bambini" - Cf. 3, 25, 58.. In nessuna maniera, pertanto, ti è permesso di negare che i bambini contraggono il peccato originale. Donde, infatti, è venuta loro la morte se non da esso? O per quale morte dei bambini è morto colui che non è morto se non per i morti? Tu stesso hai dichiarato che è morto anche per i bambini. Torna dunque insieme con me a quello che avevo cominciato a dire sulla lettera ai Romani.” (S.Agostino)

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E qui di seguito ancora S.Agostino, nella sua lettera a Giuliano, un eretico di quei tempi.


 
Una sola fede della Chiesa Occidentale e Orientale.


“4.
14. Non c'è motivo pertanto che tu ti appelli ai vescovi dell'Oriente. Anch'essi sono cristiani e una sola è la fede delle due parti della terra: la fede cristiana. La terra occidentale ti ha generato e la Chiesa Occidentale ti ha rigenerato. Cosa vorresti introdurvi che non vi hai trovato quando sei entrato a far parte delle sue membra? Piuttosto perché vorresti portarle via ciò che in essa tu stesso hai ricevuto? Il peccato originale che tu neghi a danno degli altri bambini, in qualunque età tu sia stato battezzato, ti è stato perdonato da solo o insieme ad altri peccati. Se è vero, come ho sentito, che sei stato battezzato da piccolo, benché privo di peccati personali, anche tu hai contratto dalla nascita il contagio della morte antica, appunto perché sei nato da Adamo secondo la carne. Anche tu sei stato concepito nel peccato, sei stato esorcizzato e si è alitato su di te affinché, liberato dal potere delle tenebre, fossi trasferito nel regno di Cristo (34Cf. Col 1, 13.). Ma adesso, figlio mio, nato cattivo da Adamo e rinato buono in Cristo, tu stai cercando di togliere a tua Madre i Sacramenti con cui ti ha generato. Credi forse che essa sia stata manichea quando ti ha generato nella maniera con la quale non vuoi che generi gli altri? Perché offendi in essa questa nascita in modo da chiudere le viscere di misericordia dalle quali tu stesso sei nato? In questa maniera tu dividi il nome stesso dello Sposo affermando che è "Cristo" quando rigenera solo i bambini mentre è "Cristo Gesù" quando rigenera gli adulti, appunto perché Gesù significa Salvatore e tu sostieni che egli non è tale per i bambini che, secondo il vostro insegnamento, non hanno nulla da cui essere salvati.


Interessante leggere questo tratto, in cui Giuliano tentava di stravolgere un testo di Giovanni Crisostomo, pensate già all'epoca i testi dei vescovi venivano usati distorcendo il senso, e così Agostino spiega a Giuliano il senso vero del pensiero che era invece comune alla Chiesa, leggiamo:


La testimonianza di Giovanni Crisostomo, su cui si appoggiano i pelagiani.


“6.
21. Conosco già ciò che vai borbottando. Parla pure, parla, ti ascoltiamo. Verso la fine della tua opera della quale stiamo trattando, nell'ultima parte, cioè, del quarto libro, scrivi: "San Giovanni di Costantinopoli nega che nei bambini ci sia il peccato originale. Nell'omelia, infatti, che tenne ai battezzati, dichiara: "Benedetto Iddio che da solo ha fatto cose mirabili, che ha fatto ogni cosa ed ha cambiato ogni cosa. Quelli che poco prima erano prigionieri ora godono della serenità della libertà; quelli che poco prima erano erranti ora sono cittadini della Chiesa; quelli che poco prima si trovavano nella confusione del peccato, ora si trovano nella fortezza della giustizia. Essi non solo sono liberi, ma anche santi; non solo santi ma anche giusti; non solo giusti ma anche figli; non solo figli ma anche eredi; non solo eredi ma anche fratelli di Cristo; non solo fratelli di Cristo ma anche coeredi; non solo coeredi ma anche membra; non solo membra ma anche tempio; non solo tempio ma anche strumento dello Spirito". Vedi quanti sono i benefici del battesimo? E qualcuno crede che la grazia celeste consista solo nella remissione dei peccati! Ho enumerato dieci benefizi! Per questo battezziamo anche i bambini, pur non essendo macchiati dal peccato, affinché ricevano la santità, la giustizia, l'adozione, l'eredità, la fratellanza di Cristo e diventino sue membra"(50Homil. ad neophytos.).


