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ANTI CATTOLICESIMO

Ultimo Aggiornamento: 16/12/2008 15:57
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04/12/2008 20:06

Disinformazione
In data 1 Dicembre il Corriere della Sera.it ha pubblicato questo articolo:

Mons. Migliore, osservatore della Santa Sede presso le Nazioni Unite

Vaticano: «No alla depenalizzazione
dell'omosessualità da parte dell'Onu»


Bocciato il progetto avanzato dalla Francia a nome della Ue: «Si creeranno nuove e implacabili discriminazioni»

CITTA' DEL VATICANO - L’osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, monsignor Celestino Migliore, boccia il progetto di dichiarazione che la Francia intende presentare a nome dell’Unione europea all’Onu per la depenalizzazione universale dell’omosessualità. «Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale», afferma il vescovo in un’intervista all’agenzia stampa francese "I.Media". «Il catechismo della Chiesa cattolica, dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione. Ma qui, la questione è un`altra». «Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi - afferma mons. Migliore - si chiede agli Stati e ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come "matrimonio" verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni».

LA FARNESINA: «ANCHE L'ITALIA TRA I PAESI FIRMATARI» - Anche l'Italia, come gli altri 26 partner comunitari - secondo quanto hanno confermato fonti della Farmesina - ha firmato la proposta per la depenalizzazione dell'omosessualità nel mondo, che la presidenza francese di turno dell'Ue si appresta a presentare all'Onu.

LE CRITICHE - Contro la posizione del Vaticano si sono espresse tutte le associazioni degli omosessuali e diversi esponenti politici. «Quasi ogni mese come parlamentari europei lanciamo appelli contro le condanne a molti anni di carcere e talvolta anche a morte, che diversi Paesi continuano ad affliggere a persone la cui unica colpa è l'essere omosessuali. La posizione del Vaticano - ha detto Vittorio Agnoletto, eurodeputato del Prc - è gravissima e incoraggerà questi Paesi a proseguire nei loro comportamenti discriminatori».

IL VATICANO: «NON DIFENDIAMO LA PENA DI MORTE» - «Nessuno vuole difendere la pena di morte per i gay»; è quanto ha precisato padre Federico Lombardi, portavoce del Vaticano a proposito delle reazioni suscitate da un'intervista rilasciata dal rappresentante del Papa all'Onu, il quale ha bocciato un'iniziativa della Ue per depenalizzare l'omosessualità.

ABORTO DIRITTO UNIVERSALE? BARBARIE - Mons Migliore si è anche detto «indignato e rattristato» dal progetto di introdurre l’aborto tra i diritti umani promosso da alcune associazioni sempre all’Assemblea generale dell’Onu. L’iniziativa "rappresenta l’introduzione del principio homo homini lupus, l’uomo diventa un lupo per i suoi simili», afferma il presule. «Questa è la barbarie moderna che, dal di dentro, ci porta a smantellare le nostre società».

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05/12/2008 20:23

L'anti cattolicesimo purtroppo vige in molte comunità protestanti che dietro un falso pietismo vuole giustificare aborto ed eutanasia, si nascondono dietro alcuni casi tipo violenza carnale o coma permanente per giustificare l'aborto di un bambino (nato a cuasa di una violenza) e l'eutanasia perchè il proprio caro non lo avranno più come prima.

Ora la Legge di Dio è chiara e dice: Non uccidere!

E Dio che dona la vita ed è sempre Dio che la toglie, l'uomo e la donna non hanno alcun diritto sulla vita altrui, questo non è bigottismo medievale, semmai è il loro pensiero che si è fuso con il modernismo liberale nato dal 60 in poi, difatti fino a gli anni 50 sia la Chiesa che i protestanti avevano la stessa visione sia su queste tematiche sia su gli anticoncezionali, chi ha cambiato sono loro e non perchè noi siamo i bigotti ma perchè si sono allontanati dal quel Dio che dice: Io sono lo stesso, ieri, oggi e in eterno!

Mentre loro a quanto pare sono gli stessi, cambiano a stagione, come tira il vento.
06/12/2008 08:24

Comunicato Stampa


Gruppo del Guado – Cristiani Omosessuali


Quando le immagini degli omosessuali che il regime iraniano ha condannato a morte hanno fatto il giro del mondo abbiamo atteso che la Santa Sede dicesse qualche cosa per difendere la vita di questi giovani che venivano impiccati solo perché erano omosessuali. Abbiamo atteso, ma la diplomazia vaticana ha osservato un assordante silenzio.

