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Gesù Cristo è Dio?

Ultimo Aggiornamento: 06/01/2009 16:06
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06/01/2009 15:58

Agostino,
De Trinitate, Libro XV, 22.42. - 23.43:
Quando queste tre potenze si trovano in una sola persona, come è il caso dell'uomo, qualcuno potrebbe dirci: «Queste tre potenze: memoria, intelligenza, amore appartengono a me, non a se stesse; non è per se stesse, ma è per me che compiono ciò che compiono, anzi sono io che agisco per mezzo di esse. Sono io infatti che ricordo con la memoria, che comprendo con l'intelligenza, che amo con l'amore; e quando volgo verso la mia memoria lo sguardo del pensiero e dico cosi nel mio cuore ciò che so e dalla mia scienza è generato un verbo vero, queste due cose sono mie, sia la conoscenza che il verbo.
Infatti sono io che so e che dico nel mio cuore ciò che so. E quando con l'atto del pensiero scopro che nella mia memoria già comprendevo, già amavo qualcosa — intelligenza e amore che già erano nella memoria ancor prima che ne prendessi coscienza con il pensiero — è la mia intelligenza e il mio amore che scopro nella mia memoria e sono io che comprendo e amo per mezzo di essi, non essi stessi.
Cosi pure, quando il mio pensiero cerca un ricordo e vuole ritornare su ciò che aveva lasciato nella memoria vederlo con l'intelligenza» e dirlo interiormente, è con la mia memoria che ricorda, è con la mia volontà che vuole, non con la sua memoria e con la sua volontà.
Anche il mio amore, quando ricorda e comprende ciò che deve desiderare, ciò che deve evitare ricorda con la mia, non con la sua memoria, e con la mia intelligenza, non con la sua, comprende tutto ciò che ama comprendendolo».
Tutto ciò si può esprimere in breve così <Per mezzo di tutte queste tre potenze, sono io che ricordo, io che comprendo io che amo, io che non sono ne memoria, ne intelligenza ne amore ma che li possiedo>.
Tutto ciò può dunque essere detto da una sola persona, che possiede queste tre potenze, ma che non è queste tre potenze.
Invece in quella natura supremamente semplice, che è Dio, sebbene vi sia un solo Dio, vi sono tuttavia tre Persone: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. 
Una cosa è dunque la Trinità nella sua realtà stessa altra cosa l'immagine della Trinità in una realtà diversa' e proprio a causa di questa immagine che ciò in cui si trovano queste tre potenze è anche chiamato immagine, come si chiama immagine sia la tela che ciò che è dipinto sulla tela, ma è a causa della pittura che la ricopre che è chiamata immagine anche la tela. Ma in quella suprema Trinità, incomparabilmente superiore a tutte le cose, è tanto accentuata l'inseparabilità che mentre una trinità di persone umane non si può chiamare un solo uomo, essa è detta ed è un solo Dio e quella Trinità non e in un solo Dio, ma è un solo Dio o ed ancora per quanto riguarda quella Trinità le cose non stanno come nella sua immagine, l'uomo, che sebbene possegga quelle tre potenze, è una sola Persona, ma vi sono tre Persone: il Padre del Figlio il Figlio del Padre, lo Spirito Santo del Padre e del Figlio. Sebbene, infatti, la memoria dell'uomo e particolarmente quella che non possiedono le bestie, cioè quella che contiene delle realtà intellegibili che non provengono dai sensi del corpo presenti a suo modo, in questa immagine della Trinità, una somiglianza incomparabilmente indegna certo, ma tuttavia non del tutto dissimile, del Padre; e cosi pure, sebbene l'intelligenza dell'uomo che e informata dalla memoria per mezzo dell'attenzione del pensiero, quando si dice ciò che si sa e si produce quel verbo del cuore che non appartiene ad alcuna lingua, presenti, malgrado la sua accentuata differenza, una certa somiglianza del Figlio e sebbene l'amore dell'uomo, che procede dalla conoscenza e unisce la memoria e l'intelligenza, essendo comune alla potenza che svolge in qualche modo la funzione di padre e a quella che svolge la funzione di figlio, motivo per cui se ne deduce che non è ne padre ne figlio - presenti, in questa immagine, una certa somiglianza, benché molto imperfetta, dello Spirito Santo tuttavia mentre in questa immagine della Trinità queste tre potenze non sono un solo uomo, ma appartengono ad un solo uomo, in questa suprema Trinità, di cui l'uomo è immagine, queste tre realtà non appartengono ad un solo Dio, ma sono un solo Dio ed esse sono tre Persone, non una sola. Ecco una cosa di certo meravigliosamente ineffabile o ineffabilmente meravigliosa: sebbene in questa immagine della Trinità vi sia una sola persona, invece nella suprema Trinità vi siano tre Persone, è più inseparabile quella Trinità di tre Persone, che questa di una sola. Perché in quella natura della divinità, o per meglio dire della deità, ciò che è è, e quella divinità è immutabilmente e sempre uguale tra le Persone; non vi fu un tempo in cui non esistette o esistette in modo diverso, ne vi sarà un tempo in cui non esisterà o esisterà in modo diverso. Invece le tre potenze che sono nell'immagine imperfetta della Trinità, sebbene non siano separabili nello spazio, perché non sono dei corpi, lo sono tra loro ora in questa vita per grandezza.
Infatti in esse non vi è alcuna massa corporea, nondimeno vediamo che in un uomo la memoria è più grande dell'intelligenza, in un altro vediamo il contrario, vediamo in un altro l'amore che sorpassa in grandezza queste due potenze, siano esse tra loro due uguali o non lo siano. E cosi accade che due di loro siano inferiori ad una sola, una sola alle altre due, o l'una all'altra, le più piccole alle più grandi. E quando, guarite dalla loro debolezza, saranno uguali tra loro, nemmeno allora questa realtà, che per mezzo della grazia è sottratta al mutamento, sarà uguale alla realtà immutabile per natura, perché mai la creatura può eguagliare il Creatore e il fatto stesso di venir guarita dalla sua debolezza sarà per essa un mutamento.
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