Corretta interpretazione del testo.


6.
22. E così tu hai il coraggio di pensare che queste parole del santo vescovo Giovanni siano contrarie alle tesi di tali e tanti santi e che egli debba essere separato dalla loro concordissima compagnia e ritenuto un avversario? No, ben lontano sia credere o dire che Giovanni di Costantinopoli riguardo alla questione del battesimo dei bambini e della loro liberazione dal chirografo paterno per opera di Cristo, si opponga a tanti colleghi nell'episcopato e soprattutto ad Innocenzo di Roma, a Cipriano di Cartagine, a Basilio di Cappadocia, a Gregorio di Nazianzo, ad Ilario dei Galli, ad Ambrogio di Milano. È fuori dubbio che ci sono delle questioni, sulle quali, salva restando l'unità della fede, non concordano perfettamente anche ottimi e dottissimi difensori della stessa fede cattolica, e sulle quali dicono cose migliori e più vere di altri. Ma la questione di cui ora trattiamo riguarda le fondamenta stesse della fede. Tentare di far vacillare nella fede cristiana il senso delle parole: ...La morte venne per opera di un uomo, anche la risurrezione dai morti viene per opera di un uomo. Come infatti tutti muoiono in Adamo, così pure tutti in Cristo saranno richiamati in vita (511 Cor 15, 21-22.), significa distruggere tutto quanto crediamo in Cristo. Senza dubbio Cristo è il Salvatore anche dei bambini. Se non sono redenti da Lui, certamente periranno perché senza la sua carne e il suo sangue non possono avere la vita. Questo ha pensato, questo ha creduto, questo ha imparato ed insegnato anche Giovanni. Sei tu che volgi il senso delle sue parole nella tua direzione. Egli ha detto, è vero, che i bambini non hanno peccati, ma quelli personali. E giustamente proprio per questo li chiamiamo innocenti secondo il detto dell'Apostolo: Quando non erano ancora nati non avevano compiuto alcunché di bene o di male (52Cf. Rm 9, 11.), ma non secondo l'altro detto: Per la disubbidienza di un solo uomo gli altri furono costituiti peccatori (53Rm 5, 19.). Il nostro Cipriano poteva dire dei bambini la stessa cosa di Giovanni allorquando affermava che "i bambini non hanno peccato in nulla e che ad essi sono rimessi non i peccati personali, ma quelli di altri" (54CIPRIANO, Ep. 64, 5; PL 3, 1054 s). Paragonandoli dunque agli adulti, i cui peccati personali sono rimessi nel battesimo, Giovanni ha detto che "i bambini non hanno peccati", ma non nel senso che tu riporti le sue parole: "non son macchiati dal peccato", volendo far intendere che non sono macchiati dal peccato del primo uomo. Questo errore, per la verità, non lo attribuirei a te, ma al traduttore, anche se in alcuni codici che riportano la stessa traduzione, si legge non "dal peccato", bensì "dai peccati". Per la qual cosa non mi meraviglierei che qualcuno di voi non abbia preferito scrivere il singolare perché si intendesse un solo peccato secondo le parole dell'Apostolo: Poiché il giudizio che tenne dietro a quell'unico si conchiuse con una condanna; ma l'opera di grazia che venne dopo le tante colpe si conchiuse con la giustificazione (55Rm 5, 16.) . Quell'"unico" null'altro vuol significare se non peccato. Ora, affinché non si intendesse che i bambini sono macchiati da esso, voi avete preferito scrivere non "essi non hanno peccati", come diceva Giovanni, espressione che fa pensare ai peccati personali, e neppure "non sono macchiati dai peccati", come la traduzione stessa riporta in alcuni codici, ma "non sono macchiati da peccato", affinché venisse in mente solo il peccato del primo uomo. Evitiamo i pregiudizi. Si può trattare di errore di trascrizione o di diversa traduzione. Riporterò quindi le stesse parole greche usate da Giovanni: "", che in latino traduciamo: "perciò battezziamo anche i bambini quantunque non abbiano peccati". Vedi bene che egli non ha detto: "i bambini non sono macchiati da peccato" o "da peccati", ma semplicemente: "non hanno peccati"; aggiungi "personali" e cesserà ogni contrasto.”

