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DIO E' IN OGNI LUOGO?

Ultimo Aggiornamento: 03/07/2009 07:01
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Re:
ClintEastwood82, 29/06/2009 19.05:


"Dialogo Ecumenico: avviato dalla Chiesa Cattolica fin dal secondo secolo dell'Era Cristiana, si pratica con quanti dicendosi Cristiani credono nella Santissima Trinità, credono nell'Incarnazione di Dio e credono nei Sacramenti in una forma incompleta o dissociata dall'insegnamento della Chiesa.... "


Alle volte comincio veramente a pensare che studiate sui libri di Don Sezze..

Nel secondo secolo non si può parlare ne di sacramenti ne di chiesa cattolica come la conosciamo oggi, e non ha senso nemmeno parlare di chiesa ma di chiese. Di trinità ancor più non si può parlare così presto ne di magistero, salvo che ci si riferisca alle direttive dei vescovi delle grandi chiese emergenti.
Il dialogo ecumenico nel II sec. non è nemmeno accennabile, la cultura e l'epoca erano totalmente diverse da quelle di oggi, contesti differenti ed esigenze differenti, e basta far passare qualche secolo in più per parlare solamente di intolleranza religiosa e non di ecumenismo, verso tutto ciò che era definito "eretico" dall'ortodossia dichiarata ufficiale.


Stay tuned on the future.




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Re:
ClintEastwood82, 29/06/2009 19.05:


"Dialogo Ecumenico: avviato dalla Chiesa Cattolica fin dal secondo secolo dell'Era Cristiana, si pratica con quanti dicendosi Cristiani credono nella Santissima Trinità, credono nell'Incarnazione di Dio e credono nei Sacramenti in una forma incompleta o dissociata dall'insegnamento della Chiesa.... "


Alle volte comincio veramente a pensare che studiate sui libri di Don Sezze..

Nel secondo secolo non si può parlare ne di sacramenti ne di chiesa cattolica come la conosciamo oggi, e non ha senso nemmeno parlare di chiesa ma di chiese. Di trinità ancor più non si può parlare così presto ne di magistero, salvo che ci si riferisca alle direttive dei vescovi delle grandi chiese emergenti.
Il dialogo ecumenico nel II sec. non è nemmeno accennabile, la cultura e l'epoca erano totalmente diverse da quelle di oggi, contesti differenti ed esigenze differenti, e basta far passare qualche secolo in più per parlare solamente di intolleranza religiosa e non di ecumenismo, verso tutto ciò che era definito "eretico" dall'ortodossia dichiarata ufficiale.


Stay tuned on the future.






misà che è partito un colpo a vuoto... [SM=g8468]

dunque...non meriti risposte perchè sono temi che hai già conosciuto...
rispondo solo per rispetto a chi legge che ciò che hai scritto è falso! [SM=g8863]

Tra la Didachè, il Pastore d'Erma e la Lettera a Diogneto (nonchè il processo a san Giustino avvenuto nell'anno 150 circa dove descrive il Culto della chiesa) abbiamo documenti stilati tra il primo e il secondo secolo nei quali si traccia la vita liturgica della comunità cristiana...
Nell'ordine viene elencato ciò che è la Santa Messa:
- Lettura della Parola (si parlava già di Nuovo Testamento e si leggevano le Lettere di Paolo e i Vangeli), il diacono leggeva le Lettere anche del vescovo laddove si riteneva necessario;
- iniziava l'offertorio e i catecumeni venivano allontanati perchè non ancora battezzati e che non potevano ricevere l'Eucarestia;
- i fedeli portavano le offerte in vestiti, danaro e mangiare, compreso il pane azzimo per la consacrazione;
- il PRESBITERO CONSACRAVA il pane e il vino e formulava le così dette Preghiere Liturgiche del Canone (i primi a renderle fisse sono stati gli Ortodossi, la Chiesa di rito Greco, la Chiesa di Roma ha fissato il Canone nel secondo secolo);
- si dava il segno della pace con un bacio e si distribuiva la Comunione, il diacono ne prendeva una parte da portare agli ammalati e ai cristiani in carcere, la storia di san Tarcisio lo conferma...
- alla fine della liturgia si cantavano i Salmi biblici

E' ovvio che fino all'arrivo di sant'Agostino la Chiesa NON ha COMPLETATO ancora la teologia sui Sacramenti, così come DOPO TRE SECOLI LA CHIESA DICHIARA DOGMATICAMENTE LA DOTTRINA SULLA TRINITA'....a dimostrazione che non è che non ci fossero i Sacramenti o non ci fosse la Trinità, ma che dogmaticamente e dottrinalmente occorreva UN PRONUNCIAMENTO FORMALE ED UFICIALE, Gesù l'aveva predetto: A SUO TEMPO LO SPIRITO SANTO VI RICORDERA' OGNI COSA... [SM=g7182] ....


Nell'Anno 400 sant'Ambrogio riforma la Messa per la Chiesa ambrosiana, da qui il termine che tutt'ora la contraddistingue, in sostanza il rito è lo stesso, cambiano alcune preghiere e alcuni Salmi. le Ceneri da loro sono la prima domenica di Quaresima, Tempo liturgico conosciuto fin dal primo secolo in preparazione alla Pasqua...
La Messa di rito latino si conferma senza più aggiustamenti con san Gregorio Magno (Messa detta GREGORIANA) che il Concilio di Trento estenderà a tutto l'Urbe e l'Orbe...per evitare che ognuno facesse con riti improvvisati...vengono riconocsciuti dalla Chiesa TUTTI i riti Orientali anche dopo lo scisma...perchè la Messa era uguale per tutti nel SACRAMENTO...

I Sacramenti sono sempre stati 7 fin dal primo secolo, solo che Battesimo e Cresima si davano insieme come avviene oggi ancora nella Chiesa Ortodossa...la Chiesa Ortodossa da insieme a questi due anche l'Eucarestia...la Chiesa in molte occasione da Cresima ed Eucarestia insieme...la notte di Pasqua ai Catecumeni si da Battesimo, Eucarestia e Cresima insieme come avveniva fin dal primo secolo con i catecumeni...
Il Matrimonio è sempre stato considerato un Sacramento già con san Paolo, ne da conferma la Lettera di Papa Clemente nell'80 d.C. nella sua lettera ai Corinti dove stabilisce che il matrimonio cristiano è benedetto DAL VESCOVO...dal terzo secolo, aumentando le diocesi e il numero dei fedeli, i vescovi delegano i presbiteri a celebrare il matrimonio e gli altri Sacramenti, tranne l'Ordine Sacro e la Cresima...
L'unzione dei malati è un Sacramento descritto dalla Lettera di Giacomo (o Giovanni) del Canone bliblico...

Nell’agosto 257 un primo decreto di Valeriano proibisce il culto cristiano pubblico (non quello privato) e ordina ai membri del clero di venerare con sacrifici pubblici gli dèi dell’impero...Papa Sisto viene scoperto a CELEBRARE con due diaconi l'Eucarestia davnti ad un gruppo di fedeli, viene decapitato insieme ai diaconi...
La Messa era già un atto PUBBLICO da due secoli....

