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Libri di Apologetica

Ultimo Aggiornamento: 06/01/2010 07:03
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Titolo Piccolo manuale di apologetica
Prezzo € 11,50
Dati 2004, 179 p., brossura
Curatore Cammilleri R.
Editore
Piemme


Descrizione

L'apologetica disciplina che si riteneva morta fino a poco tempo fa - è stata di recente rilanciata su importanti periodici e quotidiani per merito di editorialisti di spicco come Vittorio Messori. Essa non è altro che una piana esposizione delle ragioni per credere nel cristianesimo cattolico.
Non di rado, infatti, i credenti si trovano di fronte a obiezioni di carattere storico sui supposti 'scheletri nell'armadio' del cattolicesimo. L'apologetica si occupa di spiegare e dipanare nodi, di raccontare i fatti come sono andati in realtà, mostrando come essi siano spesso ben più favorevoli alla Chiesa di Roma di quanto non credano i suoi stessi fedeli.
Le obiezioni più ricorrenti e i temi più spinosi in materia di storia del cattolicesimo - dalle Crociate all'Inquisizione, dalla condanna di Galileo al Sillabo e alla bioetica - vengono scandagliati, mostrando come in molti casi siano state mosse alla Chiesa false accuse di violenza, anacronismo e rifiuto della modernità.

Indice:

Introduzione (di Rino Cammilleri);
Il Sillabo (di Rino Cammilleri);
L'Inquisizione (di Vincenzo Sansonetti);
Risorgimento e cattolicesimo (di Angela Pellicciari);
Le crociate (di Alessandro Massobrio);
Il caso Galileo (di Matteo D'Amico);
Giordano Bruno (di Matteo D'Amico);
La "Vandea Italiana", ovvero l'insorgenza controrivoluzionaria (di Massimo Viglione);
Dio esiste? (di Maurizio Schoepflin);
Dio è cattolico? (di Andrea Menegotto);
Chiesa & sesso (di Giacomo Samek Lodovici);
Gesù ha avuto figli? (di Massimo Introvigne);
L'embrione è un uomo? (di Mario Palmaro);
Indice dei nomi di persona;
Indice dei nomi di luogo.
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Titolo Piccolo manuale di apologetica. Vol. 2
Prezzo € 12,50
Dati 2006, 203 p., brossura
Curatore Cammilleri R.
Editore
Piemme


Descrizione:

Dalla penna di uno degli scrittori cattolici più autorevoli nel panorama contemporaneo, le risposte alle obiezioni e agli attacchi che più spesso colpiscono la storia e la fede della Chiesa. L'apologetica - disciplina di recente rilanciata per merito di editorialisti di spicco come Vittorio Messori - si occupa di rispondere alle obiezioni mosse contro la fede e la Chiesa cattolica, mostrando come la realtà sia spesso ben più favorevole alla Chiesa di Roma di quanto non credano i suoi stessi fedeli. Vengono qui scandagliati i temi più spinosi in materia di storia del cattolicesimo - da Papa Borgia alla Controriforma, dall'eutanasia all'omosessualità, dal caso-Sindone ai Templari e alla Vandea - mostrando come in molti casi siano state mosse alla Chiesa false accuse di violenza, anacronismo e rifiuto della modernità.


Indice:

Introduzione (di Rino Cammilleri);
Bonifacio VIII, un Papa diffamato (di Alberto Azzimonti);
La "leggenda nera" di papa Borgia (di Lorenzo Pingiotti);
Il capitalismo è anticristiano? (di Ettore Gotti Tedeschi);
La "leggenda nera" della Controriforma (di Alessandro Massobrio);
Il cristiano è un represso? (di Giacomo Samek Lodovici);
E l'eutanasia? (di Mario Palmaro);
Francesco d'Assisi: qual è quello vero? (di Guido Vignelli);
Le "reducciones" gesuitiche del Paraguay: oppressione clericale sui nativi? (di Rino Cammilleri);
La Chiesa condanna gli omosessuali? (di Roberto Marchesini);
Preghiera cristiana e tecniche meditative di derivazione orientale sono conciliabili? (di Andrea Menegotto);
La Sindone è una reliquia o solo un'immagine? (di Emanuela Marinelli);
I "Conquistadores" (di Angela Pellicciari);
I 'misteri' dei Templari (di Mario Arturo Iannaccone);
La Vandea (di Luciano Garibaldi).
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Titolo Il tascabile dell'apologetica cristiana
Autore Kreeft Peter; Tacelli Ronald K.
Prezzo € 11,00
Dati 2006, 184 p., brossura
Traduttore Delnevo C.
Editore
Ares


Descrizione:

L’«apologetica cristiana» è la «difesa delle buone ragioni della fede». Essa si muove nel rispetto della rivelazione di Dio sul senso della vita umana e del grande disegno della creazione, riconoscendo il primato della fede a seguito di un percorso logico e raziocinante fondato nei lumi dell’intelletto. L’esigenza di un’apologetica oggi si alimenta nella necessità di una risposta trascendente alle istanze meramente orizzontali del razionalismo ateo, figlio diretto dell’Illuminismo, con e dopo il quale – come bene spiega il teologo Piero Cantoni nel suo invito alla lettura – si è voluto dapprima emancipare la ragione dalla fede per poi ergerla a sua implacabile accusatrice. Questo libro, scritto da due auotri cattolici di origine statunitense, organizza una valida difesa secondo il metodo indicato. In stile asciutto e con linguaggio chiaro, procedendo per domande, obiezioni e risposte sempre sintetiche, si affrontano gli argomenti fondamentali della rivelazione quali l’esistenza e la natura di Dio; il perché e il come della creazione e dell’evoluzione; il problema del Male e della vita dopo la morte; la storicità di Gesù e della Bibbia, in un contesto che affronta la questione della divinità e della risurrezione di Cristo, che è la radice stessa della fede..
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Titolo: Catechismo per i non credenti
 
Autore: Sertillanges Antonin-Gilbert

Prezzo: 28,00 Euro (sic)

Dati: 2007, 403 p., brossura

Editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano

Descrizione:

la ragionevolezza della fede cristiana

Questo singolare Catechismo è un dialogo serrato e appassionante tra un credente e un non credente circa i fondamenti razionali e storici della fede cristiana.
Anche i problemi più ardui sono affrontati apertamente con grande chiarezza e in modo schietto, senza eluderli.
Ecco i temi principali: l´esistenza di Dio; la provvidenza; il mistero della Trinità e della creazione, del peccato; originale e dell´incarnazione, della salvezza e della grazia; la Chiesa; i sacramenti; la morte e l´immortalità; il giudizio; l´inferno, il purgatorio e il paradiso.
Il testo è preceduto da una dettagliata presentazione di Augustin Laffay OP, frate domenicano specializzato in storia, sulla vita e l´attività apostolica di Sertillanges.