(S.Agostino)

 

Credo che quanto scritto fino ad ora sia sufficiente a dimostrare che il battesimo dei bambini e tutto ciò che riguarda il battesimo professato dalla Chiesa Cattolica è sempre stato confessato e praticato sin dagli apostoli ad ora, quindi coloro che dicono il contrario sono bugiardi e ignoranti, sono lupi rapaci travestiti di agnelli.


E’ curioso pensare come i protestanti ignorino completamente questi antichi documenti, per dare credito alle fantasie di gente che ha avuto visioni e presunti mandati ministeriali a circa 2000 anni di distanza dalle testimonianze autentiche di vescovi retti nella fede.

   
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Riepilogo e conclusione

 

Uno dei testi fondamentali sul Battesimo è la Lettera di San Paolo ai Romani nella quale l’ Apostolo vuole mettere in evidenza che la salvezza ci è stata donata gratuitamente in Cristo.


“L'umanità si trovava in una situazione di peccato e di morte senza via d'uscita. Tutti hanno peccato. “Ma là dove ha abbondato il peccato ha sovrabbondato la grazia” (Rm 5, 20). Questa è un'affermazione chiave per comprendere il pensiero di S. Paolo. Ma lo stesso Paolo si rende conto di quanto questa stessa affermazione sia rischiosa e suscettibile di fraintendimenti, allora egli si fa da solo l'obiezione prevedibile: “Che diremo dunque? Continuiamo a restare nel peccato perché abbondi la grazia?” (6,1). “E' assurdo! - si risponde Paolo - Noi che siamo già morti al peccato come potremo ancora vivere nel peccato?” (6,2). E' a partire di qui che egli sviluppa la sua teologia pasquale del battesimo: quanti siamo stati battezzati in Cristo siamo stati battezzati nella sua morte. “Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti insieme con lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova” (6,4). Per il cristiano tornare a peccare è una cosa assurda perché egli è morto ed è risorto con Cristo: “Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato e noi fossimo liberi dal peccato” (6,6).


C'è dunque un uomo vecchio che è morto, con la sua vita di prima, e un uomo nuovo che è risorto da questa morte e che non vive più per se stesso ma per Dio.


Questo discorso di Paolo era certamente comprensibile a chi aveva fatto l'esperienza del battesimo da adulto. Egli aveva creduto al buon annuncio di una vita nuova in Cristo, morto e risorto e, quindi, aveva deciso di iniziare questa vita nuova nel battesimo, rinnegando la vita di prima, con le sue opere di morte e ricominciando tutto da capo. Egli, che ora camminava nella speranza della risurrezione, poteva dirsi già un risorto.


La riflessione della chiesa dei primi secoli ha sviluppato questa intuizione di S. Paolo nelle catechesi mistagogiche, cioè nelle catechesi che si facevano agli adulti dopo che avevano ricevuto i sacramenti dell'iniziazione nella Veglia di Pasqua. Nelle famose catechesi di Gerusalemme, della fine del 4° o degli inizi del 5° secolo, si sottolinea che il battesimo è figura ed espressione della passione di Cristo, mettendo in relazione le tre immersioni nell'acqua, che il battezzato aveva compiuto, con i tre giorni passati da Cristo nel sepolcro. Con una espressione suggestiva, in una di queste catechesi, si dice ai nuovi cristiani: “Nello stesso istante siete morti e siete nati e la stessa onda salutare divenne per voi sepolcro e madre”.


Per un cristiano che si battezzava da adulto, avendo aderito ad una dottrina nuova, il significato pasquale di morte e risurrezione era ben comprensibile. Ma per chi, come noi, è stato battezzato da bambino e, quindi, l'inizio della vita nuova di cristiano ha coinciso praticamente con l'inizio dell'esistenza umana, questa dinamica pasquale è forse meno evidente. Ed è comprensibile che nelle formulazioni catechistiche quando si è parlato degli effetti del battesimo, più che la dinamica pasquale, si è avuta la tendenza a sottolineare altri aspetti del sacramento quali la remissione dei peccati e in particolare del peccato originale, l'essere fatti figli adottivi di Dio, l'essere incorporati alla Chiesa, aspetti indubbiamente veri ma collocati, forse, in una ottica troppo statica.” (Prof. Gianni Cioli)


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IL BATTESIMO DEI BAMBINI


Una delle critiche che vengono fatte ai cattolici è il battesimo che viene amministrato ai bambini nei primi anni d i vita. La frase che si sente più spesso ripetere è: “Sono stato battezzato da piccolo  senza che potessi dire la mia in merito. Il Battesimo dovrebbe essere fatto solo quando uno ha la possibilità di credere. La Bibbia del resto dice che bisogna prima credere e poi essere battezzati.”