P.S.
la Chiesa Cattolica è sempre la stessa ma anche sempre REFORMANDA, NON E' STATICA, i Sacramenti sono quegli Atti in cui NON E' IL PRESBITERO o il Vescovo l'autore, ma la Santissima Trinità che interviene PERSONALMENTE attraverso i suoi Ministri nella Successione apostolica o da essi delegati (i Presbiteri= dal greco luogo della chiesa dove è posto l'altare il PRESBITERIO sul quale è il PRETE, da presbitero, a celebrare) così come confermato da san Paolo nella 1Cor. 4 "SIAMO AMMINISTRATORI DEI MISTERI DI DIO"
così come sempre è san Paolo a ricordare: CRISTO HA DATO A NOI IL COMPITO DI RICONCILIARE, VI SUPPLICO, LASCIATEVI RICONCILIARE CON CRISTO
...

i cambiamenti e le riforme avvenute nella Chiesa NON hanno nulla a che vedere con LA BASE DOTTRINALE [SM=g8863] MA SOLO NEI MODI ATTRAVERSO I QUALI AMMINISTRARE I MISTERI DI DIO... [SM=g8864]
i modi cambieranno ancora, qualcosa si aggiungerà, qualcos'altro si aggiusterà, ma la dottrina è immutabile e Benedetto XVI lo sta rammentando anche attraverso UN RITORNO alla Sacra Liturgia infettata per troppo tempo dalla moda di quest'ultimo secolo... [SM=g8920]

********

L'Ecumenismo...è ovvio che fino al terzo e quarto secolo non si sentì la necessità di parlare di questa forma di dialogo FRA CRISTIANI...l'Ecumenismo nasce con Constantinopoli eletta a capitale del nuovo impero...il Patriarca di Costantinopoli assume il titolo di Ecumenico...ma perchè?
PER L'ERESIA ARIANA...per intavolare un dialogo aperto con i cristiani che cominciavano a seguire dottrine contrarie all'insegnamento della Chiesa, il Patriarca ecumenico di Costantinopoli (l'attuale Patriarca, Bartolomeo I porta ancora questo titolo) fungeva da ARBITRO nella questione ariana nata appunto all'interno della Chiesa Orotodossa e diffusa anche nella Chiesa di rito latino (noi- l'occidente)....
L'Ecumenismo attuale nasce nei primi del Novecento e consolidato con il Concilio Vaticano II ha assunto anche forme sballate e ingannevoli che Benedetto XVI sta portando a riparo...


Ergo amico...ARGOMENTA invece di sparare a zero, evita di ingannare chi legge, evita di confondere, evita e prega... prega e medita...

e P.S.
evita per favore di parlare di intolleranza citando il Medioevo, le Crociate e l'Inquisizione...sono argomenti triti e ritriti sui quali sono stati scritti non solo testi contro la Chiesa ma anche molti, di recente con documenti e prove, con giustizia all'operato della Chiesa...si comincino a leggere questi o anche questi se si vuole davvero parlare di tolleranza...
si cominci a tollerare la GIUSTIZIA DELLE FONTI e dei Documenti autentici...si cominci a finirla di parlare per sentito dire o sempre sui luoghi comuni, si abbia l'umiltà di comprendere gli eventi accadauti, la storia associabile solo al proprio tempo ed impossibile giudicare con la mentalità di oggi...si rammenti che la civiltà europea porta la firma dei CATTOLICI di ogni tempo a cominciare dalla costruzione di ospedali, università, orfanatrofi, la carità attraverso le Confraternite...

Direi che basta così....a noi interessa che la Vergine Santissima e il suo Divin Figlio abitano questa UNICA CHIESA come ha inteso il Papa domenica all'Angelus...la Tunica di Cristo era un unico pezzo, senza cuciture...


Buona estate! [SM=g7182]


[Modificato da Caterina63 30/06/2009 18:51]
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30/06/2009 22:32

Cercando di ritornare all'argomento principale dopo le deviazioni atte sempre ad accusare la Chiesa di qualcosa....
vi offro una breve riflessione dell'allora card. Ratzinger (oggi Papa Benedetto XVI) che traggo dal libro: "Il Dio di Gesù Cristo" - Meditazioni sul Dio Uno e Trino tratto da alcuni interventi ed omelie del card. J.Ratzinger -

Nella presentazione del libro (che suggerisco di acquistare per un approfondimento personale sul tema), firmata dallo stesso Ratzinger, spiega appunto l'attuale situazione che spinge l'uomo verso due situazioni diverse ed opposte fra loro:
- la ricerca di Dio, ma spesse volte l'uomo non riesce a trovarlo, o lo trova in IMMAGINI ADULTERATE;
- il rifiuto di Dio e qui è una riflessione al nostro mondo occidentale.....

a pag.18 ecco come spiega Ratzinger.......

Che cosa significa dunque il nome di Dio?
Lo comprenderemo forse alla luce della contrapposizione che a esso soggiace.
L'Apocalisse parla dell'antagonista di Dio, della bestia.
La bestia che esercita un potere contrario a quello di Dio, non ha un nome, ma solo un numero. Per il veggente questo numero è il 666 (Ap.13,18); è un numero e rende numeri....
(...) La bestia è il numero e trasforma in numeri.
Dio invece,ha un nome e chiama per nome.
Egli è Persona e cerca la persona. Ha un volto e cerca il nostro volto. Ha un cuore e cerca il nostro cuore.
Per Lui noi non siamo una funzione all'interno della grande macchina mondiale.... Sono proprio gli individui che non assolvono delle funzioni quelli che Egli predilige....
Ora, il "Nome" significa possibilità di essere interpellati, significa comunione...

(Lo vediamo fra due fidanzati quando, per esempio, il nome dell'amato o dell'amata viene scritto nella corteccia di un albero racchiuso in un cuore scolpito, oppure le loro iniziali vengono scolpite nell'oro, esso richiama così ad una identità cercata, verso la quale si vuole entrare in una comunione profonda, personale che porti a qualcosa di duraturo come quando ci si promette: io voglio vivere per sempre con te! Per questo Gesù, spiegando l'A.T. e i profeti unisce questo legame fra l'Uomo e Dio, fra lui stesso e la Chiesa nel rapporto sublime dell'Amore fra marito e moglie uniti sacramentalmente. Dio non è un astratto che vive in ogni angolo del pianeta come ritenevano certe credenze religiose, e non abita dentro un albero o un tavolo o chissà dove, Egli è l'Assoluto che "nella pienezza del Tempo" decide di incarnarsi e si fa Uomo, Persona e come tale ha abitato nel mondo e dopo la sua Ascensione al Cielo è rimasto spiritualmente nei Sacramenti, nell'Eucarestia ed anima il cuore di chi lo cerca con verità ed umiltà... ndr.)