L'autore:
Antonin-Gilbert Dalmace Sertillanges (1863-1948), frate e sacerdote domenicano, insegnò per anni filosofia teoretica e teologia a Parigi. Fu un uomo di cultura, preoccupato di evangelizzare le intelligenze senza trascurare l´affettività.

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Titolo La vera storia dell'Inquisizione
Autore Cammilleri Rino
Prezzo € 6,90
Dati 2006, 158 p., brossura
Editore
Piemme


Descrizione:

Istituita all'inizio del Trecento, l'Inquisizione, pur avendo dominato gli stati cattolici per quasi cinque secoli, rappresenta una delle pagine meno conosciute della storia d'Europa. Dall'analisi di numerosi documenti emerge ora il profilo di un'istituzione dai metodi severi e ben distante dall'iconografia attribuitagli per lungo tempo. Vengono analizzati i processi inquisitori e l'operato dei tribunali, con particolare attenzione alle figure dei protagonisti, da Dolcino a Giordano Bruno, da Torquemada a Michele Serveto, fino a quelli minori, nell'intento di superare i luoghi comuni e i pregiudizi che da sempre gravano sull'Inquisizione e di arrivare alla verità su una delle questioni più dibattute della storia della Chiesa.
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Titolo La vittoria della ragione. Come il cristianesimo ha prodotto libertà, progresso e ricchezza
Autore Stark Rodney
Prezzo € 24,00
Dati 2006, 376 p., brossura
Traduttore Tonoli G.
Editore
Lindau


Descrizione:

Molto è stato scritto sui motivi per i quali, a partire dal Medioevo, l'Occidente ha sopravanzato il resto del mondo. Le spiegazioni più comuni hanno riguardato la felice configurazione geografica, l'espansione dei commerci, il progresso della tecnologia. Ma è stato completamente trascurato un fatto: nessuno sviluppo sarebbe stato possibile senza una profonda fiducia nella ragione, che affonda le proprie radici nella religione cristiana. In questo testo Rodney Stark propone la sua teoria: le più significative innovazioni intellettuali, politiche, scientifiche ed economiche introdotte nello scorso millennio sono riconducibili al cristianesimo e alle istituzioni a esso collegate. Secondo Stark, non sono state la contrapposizione tra la società laica e quella religiosa, né la competizione tra scienza e fede a farci progredire. Al contrario, è alla teologia cristiana che bisogna attribuire la vera origine della ragione. Mentre infatti le altre grandi religioni hanno posto l'accento sul mistero, sull'obbedienza e sulla meditazione, il cristianesimo ha abbracciato la logica e il pensiero deduttivo aprendo la strada alla libertà e al progresso.


Scheda del volume:


“La vittoria della Ragione” non è un ritardatario slogan di qualche nostalgico della rivoluzione francese ma il titolo dell’ultimo saggio, tradotto e pubblicato recentemente in italiano, di Rodney Stark, oggi professore di Scienze Sociali alla Baylor University di Waco, in Texas, dopo una lunga carriera che lo ha portato a presiedere la prestigiosa Society for the Scientific Study of Religion (Società per lo Studio Scientifico della Religione) e a essere considerato uno dei maggiori sociologi delle religioni viventi.
In The Victory of Reason, terzo volume di una trilogia dedicata alla «sociologia dei monoteismi», sostiene da una parte che il cattolicesimo è alle origini non solo del capitalismo, ma anche della scienza e della nozione di libertà personale, e dall’altra che semmai il protestantesimo ha danneggiato l’economia moderna nascente e ne ha ritardato il progresso.
In una recensione apparsa nel 2005 sul New York Times (15-dec-05) per la versione americana, si sottolineava come in realtà il capitalismo, ad esempio, si sia sviluppato nel Medio Evo e le più importanti innovazioni erano frutto di uomini di Fede.
“Il successo dell’Occidente, nascita della scienza compresa, riposa interamente su fondamenta religiose, e le persone che sono alle sue origini erano devoti cristiani” sostiene Stark nel suo saggio. Anche chi riconosce qualche merito al protestantesimo resta comunque vittima – scrive il sociologo americano (che non è cattolico) – di un «anti-cattolicesimo accademico», che – nonostante le smentite degli studi universitari più seri – non accenna purtroppo a diminuire.
Stark parte dal presupposto che il Dio cristiano ha creato un mondo secondo ragione, e di conseguenza anche le sue leggi sono ragionevoli, anche se non tutte possono essere comprese dall’uomo immediatamente, e cita, tra i molti testi cristiani dei primi secoli, un brano di Tertulliano (160-220): «La ragione è cosa di Dio, in quanto nulla esiste che Dio, il Creatore di tutto, non abbia pensato, disposto e ordinato secondo ragione – nulla che Egli non abbia voluto che potesse un giorno essere compreso dalla ragione».
Secondo Stark quindi non vi è nessuna contrapposizione tra la società religiosa e il progresso, sia esso economico o scientifico, sociale o tecnologico, ma anzi la vera vittoria della Ragione in buona sostanza arriva insieme con la vittoria della Fede, come mette bene in chiaro la recensione apparsa sul Corriere della Sera dell’11 febbraio ’07.
Ed è anche evidente quale assonanza vi sia tra la tesi di Stark e quanto si sono sforzati di mettere in luce sia al compianto Giovanni Paolo II sia all’attuale papa Benedetto XVI. Cioè l’assoluta armonia e dipendenza tra Ragione e Fede.
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01/06/2009 08:53

Jean-Baptiste Guiraud

ELOGIO DELL’INQUISIZIONE

a cura di Rino Cammilleri

Scaricabile gratuitamente qui:

http://www.esserecattolici.com/Testi/El ... izione.pdf


Questo è l'invito alla lettura scritto per questo testo da Vittorio Messori.