Adesso che i Paesi europei hanno presentato alle Nazioni Unite una mozione in cui si raccomanda agli Stati membri di depenalizzare l'omosessualità ci saremmo attesi, da parte della Santa, Sede parole di incoraggiamento e di sostegno. Abbiamo invece letto le dichiarazioni del rappresentante del papa presso le Nazioni Unite in cui si sostiene che una tale mozione è da rifiutare perché porterebbe, prima o poi, al riconoscimento delle unioni omosessuali. Ha detto in sostanza monsignor Migliore che: o si sta con i paesi che, come la Francia e come la Spagna, hanno fatto del rispetto della persona umana e della sua integrità fisica e psicologica il paradigma di riferimento delle loro politiche; o si sta con i paesi che, come l'Iran e l'Arabia Saudita, ancora puniscono con la pena di morte le persone che hanno rapporti omosessuali. E dopo aver diviso il mondo in due parti ha dichiarato che il Vaticano, dovendo scegliere tra le democrazie europee e le teocrazie mediorientali, sceglie queste ultime.

Noi ci sentiamo Europei e siamo orgogliosi di esserlo.

Ci sentiamo omosessuali e siamo contenti di essere così.

Ci sentiamo credenti e, pur ringraziando Dio per il dono della Fede, proviamo vergogna per questa Chiesa che confonde il suo potere teocratico con il messaggio del Vangelo e uccide la speranza di tante donne e di tanti uomini a cui il Signore l'ha mandata.

Chiediamo allo Spirito Santo di illuminare le menti dei vertici vaticani, ormai ottenebrate dalla paura e ricordiamo al papa e ai suoi collaboratori che un giorno anche loro dovranno rendere conto al Signore delle tante parole sbagliate che hanno pronunciato quando hanno parlato di omosessualità.


06/12/2008 08:26

Intervista a Mons. Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite

Agenzia I.MEDIA

Includere l'aborto nell'elenco dei diritti dell'uomo sarebbe una "barbarie" secondo la Santa Sede.

Qual è oggi il peso reale dell'Organizzazione delle Nazioni Uniti per far rispettare i diritti dell'uomo?

Le Nazioni Unite non sono un supergoverno con un proprio esecutivo. L'attuazione dei diritti umani nei singoli paesi –seppur tenuta sotto controllo dal Consiglio dei diritti umani e dai meccanismi di seguito collegati a Trattati e Convenzioni- riposa ancora essenzialmente sulle giurisdizioni nazionali, ma anche molto e sempre di più sui sistemi regionali. Basti pensare al sistema europeo, che figura tra quelli maggiormente sviluppati, a quello interamericano e a quello africano che si sta consolidando. Il Consiglio dei diritti umani, succeduto due anni fa all'omonima Commissione, fa molta fatica a decollare con efficacia. I Comitati di seguito, annessi a Trattati e Convenzioni, svolgono un buon ruolo propulsore quando si attengono al proprio mandato e non pretendono, come spesso succede, di interpretare il consenso degli Stati in senso innovativo e spesso ideologicamente selettivo.

Il 10 dicembre prossimo, alcune organizzazioni favorevoli all'aborto tenteranno di ottenere attraverso una petizione che l'Assemblea delle Nazioni Unite aggiunga l'aborto ai diritti universali dell'uomo. Come accoglie questa proposta?

E' triste e indignante, perchè questa iniziativa lavora in favore dello smantellamento del sistema dei diritti umani, in quanto ci porta a riorganizzarne l'enunciazione e la protezione attorno non più a diritti, ma a scelte personali. Rappresenta l'introduzione del principio homo homini lupus, l'uomo diventa un lupo per i suoi simili. Questa è la barbarie moderna che, dal di dentro, ci porta a smantellare le nostre società. Esistono controtendenze motivate, convinte e determinate che dobbiamo sostenere e incoraggiare.

Da parte sua la Francia ha intenzione di presentare all'Onu una proposta per chiedere la depenalizzazione dell'omosessualità nel mondo intero a nome dei 25 Paesi dell'Unione Europea. Come reagisce a questa proposta?

Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale. Il Catechismo della Chiesa cattolica, dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione. Ma qui, la questione è un'altra. Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi, si chiede agli Stati ed ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l'unione tra persone dello stesso sesso come "matrimonio" verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni.

La Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo è stata approvata nel 1948 dai 58 Stati membri che costituivano all'epoca l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. L'Onu conta oggi 192 Stati membri. Di conseguenza la Dichiarazione del 1948 deve essere modificata dopo 60 anni?

E' vero che il numero dei paesi è più che triplicato dal momento dell'adozione della Dichiarazione universale. Tuttavia, è anche vero che tutti gli altri, man mano che sono entrati a far parte dell'Onu, hanno egualmente adottato il testo, impegnandosi a informare dei suoi dettami le proprie Costituzioni e leggi. Per cui, oggi, la Dichiarazione è patrimonio dell'umanità. Che essa enunci principi uguali per tutti, non va affatto contro il pluralismo di culture, tradizioni, filosofie e religioni. Il successo dei redattori della Dichiarazione fu quello di aver potuto mettersi d'accordo in tempi non troppo lunghi su un testo comune, proprio perché convinti che esistono principi così fondamentali da essere presenti in tutte le culture e civiltà. Dire che i diritti umani sono universali non esclude un sano pluralismo nella loro attuazione. Gli estensori della Dichiarazione furono accorti nel predisporre un testo abbastanza flessibile per permettere sfumature diverse di accenti e attuazione, ma per niente malleabile ad un approccio selettivo.

© Copyright Vatican - Agence I.MEDIA - 1er décembre 2008 - 5200 signes
06/12/2008 08:31

Dal Blog di Tornielli

Cari amici, ieri abbiamo assistito all’ennesimo esempio di disinformazione e strumentalizzazione: il Vaticano è stato presentato alla stregua dei paesi fondamentalisti che sbattono in galera i gay e spesso li condannano a morte sulla pubblica piazza. Il motivo della tempesta mediatica sono state le parole critiche pronunciate dall’arcivescovo Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede all’Onu, sul progetto di dichiarazione che la Francia - presidente di turno dell’Unione Europea - intende presentare per togliere qualsiasi tipo di discriminazione causata dall’orientamento sessuale. Siccome en passant nel progetto si chiede anche la depenalizzazione dell’omosessualità, è stato riferito solo questo particolare. E la critica di mons. Migliore, affidata all’agenzia cattolica francese I.Media, è stata fatta passare per alleanza della Santa Sede con i boia dei gay! Una falsità e una sciocchezza. La realtà è un’altra: quel progetto - al quale ben 150 paesi non hanno aderito, e dunque la Santa Sede non è certo sola - tende infatti a portare, senza passare attraverso la discussione comune e la votazione, a una revisione di tutti i diritti umani sulla base dell’orientamento sessuale e potrebbe essere usata un domani per far pressioni ad esempio su quegli stati che non ammettono il matrimonio tra gay o l’adozione dei bambini per le coppie omosessuali. Ecco il motivo della critiva vaticana. Il Catechismo parla chiaro e basta averlo letto per comprendere che la Chiesa non vuole discriminare ingiustamente le persone omosessuali né tantomeno desidera che siano incarcerate e men che meno condannate a morte. Ma non vuole nemmeno che in nome dei diritti umani si faccia passare l’equiparazione tra coppie eterosessuali e omosessuali in ordine al matrimonio. Questo è l’articolo che ho scritto ( vedi prossimo post)in proposito e questa è l’intervista con padre Lombardi,( vedi prossimo post) direttore della Sala Stampa della Santa Sede.


06/12/2008 08:31

Articolo di Andrea Tornlelli


Roma - L’ennesima tempesta in un bicchier d’acqua ha fatto passare ieri il Vaticano come un regime autoritario e fondamentalista che vuole la criminalizzazione dell’omosessualità. A scatenarla, con parole peraltro inequivocabili che non si prestano ad ambigue interpretazioni, è stata l’intervista che l’agenzia cattolica francese I.Media ha fatto all’arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore permanente della Santa sede presso le Nazioni Unite, nella quale il diplomatico vaticano ha preso le distanze dal progetto di dichiarazione che la Francia, a nome dell’Unione europea, ha intenzione di presentare all’Onu per chiedere il pari trattamento di ogni orientamento sessuale e, fra l’altro, la depenalizzazione dell’omosessualità nei Paesi di tutto il mondo. «Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale», ha risposto monsignor Migliore, citando il Catechismo della Chiesa cattolica «che dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione». «Ma qui - ha aggiunto - la questione è un’altra. Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di Paesi, si chiede agli Stati e ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come “matrimonio” verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni».

