Perchè proprio a me?
Riflettendo su questa ricorrente domanda vorrei aggiungere qualcosa:
La ricchezza migliore è quella che portate dentro di noi, sono le esperienze, il dolore, la gioia, un sorriso strappato ad un infelice, sono il bagaglio di una vita spesa alla ricerca di Dio, sono le parole dette a chi ha sete di conoscenza senza però ritenersi dispensatore di sapienza.
Il dare è più ricco del ricevere, la gioia di dare non sente la limitazione fugace della gioia di ricevere, in quanto il ricevere diviene un bisogno insaziabile e ci rende schiavi dell’egoismo. Quindi, non esiste peggior prigione per l’uomo se non se stesso, prigioniero dell’illusione. Illusione è l’esistenza stessa che viviamo, illusione è il mondo che ci circonda, illusione siamo noi stessi come corpo.
Tutto, infatti, si annulla. Nulla ci rimane se non i vostri limiti da superare.
Le nostre aspirazioni dove sono? La ricchezza? Il potere? L’egoismo?
Accumuliamo, e dai, accumuliamo! E cosa ci ritroviamo? I limiti, la vostra coscienza che non può essere in comunione con la coscienza divina, e quindi ecco ancora il dolore, le sofferenze, e di nuovo a chiederci: “perché proprio a me?”. Ma perché, invece di farci mille domande, non cerchiamo di svestirti dei nostri limiti? Perché non spezziamo queste catene?
Quando finalmente, attraverso le tante esperienze, avremo capito che la ricchezza non è data dall’avere, ma dal dare, rimpiangeremo di aver perso molto tempo quando prendevamo e non donavamo, e allora avremo forse anche la risposta a questa eterna domanda.