Jean-Baptiste Guiraud nasce nel 1866 nel dipartimento francese dell’Aude, corrispondente a parte della storica Linguadoca, con capitale a Carcassonne. Tra i molti fratelli, Paul, docente di Storia Greca alta Sorbona, tuttora ben noto, per i suoi studi, agli specialisti dell’antichità classica. Dopo un buon curriculum di studi a Parigi, alla Ecole Normale Supérieure, Jean-Baptiste fu accolto fra le giovani promesse culturali della nazione celebre Ecole Française di Roma. Qui si dedicò, con intelligenza pari alla tenacia, allo studio del papato medioevale, penetrando per primo in archivi sino ad allora inaccessibili e dando alla luce ponderose opere di erudizione. Tornato in patria, dopo aver insegnato nelle scuole superiori, entrò all’Università di Besançon dove, ai primi del Novecento, ottenne la cattedra di Storia Medioevale. A quel punto, osserva un suo profilo biografico, "la carriera dell’ancor giovane docente sembrava già tutta tracciata: l’inevitabile cattedra alla Sorbona, l’elezione all’Institut, la cravate da commendatore della Legion d’Onore, il prestigio sociale, il benessere economico". Le cose invece andarono diversamente. Cattolico prima per tradizione familiare, ma poi per convinzione via via rafforzata anche dai suoi studi e dal soggiorno romano, temperamento ardente, pur sempre sorvegliato dall’esercizio di studi rigorosi, Guiraud intervenne a viso aperto contro la politica di persecuzione dei cattolici portata avanti dalla Terza Repubblica, la quale, dominata da potenti Gran Maestri massonici, espressione politica delle Logge pìù radicali, nell’anticlericalismo virulento cercava diversivi a scandali come quello di Dreyfus o ai tanti altri, finanziari e politici, che ne rendevano agitata e precaria l’esistenza.

Il già noto e promettente docente di Besançon non esito a mettersi a capo dli combattivi organismi del laicato cattolico, soprattutto per difendere la "scuola libera", quella delle congregazioni religiose, contro il monopolio statale che, manu militari, sopprimeva gli istituti confessionali. Giurard pose al servizio dell’opposizione cattolica non solo il suo talento di organizzatore, singolare per un intellettuale del suo livello, ma anche la sua preparazione scientifica, coordinando tra l’altro la redazione di manuali per i vari gradi scolastici che, sotto il titolo di Historie partiale, Histoire vraie, cercavano di ristabilire la verità gravemente travisata, a proposito della storia della Chiesa nei testi ufficiali imposti a tutti i giovani dal monopoIio statale della Repubblica.

Questa sua lotta gli costerà la carriera universitaria, già messa in pericolo dal taglio giudicato "intollerabilmente cattolico" delle opere, pur rigorosamente scientifiche, pubblicate nel frattempo sui temi di storia religiosa medioevale di cui era specialista.

Dopo vari ammonimenti e il congelamento sia di avanzamenti che di trasferimenti in sedi più prestigiose, nel 1913 lo stesso ministro dell’Educazione Nazionale gli indirizzava pubblicamente - cosa del tutto inconsueta, sino ad allora, in una Francia che si diceva "maestra di libertà" - una "disapprovazione ufficiale". Come non mancò di notare lo stesso Guirard, della cultura che della "leggenda nera" sull’Inquisizione cattolica aveva fatto un suo cavallo di battaglia, giungeva un provvedimento di censura delle idee e di repressione di atteggiamenti non in linea con i dogmi ufficiali. Poco dopo, si poneva in congedo dall’insegnamento universitario, e più tardi chiedeva (e naturalmente lo otteneva) la pensione anticipata. Un destino di persecuzione, il suo, che lo accomuna a molti altri, tra gli ultimi decenni dell’Ottocento e il primo Novecento. Si pensi, per fare un esempio italiano, a quel Francesco Faà di Bruno proclamato beato nel 1988 nel centenario della morte, cui l’Università di Torino negò sempre una cattedra, malgrado i meriti scientifici riconosciuti anche all’estero e le benemerenze di patriota: sua sola colpa, la fedeltà alla Chiesa.

Costretto a scendere dalla cattedra, Guirard continuò il suo impegno a servizio di una verità cui aderiva interamente nelle redazioni dei giornali; in effetti divenne redattore capo dell’allora battagliero quotidiano cattolico La Croix. Qui conserverà incarichi direttivi sino all’inizio della seconda guerra mondiale, nell’autunno del 1939. A 73 anni ritornerà completamente, ancora una volta con piglio giovanile, a quei suoi studi storici di livello accademico che peraltro non aveva affatto abbandonato nel periodo giornalistico. Accanto ad altre pubblicazioni, Guirard aveva portato avanti il lavoro, iniziato sin dalla giovinezza, negli archivi italiani per una monumentale Storia generale dell’Inquisizione nel Medioevo: uno studio a cui lo portava quasi naturalmente, fra l’altro, l’essere nato e vissuto nelle terre che avevano visto quel dramma cataro che è all’origine della reazione inquisitoriale. Erano apparsi due tomi, forse i meno significativi perché di inquadramento generale del problema, quando un bombardamento, nel 1940, distruggeva sia il materiale documentario accumulato sia. le stesure già avanzate delle altre parti, quelle decisive, della grande opera. A Guiraud restavano altri tredici anni, ma l’età ormai avanzata, l’occupazione tedesca, il caotico dopoguerra gli impedirono di ricostruire quel lavoro di decenni sepolto sotto le bombe.

