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L'ennesima dimostrazione della cecità di "studiosodellabibbia"

Ultimo Aggiornamento: 01/04/2009 13:18
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01/04/2009 12:50

In tempo di quaresima Benedetto XVI ci invita a smettere di fare chiacchiere e di praticare il divin messaggio di Gesù.Purtroppo a volte siamo costretti a causa di arroganti pseudo-studiosi della Bibbia a dover rispondere a delle false argomentazioni che da secoli vengono sistematicamente confutate ma che essi ri-propinano come luce splendente.Tale personaggio a me e Caterina molto noto da alcuni anni su MSN, sistematicamente si iscriveva nei nostri forum con l’intento delle sue argomentazioni di persuaderci dalla nostra fede cattolica per aderire a quella pentecostale, sta di fatto che sistematicamente le sue pseudo argomentazioni sono state smontate con il risultato di ricevere ripetutamente insulti e anatemi da parte sua prima di auto-cancellarsi per poi iscriversi nuovamente con nuovi falsi nick name con l’unico intento di denigrare la mia Chiesa.Per questa ragione mi rifiuto di dialogare con tali elementi….Per questo non l’accetto nel mio Forum, io dialogo con chi veramente ha l’intenzione di comprendere le ragioni della nostra fede e non con chi la vuole denigrare.Detto questo vediamo di poter rispondere alle sue argomentazioni e di chiudere definitivamente la disputa non voluta.  
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01/04/2009 12:52

L'ennesima dimostrazione della cecità dei cattolici di "famigliacattolica"quando tu in vari forum non hai mai risposto alle mie domande sul perchè citi il ad esempio il vangelo di Giovanni e non quello di Tommaso, perchè dunque accetti il canone del N.T. stabilito dalla MIA Chiesa nel IV secolo e non citi altri canoni stabiliti da chiese contemporanee alla MIA, se la MIA Chiesa non è infallibile chi ti garantisce che codesto canone non è un'altro errore commesso dalla MIA Chiesa dato che codesta ancor prima di avere il N.T. credeva a dottrine che tu ripudi?

A questa mia domanda che tempo fa avevo rivolto a Nestore, Studioso risponde dicendo:

Per il semplice fatto che la chiesa (popolo di Dio) è infallibile nell'avere il canone delle Scritture, ma è fallibile ed ha fallito moltissime volte nell'interpretarle correttamente. 
 

Naturalmente la sua risposta è fuori da ogni logica oltre che è astorica.Ma nella sua ignoranza senza rendersene conto in un certo qual modo da ragione alla nostra tesi.Difatti scrive: “che la chiesa (popolo di Dio) è infallibile nell'avere il canone delle Scritture”. Quelli che lui chiama “popolo di Dio” che sarebbero stati infallibili nel scegliere il canone altro non sono che i vescovi della Chiesa Cattolica, a meno che lo studioso non si rifaccia alla vecchia teoria del sensus ecclesiae peraltro confutata da secoli….il problema è che la Chiesa di derivazione apostolica, ben prima di avere il canone del NT, s’era data come criterio distintivo dalla altre Chiese, anch’esse che proclamavano di avere insegnamenti apostolici, l’imposizione delle mani di successore in successore degli apostoli. E’ il canone che si è sviluppato all’interno di questo nucleo che tu stai usando, non il canone di gnostici o ebioniti. Accetti il canone che s’è sviluppato all’interno del corso di questa Chiesa che riconosceva come criterio principale la successione apostolica, ma rigetti il criterio in base al quale chi faceva parte di questa Chiesa legittimava la sua pretesa di poter dire che cos’era canonico e cosa no. Se rigetti il criterio, e fai dei cristiani ortodossi del IV secolo gente al pari di qualunque altra setta come legittimità, cioè semplicemente dei “brav’uomini”, in base a che cosa il loro canone sarebbe giusto?


Vorrei aggiungere a quanto già detto un commento di un collaboratore del pseudo studioso il quale quando ancora esistevano i gruppi MSn in un dialogo sull’infallibilità della chiesa scriveva:

La Chiesa è sostenuta dallo Spirito Santo e, ovviamente se rimane sotto la guida dello Spirito Santo, la Chiesa è infallibile.La Chiesa è il Compimento di Cristo (Efesini 1:2-23).La Chiesa è la Sposa di Cristo (Efesini 5:28-32).La Chiesa appartiene a Cristo (Efesini 1:22 ecc.)….Per l'infallibilità, bisognerebbe però chiarire cosa si intende per infallibilità.
L'infallibilità della Chiesa è in campo dottrinale, cioè è per i principi di fede.