Queste parole sono state prese a pretesto per far credere che la Santa sede sia favorevole alla galera se non addirittura alla pena di morte per le persone omosessuali, come previsto in alcuni Paesi fondamentalisti. Le cose, ovviamente, non stanno affatto così. In Segreteria di Stato c’è preoccupazione per il progetto della Francia: la depenalizzazione, infatti, «non è l’oggetto del documento» spiegano Oltretevere. La dichiarazione «non cerca tanto di combattere la discriminazione dell’orientamento sessuale quanto di promuovere ogni orientamento sessuale e a questo fine di creare una nuova categoria di discriminazione, senza definirla, in modo da applicarla a tutti i diritti umani». Si vuole dunque, dicono Oltretevere «rileggere tutta le legislazione sui diritti umani alla luce dell’orientamento sessuale, introducendo nuove categorie protette e grazie a questa dichiarazione garantire a qualunque orientamento sessuale un trattamento identico a quello riservato alle persone eterosessuali, ad esempio in materia di matrimonio e di possibilità di adottare bambini». Insomma, un progetto che si propone ben altro rispetto alla depenalizzione e che cerca di far passare un principio al quale si possano poi riferire gli organismi di controllo delle Nazioni Unite, senza che questo sia in realtà mai stato discusso e approvato in aula. «Sulla base di quella nuova categoria di discriminazione - spiegano in Vaticano - si potrà cercare di restringere altri diritti e libertà, come quello alla libertà di espressione e di libertà religiosa».
Senza contare che si parla sempre di «orientamento sessuale» senza mai aver definito l’espressione, che in pratica potrebbe essere applicata anche ad altri orientamenti. Non bisogna infatti dimenticare che in Olanda esiste ufficialmente un partito dei pedofili. Il Vaticano teme che questa dichiarazione, che di per sé non è un documento consensuale dell’Onu, possa rappresentare l’inizio di un processo che miri a esercitare pressioni nei confronti di quegli Stati che non ammettono il matrimonio tra persone dello stesso sesso perché questo divieto rappresenterebbe una lesione dei diritti umani sulla base dell’orientamento sessuale. Già da tempo alcuni esperti hanno lanciato un allarme sulla possibilità che in sede europea e internazionale, grazie al lavoro di gruppi di pressione ben organizzati, siano fatte passare norme in grado di condizionare poi la sovranità dei singoli Paesi.
06/12/2008 08:32

Intrevista con padre Lombardi


Il Vaticano per qualche ora viene fatto passare come fautore della penalizzazione degli omosessuali. Ma padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa sede non ci sta, e spiega come Oltretevere nessuno abbia pensato di allearsi con coloro che gettano in galera gli omosessuali o addirittura li condannano a morte magari sulla pubblica piazza, come peraltro già traspariva dalle parole di monsignor Migliore nell’intervista a I.Media, che sono state strumentalizzate. La dichiarazione proposta dalla Francia, infatti, può portare a nuove discriminazioni.
Che cosa pensa delle parole dell’arcivescovo Migliore?
«L’intervista dell’Osservatore permanente della Santa sede presso le Nazioni Unite, letta integralmente, dice cose chiare e del tutto condivisibili».
Oltretevere c’è forse chi vuole condannare alla pena capitale i gay, come purtroppo accade in qualche Paese fondamentalista? È vero?
«Ovviamente no. Nessuno vuole difendere la pena di morte per gli omosessuali, come qualcuno vorrebbe far credere. I noti principi del rispetto dei diritti fondamentali della persona e del rifiuto di ogni ingiusta discriminazione - che sono sanciti a chiare lettere nello stesso Catechismo della Chiesa cattolica - escludono evidentemente non solo la pena di morte, ma tutte le legislazioni penali violente o discriminatorie nei confronti degli omosessuali».
E allora perché questa opposizione alla dichiarazione proposta dalla Francia?
«Qui si tratta di altro, non solo di “depenalizzare l’omosessualità” come è stato scritto, ma di introdurre una dichiarazione di valore politico che si può riflettere in meccanismi di controllo in forza dei quali ogni norma - non solo legale, ma anche relativa alla vita di gruppi sociali o religiosi - che non ponga esattamente sullo stesso piano ogni orientamento sessuale, può venire considerata contraria al rispetto dei diritti dell’uomo».
Che cosa vi preoccupa allora?
«Una dichiarazione di quel genere può diventare chiaramente strumento di pressione o discriminazione nei confronti di chi, solo per fare un esempio molto chiaro, considera il matrimonio fra uomo e donna la forma fondamentale e originaria della vita sociale e come tale da privilegiare. Non per nulla meno di cinquanta Stati membri delle Nazioni unite hanno aderito alla proposta in questione, mentre più di 150 non vi hanno aderito. La Santa sede non è sola».
06/12/2008 08:37