Queste sono le obiezioni più comuni. Comunque se è vero che la Bibbia non dice esplicitamente di non battezzare i neonati, d’altro canto non afferma esplicitamente neppure il contrario. Quindi vediamo di capire che cosa la Bibbia vuole dai veri credenti. In questo breve commento mi limiterò a citare esclusivamente la Scrittura. In realtà noi cattolici abbiamo anche la Tradizione e il Magistero della Chiesa a guidarci nei nostri giudizi e, in questo caso, l’ insegnamento della Chiesa è unanime e privo di ambiguità: i bambini devono essere battezzati. Quando vi dicono che la Chiesa primitiva non battezzava i neonati vi imbrogliano. O per ignoranza o per malafede vi raccontano delle frottole grandi come una casa. In effetti il primo gruppo che si oppose al battesimo dei bambini appena nati furono gli Anabattisti nel 16° secolo. Prima di allora questo tipo di battesimo era accettato da tutti senza tanti problemi tant’è vero che Lutero e Calvino ( usando il principio della Sola Scriptura) lo predicavano nei loro scritti con Lutero che parlava esplicitamente di “rigenerazione battesimale”.


Io intendo provare che la pratica di battezzare i bambini appena nati è assolutamente coerente con gli insegnamenti biblici. Ovviamente quello che dico non è farina del mio sacco ma è semplicemente quello che la Chiesa di Cristo, da 2000 anni a questa parte, insegna ai suoi fedeli.

  1.  IL PECCATO ORIGINALE

La Bibbia afferma in maniera estremamente chiara che dopo Adamo ed Eva la razza umana è stata infettata da un virus che colpisce l’ anima stessa dell’ uomo. Da allora il peccato è nella nostra anima. Il salmo 51 al versetto 7 ( un salmo attribuito a Davide) dice:  “Ecco, nella colpa sono stato generato, nel peccato mi ha concepito mia madre”. Che siamo stati concepiti nel peccato è confermato anche da  Gb 15,14 :” Che cos’è l’uomo perché si ritenga puro?”


Anche il N.T. affronta il problema e, nella Lettera ai Romani, Paolo non solo espone il problema ma dimostra come la venuta di Gesù sia stata la cura che Dio Padre ha riservato all’ umanità per affrancarsi dalla schiavitù del peccato d’origine.

San Paolo dimostra chiaramente come il peccato da Adamo in poi affligga tutta l’umanità ma subito dopo, al cap. 6, ci dà anche la soluzione: il Battesimo.


Ci si potrà chiedere: tutto questo vale anche per i neonati? La risposta, che affronteremo più avanti, la si trova in 1 Cor 7 dove si afferma che anche i bambini nascono impuri.


A coloro che sono contrari al battesimo dei bambini possiamo chiedere che se anche i più piccoli nascono in uno stato di peccato, come evidenziato da Davide, Giobbe e Paolo, perchè dovremmo lasciarli in questo stato e non farli entrare nella Grazia di Dio? Anche se, per forza di cose, i bambini piccoli non hanno peccato personalmente, perchè lasciare nella loro anima il virus del peccato originale? Nessun bambino ha scelto spontaneamente di nascere impuro e quindi perchè dovremmo lasciare a loro, che non possono decidere, la decisione di restare impuri o di essere purificati?

2 LE PAROLE DI GESU’ IN GV 3,5


Credo che il versetto sopra-citato sia fatale a coloro che sostengono la teologia del non battezzare i neonati, ed ecco perchè lo inserisco da solo.