Il pensiero di questo suo collaboratore è diametralmente opposto a quello dello studioso.La chiusura del canone è avvenuta nel IV secolo questo di per sé smonta il Solo Scriptura. Orbene nel IV secolo dal punto di vista dei Testimoni di Geova e dei protestanti la Chiesa affermava già chiaramente nel suo credo delle dottrine eretiche (la cosiddetta “mariolatria” o il culto dei santi ad exemplum), c'era già stata la grande apostasia, non era cioè la Chiesa
di Dio. Ora come è possibile che una Chiesa in mano a Satana abbia creato il Nuovo Testamento? O si ammette che la Chiesa, essendo di origine divina, è infallibile, oppure chi ci garantisce che il canone che quegli uomini hanno scelto sia corretto?

Inoltre non è questione di fare cose buone o cattive, perché la Chiesa è tutto il popolo di Dio, defunti compresi, ma all'interno di questo popolo come insegna Paolo ci sono alcuni cui è stato dato il dono di insegnare, altri che profetano, ecc. La Chiesa non coincide con la sua gerarchia, sebbene sia fondata sulla successione apostolica, quale garanzia di fondarsi su Cristo. Dire che la Chiesa fa cose buono o cose negative non ha senso, perché la responsabilità penale è personale mentre la Chiesa è un soggetto composito.

Spero sia dunque chiaro qual è la tesi fulcro del mio intervento, cioè mostrare agli altri cristiani che o la Chiesa di Cristo è la Chiesa cattolica oppure non lo è nessuna, proprio perché se non si accetta che sia infallibile occorrerebbe rigettare i dogmi dei primi secoli (condivisi in parte anche dai protestanti) e il canone stesso. I cristiani che nel Vangelo leggono “e le porte dell’Ade non prevarranno su di essa”, la garanzia diventa Cristo, e l’unica Chiesa che esista da allora è quella cattolica (ortodossi inclusi), è l’unica cioè a cui si possono riferire quelle parole che promettono ininterrotta esistenza. E ora veniamo alla seco
nda domanda
: se Dio guidava la Chiesa mentre sceglieva, qual è il suo merito? Dio non potrebbe essersi semplicemente servito della Chiesa, sebbene apostata, come un burattinaio muove della marionette che dunque, sebbene eretiche, hanno scelto dei libri conformi al pensiero di Dio perché “teleguidate” dall’alto?

Il canone è stato materialmente fatto da uomini, da ecclesiastici, questo è incontestabile. Non si tratta di trasmissione di qualcosa di uguale sin dal I secolo ma dell'elaborazione di qualcosa in evoluzione, non di una struttura fissa ma di qualcosa che prende forma dal II al IV secolo. Che poi dietro l'opera umana ci sia lo Spirito Santo siamo d'accordo, il problema è se sia possibile che Dio si sia servito di una Chiesa apostata per fare una cosa tanto grande, per nulla paragonabile a servirsi di un asina per farla parlare come spesso mi dicono i protestanti, anche perché Dio non è un burattinaio, non nega il libero arbitrio, gli uomini che hanno creato il canone l'hanno fatto in base alle loro idee e al contesto in cui erano inseriti, quello della cosiddetta grande Chiesa: nel II secolo esisteva una chiesa formata dai vescovi successori degli Apostoli insediati sulle cattedre delle maggiori città del tempo, e delle città visitate da Apostoli. Sulle stesse cattedre, a distanza di 2000 anni, risiedono i loro successori legittimi. Tutti costoro si sono trasmessi l'incarico e l'ordine tramite imposizione delle mani, e questo tipo di successione è fin dal II secolo il metro di giudizio dei cristiani per comprendere se una chiesa è o non è legittima. Questo è traditio Apostolica che Ireneo nel 150 diceva essere l'unico metro su cui valutare la fede e distinguere l’ortodossia dagli eretici.
La Chiesa viene prima, sia cronologicamente sia ontologicamente, della Bibbia. Come dice giustamente Agostino: “Non crederei al vangelo se non mi spingesse l'autorità della Chiesa cattolica” (Contra ep. man. 5, 6)