L’avevo dichiarato apertamente oltre un anno fa: l’attacco alla Chiesa sarà organizzato e frontale. E così è. E ogni occasione è giusta per attaccare la Chiesa, rea di intromettersi nella società italiana e internazionale. Ah! ovviamente quando le questioni non stanno bene; perché nessuno ha obiettato sulla non contrarietà del Vaticano all’apertura di Moschee in Italia. E non importa se l’attacco da sferrare ha come causa una disinformazione strumentalizzata. Intanto si attacca! Poi si vedrà. La dichiarazione di Celestino Migliore all’Onu è stata volgarmente strumentalizzata e distorta. Si è voluto evidenziare a caratteri cubitali la non depenalizzazione della omosessualità, quando la motivazione della non accogliemento della proposta francese intendeva ribadire il valore cristiano della famiglia e del matrimonio, per cui la Chiesa non porrà mai sullo stesso piano ogni orientamento ...

... sessuale. La Santa Sede sa bene che i diritti umani sono sacri e inviolabili e sa che le persone non possono in nessun modo e per alcun motivo essere discriminate. La Chiesa – come ha detto Paolo VI - è “maestra in umanità”, per cui tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del patrimonio umano e spirituale della Comunità cristiana.
Nel Catechismo della Chiesa Cattolica (1994) si legge apertamente e senza infingimenti, che «nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione».
Ma si vorrà consentire alla Chiesa di tutelare e difendere l’istituto della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna.
Ma c’è di più: l’Osservatore permanete presso le Nazioni Unite ha dichiarato: «Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di Paesi, si chiede agli Stati e ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tenere conto che se adottate creeranno nuove e implacabili discriminazioni». E ha aggiunto: «Gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come 'matrimonio' verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni».

A nulla è valsa la dichiarazione di padre Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, che ha detto: «Ovviamente nessuno vuole difendere la pena di morte per gli omosessuali, come qualcuno vorrebbe far credere.... ma la proposta cerca di introdurre una dichiarazione di valore politico che si può riflettere in meccanismi di controllo in forza dei quali ogni norma che non ponga esattamente sullo stesso piano ogni orientamento sessuale, può venire considerata contraria al rispetto dei diritti dell'uomo”.

La Chiesa è maestra nel promuovere il rispetto dei diritti fondamentali della persona e del rifiuto di ogni ingiusta discriminazione ed escludono evidentemente non solo la pena di morte, ma tutte le legislazioni penali violente o discriminatorie nei confronti degli omosessuali.

La vera preoccupazione della Chiesa è quella di voler rileggere tutta le legislazione sui diritti umani alla luce dell’orientamento sessuale, introducendo nuove categorie protette e grazie a questa dichiarazione garantire a qualunque orientamento sessuale un trattamento identico a quello riservato alle persone eterosessuali, ad esempio in materia di matrimonio e di possibilità di adottare bambini.

Fin qui i fatti: chiari, circoscritti, inconfutabili! Solo chi vuole tramare nel torbido per muovere gratuiti e malevoli attacchi alla Chiesa e al Papa può ancora fingere di non capire le reali intenzioni della Santa Sede.

Ma il fatto grave, nella strumentalizzazione della informazione è quello relativo alla protesta che domani avrà luogo in piazza Pio XII, adiacente a San Pietro, al confine tra lo Stato italiano e quello Vaticano.