Per questo motivo Gesù Cristo è il vero Mosè, il compimento ultimo della rivelazione del nome stesso di Dio.
Egli non porta un nome nuovo, ma fa di più: Lui stesso è il volto di Dio, è il nome di Dio, la possibilità di invocare Dio come un "TU", come Persona, come cuore.
Il nome proprio di Gesù allora, svela il mistero del nome del Roveto ardente.
Ora appare chiaro che Dio non aveva detto in modo definitivo il proprio nome e che il suo discorso era stato temporaneamente interrotto fino a che fosse giunta la "pienezza del tempo".
Il Nome di Gesù infatti contiene la voce "YHWH" nella sua forma ebraica e vi aggiunge dell'altro: "DIO SALVA".
Ecco che si completa così e si risolve il Nome di Dio: YHWH=GESU': "Io sono colui che vi salva", il suo "essere" è redenzione, è il compimento ultimo nella ricerca del nome di Dio fino ad allora impronunciabile, ma in Gesù lo possiamo invocare dal momento che il Padre e il Figlio sono una cosa sola....e nel Nome del Padre per mezzo dello Spirito Santo la comunione è resa definitiva per mezzo di Gesù che traendo a sè l'umanità intera, l'ha redenta e per questo, dice san Paolo, Dio gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni altro nome:

Filippesi 2,9-11
9 Per questo Dio l'ha esaltato
e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome;
10 perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
11 e ogni lingua proclami
che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.


[SM=g7182]
[Modificato da Caterina63 30/06/2009 22:35]
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01/07/2009 15:49

Si invita tutti a ritornare al tema del topic, ogni altro messaggio non relativo al titolo del topic sarà cancellato.

Vi rammento che in questo topic la questione trattata è l'Onnipresenza di Dio.


Amministratore FC.

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01/07/2009 19:21

X Cattolico

"Nulla di una volta è come lo conosciamo oggi, la Chiesa è un soggetto composito sempre in evoluzione sia nella sua struttura sia nel suo pensiero. "


Diciamo che sono proprio alcune di queste sue evoluzioni che non accetto.


"Perchè tu vuoi forzare la differenza tra chiese locali con chiesa universale cioè l'unione di tutte le chiese locali, come d'altronde è anche oggi.
Questo è attestato già dall'inizio del II secolo con Ireneo: "


Quando parla Ireneo direi che non è possibile indicare la molteplicità di dogmi e sacramenti che abbiamo oggi ma semmai si riferisce all'annuncio di Cristo alle genti e alla salvezza tramite Lui, e questo anche oggi non è punto in discussione tra chiesa cattolica e chiese riformate.
Inoltre Ireneo vive in una situazione emergente della chiesa, anzi delle chiese, che si stavano costituendo e ben presto avrebbero anche rivaleggiato tra loro, basti pensare alla supremazia che voleva sempre stringere Alessandria e la sua competizione con Antiochia.


"La Trinità è già attestata all'inizio del II secolo con Tertulliano, Ireneo, Origene (anche se in maniera imperfetta), ovviamente c'è poi un pensiero evolutivo frutto della meditazione della Chiesa che culminerà a Nicea, come tu hai detto altrove le dottrine e la Verità di esse non cadono dal cielo, così come il N.T., ma sono frutto della contemplazione-meditazione degli uomini di Dio dinanzi alla Rivelazione di Dio. "


Con i primi nomi citati abbiamo solo collocazioni ed interpretazioni delle cosidette tre persone divine e non la trinità. Hai ragione le dottrine sono in continua evoluzione ma ciò che non accetto è l'imposizione di queste, non l'idea in se stessa. La trinità nicena ha avuto fortuna perchè ha avuto imperatori che l'hanno appoggiata. A chi poi D_o si riveli non penso possiamo saperlo con certezza, ma dubito a persone che avevano più premura del mantenimento della loro ortodossia piuttosto che l'amore del prossimo.
Origene da te citato nei secoli che seguirono fu infamato e calunniato dai suoi più stretti seguaci (non quando era in vita, parlo post mortem) come Girolamo o Teofilo d'Alessandria, che non si astennero dal dipingerlo con epiteti abbastanza offensivi; se veramente avessero dovuto tener conto di lui come di un precursore del credo niceno avrebbero avuto maggior rispetto.


"Il Magistero infatti è composto dai vescovi, comunque già Ireneo dava un'idea di magistero: Infatti con questa Chiesa (Roma), in ragione della sua origine più eccellente, deve necessariamente essere d'accordo ogni Chiesa, cioè i fedeli che vengono da ogni parte — essa nella quale per tutti gli uomini è sempre stata conservata la tradizione che viene dagli apostoli. "


I fatti che seguirono diedero però un'idea del tutto diversa dal primato di Roma, a cominciare dagli antichi concili che ben poco avevano di romano, ma di questo possiamo riparlarne. Inoltre l'adversus haereses di Ireneo presenta un elenco di vescovi romani che non c'è nell'originale in greco, questo può far pensare ad interpolazioni ed aggiunte successive quindi è da prendere con le pinze ed anche con il riscontro degli avvenimenti storici; un passo scritto da qualcuno non basta a validare una dottrina.


"E ancor prima a fine I Secolo assistiamo all'obbedienza della Chiesa di corinzi al Vescovo di Roma Clemente. "


Posso citare molti altri avvenimenti a sfavore della supremazia di Roma, come quello dei vescovi spagnoli Basilide e Marziale che riporta Cipriano (epistulae 67), che furono rimossi dalla carica perchè avevano una vita licenziosa, e si appellarono a Roma dove il papa Stefano dispose la reintegrazione; le chiese spagnole si rifiutarono e si appellarono all'Africa che gli diede ragione in un sinodo e li incitò ad ignorare Roma. Naturalmente queste storie sono meno conosciute perchè scomode.



"La solita minestra riscaldata, ma non ti stanchi mai?
Comunque l'intolleranza c'era anche da parte degli eretici e ti rammento che ci fu un periodo, il dopo Nicea, che l'arianesimo fu considerato ortodossia ufficiale dalla corte imperiale, e la persecuzione la subirono i Trinitari, Atanasio docet!"


E' storia, non minestra, siete voi che riproponete le stesse affermazioni cattolicocentriche che fanno a cazzotti con essa. L'intolleranza religiosa è biasimabile da qualunque parte, anche ariana, ma non è proponendo le violenze di altri che si cancellano le proprie; l'onestà è di evidenziarle tutte, quelle di casa e quelle non.


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01/07/2009 20:05

X Caterina

"dunque...non meriti risposte perchè sono temi che hai già conosciuto...
rispondo solo per rispetto a chi legge che ciò che hai scritto è falso! "


Semmai questi temi li ho conosciuti sui libri di storia e non su forum cattolici. La tua lista delle varie pratiche dei cristiani antichi non vedo dove invalidi ciò che ho detto, che ciò di allora non era comparabile con ciò che conosciamo adesso, almeno non tutto, nel cattolicesimo.


