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Il celibato dei preti

Ultimo Aggiornamento: 23/09/2009 14:34
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16/04/2009 11:20

C’è poi un argomento lessicale. Elencando i requisiti per i ministri cristiani Paolo afferma che il vescovo dev’essere egkratês (Tt 1,8), ossia continente47. Il problema è che molte traduzioni lo rendono un po’ sciattamente con “padrone di sé”, ma che il termine riguardi nel lessico paolino la padronanza sessuale di sé, cioè la continenza, si può ricavare dal confronto con altri suoi testi, ad esempio: “ma se non sanno vivere in continenza(egkrateuontai) , si sposino; è meglio sposarsi che ardere” (1Cor 7,9), che non a caso Girolamo nella Vulgata rende: “si non se continet, nubat”. Il termine egkratês vuol dire continente anche in tutti i testi patristici successivi che parlano del celibato, è dunque un termine tecnico in questo caso, non è applicabile il suo significato generico.

Si potrà certo obiettare che in questa sintetica ricerca non s’è dimostrato il celibato dei preti come obbligo richiesto dal Nuovo Testamento ma s’è solo tentato di dimostrare che non v’è niente che lo smentisca. Ma se così è, cioè nulla vieta di credere che gli apostoli richiesero il celibato, con che argomento allora si può smentire la massiccia tradizione apostolica che abbiamo evidenziato nei Padri su quest’argomento? Qui non c’è nessuna fedeltà alla Scrittura da invocare perché, come dimostrato, le obiezioni sono cadute una per una, ed inoltre s’è già spiegato che il cristianesimo primitivo col Sola Scriptura protestante non c’entrava nulla: il NT come lo conosciamo noi neppure esisteva nei secoli che stiamo trattando; il criterio dell’ortodossia era in gran parte la Traditio universale tramandata dai vescovi in ciascuna Chiesa edificata dagli apostoli.
Non sta scritto da nessuna parte che ci si debba attenere solo a quanto scritto (e, visto che il Nuovo Testamento non esisteva, scritto dove?), anzi, è affermato il contrario: “Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera” (2Ts 2,15)
Il Nuovo Testamento accenna appena alla struttura interna della Chiesa primitiva e ai suoi riti, alla sua “liturgia”, per la semplice ragione che queste faccende vengono normalmente insegnate per voce, si istruisce a quattrocchi, così gli apostoli ammaestrarono i presbyteroi nelle comunità che costituivano e così è giunto il cristianesimo in ogni punto dell’impero: con la voce. “Le cose che hai udito da me in presenza di molti testimoni, trasmettile a persone fidate, le quali siano in grado di ammaestrare a loro volta anche altri.” (2Tm 2,2)

E chiudo con un bel brano sulla virtù della verginità, a suggello di quanto finora detto su coloro che liberamente vogliono imitare Cristo:

“Sai bene e comprendi quanta gloria abbia in sé la purezza? Sai quale lode sublime, straordinaria, si serbi per la verginità? La santa Vergine portò nel suo seno il Figlio di Dio, il Signore nostro Gesù Cristo; dalla santa Vergine egli assunse il suo corpo che destinò, in questo mondo, ai dolori e alle pene. Per questo motivo, almeno, sia chiara alla tua mente l’eccellenza, la dignità della verginità. Vuoi essere cristiano? Segui tutte le orme di Cristo. Giovanni [il Precursore] fu un angelo: al Signore nostro si addiceva un tale precursore, di cui non vi fu maggiore tra i nati di donna. E quel santo angelo del Signore fu vergine. Imita dunque questo nunzio del Signore, e ama lui al di sopra di tutto. Anche l’altro Giovanni, che riposò sul petto del Signore, fu santo: non fu senza motivo, infatti, che il Signore lo degnò della sua predilezione.
E abbracciarono questa via anche Paolo, Barnaba e Timoteo, i cui nomi sono scritti nel libro della vita (cf. Fil 4,3); dedicandosi con tutto l’affetto dell’animo a questo tipo di santità, combatterono la stessa battaglia, condussero a termine senza demerito la gara, da imitatori di Cristo, come figli del Dio vivente. La Scrittura ci insegna lo stesso di Elia, di Eliseo e di molti altri patriarchi, la cui condotta fu immacolata. Se dunque desideri imitare costoro, imitali con forza. Sta scritto infatti: Ricordatevi dei vostri predecessori e considerando l’esito del loro tenore di vita, imitatene la fede (Eb 13,7).” (Pseudo-Clemente, Lettera ai Vergini, 5-6)


1 Cioè del II Concilio Trullano del 691 d.C., in cui viene data la legislazione ancora oggi vigente per la Chiesa Orientale in materia di celibato, in particolare al can. 13 si concede ai sacerdoti ordinati quand’erano già sposati di continuare a usufruire del proprio matrimonio. Ritorneremo su questo punto in seguito.

2 Cost. dogm. Lumen gentium, n. 29: AAS 57 (1965), p. 36

3 Sarà bene ricordare per chi non fosse al corrente che sono tre i gradi dell’ordine: diaconato, presbiterato, episcopato.

