Con un'eccezionale opera di Mosebach, Cantagalli apre la collana dedicata al pensiero liturgico di Benedetto XVI. Un contributo benedettiano per dare al nuovo movimento liturgico gli strumenti e le idee per proseguire la riforma della Chiesa.
Martin Mosebach
ERESIA DELL'INFORMELa liturgia romana e il suo nemico
Editrice Cantagalli
Siena 2009
*
Collana
STRUMENTI PER LA RIFORMA
a cura di don Alessandro Galeotti
"Non si può 'costruire' un movimento liturgico di questo genere – non più di quanto si possa costruire un qualche cosa di vivo-, ma si può contribuire al suo sviluppo sforzandosi di assimilare di nuovo lo spirito della liturgia e difendendo pubblicamente quanto abbiamo fin qui ricevuto. Questo nuovo inizio ha bisogno di 'padri' che siano dei modelli, e che non si contentino di indicare la via da seguire". (Joseph Ratzinger)
- Presto in libreria -
Dopo il Concilio Vaticano II, si è sviluppata una corrente di pensiero dentro e fuori la Chiesa che ha segnato una delle fratture più rivoluzionarie del secolo scorso.
Sull’onda dell’irenismo post-conciliare, venne sancito l’abbandono della antica liturgia, (strutturata da san Gregorio Magno e poi nei secoli sviluppatasi e codificata dal Concilio di Trento) e venne creato un nuovo rito; si passò cioè da una “liturgia maturata nel tempo a una liturgia costruita” come ebbe a dire il cardinal Ratzinger. Ciò che ne è seguito, viene paragonato da Mosebach alla guerra iconoclasta di Bisanzio. Ma le conseguenze sono ben maggior della “revisione” del rito: si celebra ciò che si crede. La rottura riguardò il modo stesso di pensarsi della Chiesa e nella Chiesa, la fede e l’etica.
Il grande scrittore tedesco offre così nella sua riflessione, con pagine di splendida liricità e di amare considerazioni, lo spunto a rileggere il processo postconciliare, al di là degli arroccamenti delle varie posizioni. Fino ad oggi infatti, mentre si tollerano i più creativi abusi liturgici, difficilmente si coglie quanto della liturgia – che ha segnato per più di un millennio la vita della Chiesa cattolica – possa invece essere recuperato, per tornare a una teologia della Messa che sia insieme sacrificale e comunionale. Quest’opera può diventare l’occasione per un ripensamento del cammino compiuto negli ultimi decenni, sottolineando le evoluzioni positive, senza dimenticare inopportune censure che sono avvenute.
Martin Mosebach, nato nel 1951, vive a Francoforte sul Meno. È uno tra i maggiori scrittori di lingua germanica contemporanei. Ha ricevuto - tra gli altri – il Premio Georg Buchner, il più prestigioso riconoscimento tedesco. Collabora con la Frankfurter Allgemeine Zeitung. I suoi libri più recenti: Die Türkin (1999), Eine lange Nacht (2000) e Nebelfürst (2001). Nel 2005 è stato pubblicato Das Beben e il volume di saggi Schöne Literatur.