"E' ovvio che fino all'arrivo di sant'Agostino la Chiesa NON ha COMPLETATO ancora la teologia sui Sacramenti, così come DOPO TRE SECOLI LA CHIESA DICHIARA DOGMATICAMENTE LA DOTTRINA SULLA TRINITA'....a dimostrazione che non è che non ci fossero i Sacramenti o non ci fosse la Trinità, ma che dogmaticamente e dottrinalmente occorreva UN PRONUNCIAMENTO FORMALE ED UFICIALE, Gesù l'aveva predetto: A SUO TEMPO LO SPIRITO SANTO VI RICORDERA' OGNI COSA... "


Fino all'arrivo di Agostino? Tutti i dogmi del cattolicesimo sono frutto di evoluzioni in cui Agostino semmai può avere una parte ma è impossibile dire che tutto sia rapportato a lui, visto che hanno tutti una precisa storia con avvenimenti e personaggi vari. Non è la chiesa inoltre che ha dichiarato "dogma" il credo niceno ma Costantino, nè sono esempio i vescovi niceni che lo seguirono nell'arianesimo, cosa detta migliaia di volte, ciò che nell'antichità un imperatore suggellava come ortodossia quella era la verità anche per la chiesa, e il resto "eresia". Semmai è giusto dire che molti membri della chiesa antica seguivano il credo niceno ma nessuno di loro poteva suggellarlo a dogma e ortodossia senza l'appoggio imperiale.


"Sacramenti sono sempre stati 7 fin dal primo secolo"


Sei tu che li chiami così da una visione cattolica della storia mentre si tratta semplicemente di pratiche che solo in seguito sarebbero state ufficializzate come sacramenti, e anche chiamandoli così, il loro aspetto è mutato nel tempo, basti vedere l'ordine sacro, che coinvolge quindi il clero, il quale ha compiuto numerose evoluzioni nel corso dei primi secoli quindi non è possibile dire che siano la stessa cosa.



"Il Matrimonio è sempre stato considerato un Sacramento già con san Paolo, ne da conferma la Lettera di Papa Clemente nell'80 d.C. nella sua lettera ai Corinti dove stabilisce che il matrimonio cristiano è benedetto DAL VESCOVO...dal terzo secolo, aumentando le diocesi e il numero dei fedeli, i vescovi delegano i presbiteri a celebrare il matrimonio e gli altri Sacramenti, tranne l'Ordine Sacro e la Cresima... "


Paolo non parla di rituali del matrimonio e nemmeno una sola riga della Bibbia, il matrimonio come sacramento è cmq un'evoluzione post apostolica. Non mi risulta inoltre che si parli di matrimonio nella lettera ai Corinti di Clemente, se mi sbaglio mi si corregga.


"i Sacramenti sono quegli Atti in cui NON E' IL PRESBITERO o il Vescovo l'autore, ma la Santissima Trinità che interviene PERSONALMENTE attraverso i suoi Ministri nella Successione apostolica o da essi delegati "


Eh..mi sà che è una partita persa.. [SM=g7308] a quale successione apostolica ti riferisci? al liber pontificalis che per i primi 5 secoli contiene anche liste manipolate ed alterate? E D_o dovrebbe intervenire personalmente su tutti i cosidetti ministri, anche quelli piu' riprovevoli come papa Damaso o Cirillo d'Alessandria? Bè ognuno è libero di credere quello che vuole ma io dissentisco..


"PER L'ERESIA ARIANA...per intavolare un dialogo aperto con i cristiani che cominciavano a seguire dottrine contrarie all'insegnamento della Chiesa, il Patriarca ecumenico di Costantinopoli (l'attuale Patriarca, Bartolomeo I porta ancora questo titolo) fungeva da ARBITRO nella questione ariana nata appunto all'interno della Chiesa Orotodossa e diffusa anche nella Chiesa di rito latino "


Ma che vai dicendo? Poco tempo dopo Nicea tutta la chiesa di Costantinopoli fu ufficialmente ariana, solamente con l'imperatore Graziano e con l'editto di Tessalonica di Teodosio si torno' al credo niceno, e gran parte dei vescovi ariani rivoltarono la faccia al vecchio credo.


"L'Ecumenismo attuale nasce nei primi del Novecento e consolidato con il Concilio Vaticano II ha assunto anche forme sballate e ingannevoli che Benedetto XVI sta portando a riparo... "


Ingannevoli...anzi..Papa Giovanni devo dire che è stato molto aperto al dialogo e se non fosse stato per lui il cattolicesimo sarebbe ancora trincerato.


"evita per favore di parlare di intolleranza citando il Medioevo, le Crociate e l'Inquisizione...sono argomenti triti e ritriti sui quali sono stati scritti non solo testi contro la Chiesa ma anche molti, di recente con documenti e prove, con giustizia all'operato della Chiesa...si comincino a leggere questi o anche questi se si vuole davvero parlare di tolleranza..."


Il revisionismo lo conosco purtroppo, ma preferisco la storia autentica e non le alterazioni. Tutto ciò che è stato scritto su inquisizione e crociate da DVF o dal sito di Salvatore è smontabile con qualunque libro di storia. Dialogavate solo con pentecostali impreparati o con persone somarelle,e facevate il tifo l'uno con l'altro credento di aver avuto la meglio su chissà quale colosso.


"Direi che basta così....a noi interessa che la Vergine Santissima e il suo Divin Figlio abitano questa UNICA CHIESA come ha inteso il Papa domenica all'Angelus...la Tunica di Cristo era un unico pezzo, senza cuciture... "


A me invece interessa che D_o Padre Santissimo (solo Lui lo è) abita tutte quelle persone che credono in Lui in ogni dove e non certo in una sola denominazione.



Detto questo posso anche dire a Danny che posso fermarmi quì e non andro' oltre OT, perchè in questo dialogo mancano le basi storiche completamente per poter dialogare sui fatti e non sull'aria.



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Ho rieditato questo che era il doppione dell'altro.
[Modificato da ClintEastwood82 01/07/2009 20:07]
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Re:
ClintEastwood82, 01/07/2009 20.05:


Semmai questi temi li ho conosciuti sui libri di storia e non su forum cattolici. /POSTQUOTE]


*****************************************

Bene con questo hai detto tutto e nulla dal momento che selezioni i libri che interessano a te dimenticando i libri di storia che smentiscono le tue opinioni, ergo a me basta così...la frammentazione delle risposte altrui non è utile alla comprensione dei fatti esposti chiarissimamente...si tratta di prendere o lasciare, e non di analizzare a seconda delle personali opinioni...quelle le lascio a te, a me non interessano...

Buona estate...e rinfrescati le idee, aggiornati, sono 3 anni che triti e ritriti le medesime storielle....cambia metodo [SM=g8468]

a chi legge è stata data l'opportunità di studiarsi quanto ho risposto e ciò mi basta, poi ognuno è libero di aderire a ciò che vuole...l'importante è agire con onestà intellettuale e non con le personali opinioni....

Ave Maria [SM=g7182]





[Modificato da Caterina63 02/07/2009 17:59]
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"Nulla di una volta è come lo conosciamo oggi, la Chiesa è un soggetto composito sempre in evoluzione sia nella sua struttura sia nel suo pensiero. "

--------------------------------------------------------------------------------


Diciamo che sono proprio alcune di queste sue evoluzioni che non accetto.