Come è stato giustamente detto se si rigetta la Chiesa e la sua Traditio si rigetti anche il canone e si faccia esegesi sul Vangelo di Filippo. Ma i protestanti non hanno questa coerenza. Non si rendono cioè conto che essi non credono solo a ciò che sta scritto nella Bibbia, e questo non perché ingenuamente ignorano tutte le influenze che la storia ha stratificato anche su di loro e che dunque come chiunque hanno le idee del loro contesto sociale di appartenenza, bensì perché nella Bibbia non sta scritto da nessuna parte quali siano i libri della Bibbia e dunque l’idea che il canone sia quello è per forza di cose extra-biblico: la Bibbia ha il suo fondamento altrove, come volevasi dimostrare del resto.
Inoltre, per l'ennesima volta, il fatto che ci si basi su una tradizione extra-scritturale, e cioè sul fatto che è per forza di cose trasmesso a voce il fatto che questi sono i libri, e non altri, è una confutazione palese del Sola Scriptura, perché o questa tradizione la si ammette come infallibile oppure il NT con questo canone diventa una tradizione di uomini tra le tante altre.Se tu da come si deduce ammetti che lo Spirito di Dio possa essere su una chiesa nel tempo x e non nel tempo y, e cioè non dici che quella Chiesa è infallibile sempre ma solo illuminata a volte sì e a volte no, allora non hai alcun criterio per stabilire che fosse influenzata da Dio quando creò e fisso il canone. In definitiva, se si dice che la Chiesa non è infallibile, non si ha la certezza che lo fosse quando si fissò il canone, o che lo sia mai stata. A questo punto che senso ha stabilire cosa può o non può fare lo Spirito Santo sulla base delle Scritture che tu non mi hai ancora spiegato perché mai dovrebbero essere infallibilmente canoniche? Trai della teologia da dei libri che non puoi spiegarmi perché citi, giacché fai di quel canone una tradizione umana.Se la contiguità promessa non riguardasse l'istituzione ma solo i singoli, allora, da capo, non si vede perché tu vieni a leggere il NT formatosi nell'alveo della Grande Chiesa e non ti rifai alle produzioni di tutte le sette cristiane della storia, dagli gnostici agli ebioniti, ognuna convinta che lo Spirito Santo abbia parlato loro. Il cristianesimo non è la religione dell'individualismo, e se Dio non avesse dato una Chiesa di riferimento sarebbe successo il caos che infatti s'è verificato nel protestantesimo: migliaia di sette, ognuna delle quali intenta a dire che lo Spirito Santo le ha illuminate.
Il Sola Scriptura è figlio di una interpretazione fondamentalistica e del tutto astorica del testo sacro, di cui vorrei enumerare la fallacia dei presupposti. Prendiamo in esame una tesi assai nota della riforma: La Tradizione deve essere sottoposta al vaglio della Scrittura e non viceversa.

Viene da chiedersi come sia possibile visto che la Scrittura fa parte della Tradizione, anzi, non è altro che la trascrizione di parte della catechesi orale della Chiesa, e proprio in base al confronto con la Tradizione tramandata la Chiesa scelse tra i vari libri quali fossero quelli canonici, si decretò la loro ortodossia (tra le altre cose) anche in base alla loro corrispondenza con la Tradizione. Ergo è il contrario: storicamente la Traditio per la fissazione del canone è stata il metro di misura della formazione del NT, e anche dell’AT, infatti l’AT nel canone ebraico è stato selezionato dagli “eredi” dei farisei che si sono ben guardati dall’inserire nel novero degli scritti ispirati mille testi del giudaismo del II tempio che invece proliferavano tra le altre sette. Insomma la Bibbia non è caduta dal cielo rilegata, è inevitabile oltre che ovvio che la Chiesa abbia scelto cosa fosse canonico o meno in base all’ortodossia che riscontrava oppure no nei libri, ortodossia che la Chiesa poteva verificare solo in base ad un confronto con quello che lei credeva, cioè appunto il deposito della fede. L’apostolo Paolo scrivendo a Timoteo (nella prospettiva della sua morte), gli raccomanda: “Custodisci il buon deposito con l’aiuto dello Spirito Santo che abita in noi” (2 Tm 1, 14)

“Le cose che hai udito da me in presenza di molti testimoni, trasmettile a persone fidate, le quali siano in grado di ammaestrare a loro volta anche altri.”(2Tm 2,2)
La struttura della Chiesa primitiva non era basata su un libro ma sulla tradizione viva che derivava dagli apostoli, giacché come ci dice sempre Paolo “La fede viene dall’ascolto”(Rm 10,17).

