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La Chiesa è carità e verità sull'uomo

Ultimo Aggiornamento: 10/06/2009 09:05
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27/05/2009 08:18

  I lavori dell'assemblea generale della Conferenza episcopale italiana

La questione educativa responsabilità di tutti


Il compito educativo coinvolge tutti, educatori ed educandi. Fra i primi, gli adulti hanno un ruolo specifico. Il richiamo alla responsabilità di questi ultimi "non può essere sottovalutato, evaso", ma nemmeno "strumentalizzato a livello di cronaca quotidiana". Tuttavia, "non si può essere incuranti degli effetti che certi atteggiamenti producono, e ciò vale a seconda della visibilità di ciascuno". È quanto ha affermato il segretario generale della Conferenza episcopale italiana (Cei), il vescovo Mariano Crociata, il quale questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, ha illustrato la prima fase dei lavori dell'assemblea generale.

La questione educativa è il tema principe dei lavori. Monsignor Crociata ha spiegato tuttavia che tutti i temi introdotti nella prolusione pronunciata dal presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, sono stati affrontati e in qualche caso già approfonditi. Fra gli interventi il segretario generale della Cei ha citato quello del vescovo di Como, Diego Coletti, il quale ha messo in evidenza l'urgenza della questione educativa e ha fissato alcuni punti fondamentali sui quali i gruppi di lavoro si confronteranno fino a giovedì, quando ci sarà un ulteriore dibattito e la votazione che deciderà se fare della questione educativa il punto centrale degli orientamenti pastorali per il prossimo decennio. Monsignor Coletti si è soffermato in particolare sul fine dell'educazione cristiana, che è quello di formare l'uomo capace di orientare la propria vita in piena coscienza, responsabilità e libertà. Quella libertà - ha spiegato monsignor Crociata - che è "lo spazio e l'effetto maturo di un'autentica educazione". Sotto questa luce diventa chiaro il rapporto necessario fra libertà e verità. La verità sull'uomo che, per un cristiano, deve necessariamente accompagnarsi all'esercizio della carità, della prossimità nei confronti dei più bisognosi. "Luogo naturale" di una educazione così concepita - ha ricordato nel suo intervento il vescovo Coletti - è la liturgia, spazio dove tutti gli aspetti dell'espressione umana ed ecclesiale sono raccolti nell'ascolto della parola di Dio.

Come si accennava, diversi interventi, nella prima fase dei lavori, hanno riguardato i punti toccati nella prolusione dal cardinale Bagnasco. Fra questi, i temi del lavoro e dell'immigrazione. Ribadendo "l'esigenza imprescindibile del rispetto per i diritti fondamentali di ogni persona umana" monsignor Crociata ha detto:  "Il nostro sguardo sulla società nasce sempre da una premura di tipo pastorale. Siamo un soggetto pastorale che se vede delle necessità le segnala, e al contempo si mette in gioco", attraverso un contributo diretto che va sempre interpretato come un segno, una testimonianza. Partendo da questa premessa, monsignor Crociata ha specificato che alcune interpretazioni date alla prolusione del cardinale Bagnasco non riflettono le intenzioni originarie:  "Noi - ha spiegato il segretario generale della Cei - non vogliamo dire che il Governo non ha fatto niente, perché non è vero, perché sarebbe una menzogna. Il Governo ha fatto quello che ha ritenuto di dover fare. Noi richiamiamo l'attenzione sui bisogni che ancora persistono. È un incoraggiamento a fare sempre di più, in un momento come questo, difficile per tutti".

Il tema dell'immigrazione si collega facilmente a un altro dei punti toccati nella prolusione dal cardinale Bagnasco:  quello di un'Europa che sappia tornare a essere un "ideale luminoso", anche attraverso la capacità di esprimere valori comuni e di agire come un corpo solidale, nell'aiuto reciproco fra gli Stati membri anche nell'affrontare situazioni d'emergenza.

Monsignor Crociata, infine, ha reso noto che i vescovi hanno rinunciato alla cena offerta come di consueto dalla nunziatura presso la Repubblica italiana per devolvere il denaro così risparmiato alle famiglie terremotate dell'Abruzzo.


(©L'Osservatore Romano - 27 maggio 2009)
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