Fa pena lo slogan: “Mai più uccisi perché gay”, soprattutto se indirizzato alla Persona del Papa che contro il mondo intero – unica voce di chi non ha voce – invoca il rispetto di tutti i diritti dell’uomo e combatte quotidianamente contro la cultura della morte pronunciandosi a favore della vita dal momento del suo concepimento fino al suo naturale tramonto.
Ma le forze politiche che domani attaccheranno il Papa e la Chiesa questo principio basilare non lo vogliono coniugare a 360°!

Sorprende e addolora, inoltre, che il Sindaco di Roma abbia concesso Piazza Pio XII per la (legittima) manifestazione.
In sostanza il luogo ha il chiaro riferimento di un veemente attacco alla Santa Sede e al Papa. Gli slogans preparati per la manifestazione di domani e che i media hanno anticipato sono quanto di più assurdo si possa immaginare.

Possibile che un politico come il Sindaco di Roma non abbia compreso la strumentalizzazione della manifestazione e che, pur ammettendola quale libera espressione di cittadini che hanno tutto il diritto di manifestare, non abbia assegnato loro un altro luogo della immensa Capitale?

La Chiesa non ha proprio nulla a che spartire con quello che si vuol far credere. I fatti sono altri. E, per dirla con Palo VI, la Chiesa è esperta in umanità!
E papa Benedetto lo dimostra ogni giorno.



di Mons. Tommaso Stenico

06/12/2008 08:48

Da Avvenire del 03/120/08


GLI EQUIVOCI SULLA DEPENALIZZAZIONE
UNA BUONA CAUSA NON SI SERVE DI ARGOMENTI PESSIMI
FRANCESCO D’AGOSTINO
Come si difende una buona causa? Usan­do buoni argomenti. Quando si rileva che i fautori di una buona causa usano pes­simi argomenti (o, peggio ancora, equivoci), si ha il dovere di prendere le dovute distan­ze, per non rimanere invischiati in errori i­nammissibili e per non contribuire – anche non intenzionalmente – a diffonderli ulte­riormente. La proposta per la depenalizza­zione dell’omosessualità nel mondo, che la Francia a nome dell’Unione europea sta per presentare all’Onu, è un perfetto esempio di quanto appena detto e bene sta facendo la Santa Sede (nella persona di monsignor Ce­lestino Migliore) a denunciare non la propo­sta in quanto tale, ma le indebite motivazio­ni che la sorreggono. Purtroppo, i principali quotidiani italiani hanno presentato ai loro lettori questa noti­zia in modo assolutamente deformato e so­no in qualche caso perfino arrivati a far in­tendere che la Chiesa, pur di non rinunciare alla sua cieca omofobia, preferisce non por­tare fino in fondo il suo contributo alla lotta contro la pena capitale, che è ancora incre­dibilmente prevista come sanzione per gli o­mosessuali in non pochi Stati del mondo.
Il fatto che la Chiesa abbia orrore per la pe­na di morte e in particolare per quella mi­nacciata e inflitta agli omosessuali è talmen­te ovvio, che il solo ribadirlo è quasi umiliante (e comunque è stato ampiamente ribadito). Il vero punto della questione, che i com­mentatori antipatizzanti e prevenuti non hanno saputo cogliere, non è però il no alla pena di morte per gli omosessuali, bensì un altro. È infatti chiaro che la giustissima cam­pagna contro questo particolare uso della pe­na capitale dovrebbe iscriversi nella più ge­nerale campagna contro qualsiasi pratica pa­tibolare. Ad essa invece si è addebitata anche (o principalmente? il dubbio è legittimo) la funzione di far fare un passo avanti alla teo­ria del 'genere': i veri diritti da riconoscere agli omosessuali non sarebbero quelli che doverosamente vanno riconosciuti a tutti gli esseri umani, ma i particolarissimi diritti del 'genere'.
Ciò che si vuole, in buona sostanza, è porta­re avanti, fino alla definitiva legittimazione, e ai massimi livelli della comunità interna­zionale, l’idea secondo la quale l’identità ses­suale non è un dato biologico, ma il prodot­to di scelte personali, individuali, insindaca­bili e soprattutto meritevoli di riconosci­mento e tutela pubblica (in questo appunto si sostanzia la pretesa del riconoscimento del matrimonio tra omosessuali).
Se così stanno le cose, e mi sembra difficile dubitarne, l’atteggiamento di chi è invitato ad appoggiare la campagna contro la crimina­lizzazione dell’omosessualità non può che condensarsi in un no, un no esplicito, fermo, sereno e 'argomentato'; un no caratterizza­to dalla profonda amarezza di chi deve pren­dere atto di come una battaglia nobilissima come quella contro la pena di morte venga indebitamente strumentalizzata.
Ribadiamolo quindi ancora una volta, con infinita pazienza e senza lasciarci turbare dal­l’esasperazione linguistica, dalle stigmatiz­zazioni e perfino dagli insulti che si rilevano in coloro che sono scesi in campo per stig­matizzare l’arcivescovo Migliore: nulla si to­glie alla dignità e ai diritti delle persone o­mosessuali, negando che la loro sia un’iden­tità di genere, sostenendo (in coerenza con la storia di tutta l’umanità e di tutti i popoli) che il matrimonio è esclusivamente un vin­colo tra uomo e donna, finalizzato a garanti­re socialmente l’ordine delle generazioni. Ri­cordare le violenze subite nella storia dagli omosessuali è doveroso, ma non è argomen­to sufficiente per indurci a ritenere che le pra­tiche omofile (peraltro del tutto lecite, ove si diano tra adulti consenzienti) debbano otte­nere un riconoscimento pubblico, istituzio­nale e giuridico, quale quello coniugale.
È tempo che si chieda a tutti coloro che pro­muovono iniziative internazionali con forti ri­cadute di tipo 'antropologico' (come quelle che coinvolgono le nuove frontiere dei dirit­ti umani) l’onestà intellettuale di non assu­mere atteggiamenti ideologici unilaterali, spesso inutilmente provocatori, e di presta­re attenzione e rispetto a visioni del mondo e dell’uomo, come quella cristiana, che non rappresentano gli interessi di lobby, potenti, ma effimere, bensì il condensato del buon senso umano.