Traditio e Scrittura dunque non sin contraddicono perché vengono dalla medesima fonte. Il Nuovo Testamento stesso dice di affiancare le cose scritte alle cose tramandate a voce. “Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera”(2Ts2,15)

Non mi stancherò mai di ripetere che Gesù disse: “andate e predicate”, non “andate e scrivete”. Il Nuovo testamento è un prodotto relativamente tardo nella storia della Chiesa, nella sua composizione attuale irrintracciabile prima del IV secolo. Eppure nessuno si sognerebbe di dire che nei secoli precedenti i cristiani avevano una fede incompleta solo perché non c’era un Nuovo Testamento con tutti e soli i 27 libri che oggi lo compongono, evidentemente perché la base della fede cristiana non è il libro in sé ma la persona di Gesù e i suoi insegnamenti, in qualunque modo arrivino. Noi, contrariamente a quanto si dice, non siamo una religione del libro.

Il Sola Scriptura è un concetto tardo e astorico, del tutto assente nel cristianesimo primitivo che si basava invece sulla successione apostolica quale garante della Traditio. E poi mi spieghi il protestante che legge questo articolo a vagliare la Tradizione con la Scrittura? Per farlo dovrebbe dimostrare che la Bibbia ha un’interpretazione univoca, guarda caso la sua, e poi in base a questa interpretazione decretare che la Tradizione è falsa. Ma come si fa a scegliere tra le mille interpretazioni possibili se non proprio in base alla Traditio apostolica che ti spiega qual è quella corretta fra le tante annoverabili? Certo alcuni potrebbero rispondere che la Scrittura si interpreta sulla base della Scrittura e non della Traditio, ma io risponderei che quello che dicono è vero solo in parte, infatti questo escamotage sposta solo il problema; mi spiego meglio: per usare una scrittura X al fine di chiarire un’altra scrittura Y si dovrebbe prima sapere qual è l’interpretazione corretta di X. E qual è l’interpretazione di X tra le mille possibili? Bisogna ricorrere al versetto Z? Ma come spero si sia capito in questo modo s’è innescata una catena di rimandi infinita, anche perché la scelta degli abbinamenti dei versetti non è fissata da nessuna parte ma è opera della mente del singolo. Ecco perché il Sola Scriptura che vuole confutare la Tradizione è un circolo logico, un serpente che si morde la coda, e le mille sette protestanti, ognuna convinta d’avere in mano la verità in base al “Sola Scriptura” ne sono un esempio. Tutte si basano sulla Sola Scrittura eppure tutte hanno una dottrina diversa: perché? Forse perché questo mito della trasparenza della Bibbia è assurdo. E’ il motivo per cui Pietro nell’omonima lettera diceva che le epistole del suo collega Paolo sono difficili da comprendere e gli ignoranti le travisano, ragion per cui esse dovevano essere interpretate solo alla luce del magistero apostolico che ne spiegavano il contenuto. Il primo confutatore del Sola Scriptura fu Pietro, contro questa mania della rivelazione privata che vuole scartare la dimensione comunitaria e diacronica della Chiesa.

Ma ora la domanda più importante: appurato che nel cristianesimo primitivo c’era una Tradizione orale e il Sola Scriptura era assente, per la semplice ragione che la “Scriptura” così come la conosciamo oggi non c’era proprio, come possiamo sapere che questa Tradizione si sia tramandata correttamente e non si sia creato un “effetto telefono senza fili”?

La garanzia della corretta trasmissione della Traditio sta nella sua universalità in seno alla Chiesa apostolica. Giacché gli apostoli non insegnavano dottrine diverse, in qualunque chiesa di fondazione apostolica si può ritrovare la stessa Traditio, che è mantenuta come tale proprio nel mutuo controllo tra le varie sedi episcopali. Un vescovo può diventare eretico, l’intera Chiesa no, ecco perché nel cristianesimo primitivo c’era la consapevolezza che il Concilio ecumenico è infallibile. Quest’idea che la Tradizione è uniforme proprio perché garantita dalla successione apostolica che si ritrova in ogni chiesa fondata dagli apostoli viene magnificamente espressa da Ireneo vescovo di Lione nel II secolo:

"In realtà, la Chiesa, sebbene diffusa in tutto il mondo fino alle estremità della terra, avendo ricevuto dagli Apostoli e dai loro discepoli la fede..., conserva questa predicazione e questa fede con cura e, come se abitasse un'unica casa, vi crede in uno stesso identico modo, come se avesse una sola anima ed un cuore solo, e predica le verità della fede, le insegna e le trasmette con voce unanime, come se avesse una sola bocca", Sant'Ireneo di Lione, Adversus haereses, 1, 10, 1-2 (SC 264, 154-158; PG 7, 550-551).