Come ha scritto non molto tempo fa un prestigioso specialista, Yves Dossat, "ben pochi storici hanno avuto una così grande capacità di lavoro, ben pochi hanno dato una produzione così importante. Malgrado l’ovvio procedere degli studi, i lavori di Jean-Baptiste Guiraud conservano la loro importanza: è ben difficile studiare numerose questioni di storia religiosa medioevale senza consultare ancor oggi, e attentamente, le sue opere"; concludendo con la constatazione: "Ci ha lasciato un’opera storica di prim’ordine. Ma oltre a questi libri, ci ha lasciato un esempio di coraggio e di amore della verità". Guiraud fu tra l’altro fra i collaboratori di una delle opere più impegnative del contrastato ma - forse proprio per questo - vivissimo cattolicesimo francese dei primi decenni di questo secolo. Si tratta dei quattro volumi, più uno di indici, editi dal parigino Beauchesne sotto la direzione del grande teologo gesuita Ademaro D’Alès, del Dictionnaire apologétique de la foi catholique: quasi diecimila pagine che, in formato grande e in corpo piccolo, contengono una massa impressionante di notizie, presentate dai nomi migliori della cultura cattolica. Una miniera che, malgrado il tempo trascorso e il cambiamento di clima nella Chiesa, sembra ben lungi dall’essere esaurita. Lo testimonia tra l’altro il fatto che quei volumi, esauriti da gran tempo, sono attivamente ricercati sul mercato delle opere non più in commercio, e una qualche loro rara apparizione sui cataloghi specializzati si risolve in una sorta di gara fra studiosi privati e direttori di biblioteche per assicurarseli. Con un pizzico di malizia è stato più volte notato che molto del materiale di questo grande Dictionnaire sta dietro a non poche pubblicazioni cattoliche anche contemporanee, pur se i "saccheggiatori" non osano citare un’opera che il gusto comune oggi vorrebbe squalificare come "apologetica". Quello in effetti - e con onestà dichiarato esplicitamente già dal titolo - fu il taglio propostosi dai curatori, ma senza mai perdere di vista le ragioni della scienza e della verità. Così fece anche - e non poteva essere altrimenti, visto il pedigree di studioso - Jean-Baptiste Guiraud nelle voci da lui firmate, e in particolare in quella dal titolo Inquisition* tema su cui era già allora tra i massimi studiosi viventi. Da questa voce ricavò - pubblicandolo nel 1929 nella prestigiosa collezione La Vie Chrétienne - un volume dal titolo, ovviamente, L’Inquisition médiévale, che fu tradotta in molte lingue (da noi, nel 1933, dalle Edizioni del Corbaccio) e che ebbe un grande impatto soprattutto negli Stati Uniti, nella versione inglese. Si tratta di una sintesi che, assieme alle sue opere più ponderose, esplicitamente scientifiche, è tuttora citata anche nelle bibliografie divulgative e la cui funzione non è ancora esaurita, visto che l’ultima ristampa francese (presso Tallandier) è del 1978.

Non aveva invece mai avuto traduzione da noi la voce - pur famosa e molto usata, anche se talvolta in quel modo un po’ "occulto" che dicevamo - del Dictonnaire apologétique. Ora l’editore ha pensato (e giustamente, a nostro avviso) di mettere a disposizione un testo accessibile soltanto ai frequentatori di biblioteche specializzate, e che è stato invece pensato e scritto per il pubblico più largo, con intenzioni quasi da "pronto soccorso", da materiale di "primo impiego".

In effetti, forse ancor più che nel libro che ne trarrà alcuni anni più tardi, l’intenzione di Guiraud è qui divulgativa, informativa: una ricostruzione dei fatti - semplice quanto rigorosa - nel presupposto che per il cattolico non c’è altra "apologetica" possibile che testimoniare per la verità e sottoporre a verifica le idées reçues. Una chiarificazione, questa, particolarmente importante riguardo al nostro tema, che è tra i principali della "leggenda nera" anticattolica creata prima dalla polemica protestante e poi rilanciata e radicalizzata dall’illuminismo settecentesco, e via via da tutti gli anticlericalismi moderni sino a noi. Non a caso, riassumendo una situazione che perdura ormai da un paio di secoli, refrattaria a ogni tentativo di confutazione (anche se, Occorre riconoscere, negli ultimissimi tempi qualcosa sembra cambiare: anche qui un sano e fondato "revisionismo" conquista soprattutto i giovani studiosi), un libro recente l’argomento inizia così: "Santa Inquisizione ... Quando si pronunciano queste parole, un brivido di orrore corre lungo le schiene dei benpensanti: giudici incappucciati, fanatici e feroci, orride prigioni, atroci torture, roghi da cui s’innalzano le ultime grida disperate di vittime innocenti vengono evocati da questo nome esecrato. Quando lo sentono pronunciare in occasione di qualche discussione, i cattolici arrossiscono e tentano di cambiare discorso".

Ebbene, il proposito di Guiraud era netto e vigoroso: aiutare i cattolici non a "cambiare", ma ad "affrontare" il discorso.

Intendiamoci: c’è una certa, seppure comprensibile, forzatura nella scelta editoriale del titolo. Guiraud è uno storico vero, dunque sa come la vicenda umana - quella della Chiesa istituzionale e dei suoi uomini non esclusa - sia sempre, al contempo, in bianco e nero. Dunque, il suo non è tanto un rischioso "elogio dell’Inquisizione", ma un onesto quanto esplicito aiuto alla "comprensione": un capire "come andò davvero". E spesso non andò affatto come tanti raccontavano ai suoi tempi e raccontano ancora (magari, ed è la sconcertante novità di questo tempo ecclesiale, in qualche ambiente cattolico, e non dei più sprovveduti, afflitto da singolare masochismo che scambia il mitico "dialogo" per l’accettazione acritica di ogni accusa infamante alla Chiesa storica).

Secondo la partizione classica, come si sa, tre furono le Inquisizionì: quella medioevale, dal XII al XVI secolo, presente in tutti i paesi cristiani, a eccezione di Inghilterra, Irlanda e Scandinavia; quella spagnola, instaurata nel 1478 su richiesta dei reali Ferdinando e Isabella (e fu la più longeva, essendo stata abolita ufficialmente solo nel 1834); infine quella romana, istituita da Paolo III nel 1452, che, almeno formalmente, funzionò in Italia (eccetto la Sicilia) fino alla metà del Settecento.

In queste pagine Guiraud si occupa soltanto della prima Inquisizione, quella medioevale, che è poi quella che più ha solleticato l’ìmmaginario popolare e la fantasia del romanzo noir (come ha confermato, ancora una volta il fenomeno editoriale dell’echiano Il nome della rosa, dove un truculento protagonista è quel Bernardo Gui che nelle pagine che qui seguono puntualmente ritroviamo; e con i suoi panni veri, che mal corrispondono alla trasfigurazione letteraria).