L’eresia, nel suo scegliere cosa credere e cosa scartare, vorrebbe tenersi solo la dimensione di Cristo scartando la Chiesa, dimenticando che lui stesso ha indicato Pietro quale pietra della Chiesa, ed è questa Chiesa fondata e voluta da Cristo ad esserne sua rappresentante in terra.
Tu non accetti alcune evoluzioni, ma ne accetti altre, come ad esempio il Canone. la Chiesa di derivazione apostolica, ben prima di avere il canone del NT, s’era data come criterio distintivo dalle altre Chiese, anch’esse che proclamavano di avere insegnamenti apostolici, l’imposizione delle mani di successore in successore degli apostoli. E’ il canone all’interno di questo alveo che tu stai usando, non il canone di gnostici o ebioniti. Accetti il canone che s’è sviluppato all’interno del corso del fiume di chi riconosceva questo criterio , ma rigetti il criterio in base al quale chi faceva parte di questa Chiesa legittimava la sua pretesa di poter dire che cos’era canonico e cosa no. Se rigetti il criterio, e fai dei cristiani ortodossi del IV secolo gente al pari di qualunque altra setta come legittimità, cioè semplicemente dei “brav’uomini” o ancora peggio dei "malvagi uomini", in base a che cosa il loro canone sarebbe giusto?


"Perchè tu vuoi forzare la differenza tra chiese locali con chiesa universale cioè l'unione di tutte le chiese locali, come d'altronde è anche oggi.
Questo è attestato già dall'inizio del II secolo con Ireneo: "

--------------------------------------------------------------------------------


Quando parla Ireneo direi che non è possibile indicare la molteplicità di dogmi e sacramenti che abbiamo oggi ma semmai si riferisce all'annuncio di Cristo alle genti e alla salvezza tramite Lui, e questo anche oggi non è punto in discussione tra chiesa cattolica e chiese riformate.
Inoltre Ireneo vive in una situazione emergente della chiesa, anzi delle chiese, che si stavano costituendo e ben presto avrebbero anche rivaleggiato tra loro, basti pensare alla supremazia che voleva sempre stringere Alessandria e la sua competizione con Antiochia.




Sia i dogmi che i sacramenti si contano sulle dite delle mani, Ireneo nel suo Adversus haereses parla anche del battesimo e dell’eucaristia.
La rivalità tra sedi episcopali non ha nulla a che vedere sulla Traditio, anche tra gli apostoli c’erano queste rivalità, non c’entra nulla sulla questione posta.


"La Trinità è già attestata all'inizio del II secolo con Tertulliano, Ireneo, Origene (anche se in maniera imperfetta), ovviamente c'è poi un pensiero evolutivo frutto della meditazione della Chiesa che culminerà a Nicea, come tu hai detto altrove le dottrine e la Verità di esse non cadono dal cielo, così come il N.T., ma sono frutto della contemplazione-meditazione degli uomini di Dio dinanzi alla Rivelazione di Dio. "

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Con i primi nomi citati abbiamo solo collocazioni ed interpretazioni delle cosidette tre persone divine e non la trinità.




Clint cos'è la Trinità se non la Summa Teologica delle Tre persone divine?
Nella lettera di S.Ignazio ai Romani, possiamo leggere molte espressioni che danno per scontata la divinità di Cristo (e per divinità intendo l'essere divino, pertanto NON UNA CREATURA):

"...la Chiesa amata e illuminata nella volontà di chi ha voluto tutte le cose che esistono nella fede e nella carità di Gesù Cristo Dio nostro ..."
"...l'augurio migliore e gioia pura in Gesù Cristo, Dio nostro." (Saluto)

"Dio nostro Signore Gesù essendo nel Padre si riconosce maggiormente" (III,3)

Notare l'espressione "nel Padre" e non "con il padre"

"Lasciate che io sia imitatore della passione del mio Dio" (VI,3)
Ignazio, Teoforo, a colei che…è stata scelta nella passione vera per volontà del Padre e di Gesù Cristo, Dio nostro (Ef., Saluto)

Apparso Dio in forma umana per una novità di vita eterna si sciolse ogni magia, si ruppe ogni legame di malvagità (Ef, XIX)

Aspetta chi è al di sopra del tempo, atemporale, invisibile, per noi (fattosi) visibile, impalpabile, impassibile, per noi (divenuto) passibile, e sopportò ogni cosa. (Pol. II,2)

Vi prego di essere forti nel Dio nostro Gesù Cristo e in lui rimanete nell'unità e sotto la vigilanza di Dio (VIII,3)

Mi sembra superfluo ogni commento circa il fatto che Ignazio avesse ben chiara la divinità di Cristo. Questi non è una creatura, un angelo, o un uomo, ma è il “Dio nostro”, con la stessa dignità ontologica del Padre.

Epistola di Barnaba: Negli ultimi tempi fece una seconda creazione. Dice il Signore: «Ecco, io faccio le ultime cose come le prime». In questo senso parlò il profeta: «Entrate in una terra sgorgante latte e miele e siatene padroni». Dunque, noi fummo creati una seconda volta, e lo dice (la Scrittura) in un altro profeta: «Ecco, dice il Signore, io toglierò a costoro - cioè a quelli che lo Spirito del Signore ha previsti, - il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne». Egli stesso doveva manifestarsi nella carne e abitare in noi

Dio stesso doveva manifestarsi nella carne.
Almeno per l’autore dell’epistola, era chiaro che chi doveva incarnarsi non era “un” elohim, ma il soggetto di tutto il discorso precedente, l’unico Dio.

Atenagora, un padre pre-niceno nella sua opera Supplica per i cristiani, risalente al 177 d.C., scrive: «Chi non resterebbe perplesso dopo aver sentito che vengono definiti atei coloro che riconoscono Dio Padre e Dio Figlio e lo Spirito Santo e che ne dimostrano la potenza nell'unità e la distinzione nell'ordine?» (cap. 10,5).

Ireneo (morto attorno al 200), studente di Policarpo che a sua volta era discepolo dell'Apostolo Giovanni:

«Non siamo dunque stati fatti dagli angeli né da essi plasmati - essi non avrebbero potuto farci a immagine di Dio - né da alcuna potenza diversa dal Verbo di Dio. Dio non aveva bisogno di costoro, per attuare ciò che aveva deliberato di fare, come non avesse mani: sono sempre a sua disposizione il Verbo e la Sapienza, (cioè) il Figlio e lo Spirito, mediante i quali opera tutte le cose con ogni libertà e indipendenza. Ad essi parla quando dice: “Facciamo l'uomo a immagine e somiglianza nostra” (Gen. 1,26).» - Contro le eresie IV, 20,1.

«Il Figlio sempre coesistente al Padre, dall'inizio sempre rivela il Padre agli angeli, agli arcangeli, alle potenze e a tutti coloro cui Dio lo vuol rivelare.» - Contro le eresie II, 30, 9.