"Infatti, se le lingue nel mondo sono varie, il contenuto della Tradizione è però unico e identico. E non hanno altra fede o altra Tradizione né le Chiese che sono in Germania, né quelle che sono in Spagna, né quelle che sono presso i Celti (in Gallia), né quelle dell'Oriente, dell'Egitto, della Libia, né quelle che sono al centro del mondo" Adversus haereses, 1, 10, 2 (SC 264, 158-160; PG 7, 531-534).

" Conserviamo con cura questa fede che abbiamo ricevuto dalla Chiesa, perché, sotto l'azione dello Spirito di Dio, essa, come un deposito di grande valore, chiuso in un vaso prezioso, continuamente ringiovanisce e fa ringiovanire anche il vaso che la contiene" Adversus haereses, 3, 24, 1 (SC 211, 472; PG 7, 966).

“Dunque la tradizione degli apostoli manifestata in tutto quanto il mondo, possono vederla in ogni Chiesa tutti coloro che vogliono riscontrare la verità, così possiamo enumerare i vescovi stabiliti dagli apostoli nelle Chiese e i loro successori fino a noi. […] Ma poiché sarebbe troppo lungo in quest'opera enumerare le successioni di tutte le Chiese, prenderemo la Chiesa grandissima e antichissima e a tutti nota, la Chiesa fondata e stabilita a Roma dai due gloriosi apostoli Pietro e Paolo. Mostrando la tradizione ricevuta dagli apostoli e la fede annunciata agli uomini che giunge fino a noi attraverso le successioni dei vescovi… Infatti con questa Chiesa, in ragione della sua origine più eccellente, deve necessariamente essere d'accordo ogni Chiesa, cioè i fedeli che vengono da ogni parte — essa nella quale per tutti gli uomini è sempre stata conservata la tradizione che viene dagli apostoli.
Dunque, dopo aver fondato ed edificato la Chiesa, i beati apostoli affidarono a Lino il servizio dell'episcopato; di quel Lino Paolo fa menzione nelle lettere a Timoteo. A lui succede Anacleto. Dopo di lui, al terzo posto a partire dagli apostoli, riceve in sorte l'episcopato Clemente, il quale aveva visto gli apostoli stessi e si era incontrato con loro ed aveva ancora nelle orecchie la predicazione e davanti agli occhi la loro tradizione. E non era il solo, perché allora restavano ancora molti che erano stati ammaestrati dagli apostoli. Dunque, sotto questo Clemente, essendo sorto un contrasto non piccolo tra i fratelli di Corinto, la Chiesa di Roma inviò ai Corinzi un'importantissima lettera per riconciliarli nella pace, rinnovare la loro fede e annunciare la tradizione che aveva appena ricevuto dagli apostoli… A questo Clemente succede Evaristo e, ad Evaristo, Alessandro; poi, come sesto a partire dagli apostoli, fu stabilito Sisto; dopo di lui Telesforo, che dette la sua testimonianza gloriosamente; poi Igino, quindi Pio e dopo di lui Aniceto. Dopo che ad Aniceto fu succeduto Sotere, ora, al dodicesimo posto a partire dagli apostoli, tiene la funzione dell'episcopato Eleutero. Con quest'ordine e queste successioni è giunta fino a noi la tradizione che nella Chiesa a partire dagli apostoli è la predicazione della verità. E questa è la prova più completa che una e medesima è la fede vivificante degli apostoli, che è stata conservata e trasmessa nella verità." Adversus haereses 3, 3, 1-3.

E si badi che Ireneo di Lione non era un vescovo qualunque, era discepolo di Policarpo, uno dei discepoli di S. Giovanni.

