Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Benvenuto in Famiglia Cattolica
Famiglia Cattolica da MSN a FFZ
Gruppo dedicato ai Cattolici e a tutti quelli che vogliono conoscere la dottrina della Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica Amiamo Gesu e lo vogliamo seguire con tutto il cuore........Siamo fedeli al Magistero della Chiesa e alla Tradizione Apostolica che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre. Ti aspettiamo!!!

 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

E l’impero diventò cristiano

Ultimo Aggiornamento: 22/09/2009 06:43
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 11.290
Registrato il: 03/10/2008
Registrato il: 01/11/2008
Sesso: Maschile
30/06/2009 18:22



Tre domande all’autrice

CRISTIANI, RELIGIONE E POTERE


È opinione corrente che la persecuzione dei cristiani nell’Impero Romano sia avvenuta per cause politiche. Il suo studio afferma invece che il dissidio fu in primo luogo di natura religiosa. Ci può spiegare questo ribaltamento interpretativo?


MARTA SORDI:
Chi afferma che la persecuzione fu politica, mette di solito sullo stesso piano due valutazioni diverse e contrastanti della religione romana e della persecuzione: quella secondo cui per i romani la religione era solo instrumentuum regni e la persecuzione colpiva, con pretesti religiosi, i cristiani in quanto politicamente pericolosi (per il rifiuto del culto imperiale, comune in effetti a tutti i cristiani, o per il rifiuto del servizio militare, che inizia invece solo con il montanismo e che non è mai generalizzato, o per altri motivi analoghi) e quella secondo cui la salvezza stessa dello stato dipendeva per i romani dalla divinità (il concetto di pax deorum) e chi offendeva la divinità minacciava lo stato e doveva essere perseguitato. In questo caso, a mio avviso, la persecuzione era religiosa e non politica e se vogliamo chiamarla politica dobbiamo dire che si trattava di «politica verso la divinità». Le vere grandi persecuzioni anticristiane, quelle di Decio, di Valeriano, di Diocleziano, furono di questo tipo, non del primo.
Diverso è il caso di Nerone e Domiziano (ma qui il rifiuto del culto imperiale era condiviso con i cristiani della miglior classe dirigente romana) e diverso e il caso di Marco Aurelio, che confondendo il cristianesimo con l’eresia montanista, molto diffusa al suo tempo, credette di dover difendere l’Impero da una setta di ribelli.

Per i cristiani dei primi secoli ci fu continuità o cambiamento nella concezione del potere e dei propri rapporti con l’Impero?

SORDI: Nell’atteggiamento dei cristiani di fronte al potere e di fronte all’Impero romano, c’è continuità e non frattura: sia negli scritti del Nuovo Testamento (prescindendo dall’Apocalisse, la cui simbologia non allude però, secondo studi recenti, all’Impero e che in ogni caso riguarda il periodo di Nerone e di Domiziano) sia negli autori cristiani dei primi secoli prima di Costantino, da Clemente Romano a Giustino martire, da Melitone a Tertulliano prima del montanismo, l’atteggiamento di fronte all’Impero è di profondo e sincero lealismo. Da questo punto di vista non si può parlare di un cristianesimo precostantiniano diverso dal cristianesimo postcostantiniano; almeno per quel che riguarda la «grande Chiesa». Diverso è semmai l’atteggiamento di certi eretici e di certi scismatici.

A proposito dell’editto di Milano del 313 lei scrive che «la libertà religiosa che scaturisce dall’accordo di Milano rappresenta un equilibrio ideale che difficilmente una situazione storica riesce a conservare». Ci può chiarire il senso di questa riflessione?

SORDI:
La tolleranza del cosiddetto editto di Milano non nasce dall’indifferenza dello stato a tutte le religioni, ma dalla convinzione che la protezione divina è il problema fondamentale dell’Impero (pax deorum), ma che l’Impero in quanto tale non è in grado di definire come la divinità vuol essere onorata e confessa la sua incompetenza teologica, lasciando a tutti di onorarla come ritengono in coscienza necessario. La libertà religiosa dei singoli si fonda cosi sul diritto della divinità di essere onorata come vuole: il principio, che ha le sue radici nel senso giuridico e religioso dei romani, è già presente nel Senatoconsulto dei Baccanali del 186 a.C. La sua fragilità storica e le numerose violazioni dipendono dal fatto che l’Impero era fatto da uomini.

© 30Giorni nella Chiesa e nel mondo
www.30giorni.it/
__________________________________________________

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 17:45. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com