Abbiamo detto che il peccato originale è come un virus nell’ animo dell’ uomo ma  Dio ci ha donato la cura per questo virus e questa cura ha avuto tre fasi:la morte, la sepoltura e la resurrezione del nostro Signore Gesù Cristo. Ciò che Lui ha fatto per noi sulla Croce si applica alla nostra anima. Come? Gesù ci ha dato un insegnamento chiarissimo sulla nostra necessità di salvezza. In Gv 3,5 dice “In verità, in verità vi dico:se uno non nasce da acqua e da Spirito non può entrare nel Regno di Dio” Notate bene la frase. Innanzitutto inizia con la formula “In verità” ripetuta due volte che è il modo classico per dire: Prestate molta attenzione, sto per dirvi qualcosa di fondamentale.


Poi l’ affermazione assoluta, senza alcuna eccezione. Tutti devono nascere da acqua e Spirito Santo. Non c’è alcuna ambiguità nella dichiarazione di Gesù. Non dice: Tutti devono nascere da acqua e Spirito tranne i bambini che invece entreranno nel Regno dei Cieli senza passare per questa fase. L’ affermazione di Gesù è universale e si applica a tutti.


A coloro che dicono che si può “nascere di nuovo” solo quando si raggiunge l’ età della ragione per accettare Gesù nella propria vita,  si può rispondere che la loro teologia condanna all’ inferno tutti quelli che muoiono in tenera età, dato che a loro è assolutamente preclusa la nuova nascita.


3 L’A.T. INCLUDEVA ANCHE I BAMBINI?


Già nell’ A.T. era chiaramente stabilito il principio che anche i bambini erano inclusi nel patto stabilito fra Abramo e Dio. (Gn 17,9-14). Da allora i bambini di 8 giorni venivano circoncisi perchè anche loro potessero entrare a far parte dell’ alleanza stabilita fra Dio e l’umanità. Ovviamente questi bimbi non potevano decidere se seguire il patto di Abramo o se rifiutarlo. Ma Dio aveva detto che chi non si fosse fatto circoncidere avrebbe rotto il patto e quindi questi neonati sarebbero stati ritenuti peccatori. I bambini entravano nell’alleanza grazie e attraverso a loro famiglia ed ecco perchè la necessità di circonciderli era ritenuta così importante.


Tutti noi ricordiamo la decima piaga d’Egitto, vale a dire la morte di tutti i primogeniti. Cosa successe in quell’ occasione? Dio comandò di segnare con il sangue di un agnello ( che a noi cristiani ricorda il sacrificio cruento di Gesù) gli stipiti delle porte delle loro case. Chi era protetto da quel sangue? Solo coloro che avevano segnato le porte o, al contrario, tutti coloro che vivevano in quella casa, indipendentemente dal fatto che fossero piccoli o grandi, capaci di scegliere la loro fede o incapaci di farlo?. La risposta è ovviamente che il sangue proteggeva tutti gli abitanti di quella casa. Quindi anche i bambini incapaci di capire vennero salvati grazie alla fede dei loro genitori. Questo ci deve insegnare che i genitori che credevano inserivano anche i loro bimbi più piccoli nell’ alleanza con Dio.

Nel Libro di Giosuè ( 5,8-9) si legge che Dio punì Israele perchè non aveva fatto circoncidere i suoi figli e la punizione non cessò  finchè tutti non furono circoncisi.

Da questo si capisce chiaramente che i bambini che non erano ancora nell’ età di poter decidere in maniera autonoma, venivano inseriti nell’ alleanza con Dio attraverso la fede dei loro genitori.  A questo punto ci si potrebbe chiedere se la Nuova Alleanza cancella quella vecchia, vale a dire se Gesù è venuto ad abolire l’ Antico Patto. Non credo che ci sia un solo cristiano che possa affermare un’eresia di questo genere. Dopo tutto la grazia della Nuova Alleanza eccede ( ma non cancella) quella dell’ Antica Alleanza come spiega molto chiaramente Paolo nella Lettera ai Romani cap 5,15.

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IL BATTESIMO, LA NUOVA CIRCONCISIONE


Abbiamo appena dimostrato che nel Vecchio testamento i bambini entravano a far parte dell’Allenza con Dio attraverso la fede dei loro genitori. Nel N.T. ci sono dei versetti che ci dicono che i bambini sono esclusi da questa Alleanza e che quindi gli si può rifiutare il battesimo? La motivazione per comportarsi così è data dall’ idea che ci si debba prima pentire e poi farsi battezzare.

