Benvenuto in Famiglia Cattolica
Famiglia Cattolica da MSN a FFZ
Gruppo dedicato ai Cattolici e a tutti quelli che vogliono conoscere la dottrina della Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica Amiamo Gesu e lo vogliamo seguire con tutto il cuore........Siamo fedeli al Magistero della Chiesa e alla Tradizione Apostolica che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre. Ti aspettiamo!!!

 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

LA CHIESA CATTOLICA FU L'UNICA CHE PARLO' CONTRO LE LEGGI RAZZIALI

Ultimo Aggiornamento: 20/12/2008 16:52
Autore
Stampa | Notifica email    
20/12/2008 07:44

Da AVVENIE


18 Dicembre 2008

Quella bislacca chiamata di correità

PIO CEROCCHI

Quando i politici discettano sulla storia, in particolare su fatti che non ricadono sotto una conoscenza personale diretta, dovrebbero adottare criteri di grande cautela. Tanto più quando si tratta di eventi controversi, la cui interpretazione tocca inevitabilmente la sensibilità di molti altri cittadini. Una cautela ancora più necessaria se le valutazioni storiche che si producono includono accuse gravi; un’eventualità quest’ultima che impone senz’altro il dovere di sostenere le accuse con riferimenti precisi, rigettando cioè la pretesa di giudicare fatti, istituzioni e persone in modo generico e improvvisato. Su questi argomenti, insomma, se proprio si deve parlare, occorre ricordarsi dei criteri di prudenza che usano gli stessi storici, i quali – proprio perché consapevoli dei limiti delle loro ricerche, rispetto alla quantità dei documenti delle testimonianze inesplorati – lasciano di norma uno spazio al dubbio critico e, soprattutto, alla provvisorietà del loro giudizio, sempre suscettibile di ulteriori aggiustamenti. In altre parole, ciò che oltre i giudizi improvvisati i politici non possono permettersi è la iattanza, la quale ha come effetto fatale quello di moltiplicare i riscontri negativi. Il 'secolo breve' appena trascorso ha ben insegnato infatti che la trasformazione della storia in un campo di battaglia ideologica, non solo allontana dalla verità, ma non serve neppure al mantenimento del potere (ne sono prova i libri di storia dell’Accademia delle Scienze Sovietica, tradotti allora in Italia dall’editrice Teti, i quali nel ricostruire la vicenda millenaria dell’Europa, non dedicano neppure una citazione alla Chiesa). Queste osservazioni di tipo generale valgono ovviamente, come Avvenire
ha già evidenziato nelle sue pagine di ieri, per il presidente della Camera, on. Gianfranco Fini, che in un discorso commemorativo si è lasciato andare a una sorta di parallelismo bislacco. Queste, per la precisione, le sue parole: «C’è da chiedersi perché la società italiana si sia adeguata nel suo insieme alla legislazione antiebraica e perché, salvo talune luminose eccezioni, non siano state registrate manifestazioni particolari di resistenza.
Nemmeno, mi duole dirlo, da parte della Chiesa cattolica».
Dunque, rispetto all’infamia delle leggi razziali, non solo ci sarebbe stata una colpevolezza indubitabile del regime fascista ma anche una sorta di correità da parte della società italiana nel suo insieme e specificamente della Chiesa cattolica. Ora, lasciamo ad altri di reagire per conto della società italiana. Qui ci preme fissare l’attenzione sulla specifica chiamata di correità riservata alla Chiesa. Ma solo per respingerla nettamente al mittente. E non perché ignoriamo che a livello di tessuto ecclesiale ci possa essere stata qua e là qualche colpevole tiepidezza, se non addirittura qualche connivenza con le teorie fasciste. Tra l’altro proprio a queste slabbrature si riferiva un intervento della Commissione Cei sull’ecumenismo e il dialogo che, una decina di anni fa, prese ufficialmente le distanze da una acritica coltivazione di pregiudizi a carico dei fratelli ebrei.
Ma alcune componenti di base non sono la Chiesa, la quale nel suo Pontefice e nel suo episcopato fu in quei frangenti esemplarmente chiara e netta nelle sue denunce come nella sua opera educativa. Per questo colpisce l’apoditticità del giudizio finiano che sembra non conoscere né gradazioni, né distinguo, né sfumature. Ma quanto sopra dicevamo circa la cautela necessaria quando a parlare in sede storica sono i politici, vale anche per il leader del Pd, on. Walter Veltroni, che altrettanto incautamente s’è affrettato a condividere le accuse del collega che fino a ieri l’altro gli era ideologicamente agli antipodi. Con un’aggiunta, per il segretario del Pd, di natura più politica. A parte la sgradevolezza lessicale di accusare con avventatezza aggiungendo subito dopo che «nessuno si deve sentire offeso», basterà osservare che le sue parole non sono state certamente un atto di delicatezza nei confronti dei cattolici del suo partito. E a distanza di 36 ore, ci si dovrà pur domandare perché mai, oltre alle lodevoli dichiarazioni della senatrice Baio, e dei deputati Paola Binetti ed Enzo Carra, nessun altro cattolico abbia sentito il bisogno di pronunciare una parola di critica nei suoi confronti. Possibile che nessuno tra i tanti che tutti vediamo nelle più disparate (e talvolta discutibili) comparsate televisive, non abbia avvertito, se non spontaneamente, almeno sì per calcolo politico, la necessità di dire agli italiani di essere in dissenso con il segretario? Sì. In modo da far capire all’opinione pubblica - ed era pure una ghiotta occasione - che loro, almeno loro, non sono d’accordo con questa cupa sceneggiata che unisce destra e sinistra, vedi caso, proprio contro la Chiesa?
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:34. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com