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Vaticano e depenalizzazione dell'omosessualità: una polemica inesistente

Il commento di padre Federico Lombardi

CITTA' DEL VATICANO, giovedì, 11 dicembre 2008 (ZENIT.org).- La polemica nata dall'opposizione della Santa Sede a una proposta francese di depenalizzazione dell'omosessualità manca di fqualsiasi fondamento. Ad affermarlo è stato il portavoce della Santa Sede.

Padre Federico Lombardi, S.I. Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha affrontato l'argomento questo giovedì nella conferenza stampa di presentazione del Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della Pace 2009.


Rispondendo alla domanda di un giornalista, il gesuita ha infatti dichiarato: “Intanto non mi pare che il documento sia stato presentato e non credo che sarà presentato alla prossima Assemblea delle Nazioni Unite per una votazione”.

“Dunque mi pare che non sia il caso di innescare polemiche su un testo di cui ancora non si conosce ufficialmente il contenuto – ha aggiunto –. Non mi risulta infatti che sia stato pubblicato nulla in proposito”.

Padre Lombardi ha ricordato che l'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, si è opposto in un'intervista alla proposta francese per il pericolo che, con la giustificazione della depenalizzazione dell'omosessualità, si imponga il riconoscimento di diritti che non sono tali, come quello delle coppie omosessuali, inclusa l'adozione, una cosa che non è riconosciuta neanche in Francia.

“Egli - ha ricordato padre Lombardi - ha detto che per quanto riguarda la posizione della Chiesa a proposito di una legge penale che criminalizza gli omosessuali, o prevede addirittura la pena di morte, non c'è neppure da discutere: è assolutamente contraria”.

“È una posizione che rispetta i diritti della persona umana, nella sua dignità. Monsignor Migliore ha parlato anche contro ogni discriminazione riferita all'omosessualità. Non è dunque in questione il fatto che la Chiesa cattolica non sia assolutamente favorevole a una legislazione che criminalizza l'omosessualità”.

“Allo stesso modo tuttavia si oppone all'aggiunta di tante altre piccole frange che portano a dire che gli orientamenti sessuali vadano posti sullo stesso piano in tutte le situazioni e in relazione a tutte le norme”, ha spiegato.

Come esempio, il portavoce vaticano ha citato il matrimonio.

“Il marimonio tra un uomo e una donna è quello che la Chiesa sostiene, e non accetta di mettere sullo stesso piano quello tra persone dello stesso sesso”.

Padre Lombardi ha spiegato che i mezzi di comunicazione non sempre informano adeguatamente sulle posizioni assunte dalla Santa Sede nei confronti dell'ONU.

