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« Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi » (Gv 1,14) Questa affermazione del quarto Vangelo, come pure tutto il prologo dello stesso Vangelo in cui essa è collocata, mettono in evidenza la salvezza che viene da Dio, tanto assolutamente necessaria quanto imprevedibilmente gratuita e generosamente donata. L’incarnazione del Verbo segna l’inizio della redenzione dell’umanità e del cosmo, si compirà pienamente nella Pasqua di morte e risurrezione e con il dono dello Spirito Santo.
Nella lettura della fede cogliamo così la divina economia o progetto di salvezza nel suo farsi misterioso: Gesù Cristo, Verbo del Padre, fatto uomo, è il dono più grande offerto da Dio all’umanità: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16). Cristo è contemporaneamente la risposta più fedele dell’uomo a Dio, in quanto figlio obbediente al volere del Padre, dalla sua incarnazione fino all’offerta totale di sé sulla croce: «Un corpo mi hai preparato. Allora ho detto: Ecco, io vengo... per fare, o Dio, la tua volontà» (Eb 10,5-7). Cristo non conserva per sé l’amore e la missione del Padre, ma ne rende partecipi quanti credono in Lui. La sera di Pasqua annuncia ai suoi discepoli: «Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi»; e dona loro il suo Spirito per una nuova vita, libera dal peccato e dal male (Gv 20,21-22).
Così uno straordinario circolo di comunione missionaria, animata dallo Spirito Santo, coinvolge e muove la storia dell’umanità: il Padre dona il Figlio al mondo (cf. Rm 8,32); il Figlio corrisponde al Padre, dando tutto se stesso a Lui per noi (cf. Gv 19,30); i discepoli, su mandato di Gesù, portano il suo Vangelo a tutti i popoli, sicuri della sua compagnia, fino alla fine del mondo (cf. Mt 28,19-20).
La Chiesa si riconosce in questa dinamica di dono-risposta e la vive secondo molteplici aspetti: La esprime in modo visibile e pubblico nel cammino di fede e di vita cristiana (ad esempio con il catecumenato), segnatamente attraverso la consegna e l’accoglienza consapevole del Simbolo della fede; la celebra ogni domenica, giorno del Signore e Pasqua settimanale. La pone a fondamento della sua vocazione missionaria, per coinvolgere tutti gli uomini nella gioia del dono e nella responsabilità della risposta: «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10,8). La sperimenta nell'esercizio continuo del perdono, accolto e offerto a tutti. Consapevole infatti che la concreta possibilità di peccato consiste sempre in una cattiva risposta - di rifiuto o infedeltà - dell’uomo ai grandi doni ricevuti da Dio, la Chiesa confessa che ogni credente in Cristo vi è esposto a causa della sua fragilità: «Egli era nel mondo eppure il mondo non lo riconobbe. Venne tra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto» (Gv 1,10-11).
GESU' CRISTO : Indice " Dei Verbum " , Costituzione Dogmatica sulla Divina Rivelazione , di Papa Paolo VI " Quas Primas " , Lettera Enciclica sulla Regalità di Cristo , di Papa Pio XI
" E in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore " , dal Catechismo della Chiesa Cattolica
" Dominus Jesus " , dichiarazione circa l'unicità e l'universalità salvifica di Gesù Cristo e della Chiesa , a cura della Congregazione per la Dottrina della Fede Paolo - La centralità di Gesù Cristo , di Papa Benedetto XVI Gesù Cristo : "vuole amare con il nostro cuore vuole servire con le nostre mani" , di Madre Teresa di Calcutta Gesù Cristo unico Signore di tutti i cristiani , di Eleuterio F. Fortino
Gesù Cristo : quell'insaziabile sete di verità e di bellezza , di George Weigel
Fonte : www.vatican.va www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/laity/documents/rc_pc_laity_doc_20000815_xv-youth-day_program_it.html __________________________________________________
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