Per dare una risposta a quest’obiezione, chiediamoci dove il concetto di circoncisione dell’ A.T. può essere ritrovato nel Nuovo.


In Col. 2,11-14 Paolo fa riferimento alla circoncisione quando parla del Battesimo

“In Lui però voi siete stati anche circoncisi di una circoncisione però non fatta da mano d’uomo, mediante la spogliane del nostro corpo di carne, ma della evra circoncisione di Cristo. Con Lui siete stati infatti sepolti nel Battesimo, in Lui siete stati anche resuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha resuscitato dai morti. Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti per i vostri peccati e per l’ incirconcisione della vostra carne, perdonandoci tutti i nostri peccati, annullando il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano sfavorevoli.”


Paolo dice esplicitamente che la circoncisione è stata sostituita dal Battesimo. Che cosa fa il Battesimo? Allontana la carne, perdona i peccati e fa risollevare ( risorgere) l’uomo).


Abbiamo visto in precedenza che tutti nasciamo nel peccato e quindi tutti abbiamo necessità di essere purificati nel Battesimo. E in effetti San Paolo dice , anche se solo di sfuggita come se fosse una cosa che tutti dovrebbero già sapere, che il Battesimo che purifica dai peccati, sostituisce la circoncisione. Da questo si comprende che i bambini entrano nella Nuova Alleanza tramite il Battesimo. San Paolo non dice assolutamente che la circoncisione era per i bambini ma il Battesimo è solo per coloro che sono nell’ età della ragione. Al contrario, nella Lettera ai Colossesi, San Paolo equipara esplicitamente il Battesimo alla circoncisione. La circoncisione andava fatta l’ ottavo giorno e, ovviamente, senza il consenso del neonato.

BAMBINI E BATTESIMO NEL N.T.


Quali indicazioni abbiamo per il Battesimo dei bambini nel N.T.?


In At  2,38-39 San Pietro parla di una grande promessa di salvezza, la stessa promessa che era stata fatta ad Abramo e che ora con la Nuova Alleanza diventa per tutti. E’ limitata a coloro che hanno l’ età della ragione? No di certo poichè è rivolta a tutti i credenti e ai loro figli, quindi anche i bambini sono inclusi. Coloro che ascoltavano Pietro erano tutti Giudei e conoscevano bene l’ Alleanza di Abramo. Quindi per loro era ovvio che anche i bambini erano compresi in quello che diceva San Pietro. Come avrebbero potuto pensare che un patto migliorativo ( tanto per usare una terminologia contrattualistica) avrebbe potuto prevedere un peggioramento di alcune condizioni. Del resto, se i bambini avessero dovuto essere esclusi, sarebbe nata una grossa controversia e Pietro avrebbe dovuto intervenire e spiegare che, anche se aveva detto che la promessa era per i loro figli, in realtà si sarebbe realizzata solo dopo che questi figli avessero raggiunto l’età della ragione ma, nel frattempo, essi ne erano esclusi. 

 

Questa che segue è l'ultima parte del mio esame della Bibbia sull'argomento del Battesimo. Spero che sia servito. A me è servito tantissimo perchè mi ha obbligato a scavare nel cuore stesso degli insegnamenti della Chiesa da cui deriva la nostra fede.

LA FEDE DEGLI ALTRI


Abbiamo visto in precedenza che Dio, attraverso Abramo e Mosè, aveva ordinato di circoncidere i bimbi i quali, ovviamente, non potevano interloquire. In pratica, il Patto di Alleanza era basato sulla fede di una parte del popolo di Israele. Anche nel N.T. ci sono indicazioni che ci dicono che le benedizioni spirituali e il perdono dei peccati poteva avvenire attraverso la fede di altri. Nell’ episodio del paralitico guarito, ad esempio, non si parla affatto di fede del malato ma della fede di coloro che lo trasportarono fino a calarlo da un buco nel tetto. La stessa cosa succede nel miracolo della resurrezione della figlia di Giairo, dove è evidente solo la fede del padre. Quindi da questi due esempi m( ma ce ne sono degli altri) si capisce chiaramente che sia nell A.T. che nel N.T. le benedizioni spirituali, nonché fisiche, possono avvenire grazie alla fede di altre persone.