«Ancora: che il nostro Salvatore non sarebbe stato semplice uomo e senza carne - senza carne sono gli angeli - lo profetò dicendo “Non un inviato o un angelo, ma lo stesso Signore ci salverà; perché li ama avrà pietà di loro e li libererà” (Is. 63,9). E che egli sarebbe stato vero uomo visibile, pur essendo il Verbo che è salvezza, lo dice ancora Isaia: “Ecco, città di Sion, i tuoi occhi vedranno la salvezza” (Is. 33,20).» - Contro le eresie III, 20, 4.

«Fu, dunque, Dio a farsi uomo e il Signore in persona ci salvò, egli ci diede il segno della Vergine (Is. 7, 14).» - Contro le eresie III, 21, 1.

Tertulliano (morto attorno al 230) nella sua opera Contro Prassea dice: «Ma Dio né cessa di essere, né può essere cosa d'altro. E la Parola è Dio, e "la Parola del Signore rimane per sempre" perseverando, naturalmente nella sua forma ... noi lo troviamo (Gesù Cristo) esplicitamente presentato Dio e uomo ... sotto ogni aspetto Figlio di Dio e figlio di uomo, senza dubbio e Dio e uomo secondo l'una e l'altra sostanza distinta nelle loro propria realtà, perché la Parola non è altro che Dio, e la carne non è altro che l'uomo.» (XXVII, 7, 10).

«Perché prima di tutte le cose Dio era solo; Egli stesso era per sé il mondo, il luogo, il tutto. Era solo, perché, oltre a lui, null'altro vi era di estrinseco a lui. Ma neppure allora era solo, perché aveva con sé la Ragione che egli aveva in sé, la sua naturalmente. Perché Dio è razionale e la ragione è dapprima in lui; e così da lui derivano tutte le cose; la quale ragione è la sua stessa mente. Essa è ciò chi i Greci chiamano logos, il quale termine noi usiamo anche per indicare la "parola": e perciò i nostri sono già abituati a dire, con letterale traduzione, che "la parola esisteva al principio presso Dio"» (V, 2-3 .

«...da tutte le scritture risulta sia l'evidenza sia la distinzione della Trinità...» (XI, 4).

«Ti scandalizza il numero Trinità?», «del resto io, in ogni occasione, tengo ferma una sola sostanza in tre Persone connesse tra loro» (XII, 1-7).

«Era infatti necessario che i Cristiani brillassero nel mondo come figli della luce, adorando e invocando un unico lume del mondo, Dio e Signore. Altrimenti se dalla conoscenza con la quale sappiamo che il nome di Dio e di Signore conviene al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo, invocassimo dèi e signori, noi avremmo spento le nostre lanterne, fatti meno coraggiosi anche di fronte al martirio, perché ci si offrirebbe in qualche modo la possibilità di sfuggire, giurando per dèi e signori, come fanno certi eretici che venerano più di un dio. Perciò io non dirò in nessun caso né "dèi" né "signori", ma seguirò l'apostolo: se il Padre e il Figlio devono essere invocati insieme, io chiamerò il Padre "Dio" e Gesù Cristo "Signore". Ma Il Cristo da solo lo potrò chiamare Dio, come fa lo stesso apostolo che dice: "Dai quali (padri) viene il Cristo, che è Dio su tutto, benedetto per sempre". Anche il raggio di sole quando è solo, lo chiamerò "sole"; ma quando dovrò nominare il sole, cui raggio appartiene, non chiamerò più "sole" il raggio. Perché in questo modo farei anche due soli. Tuttavia il sole ed il raggio li conterò come due oggetti e due forme di una sostanza sola e indivisa, allo stesso modo come Dio e la sua Parola, come il Padre e il Figlio.» (XII, 8-10).

Origene*: La grazia dello Spirito santo è comunicata a chi ne è degno, viene trasmessa da Cristo e viene operata dal Padre secondo il merito di coloro che diventano meritevoli di riceverla.
Lo indica esplicitamente l'Apostolo dimostrando che una e identica è l’attività della Trinità, quando dice:
«Vi sono diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore;
vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti.
A ciascuno è concessa la rivelazione dello Spirito secondo quanto gli conviene» (1Cor 12,4-7).
Questo significa in modo chiaro che nella Trinità non c’è nessuna differenza, ma quello che è detto dello Spirito viene trasmesso mediante il Figlio ed è prodotto per opera del Padre: «Tutte queste cose è l’unico e medesimo Spirito a operarle, distribuendo a ciascuno come vuole » (1Cor 12,11). Origene, I princìpi 1,3,7

* Origene comunque si spinse fino al Trideismo divenedo eterodosso.



Hai ragione le dottrine sono in continua evoluzione ma ciò che non accetto è l'imposizione di queste, non l'idea in se stessa.



Beh è facile dire: non accetto questo, non accetto quella!
Da quando ti conosco critichi la Trinità il modalismo et ecc. ma mai che enunci la tua visione di Dio, a meno chè non hai nessuna visione di Dio, se è così prima di giudicare gli altri prendi coscienza di te stesso.


La trinità nicena ha avuto fortuna perchè ha avuto imperatori che l'hanno appoggiata.



La Trinità è antecedente a Nicea, quest’ultima la dogmatizza dichiarandola verità di fede.


A chi poi D_o si riveli non penso possiamo saperlo con certezza, ma dubito a persone che avevano più premura del mantenimento della loro ortodossia piuttosto che l'amore del prossimo.



Questa è una tua personale opinione piena di pregiudizi, la verità di un enunciato non dipende dalla moralità di chi lo enuncia.


Origene da te citato nei secoli che seguirono fu infamato e calunniato dai suoi più stretti seguaci (non quando era in vita, parlo post mortem) come Girolamo o Teofilo d'Alessandria, che non si astennero dal dipingerlo con epiteti abbastanza offensivi; se veramente avessero dovuto tener conto di lui come di un precursore del credo niceno avrebbero avuto maggior rispetto.



E questo cosa c’entra con la verità di una dottrina?
Nulla.


I fatti che seguirono diedero però un'idea del tutto diversa dal primato di Roma, a cominciare dagli antichi concili che ben poco avevano di romano, ma di questo possiamo riparlarne.



Quanto agli antichi Concili che avrebbero ben poco di romano, non so cosa intendi. Roma era la testa di ponte in Occidente di un cristianesimo in gran parte orientale (4 delle 5 sedi della futura Pentarchia sono orientali), è dunque ovvio che quei Concili fossero tenuti ad oriente. Ciò non toglie che vi fossero i legati papali presenti, e che siano questi stessi Concili a riconoscere il primato romano nel loro atteggiamento. A Calcedonia dopo la lettura del Tomo a Flaviano di papa Leone i presenti esclamarono “Pietro ha parlato per bocca di Leone”… Si prenda un caso eclatante: il can 28 di Calcedonia vuole parificare Costantinopoli, la nuova Roma, a Roma in Italia. Questo Concilio cosa ha fatto dopo aver promulgato questo canone? Ha spedito una lettera a papa Leone perché lo ratificasse, ergo hanno chiesto la sua approvazione, che ovviamente non fu data, e infatti il can. 28 di Calcedonia non è riconosciuto dai cattolici. Ma l’atteggiamento assunto dai Padri Conciliari mostra bene quale fosse il potere di Roma. Altro esempio è che per annullare il cosiddetto “brigantaggio di Efeso” furono i Padri Orientali stessi a dire che il Concilio non era valido perché mancava l’approvazione di Roma, ergo essa è la conditio sine qua non per la validità di un Concilio che, senza l’apporto di Roma, non può dirsi ecumenico.