Ciò che, soprattutto, importa mettere in chiaro è che, proponendo queste pagine, il curatore non ha voluto praticare una sorta di operazione di "recupero archeologico"; non ha inteso mettere a disposizione un testo che magari fu pregevole ma che è ora ormai inservibile, se non per rari storici dell’apologia cattolica. Naturalmente la ricerca è molto avanzata, ma la massa dei materiali "in più" di cui ora disponiamo, e che non erano accessibili a Guiraud, non sembrano avere tolto validità al suo modo di affrontare l’argomento. Di "dettagli" oggi è possibile aggiungerne a iosa, ma probabilmente non modificano in profondo il taglio dato qui, l’andamento generale, l’architettura di questa decisa quanto pacata replica "cattolica". Che poi cattolica non vuole essere e non è’ visto che i fatti messi in fila da queste pagine non hanno parte né colore: sono quelli che risultano dai documenti, hanno un’oggettività inconfutabile anche per gli storici di oggi. I quali, semmai, potrebbero aggiungere molti altri elementi a difesa più che a confutazione di Guiraud. Per scegliere un esempio fra mille, basti ricordare quanto osservava qualche tempo fa il medievista Adriano Prosperi in uno studio dal titolo significativo (L’Inquisizione: verso una nuova immagine?): fino a tempi recenti non sono mancati, cioè, gli studiosi che hanno inteso "la condanna al carcere perpetuo - condanna leggera, perché significava in genere un triennio di prigionia e non di più - come un imprigionamento a vita"

Insomma, chi voglia almeno cominciare a capire "che cosa, e perché, è successo" in quei secoli, troverà qui un punto di partenza che a noi (pur lettori attenti e grati, s’intende, alla bibliografia successiva) non sembra aver perso la sua validità. Un punto di partenza, tra l’altro, in un linguaggio chiaro, vigoroso, divulgativo ma fondato sempre sulla ricerca in biblioteca o in archivio. Un inizio onesto, dunque, e - nei limiti in cui dicevamo - ancora attuale; una salutare provocazione contro i luoghi comuni, per proseguire una ricerca per la quale sarà d’aiuto l’aggiornatissima e abbondante bibliografia data, alla fine del volume, da specialisti contemporanei.

La ricerca personale aggiungerà, ovviamente, molti altri tasselli; ma crediamo che sia possibile farlo entro l’intelaiatura generale dataci dal "vecchio" Guiraud, cattolico a visiera alzata, che pagò di persona per le sue convinzioni, eppure lontano - da quello storico vero che era - da ogni doppia verità, da ogni forzatura di apologeta fazioso. Un credente autentico ma anche uno studioso rispettato. Dunque, consapevole sempre che, come fu detto da Leone XIII nel 1884, all’apertura dell’Archivio Vaticano (detto "segreto" non tanto perché "inaccessibile" ma perché "privato", sino ad allora a servizio innanzitutto della Santa Sede) ai ricercatori di ogni credo o incredulità: "Né Dio, né la Chiesa, hanno bisogno delle nostre bugie; ciò che occorre non è che la verità, presupposto (parola di Vangelo) di ogni libertà".

* Dictionnaire apologétique de la foi catholique, contenant les preuves de la vérité de la réligion et les réponses aux oblections tirées des sciences humaines, diretto da A. D’Alès, ed. Beauchesne, Parigi, 1911-1931, voce Inquisition, t. II, pp. 823 ss.

Vittorio Messori
[Modificato da Cattolico_Romano 01/06/2009 08:54]
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Sempre sul tema dell'inquisizione:

L'INQUISIZIONE SOTTO INQUISIZIONE

di

Léo Moulin


http://www.grisroma.org/forum/viewtopic.php?t=259
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Sempre sull'Inquisizione, ottimo è anche questo testo di due studiosi di chiara fama:

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Titolo La lunga storia dell'inquisizione. Luci e ombre della «leggenda nera»
Autore Cardini Franco; Montesano Marina
Prezzo € 13,00
Dati 2005, 184 p.
Editore Città Nuova

Descrizione:
Scene di tortura e roghi, caccia alle streghe e messa al bando di libri proibiti, tribunali spietati e ingiusti: è quanto ancora oggi l'Inquisizione evoca nell'immaginario collettivo e che va sotto il nome di leggenda nera. Ma fu proprio così? In realtà con questo termine si sono qualificate nel corso della storia differenti istituzioni a carattere giudiziario e repressivo, per cui sarebbe più corretto parlare di inquisizioni. Si tratta certamente di uno dei fenomeni storici più discussi e ancora oggi oggetto di interesse e curiosità da parte anche del grande pubblico. L'intento degli autori è di offrire ai non-specialisti le coordinate per meglio comprendere che cosa abbia rappresentato realmente tale fenomeno nelle sue molte sfaccettature.

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Sull'apologetica, segnalo anche questa ottima rivista dedicata all'apologetica teologica:

Fides Catholica

http://www.mediatrice.net/modules.php?n ... e&artid=32
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A tutti coloro che sanno l'inglese, consiglio caldamente l'editio maior di questo testo:

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The challenges to Christianity by unbelievers, doubters and would-be believers continue. Only the Handbook of Christian Apologetics categorizes and summarizes all the major arguments for all the major Christian teachings. In addition you will find compelling refutations of the principal arguments against Christianity.

Topics Include:

Faith and reason

The existence of God

God's nature

How we know God

Creation and evolution

Providence and free will

Miracles

The problem of evil

The Bible's historical reliability

The divinity of Christ

The resurrection

Life after death

Heaven and hell

Salvation

Christianity and other religions

Objective truth

Reasonable, concise, witty and wise, Peter Kreeft and Ronald Tacelli have written an informative and valuable guidebook for anyone looking for answers to questions of faith and reason. Whether you are asking the questions yourself or want to respond to others who do, here is the resource you have been waiting for.
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Altro testo molto interessante attinente alla materia di questa discussione:

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Titolo: Rendere ragione. Oggi è credibile l'atto di fede?
Autore: Sangalli Samuele
Editore: Leonardo Periodici
Genere: teologia
Argomento: religione-filosofia, fede, cristianesimo
Collana: Leonardo International
Pagine: 144
ISBN: 8888828680
Data pubblicazione: 2008

Descrizione:

Nell'attuale contesto globalizzato e multiculturale, segnato dal tramonto di certezze assolute che hanno organizzato per secoli il vivere e lo sperare degli uomini, ha ancora senso professare una religione attribuendole valore universale di verità? Non è questo il modo per sottoscrivere e avallare la diffusa equazione tra credo religioso e fanatismo fondamentalista? Questo saggio intende confrontarsi con la radicalità di questi interrogativi analizzando la pretesa di credibilità del cristianesimo. Dapprima argomentando su come l'atteggiamento credente non sia tradimento ma inveramento della ragione umana, l'autore ripropone poi itinerari di ricerca storica e teologica per verificare la pretesa divina del messaggio di Gesù di Nazareth e la possibilità dell'esistenza cristiana come segno efficace di speranza nella stagione del relativismo.
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Dall'autore de Le cronache di Narnia un testo davvero sbalorditivo per chiarezza e profondità:

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Titolo Il cristianesimo così com'è
Autore Lewis Clive S.
Prezzo € 13,00
Dati 1997, 272 p., brossura
Editore Adelphi


Descrizione:
C.S. Lewis, grande studioso del Medioevo e romanziere fantascientifico, si trovò a un certo punto della sua vita a essere, come egli stesso osservò con affilata ironia, "forse il più depresso, il più riluttante convertito d'Inghilterra". Ma che cosa lo aveva obbligato a passare da una posizione di cauto agnosticismo alla fede? "Il cristianesimo così com'è", cioè quel nucleo irriducibile in cui si intrecciano pensiero, emozione e gesto - e che sta dietro a tutte le disparate divergenze dottrinali, a tutte le dispute ecclesiastiche. E questo il nucleo che rende "naturalmente cristiano" chiunque sia nato in Occidente negli ultimi duemila anni.
Come raccontare, come rendere evidente tutto ciò? C.S. Lewis volle usare la massima immediatezza, obbligandosi a parlare nel modo più semplice delle cose ultime. E il risultato fu una riuscita impressionante. Così queste conversazioni radiofoniche, che risalgono agli anni Quaranta, sono rimaste ineguagliate: soprattutto per la perspicuità con cui rendono palpabili i più ardui problemi teologici, mostrandoceli nella loro vera natura di possenti cunei conficcati nella circolazione della nostra mente. Da essi, che lo vogliamo o no, non possiamo prescindere: e allora, insinua Lewis, tanto vale che ce ne lasciamo illuminare.

" Cristo non ha mai fatto discorsi vaghi, idealistici. Quando dice "siate perfetti", dice sul serio. Intende che dobbiamo rigenerarci da cima a fondo. È difficile; ma quella sorta di compromesso a cui tutti agogniamo lo è ancora di più - è, anzi, impossibile".

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Segnalo quest'altro magistrale volume di Rodney Stark.

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Titolo Ascesa e affermazione del Cristianesimo. Come un movimento oscuro e marginale è diventato in pochi secoli la religione dominante dell'Occidente
Autore Stark Rodney
Prezzo € 22,00
Dati 2007, 320 p., brossura
Traduttore Tonoli G.
Editore
Lindau (collana I leoni)


Ecco la bella recensione che ne ha fatto A. Nicolotti sul sito http://www.christianismus.it

Rodney Stark è un sociologo, ma è stato in grado di affrontare con efficacia un argomento solitamente trattato dagli storici del cristianesimo o dagli specialisti di letteratura cristiana antica. Questo volume, che raccoglie una serie di saggi in gran parte già pubblicati altrove a partire dal 1985, è il risultato di un tentativo di applicare gli strumenti dell'analisi sociologica alla storia dei primi secoli del cristianesimo; e proprio perché opera di un sociologo, che cerca di ricostruire l'ascesa del cristianesimo sulla base di inferenze da teorie socio-scientifiche contemporanee, merita la massima attenzione.

Il primo capitolo è dedicato alla diffusione del cristianesimo: com'è stato possibile che un movimento oscuro e marginale dell'impero romano giungesse a soppiantare il paganesimo classico e a diventare la fede dominante della civiltà occidentale? Usando le fonti antiche, Stark giunge a stabilire un tasso di crescita numerica dei cristiani fino al 350, pari al 40 percento ogni 10 anni; è un dato in sintonia con quanto era avvenuto, ad esempio, con la crescita dei mormoni nel secolo scorso. La conversione a gruppi religiosi nuovi e devianti avveniva, allora come oggi, quando alcune persone sviluppavano legami interpersonali più forti con i membri del nuovo gruppo rispetto a quelli che avevano con chi non vi apparteneva.

Nel secondo capitolo si contrasta la vecchia idea per cui in origine il cristianesimo fu un movimento di diseredati, un asilo per gli schiavi e per le masse povere; per confermare la nuova visione già diffusa tra gli studiosi, secondo la quale il cristianesimo si fondava sulle classi medie e alte, Stark cerca di rimediare alla lacuna di documentazione storica inequivocabile facendo ricorso ad alcuni comprovati enunciati sociologici relativi alla struttura sociale di nuovi movimenti religiosi. Dai dati acquisiti nel mondo contemporaneo, infatti, risulta che i nuovi movimenti di culto trovano maggiormente seguaci tra le persone provenienti da una classe sociale privilegiata.

Il capitolo terzo tratta dell'evangelizzazione degli ebrei, che generalmente si ritiene sia stata interrotta o comunque sia divenuta inefficace verso la seconda metà del primo secolo o all'inizio del secondo; l'autore ritiene che il cristianesimo giudaico, invece, abbia avuto notevole importanza fino al quinto secolo. Ricorrendo all'esempio del comportamento degli ebrei emancipati nell'Europa occidentale del diciannovesimo secolo, i quali reagirono alla loro condizione di marginalità rivolgendosi al giudaismo riformato, Stark ritiene che qualcosa di simile sia avvenuto con il cristianesimo, che fu visto da molti come una sorta di giudaismo per più accettabile e socialmente appetibile. Ciò sarebbe anche testimoniato dal fatto che i ritrovamenti archeologici indichino come le comunità cristiane ed ebraiche rimasero strettamente collegate per molto tempo, senza testimoniare alcun genere di insanabile rottura.

Il quarto capitolo è dedicato all'influenza che le epidemie ebbero sulla cristianizzazione. L'autore ritiene che le grandi epidemie del secondo e del terzo secolo abbiano messo in crisi le credenze dominanti e abbiano contribuito alla conversione dei pagani al cristianesimo, il quale, grazie alla sua vocazione per l'assistenza verso i deboli, sembrava uno strumento più efficace contro il dilagare del morbo. Lo stesso imperatore Giuliano, lanciando una campagna per istituire fondazioni benefiche pagane nel tentativo di uguagliare i cristiani, è testimone del fatto che i cristiani si caratterizzavano per la loro sollecitudine verso gli ammalati. Anche un'assistenza medica elementare, in un periodo di crisi generalizzata, può ridurre notevolmente la mortalità, e questo può aver generato l'impressione che i cristiani fossero meno vulnerabili e che le loro cure sortissero migliori effetti. Ciò sarà stato certamente interpretato come un segno di favore divino, mentre il paganesimo, caduto vittima della sua incapacità di affrontare queste crisi socialmente (e quindi anche spiritualmente) rilevanti, ne avrebbe fortemente patito.