 BATTESIMO DELLA FAMIGLIA NEL N.T


Nel N.T. ci sono delle indicazioni chiare che ci dicono che sono stati battezzati anche dei bambini. Più volte leggiamo che in determinate occasioni è stato battezzato qualcuno e poi si aggiunge “con tutta la sua famiglia”. E’ il caso di Lidia,di Crispino, del carceriere di Paolo e Sila,e, nella prima Lettera ai Corinzi, Paolo ricorda di aver battezzato Stefana e “anche la famiglia di Stefana”. Quando si parla di famiglia non si intende solo la moglie o il marito, si intendono tutti i familiari compresi, naturalmente, i bambini. Chi è contrario al Battesimo dei bambini potrebbe obiettare che forse in quelle famiglie non c’erano bambini piccoli. E’ un’obiezione molto debole perché in un epoca storica nella quale avere figli era considerata una benedizione di Dio ( e in un’epoca in cui non esistevano mezzi per il controllo delle nascite) è abbastanza difficili che in tutte quelle case non ci fosse neppure un bambini.

Comunque un’indicazione più precisa sul reale senso del Battesimo la troviamo in 1 Cor 7,14 dove si legge: “Perché il marito non credente viene reso santo dalla moglie credente e la moglie non credente viene resa santa dal marito credente; altrimenti i vostri figli sarebbero impuri mentre invece sono santi”


BISOGNA CREDERE PER ESSERE BATTEZZATI?


E’ fuor di dubbio che la Chiesa Cattolica pretenda dal catecumeno che si battezza in età adulta una conversione personale. Questo è fondamentale perché il Battesimo possa essere amministrato.  Anche per il battesimo dei bambini la Chiesa Cattolica esige un'analoga condizione. Analoga nel senso che il bambino non può fare direttamente una scelta di fede; ma la può fare indirettamente tramite i suoi genitori o chi ne fa legittimamente le veci. Ed è sempre una fede valida. In effetti il capo famiglia non solo esprime validamente la fede per i membri della propria famiglia, ma si rende garante perchè la nuova vita soprannaturale gettata come seme nel battezzato venga debitamente coltivata, cresca e maturi.


Perciò la Chiesa Cattolica prima di amministrare il battesimo ai bambini vuole essere sicura non solo della fede del capo di famiglia, ma di tutti e due i genitori, dei padrini e di tutti i presenti al sacro rito del battesimo. In particolare la Chiesa Cattolica esige che per battezzare lecitamente un bambino:


1) I genitori o almeno uno di essi o chi tiene legittimamente il loro posto, vi consentano:

2) che vi sia la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica; se tale speranza manca del tutto, il battesimo venga differito, secondo le disposizioni dei diritto particolare, dandone ragione ai genitori”.

 Per i bambini, quindi si richiede che giunti all’ età della ragione dimostrino di credere in Gesù. E’ anche indubbio che, se i genitori prendono seriamente il loro compito di educare in maniera cristiana i loro figli, è più facile che i bambini battezzati da piccoli raggiungano una fede più autentica di quelli non battezzati proprio in virtù dell’ insegnamento che i genitori si impegnano a dare loro.

Ma come si deve interpretare l’ affermazione che bisogna pentirsi e credere prima di essere battezzati? Ovviamente tutto ciò che leggiamo nella Bibbia deve essere vagliato con un po’ di buon senso. Prendiamo come esempio un altro ordine di Paolo in 2 Ts3,10 “Chi non lavora, neppure mangi”. In quel periodo molti abitanti di Tessalonica attendevano come imminente il ritorno di Cristo e avevano smesso perfino di lavorare. A loro Paolo ordina di riprendere il lavoro. E’ un ordine da intendersi in senso assoluto? Se così fosse i bambini non avrebbero dovuto mangiare, in quanto non in grado di lavorare, e così pure le donne o i vecchi. In realtà l’ ordine di Paolo era riferito solo a quelli che potevano lavorare. Se adesso torniamo al tema del Battesimo e pretendiamo di applicare alla lettera questo comando, ci comporteremmo come coloro che vogliono negare il cibo ai bambini perché non lavorano. Se il cibo è tanto importante, cosa dire della salvezza dell’ anima?