Esemplare anche Tertulliano che risponde agli eretici:

“Se vuoi esercitare meglio la tua curiosità nel negozio della tua salute, passa in esame le Chiese apostoliche, presso le quali tuttora le cattedre degli apostoli si conservano al posto di presidenza nei luoghi di raduno; là dove si leggono proprio le lettere autentiche loro scritte dagli apostoli nelle quali ancora vibra l'eco delle loro voci e vive l'aspetto di ciascuno.
Sei vicino all'Acaia? Hai Corinto. Se non sei lontano dalla Macedonia, hai Filippi e Tessalonica. Se puoi recarti in Asia, hai Efeso. Se ti trovi nei paraggi dell'Italia, hai quella Roma, donde anche a noi arriva rapidamente l'autorità.
Questa Chiesa di Roma, quanto è beata! Furono gli apostoli stessi a versare a lei, col loro sangue, la dottrina tutta quanta. E' la Chiesa, dove Pietro è parificato, nella passione, al Signore [venne infatti crocifisso come Cristo]; dove Paolo è coronato del martirio di Giovanni [venne decapitato come Giovanni Battista]” (Tertulliano, La prescrizione contro gli eretici, 36)

“Se cerchi nelle Scritture la legge relativa a queste e ad altre osservanze, non la troverai certo: ti si presenterà come sua autrice la tradizione, come sua confermatrice la consuetudine, come sua osservante la fede; il motivo poi che parla a favore della tradizione, della consuetudine e della fede, o tu stesso lo scoprirai, o imparerai a conoscerlo da qualche altro che lo ha scoperto; fino ad allora, accetterai con fede che ci sia qualche motivo da accettare rispettosamente... Se dunque io non trovo in nessun passo questa legge, se ne deduce che la tradizione ha dato forza di costume a una consuetudine, suggellato a volte dall'autorità degli apostoli che ne hanno interpretato il motivo.
Questi esempi dimostrano che anche l'osservanza di una tradizione non scritta può essere giustificata se è confermata dalla consuetudine, perché questa è una testimonianza idonea, fondata sull'osservanza costante che si tratta di una tradizione allora approvata. La consuetudine, del resto, viene considerata come legge, quando la legge manca, anche negli affari civili; non vi è dunque differenza se si fonda su uno scritto o su un motivo ragionevole, poiché il motivo ragionevole dà efficacia alla legge stessa. Ora, se la legge è fondata sulla ragione, sarà legge tutto ciò che è costituito sulla ragione, da chiunque sia stato introdotto. O non sei del parere che ogni fedele possa cogliere nel proprio animo e stabilirsi delle norme - purché si addicano a Dio, portino alla rettitudine e servano alla salvezza - dato che il Signore dice: Perché non giudicate anche da voi stessi ciò che è giusto? (Lc 12,57). (Tertulliano, La corona, 3-4)

Come si vede il Sola Scriptura è un concetto del tutto astorico ed estraneo al cristianesimo primitivo, che la Scriptura, quella di oggi, neppure l’aveva, ma non per questo avevano una fede meno completa. Questo in barba ai tanti libri protestanti che circolano, pieni di dilettanti incalliti che non sanno una parola di greco e che osano mettere citazioni dei Padri della Chiesa che secondo la loro mente dilettantesca proverebbero che questi Padri erano contrari al concetto di Traditio. Basta dare un’occhiata ad alcuni di questi libri (Il vangelo non dice così; La chiesa Romana allo specchio, ecc…) piene di tarocchi (citazioni false) e decontestualizzazioni (citazioni tolte dal contesto) come solo la WTS (i Testimoni di geova) sa fare
.

Nel cristianesimo primitivo, come s’è visto, si affianca sempre ai libri che ciascuna regione aveva il depositum fidei della Traditio apostolica.

[Modificato da Cattolico_Romano 01/04/2009 12:55]
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01/04/2009 13:01

Questo è il motivo per cui Gesù condanna i farisei: avevano la vera Scrittura (AT), ma la interpretavano a loro perdizione, ed a perdizione di chi li seguiva. 

Intanto Gesù non condannava la loro interpretazione, anzi l’interpretazione dei farisei era quella più vicina alla predicazione di Gesù (vedasi l’immortalità dell’anima, la risurezzione dei morti ecc..), lo stesso Gesù infatti disse “fate ciò che vi dicono (i farisei) ma non fate come essi fanno) questo perché Gesù non condannava la loro dottrina ma il comportamento che non corrispondeva a ciò che predicavano.  

