Il segretario generale della Cei alla presentazione di una iniziativa delle Acli Più attenzione alla famiglia nel sistema del welfare
Roma, 12. "In Italia esiste una sorta di cecità del sistema sociale verso la famiglia": lo ha sottolineato stamani il vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italiana (Cei), intervenendo presso la Libera Università Maria Santissima Assunta (Lumsa) alla presentazione dell'iniziativa "I punti famiglia", promossa dalle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani (Acli).
"Questa cecità - ha osservato monsignor Crociata - porta a denunciare la sua invisibilità (della famiglia, ndr) agli occhi dei mass media, delle istituzioni politiche ed economiche, e i tentativi di neutralizzazione della famiglia stessa, ossia di negazione e di rimozione della sua specificità, mediante un'assimilazione indifferenziata di tutte le relazioni fra gli individui". "Si tratta - ha aggiunto il vescovo - di un'operazione indebita e assai pericolosa per lo stesso tessuto sociale". Il segretario generale della Cei ha specificato che "la famiglia è il luogo in cui viene coltivato il senso ultimo della vita umana, si promuovono i valori primari della socialità e della reciprocità, si fondano le basi delle norme di vita e si sviluppa il primo modello di bene comune". "Privata di questo valore aggiunto - ha evidenziato - la società fatalmente si indebolisce e si espone al prevalere di dinamiche disgregative e di squilibrio".
Monsignor Crociata, è tornato in particolare a parlare "della sfavorevole congiuntura economica e finanziaria che ricade in misura prevalente sulle fasce sociali più deboli", chiedendo "un welfare più amico della famiglia" e ricordando le diverse iniziative di sostegno promosse dalle diocesi e dalla Cei, che ha stabilito, tra l'altro, "un prestito della speranza" per le famiglie in difficoltà. Il presule a tale proposito aveva offerto una riflessione anche ieri, al xxi Congresso nazionale della Fondazioni di origine bancaria e della Casse di risparmio (Acri), ribadendo l'impegno della Chiesa "per un'azione solidale che dia sostegno alla speranza". Per il vescovo tali iniziative costituiscono "forme nuove di prossimità che non hanno la pretesa di risolvere i problemi dell'ora presente, ma nutrono l'ambizione di fermentare ulteriormente la società civile e richiamare il livello politico e istituzionale alle proprie responsabilità".
Per quanto riguarda i "punti famiglia", questi sono pensati per essere luoghi d'incontro e di amicizia nei quali le famiglie possono sperimentare e vivere positivamente l'appartenenza a una comunità, ricevere e offrire solidarietà e trovare insieme una risposta ai bisogni specifici, in una logica di mutuo aiuto e solidarietà interfamiliare. Si tratta - è stato spiegato - di spazi organizzati in cui si offrono ai nuclei familiari servizi specifici e occasioni di aggregazione e coinvolgimento diretto.
Sono una sessantina i "punti famiglia" già attivi o in cantiere tra province e regioni, ma l'obiettivo - è stato sottolineato - e di arrivare a duecento entro la fine del 2010. Si tratta di un modo - ha specificato il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, riferendosi al contributo del cinque per mille, con il quale i "punti" sono finanziati - "di restituire alle famiglie sul territorio quello che le famiglie hanno voluto donarci".
Molteplice è l'offerta dei centri di aggregazione: si va dai percorsi di educazione alla genitorialità, dalle consulenze psicologiche e pedagogiche e dai servizi per l'infanzia e l'immigrazione, fino a quelle previdenziale e fiscali, alla tutela giuridica e all'orientamento su mutui e prestiti. Oltre a rispondere ai bisogni più cogenti, i "punti famiglia" offrono anche occasioni di svago sportive e ludiche. "Noi crediamo nel protagonismo delle famiglie - ha affermato il presidente delle Acli - e nel loro essere risorsa per l'intera comunità. Per questo il nostro intento è duplice: da un lato sostenere la famiglia nei suoi bisogni e nelle sue difficoltà, dall'altro promuoverla nelle sue potenzialità".
Durante la presentazione dell'iniziativa sono stati inoltre anticipati alcuni dati dell'"Agenda delle famiglie italiane 2009", un progetto di ricerca promosso dal Patronato Acli, dal Caf Acli e dalla Caritas italiana. I risultati della prima rilevazione campionaria, condotta su 1.660 famiglie, verranno presentati nelle prossime settimane. I dati presentati stamani si riferiscono in particolare alla situazione delle famiglie con figli fino a dodici anni di età, in pratica poco più del venti per cento dei nuclei intervistati. La ricerca rileva fra l'altro che la crisi ha costretto una famiglia su due ha contrarre i consumi, anche di generi alimentari. Inoltre, a causa dell'insicurezza, emerge un altro fenomeno: quello della tendenza delle famiglie all'isolamento tra le mura domestiche.
(©L'Osservatore Romano - 12-13 giugno 2009) __________________________________________________