Inoltre l'adversus haereses di Ireneo presenta un elenco di vescovi romani che non c'è nell'originale in greco, questo può far pensare ad interpolazioni ed aggiunte successive quindi è da prendere con le pinze ed anche con il riscontro degli avvenimenti storici; un passo scritto da qualcuno non basta a validare una dottrina.



Oltre al fatto che sia Tertulliano che Egesippo oltre a Ireneo sopra citato parlano di successione apostolica, citando per'altro la sede apostolica di Roma, come detto sopra la Chiesa di derivazione apostolica, ben prima di avere il canone del NT, s’era data come criterio distintivo dalla altre Chiese, anch’esse che proclamavano di avere insegnamenti apostolici, l’imposizione delle mani di successore in successore gli apostoli.
Questa è la comprensione del cristianesimo delle origini, prima del NT e delle tue speculazioni “protestanteggianti” su di esso: “Mostrino esse (le chiese eretiche N.d.R.) la successione dei loro vescovi in modo da poter risalire o ad un apostolo o ad un loro discepolo, così come fanno le CHIESE APOSTOLICHE, ad esempio… la Chiesa di Roma che presenta Clemente consacrato da Pietro ” (Tertulliano, La prescrizione degli eretici, 32,2)

Ti ricordo che il testo greco di tutta quella parte del Contro le Eresia non c'è proprio pervenuto, quindi non ha senso dire che manca nell'originale greco la lista dei vescovi, c’è giunta solo la traduzione latina, quindi dire che quella lista di vescovi nell’originale greco manca non vuol dire assolutamente nulla.
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"i Sacramenti sono quegli Atti in cui NON E' IL PRESBITERO o il Vescovo l'autore, ma la Santissima Trinità che interviene PERSONALMENTE attraverso i suoi Ministri nella Successione apostolica o da essi delegati "

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Eh..mi sà che è una partita persa.. a quale successione apostolica ti riferisci? al liber pontificalis che per i primi 5 secoli contiene anche liste manipolate ed alterate? E D_o dovrebbe intervenire personalmente su tutti i cosidetti ministri, anche quelli piu' riprovevoli come papa Damaso o Cirillo d'Alessandria? Bè ognuno è libero di credere quello che vuole ma io dissentisco..



Come già detto c’è un piccolo problema. Tu confondi la Chiesa con le azioni dei suoi mebri, e già questo è teologicamente scorretto, perché la santità della Chiesa non ha nulla a che fare con la santità dei suoi membri (oltre al fatto che la predicazione di qualcosa non c’entra con la santità di chi te racconta: se anche un mafioso ti spiegasse un teorema matematico, questo non diventerebbe falso solo perché te lo sta dicendo un mafioso. La verità di qualcosa è del tutto indipendente da chi la pronuncia. Né ovviamente c’entra qualcosa il discorso di Gesù sul fatto che si riconosce una persona dai frutti, infatti giudicare una dottrina cattolica sulla base di un suo ripetitore significherebbe supporre che quella dottrina sia sua, e dunque che sia giudicabile in base a lui. Il problema è che se un papa cattolico fosse un assassino, non potremmo comunque giudicare la sua predicazione in base alla sua vita, perché questa predicazione non l’ha creata lui e non gli appartiene. Se anche Innocenzo III mi spiegasse cosa intendevano i Padri per “con stanziale”, questa dottrina non sarebbe meno vero solo perché uno dei suoi ultimi ripetitori è un “malvagio”.

Queste frasi partono dal presupposto implicito che la Chiesa si sia allontanata dalla missione affidatagli da Cristo, e cioè tu supponi che le opere di alcuni membri della Chiesa bastino ad inficiarne la missione: il trionfo del cliché teologico. In primis, la tua valutazione semplicistica della storia non ti permette di vedere che in duemila anni di cristianesimo l’attivo supera ampiamente il passivo, in secondo luogo non hai ancora capito se se anche tutti i cattolici degli ultimi duemila anni di storia fossero degli A. Hitler questo non cambierebbe di una virgola la missione della Chiesa, che come ripeto non basa la sua infallibilità sulla santità dei suoi membri. I Sacramenti della Chiesa, o il fatto che possa dire cose infallibili, non hanno nulla a che fare con la santità di chi esegue questi gesti. Come si dice il teologia: sacramento rum validitas ex opere operato, cioè i sacramenti valgono per il semplice fatto di essere eseguiti, e non di chi li esegue. Un prete pedofilo può amministrare l’eucaristia e i suoi fedeli ne trarrebbero beneficio spirituale, perché non è lui che fa funzionare quel sacramento, esattamente come dice Agostino: “Battezzi pure Pietro, ma è Cristo che battezza”. L’infallibilità della Chiesa e la validità sacramentale non si basano sulla morale delle singole persone ma sul fatto che esse siano incardinate all’interno della successione apostolica tramite l’imposizione delle mani, criterio che i cristiani, da ben prima di avere il NT in base al quale tu ci giudichi, hanno sempre considerato come criterio principe per distinguere la vera Chiesa dagli eretici.
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Direi che basta così....a noi interessa che la Vergine Santissima e il suo Divin Figlio abitano questa UNICA CHIESA come ha inteso il Papa domenica all'Angelus...la Tunica di Cristo era un unico pezzo, senza cuciture... "

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A me invece interessa che D_o Padre Santissimo (solo Lui lo è) abita tutte quelle persone che credono in Lui in ogni dove e non certo in una sola denominazione.




Tralasciando il fatto (anche se è importantissimo) che da questo post. neghi totalmente la Santità del Cristo e dell'opera di salvezza, a lui devi la salvezza, e neghi anche la Santità dello Spirito Santo, a lui devi l'incorporazione a Cristo e la santificazione.

La teologia cattolica contempla già le obiezioni che tu poni sul fatto che si può essere graditi a Dio senza essere battezzati o senza essere cattolici: questi personaggi sono le animae naturaliter christianae. Ma come sempre, dal fatto che esista una Chiesa come popolo di Dio, tu come molti protestanti hai dedotto l'impossibilità che esista una Chiesa anche come istituzione, e questo è per l'appunto ciò che fa l'eresia in senso etimologico, cioè sceglie alcune cose a cui credere all'interno del patrimonio della Traditio mentre ne scarta altre (eresia in greco vuol dire "scelta": questo sì, questo no). Il motto della Chiesa cattolica è et-et (sia...sia).
I passi che di solito citi, e che dicono che esiste una Chiesa degli spiriti, non escludono in alcun modo che la piena comunione con questa Chiesa si abbia quando si è in comunione sacramentale con essa: ovviamente poi per gli altri cristiani o per i non credenti ci sono diversi livelli di partecipazione alla Chiesa (anche se inconsapevolmente), e la teologia cattolica contempla tutte queste possibilità da secoli, senza alcun bisogno di darsi ad eresie.