Inoltre aspetto ancora di sapere perché usi un canone creato dai farisei a fine I secolo quando il cristianesimo s'era già staccato dall'ebraismo.E non mi si replichi che "alcuni Padri della Chiesa erano per il canone a 39, perché esattamente come si fa per l'evoluzione del canone del NT, nulla vieta di rispondere che questi Padri (che comunque sono un' esigua minoranza), siano solo una fase dell'evoluzione del consensus ecclesiae. Se non si accetta il canone a 46 perché alcuni Padri del passato credevano ad un cane più corto, con lo stesso criterio bisognerebbe espungere dal Nuovo Testamento i libri che sono entrati nel canone solo in una fase successiva. Né si risponda "ci stiamo rifacendo ad un canone ebraico", perché: a)Non si vede perché se il cristianesimo è una nuova religione, con una nuova aggiunta di testi sacri chiamata NT, non ne possa aggiungere anche all'AT.  b)Non vi state rifacendo ad un "canone ebraico", ma ad un canone cristallizzatosi in una particolare corrente di ebrei, cioè i farisei, a fine I secolo, quando il cristianesimo era già una religione staccatasi dalla sinagoga. Ergo non si vede che validità debba avere questo canone per i cristiani. E poi, se si nega l'autorità alla Chiesa di fissare dogmaticamente il canone, perché la si dà ad una più o meno nebulosa assemblea di rabbini di fine I secolo a Jamnia, un sinodo dai contorni così vaghi che è difficile persino stabilire in che misura abbia esattamente influito sul canone con le sue discussioni su Esther, Qohelet, Cantico, ecc.?

Questo è il motivo per cui oggi il popolo di Gesù condanna i farisei del Vaticano: hanno la vera Scrittura (NT), ma la interpretano a loro perdizione, ed a perdizione di chi li segue. 

Sopra è stato confutato ampiamente la tua pretesa argomentazione. 

Naturalmente non mi sarà dato uno straccio di risposta logica, ma questo messaggio sarà censurato.

Come sempre invece ti abbiamo risposto e smantellato le tue assurdità.

Se non capite questo, è solo perchè Dio non ha ancora avuto pietà di voi, aprendovi gli occhi.

Probabilmente non vi ama e non vi vuole salvare:Giovanni 8:43-45Perché non comprendete il mio parlare? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna. A me, perché io dico la verità, voi non credete

Come avevo detto all’inizio ecco che arrivano puntualmente gli anatemi e gli insulti del solito fondamentalista settario, come si suol dire: il lupo perde il pelo ma non il vizio!
 

[Modificato da Cattolico_Romano 01/04/2009 13:06]
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01/04/2009 13:18

Ora passiamo ad un altro evangelico (adiolagloria) che in msn sempre su Famiglia Cattolica esordì dicendo che noi cattolici non leggiamo ne conosciamo la Bibbia…Dopo esser stato confutato sul primato di Pietro e su altri argomenti è scomparso (guarda caso!).Ora rispunta sul forum di studioso.. e dice: 

Quando a me un amico cattolico pose questa domanda io, per rispondergli, feci a mia volta una domanda a lui. Gli chiesi:
"Tu sai chi è il Presidente della Repubblica e qual è il suo ruolo?"
e lui mi disse: "certo!". Poi continuai "bene, tu sai chi è e cosa fa. Ma tu LO CONOSCI DI PERSONA il Presidente della Repubblica?", e lui si trovò costretto a dirmi "no, non lo conosco".
"ecco - dissi - questa è la principale differenza fra cattolici ed evangelici dalla quale nascono poi tutte le altre differenze: i cattolici sanno chi è Dio, sanno chi è Cristo, sanno cosa ha fatto per l'umanità e sanno cos'è la Bibbia. Sanno tante cose, ma non conoscono di persona Dio".
Conoscerete la Verità, e la Verità vi farà liberi. 
 
(Le sottolineature sono le mie).

Devo ammettere che il suo nuovo esordio ha migliorato la posizione di noi cattolici, prima non sapevamo nulla di Dio ora sappiamo chi sia!E’ pazzesco come queste persone si innalzano e si sostituiscono a Dio giudicando tutto e tutti con arroganza e ignoranza.

Che Dio abbi pietà di loro!
[Modificato da Cattolico_Romano 01/04/2009 13:18]
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