4 La prima volta che vengono nominati tutti e soli i 27 libri del Nuovo Testamento insieme è nella lettera festale di Atanasio del 367 d.C., cioè persino dopo Nicea. Per un approfondimento sulla fissazione del canone si può leggere una riassunto opera del dott. Nicolotti a questo link:
www.christianismus.it/modules.php?name=News&file=article&sid...

5 Alfons M. Stickler, Il celibato ecclesiastico, la sua storia e i suoi fondamenti teologici, Città del Vaticano, 1994, Libreria Editrice Vaticana, pag. 15

6 Concilia Africae a. 345-525 (Ed. Munier in Corpus Christianorum Series Latina149Turnholti 1971), 13

7 Ricordiamo en passant che il vescovo Ireneo era discepolo di San Policarpo, il quale a sua volta discepolo di S. Giovanni, siamo dunque dinnanzi ad un testimone della primissima tradizione apostolica, separato da una sola generazione dalla bocca dell’evangelista.

8 Decretale “Directa”, Migne PL 13, 1131-1147

9 Sul legame tra servizio all’altare e continenza, cioè sulla sua motivazione biblica e teologica, torneremo in seguito.

10 Ignace de la Potterie, Il fondamento biblico del celibato ecclesiastico, in La Chiesa cattolica e l’importanza del celibato, Dossier Fides 11-03-2006

11 Stickler, op. cit. pag. 21

12 La decretale “ Cum in unum ” di papa Siricio qui citata è rinvenibile in PL 13, 1161 A

13 Cochini Christian, Origines apostoliques du célibat sacerdotal, Le Sycomore, Ed. Lethielleux, Paris 1981, Culture et verité, Narum, pag. 33

14 Lettera “Dominus inter”, Introduzione

15 PL 54, 1194

16 Llettera alla Chiesa di Vercelli 62,63 s. PL 16,1257

17 De officiis ministrorum I, 50: PL 16, 103-105

18 Pseudo-Ambrogio, denominazione che risale Erasmo da Rotterdam di un commentario latino a tredici epistole di San Paolo, le sue opere sono state tramandate erroneamente insieme a quelle del vescovo Ambrogio.

19 PL 17, 497

20 CSEL 50, 414-415

21 PL 23, 257

22 Ivi, tr. “Se bisogna sempre pregare dunque bisogna anche stare senza matrimonio”

23 PL 23, 340-341.

24 Ep 49, 21 – CSEL m54,285 s.

25 PL 22,510

26 CSEL 54, 365 et 386

27 Regola Pastorale, 3,27

28 Si veda PL 77,710

29 Liotta Filippo, la continenza dei chierici nel pensiero canonistico classico (da Graziano a Gregorio IX, Quaderni di Studi Senesi, 24, milano, Giuffrè, 1971,XII, pag. 374

30 Liotta, op. cit. 386 s.

31 II, 22- CSEL 41, 409 e PL 40, 486

32 Panarion (Adv. Haer.). Haer.48, 9 PG 41, 868, 1024 oppure Griech. Christl. Schriftsteller.31 (1921), 219

33 Panarion (Adv. Haer.). Haer.59, 4. GCS 31, 367

34 PG 42, 823 ss. Oppure GCS 37 (1933), 522

35 Ad esempio la Pastores dabo vobis di Giovanni Paolo II

36 Idem, n.29 verso la fine.

37 Strack-Billerbeck, Kommentar 1, p.807

38 Sulla questione del celibato in quegli anni rimando a René Laurentin, I vangeli dell’infanzia di Cristo, Cinisello Balsamo (Milano), 1986, Edizioni Paoline, pag. 555-556

39 Volendo semplificare in modo vergognoso era il parlamento di Atene, non ho tempo qui per definizioni più precise

40 Stickler, op.cit.pag. 59

41 Principio della Dist, 26

42 X, I, 21, 3

43 Ignace de la Potterie, ivi

44 Dialoghi, L. IV, C, 11: PL 77, 336

45 Can. 6

46 C. 13: Corpus Christianorum 148 A, 108

47 Per la valenza lessicale del termine si veda il GLNT del Kittel vol. II. Stuttgart 1935, 338-40

Bibliografia:

Alfons M. Stickler, Il celibato ecclesiastico, la sua storia e i suoi fondamenti teologici, Città del Vaticano, 1994, Libreria Editrice Vaticana

Cochini Christian, Origines apostoliques du célibat sacerdotal, Le Sycomore, Ed. Lethielleux, Paris 1981, Culture et verité, Narum

Ignace de la Potterie, Il fondamento biblico del celibato ecclesiastico, in La Chiesa cattolica e l’importanza del celibato, Dossier Fides 11-03-2006

René Laurentin, I vangeli dell’infanzia di Cristo, Cinisello Balsamo (Milano), 1986, Edizioni Paoline, pag. 555-556

Giovanni Paolo II, Pastores Dabo vobis, Città del Vaticano, 1992, Libreria Editrice Vaticana

Paolo VI, Sacerdotalis Caelibatus

Pubblicazioni dei Testimoni di Geova consultate:


Svegliatevi! 8/11/85 pagg. 4-6

Svegliatevi! 22/10/72 pagg. 9-13

La Torre di Guardia 15/10/96 pagg. 10-14

Perspicacia vol. 1 pag. 456
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