Al ruolo della donna nell'ascesa del cristianesimo è dedicato il capitolo quinto. Nella cultura cristiana le donne godevano di uno status più alto rispetto alle donne del mondo greco-romano. Le dottrine religiose che proibivano la pratica dell'infanticidio e dell'aborto (che spesso veniva esercitato in seguito alla nascita di femmine) determinarono uno sbilanciamento numerico in favore delle donne, fatto che si rafforzò grazie alla successiva tendenza a convertire altre donne; questo fu un punto di differenza rispetto al mondo pagano circostante, dove gli uomini erano di gran lunga numericamente superiori. Questa constatazione va letta alla luce dei contributi delle scienze sociali, secondo cui in tutte le culture lo status sociale della donna varia a seconda del rapporto numerico tra uomini e donne esistente in tali culture. La percentuale di matrimoni misti tra donne cristiane e uomini pagani fu relativamente alta, cosa che generò molte conversioni dei coniugi maschi al cristianesimo. La conseguenza ultima di questi fenomeni fu un aumento del tasso di natalità all'interno dei circoli cristiani.

Il capitolo sesto cerca di formulare e verificare alcune ipotesi che spiegano i motivi per cui il cristianesimo, movimento soprattutto urbano, si affermò più rapidamente in alcuni luoghi invece che in altri. Il movimento cristiano si è sviluppato in modo più rapido nelle città greco-romane dell'Asia Minore, sostenuto dalle grandi comunità della diaspora ebraica. Un esempio pratico è quello della città di Antiochia (capitolo settimo): il cristianesimo diede nuova vita a quelle città maggiormente afflitte da problemi sociali di diverso genere: povertà, caos, paura, guerra, infermità. Secondo Stark il cristianesimo seppe affrontare meglio del paganesimo molti problemi cronici che necessitavano di immediata soluzione.

Nel capitolo ottavo si tenta di spiegare l'ideologia del martirio in modo ragionevole, senza fare ricorso alle categorie dell'irrazionale. Partendo dall'enunciato teorico che la religione fornisce compensatori per ricompense rare o non disponibili, l'autore cerca di dare un'interpretazione razionale all'atteggiamento di quelle persone che scelsero il martirio e il sacrificio in nome di una religione e nella speranza di una vita eterna.

Il nono capitolo cerca di individuare in modo preciso quale fosse il contesto socio-culturale in cui nacque il cristianesimo e come esso interagì con il mondo greco-romano. La nuova religione non si affermò sul mercato per un miracolo, né per un ordine di Costantino e neppure perché i martiri diedero credibilità alla religione. Il cristianesimo si affermò e si diffuse perché costituiva una comunità coesa in grado di portare con sé grandi ricompense religiose. Esso ebbe una notevole opportunità di diffondersi a causa delle inadeguatezze del paganesimo e delle sue incapacità ad affrontare gravi crisi e fenomeni di disorganizzazione sociale.

Il decimo e ultimo capitolo riassume in un solo enunciato gli elementi ricavabili dalla lettura di tutti i capitoli precedenti: le dottrine principali del cristianesimo spinsero e sostennero relazioni sociali ed organizzazioni attraenti, emancipanti ed efficaci. Secondo l'autore furono le particolari dottrine cristiane, tradotte in pratica, a rendere questa religione uno dei movimenti di rivitalizzazione più universali e di successo nella storia.

Il volume è scorrevole, pieno di stimoli e nuovi punti di vista; è un passaggio obbligato, a mio parere, per chiunque si occupi di cristianesimo antico. Le sue spiegazioni di come il cristianesimo si affermò in tutto l'impero romano sono interessanti e soprattutto tangibili: come ha notato Andrew M. Greeley, "un monito per chi ama spiegazioni semplicistiche e riduzionistiche, come quella secondo cui fu Costantino, facendo del cristianesimo la religione ufficiale dell'impero, a determinarne definitivamente il successo".

Un buon lavoro ha compiuto la traduttrice, che si è anche premurata di ricercare tutte le traduzioni italiane delle opere citate da Stark in inglese.

Andrea Nicolotti

Fonte: http://www.christianismus.it/modules.ph ... le&sid=128
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Titolo Inchiesta sui miracoli di Lourdes
Autore Chiron Yves
Prezzo € 18,00
Dati 2006, 229 p., brossura
Editore Lindau (collana I pellicani)



IL LIBRO

Lourdes è la «capitale della preghiera», uno dei santuari più frequentati al mondo. Ma è anche la «terra dei miracoli» verso la quale convergono decine di migliaia di infermi animati da una fede più forte di ogni avversità. Dal 1858 circa seimila persone hanno dichiarato di essere «guarite» a Lourdes, mentre le due autorità mediche di controllo operanti nella cittadina francese, (Ufficio Medico e Comitato Medico Internazionale) – composte da dottori totalmente indipendenti dalla Chiesa – hanno giudicato duemila casi come inspiegabili dal punto di vista scientifico e quindi in teoria rientranti nella sfera della fede. Eppure il Vaticano ha riconosciuto come miracoli solo 67 casi, l’ultimo dei quali il 9 novembre 2005 (riguarda l’italiana Anna Santaniello, afflitta da una malformazione cardiaca incurabile). Ma come procede la medicina per verificare una guarigione? E quale esame conduce invece la Chiesa? Chi sono i 67 miracolati, qual è la loro storia? E, infine, esistono guarigioni «eccezionali» anche in altri santuari mariani? (continua nell’altro risvolto) (continua dall’altro risvolto) Lourdes è una terra di spiritualità e di speranza per tutti, laici compresi, ma anche una impressionante macchina moderna, un congegno sofisticato e imponente dalle dimensioni sorprendenti. Inchiesta sui miracoli di Lourdes dà conto di entrambe le facce del fenomeno, sulla base di una documentazione storica vasta e puntuale, resa accessibile per la prima volta al pubblico italiano.