Qualcuno potrebbe obiettare che Gesù con la Sua morte e Resurrezione ha cancellato il peccato originale dei bambini che non sono nell’ età della ragione e poi viene citato il versetto di Lc18, 15-16. che dice  “ Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite.” Se questo versetto parla del perdono del peccato originale allora non fa altro che confermare quanto affermano i cattolici. Infatti Gesù dice esplicitamente di NON IMPEDIRE che i bambini vadano a Lui. Se la sua morte avesse automaticamente cancellato il peccato originale niente e nessuno avrebbe potuto impedire che il peccato venisse cancellato. Ma, se qualcuno ha la facoltà di impedirlo, allora bisogna concludere che esiste anche la facoltà di agire,di fare qualcosa per far entrare i bambini nel Patto della Nuova Alleanza. La Chiesa Cattolica chiama questo “qualcosa “ Battesimo dei bambini. Chi rifiuta questo Battesimo si comporta come chi voleva impedire ai bambini di avvicinarsi a Gesù.

Per fare una riflessione conclusiva, dobbiamo sempre tener presente che il battesimo è essenzialmente un'opera di Dio, Uno e Trino (cf. Matteo 28,19; Atti 2,41).'E Cristo che, avendo immolato se stesso, fa che la Chiesa sia santa, purificata dall'acqua e dalla sua parola (cf. Efesini 5,26). Questo vuol dire che Dio, in virtù della redenzione operata dal Figlio e mediante l'opera dello Spirito Santo, attua la rinascita della creatura umana. Egli è il datore della vita soprannaturale come di quella naturale. Il ruolo della creatura è secondario. Il battesimo produce i suoi meravigliosi effetti quando non trova ostacolo da parte della creatura umana. Nel battesimo dei bambini, consenzienti i genitori, nessun ostacolo è frapposto all'opera della grazia
.

Il battesimo purifica dai peccati?

Si!: Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati,  Atti 2:38

 Il battesimo ci incorpora a Cristo?

Si!; Quanti siamo stati battezzati in Cristo ... tutti siamo una cosa sola in Cristo Gesù" (Gal 3,28). 

 Il battesimo ci incorpora alla Chiesa?

Si!; In realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo  (1 Cor 12,13)

 Il battesimo ci da la nuova nascita?

Si!; noi siamo "battezzati nel Cristo", con Lui fummo seppelliti e con Lui. ... possiamo camminare in "novità di vita" (cf Rm 6,3-4) 

 Il battesimo giova a salvezza?

Si!; Quest'acqua era figura del battesimo esso ora salva anche voi 1Pietro 3:21 

 Il battesimo rigenera?

Si!; Tito 3,5: "Egli (Dio) ci ha salvati non in virtù di opere… ma … mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo".


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04/12/2008 11:55

Qui finisce il mio breve esame dell' argomento.

Vorrei concludere con un paio di riflessioni finali.


Per nostra fortuna il Signore ci fa i doni senza che noi glielo chiediamo.

In Is 65,1 dice "MI feci ricercare da chi non mi interrogava, mi feci trovare da chi non mi cercava. Dissi "Eccomi" a gente che non invocava il mio nome.


Quando mio figlio è malato, io non aspetto che mi chieda di essere portato dal medico. Lo faccio io senza chiedere il loro consenso. E se io mi comporto così, come potrebbe il nostro Padre celeste essere meno caritatevole da aspettare il nostro consenso per farci passare dall' impurità del peccato originale alla purezza?
 

Fratelli vi esorto a rileggere con molta attenzione quanto scritto in questo studio; riflettete in modo sereno, mettendo da parte i pregiudizi, in fondo io scrivo questo con molto amore, chiamandovi fratelli, e passando sopra al vostro modo di chiamare noi cattolici, “quelli del mondo”, smettiamola di accusarci a vicenda, se consideriamo gli errori umani allora possiamo riempire interi libri da entrambe le parti, piuttosto studiamo e valutiamo serenamente la Bibbia, preghiamo insieme affinché un giorno non lontano tutti i cristiani possano riunificarsi, e formare un'unica sola grande Chiesa, non facendo un minestrone, ma seguendo scrupolosamente la Parola di Dio, lodando all’unisono il nostro Signore Gesù Cristo.


Ringrazio i fratelli Salvatore, Massimo, Gino e la sorella Tea per i preziosi contributi. 

A Cristo sia la Gloria!
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