“Vedo spesso titoli di quotidiani in cui si sostiene che il Vaticano attacca l'ONU o che si scaglia contro le altre istituzioni internazionali. Io ritengo che non sia un comportamento esatto, giusto”, ha osservato.

“Le Nazioni Unite sono una grande sede internazionale in cui sono rappresentati tanti Stati, in cui la Santa Sede si impegna da molto tempo con una delegazione e partecipa attivamente ai lavori”.

“Quattro Papi l'hanno visitata e hanno rivolto messaggi importanti proprio per dare sostegno morale al ruolo che l'istituzione svolge per la pace nel mondo”, ha proseguito.

“È chiaro che nello sviluppo delle varie tematiche sulle quali si concentra di volta in volta l'attenzione ci siano temi sui quali la Santa Sede ha delle posizioni precise e si impegna per sostenerle – ha concluso –. Ma ciò non significa che si possa affermare 'Il Papa si scaglia contro l'ONU' come spesso titolano diverse testate”.


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16/12/2008 15:57

Devo riconoscere che la chiesa maggiormente perseguitata è proprio la Cattolica, non potete neanche immagginare il condizionamento mentale che ho ricevuto in 22 anni di militanza Nei Testimoni di Geova,
riviste su riviste con insulti ed accuse al clero ai Padri della chiesa, un po tutto il protestantesimo vede il vaticano come la "Babilonia" meritrice!! di Apocalisse!!
Poi dicono che LORO son perseguitati.
Oggi si nota come invece il mondo pseudocristiano sta preparando il terreno per l'anticristo!!
Le notizie parlano chiaro!! la famiglia universale di Cristo viene perseguitata, uccisa, derisa, fisicamente e verbalmente!!

Atti 8:1
E Saulo approvava la sua uccisione. Vi fu in quel tempo una grande persecuzione contro la chiesa che era in Gerusalemme. Tutti furono dispersi per le regioni della Giudea e della Samaria, salvo gli apostoli.

Confidiamo in Dio che ci sotenga in ogni momento difficile del nostro cammino di fede LUI è con i suoi figlioli ora ed in eterno!!

Matteo 16:18
E anch'io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell'Ades non la potranno vincere.

Preghiamo gli uni per gli altri in una mondiale, universale fratellanza in una chiesa non solo fatta di mattoni, ma di ogni anima, che si unisce alla moltitudine di Santi, di tutti i tempi!

Atti 12:5
Pietro dunque era custodito nella prigione; ma fervide preghiere a Dio erano fatte per lui dalla chiesa.

Così anche oggi perseveriamo nella preghiera!!

La chiesa è costata cara a DIO a prezzo di sangue:

Atti 20:28
Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata con il proprio sangue.

Uniti nell'amore fraterno, nella lode, nella preghiera...

I Corinzi 1:2
alla chiesa di Dio che è in Corinto, ai santificati in Cristo Gesú, chiamati santi, con tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesú Cristo, Signore loro e nostro:

Anch'io mi sento come San Paolo, per le enormi falsità che avevo assimilato ed esposto agli altri di casa in casa inducendo altri nell'errore dottrinale dove mi ero cacciato essendo condizionato, mentalmente plagiato.

San Paolo scrisse:

I Corinzi 15:9
perché io sono il minimo degli apostoli, e non sono degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la chiesa di Dio.

Galati 1:13
Infatti voi avete udito quale sia stata la mia condotta nel passato, quand'ero nel giudaismo; come perseguitavo a oltranza la chiesa di Dio, e la devastavo;

Come lo capisco!!!!

[SM=g7300]

Oggi mi sento veramente felice, gioioso di poter parlare anche con i miei fratelli Cattolici!!

Molti religiosi moderni ignorano cose, fatti fondamentali:


Efesini 3:10
affinché i principati e le potenze nei luoghi celesti conoscano oggi, per mezzo della chiesa, la infinitamente varia sapienza di Dio,


I Timoteo 3:15
affinché tu sappia, nel caso che dovessi tardare, come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità.


Rinnegano coloro che hanno dato la vita per 2000 anni per amore di Cristo e dell'evangelo, per l'espansione della chiesa UNIVERSALE!!

Efesini 3:21
a lui sia la gloria nella chiesa, e in Cristo Gesú, per tutte le età, nei secoli dei secoli. Amen.


Dio vi benedica!!
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