L'AUTORE

Yves Chiron, nato nel 1960, è professore di storia e membro dell’A.M.I.L. (Associazione Medica Internazionale di Lourdes). È autore di numerosi volumi, tra cui, editi in Italia, Padre Pio. Una strada di misericordia (1997), Pio IX papa moderno (2001) e La vera storia di santa Rita (2002).
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Titolo Miracoli. Quando la scienza si arrende
Autore Gaeta Saverio
Prezzo € 12,90
Dati 2004, 186 p., ill., brossura
Editore Piemme



In sintesi

Negli ultimi venticinque anni sono stati circa quattrocento gli avvenimenti scientificamente inspiegabili che la Congregazione delle cause dei santi dopo rigorosi accertamenti e verifiche - ha riconosciuto come miracoli, ossia come interventi operati da Dio, in deroga alle leggi della natura, per intercessione di un venerabile o di un beato. L'autore ha potuto accedere a tutte le inchieste canoniche e scegliere per questo volume i casi più strabilianti, che non richiedono particolari competenze mediche o tecniche per essere compresi. Una ricostruzione accurata, basata sulla documentazione originale che dimostra la straordinarietà di fenomeni che non cessano di stupire credenti e non credenti.
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Titolo L' angelo di Darwin. Una risposta angelica ai fondamentalisti atei
Autore Cornwell John
Prezzo € 12,00
Dati 2008, 139 p., rilegato
Traduttore Stefani P.; Sgargetta M. L.
Editore Garzanti Libri (collana Le forme)

Descrizione:

Una nuova schiera di atei, devoti alla scienza quanto gli antichi profeti erano accesi dal loro Signore, ha lanciato una fervida crociata contro la religione, considerata madre di antiche superstizioni e di nuovi fondamentalismi, e dunque causa di molti tra i mali del mondo attuale. Le cose, però, non sono così semplici come ci spiega con umanità e pazienza l'angelo custode di Charles Darwin, a cui presta le parole John Cornwell. Perché la scienza - comprese la teoria dell'evoluzione e quella del Big Bang non può spiegare tutto. Perché la religione risponde a un bisogno di senso che la sola ragione non riesce a soddisfare. Perché coloro che credono in Dio non sono tutti fanatici assetati di sangue, ma anzi sono spesso testimoni dei valori del dubbio della solidarietà e del dialogo. Confutando con prosa pacata e comprensiva le invettive di chi crede che Dio sia solo una pericolosa illusione, l'angelo di Darwin (e ora custode di alcuni suoi moderni seguaci, come Richards Dawkins) ci aiuta a riflettere sul bisogno di trascendenza e di bellezza, e dunque su noi stessi.

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Titolo Perché credo. Una vita per rendere ragione della fede
Autore Messori Vittorio; Tornielli Andrea
Prezzo € 20,00
Dati 2008, 429 p., rilegato
Editore Piemme

Descrizione:
Vittorio Messori è il più noto scrittore cattolico a livello internazionale, autore di bestseller tradotti in tutto il mondo. Ha firmato, tra l'altro, due libri intervista con gli ultimi due papi. Eppure, Messori non è nato cattolico. La famiglia e la scuola ne avevano fatto un anticlericale e un razionalista della dura scuola torinese. Poi, nell'estate del 1964, accadde qualcosa di imprevedibile: un incontro con il Vangelo - al quale dedicherà gli studi di una vita - che, come a forza, lo "converte". Una storia insolita, in fondo drammatica, che Messori descrive per la prima volta in questo dialogo con il collega Andrea Tornielli, svelando particolari finora taciuti. Una svolta radicale, tale da rovesciare la sua vita e quella dei molti che, grazie ai suoi libri, scopriranno o riscopriranno la fede. Uomo di frontiera tra le "due culture" - ha lavorato a lungo a "La Stampa" e da anni collabora al "Corriere della sera", ma si è impegnato anche ad "Avvenire" e nel Gruppo di "Famiglia cristiana" - Messori è credente dalla prospettiva cattolica ortodossa e, al contempo, non conformista, aliena da ogni clericalismo, integralismo o moralismo di sorta. "Giudico le idee di tutti. Non giudico la vita di alcuno", dice. In questo libro - che è storia di una vita, ma anche riflessione di grande spessore culturale - si offre, tra l'altro, una replica ai pamphlets attuali che accusano di ignoranza o scarsa intelligenza chi abbia ancora il coraggio di dirsi credente.
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E' in uscita, in edizione inglese, il nuovo volume di P. Kreeft e R. Tacelli dedicato all'apologetica cattolica.

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Editorial Reviews

Product Description
Unbelievers, doubters and skeptics continue to attack the truths of Christianity. Handbook of Catholic Apologetics is the only book that categorizes and summarizes all the major arguments in support of the main Christian beliefs. Also included is a Protestant-friendly treatment of Catholic- Protestant issues. The Catholic answers to Protestant questions show how Catholicism is the fullness of the Christian faith. Handbook of Catholic Apologetics is full of the wisdom and wit, clarity and insight of philosophers Peter Kreeft and Ronald Tacelli. This is an informative and valuable guidebook for anyone looking for answers to questions of faith and reason. Whether you are asking the questions yourself or want to respond to others who are, here is the resource you have been waiting for. Topics include: faith and reason, the existence of God, God's nature, creation and evolution, providence and free will, miracles, problem of evil, Bible's historical reliability, divinity of Chris, Christ's resurrection, life after death, salvation, the Eucharist, Catholic hierarchy and more.
Product Details

* Paperback: 600 pages
* Publisher: Ignatius Press (April 30, 2009)
* Language: English
* ISBN-10: 1586172794
* ISBN-13: 978-1586172794

La speranza è che almeno questo, tra i tanti bei libri scritti da P. Kreeft, venga tradotto nella nostra lingua.
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TitoloContro la Chiesa. Miti, leggende nere e bugie
AutoreHesemann Michael
Prezzo€ 28,00
Dati2009, 374 p., rilegato
TraduttoreGalli C.
EditoreSan Paolo Edizioni 


Descrizione
La verità storica della Risurrezione. Gli scismi. I Templari. L'inquisizione. Il caso Galileo. Il rapporto del Vaticano con Hitler. Sembra che un pugno di autori si superino a vicenda nel rappresentare i Vangeli come storie di menzogne, i papi come criminali assetati di potere. Raccontare le leggende nere della Chiesa cattolica conviene, è quasi una garanzia di alte tirature. Così, anno dopo anno, ci attendono nuove rivelazioni. Tutte con un denominatore comune: mettono in dubbio i fondamenti del cristianesimo, gettano fango sulla storia della Chiesa. Questo libro ha per oggetto appunto le leggende nuove e antiche, le menzogne e i luoghi comuni. Non di rado, si scopre così che i pregiudizi sono altrove.
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