Nessuno imprigiona Dio, qui si sta parlando semplicemente di dove lo si può trovare con pienezza perché il sentimento buono del fedele trova un suo corrispondente nella pienezza della dottrina, e dove invece il buon sentimento, che pure Dio riconosce, non s’accompagna con la pienezza della verità dottrinale, e dunque la partecipazione alla comunione con Cristo è ridotta.

E' un po' un cliché protestante che far parte di una Chiesa equivalga a delegare il proprio cervello e la propria spiritualità a qualcun altro.
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"E ancor prima a fine I Secolo assistiamo all'obbedienza della Chiesa di corinzi al Vescovo di Roma Clemente. "

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Posso citare molti altri avvenimenti a sfavore della supremazia di Roma, come quello dei vescovi spagnoli Basilide e Marziale che riporta Cipriano (epistulae 67), che furono rimossi dalla carica perchè avevano una vita licenziosa, e si appellarono a Roma dove il papa Stefano dispose la reintegrazione; le chiese spagnole si rifiutarono e si appellarono all'Africa che gli diede ragione in un sinodo e li incitò ad ignorare Roma. Naturalmente queste storie sono meno conosciute perchè scomode.



Vorrei poi pregarti di non scambiare episodi di disobbedienza al primato come prove del fatto che il primato non esiste. Sarebbe come se uno storico dell’anno 3000, guardando nel passato, e vedendo Mons. Lefebvre che disobbedisce a papa Giovanni Paolo II, ne volesse dedurre che non esisteva il primato di Roma nel XX secolo. Il fatto che due vescovi spagnoli si siano appellati a Roma significa infatti di per sé che essi sapevano di poterlo fare.
Non si sono appellati a Milano, o a chicchessia, ma a Roma. Perché?

In questo caso Nicea aveva già stabilito che degli spodestati potessero ricorrere presso il loro vescovo metropolita, che nel caso della Spagna era Roma, motivo per cui la prassi di Milziade e Basile era perfettamente legittima. La prassi di poter ricorrere a Roma fu confermata nel Concilio provinciale di Sardica (oggi Sofia, nella Mesia) nel 343 d.C., al canone 3. Questa prassi esisteva, ed era attesta anche in Oriente.
Cipriano s’è semplicemente impuntato contro Roma, ma alla fine la prassi di Roma è risultata vincente. Cipriano stesso, prima di entrare in bega con Roma, aveva riconosciuto il suo primato nei propri scritti: “ebbene Cristo abbia dato un uguale potere a tutti gli apostoli, non ha tuttavia stabilito che una sola cattedra, organizzando così con la sua autorità, l'origine e la ragion d'essere dell'unità...Anche gli altri apostoli erano quello che era Pietro, ma a Pietro aveva dato il primato e così è mostrato che non c'è che una sola chiesa e una sola cattedra...Chi non ritiene questa unità di Pietro, come può credere di mantenersi nella fede? Chi abbandona la cattedra di Pietro, sulla quale è fondata la Chiesa, s'illude di essere nella Chiesa?" (Cipriano, De Cath.Eccl.unitate, 4)

L’unità della Chiesa Cattolica si basa sull’unità con Roma. Questa ovviamente non è la dottrina ortodossa del primato, non basta infatti dire che la communio si basa su Roma, e dunque la dottrina di Cipriano sul primato, anche prima di litigare con Stefano, era già carente.
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"La solita minestra riscaldata, ma non ti stanchi mai?
Comunque l'intolleranza c'era anche da parte degli eretici e ti rammento che ci fu un periodo, il dopo Nicea, che l'arianesimo fu considerato ortodossia ufficiale dalla corte imperiale, e la persecuzione la subirono i Trinitari, Atanasio docet!"

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E' storia, non minestra, siete voi che riproponete le stesse affermazioni cattolicocentriche che fanno a cazzotti con essa. L'intolleranza religiosa è biasimabile da qualunque parte, anche ariana, ma non è proponendo le violenze di altri che si cancellano le proprie; l'onestà è di evidenziarle tutte, quelle di casa e quelle non.



Sei tu semmai che hai una visione della storia a dir poco semplicistica e con la convinzione che la Chiesa si sia allontanata dalla missione affidatagli da Cristo, tu leggi e proponi una storia di parte con l'unico intento di screditare la Chiesa e questo scusami è di assoluta scorrettezza.
In questo forum, perchè io posso parlare solo a nome del mio forum, non propiniamo alcuna intolleranza religiosa ne usiamo alcun sistema detto "argumentum ad hominem", sistema che noto volentieri in quasi tutte le tue argomentazioni e in quelle di Cielys.
L'onestà intellettuale sta nel dimostrare che ad esempium la dottrina della Trinità è errata mediante determinati motivi teologici e non perchè Costantino non era un esempio di santità, come se la dottrina della Trinità trova la sua origine e la sua appartenenza a Costantino che per chi non lo sapesse viene cronologicamente dopo la Trinità.
Come se poi, ripetendomi all'infinito, c'entrasse qualcosa la verità di una dottrina con la moralità di un singolo appartenente a un soggetto composito come la Chiesa.
La verità della Traditio non dipende dalla moralità del singolo che la enuncia.

Chiudo questo Trhend con la speranza che non si ripetano più questi attacchi, per chi ancora non l'ha capito la storia la conosciamo, le cosidette male fatte della Chiesa le conosciamo, e per buona pace per voi scegliamo ugualmente di stare nella barca di Pietro, cattedra di Cristo, detto questo chiudo la questione con le parole del Pontefice Benedetto XVI all'omelia per la chiusura dell'Anno Paolino:

Non possiamo più rimanere “fanciulli in balia delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina…” (4, 14). Paolo desidera che i cristiani abbiano una fede matura, una “fede adulta”. La parola “fede adulta” negli ultimi decenni è diventata uno slogan diffuso. Lo s’intende spesso nel senso dell’atteggiamento di chi non dà più ascolto alla Chiesa e ai suoi Pastori, ma sceglie autonomamente ciò che vuol credere e non credere – una fede “fai da te”, quindi. E lo si presenta come “coraggio” di esprimersi contro il Magistero della Chiesa. In realtà, tuttavia, non ci vuole per questo del coraggio, perché si può sempre essere sicuri del pubblico applauso. Coraggio ci vuole piuttosto per aderire alla fede della Chiesa, anche se questa contraddice lo “schema” del mondo contemporaneo. È questo non-conformismo della fede che Paolo chiama una “fede adulta”.
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03/07/2009 07:01


Detto questo posso anche dire a Danny che posso fermarmi quì e non andro' oltre OT, perchè in questo dialogo mancano le basi storiche completamente per poter dialogare sui fatti e non sull'aria.



Detto questo la questione è chiusa.
Mi sembra che abbiamo sviscerato sufficientemente l'argomento.

Il forista potrà, leggendo i vari interventi, farsi un'opinione personale, essendo stati esposti
tutti i punti di vista possibili.

A Dio sia la Gloria!
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