Ho incontrato Michelangelo
Ho incontrato Michelangelo nella Cappella Sistina. E mi ha spiegato che il Gesù del Giudizio universale "ci sta salutando" in modo tutto particolare. Come le altre migliaia di persone che hanno colto, venerdì 24 in tarda serata, l'occasione offerta dalla direzione dei Musei Vaticani di compiere una visita notturna, anch'io mi aggiravo sotto le volte stupende della Sistina. La soffusa atmosfera creata dall'insolito scenario vespertino della Cappella - non erano state accese le luci e le prime ombre della sera sembravano aggiungere qualcosa di misterioso ai dipinti di Michelangelo - d'improvviso è stata come rotta, ma non disturbata, dalla voce argentina di un bambino di cinque o sei anni che cercava Gesù tra i dipinti. Parlava con la mamma. Si vedeva proprio che era felice di contemplare, pieno di stupore, quelle meraviglie. Ha suscitato la mia curiosità e mi sono avvicinata a lui. Alto poco più di un metro, capelli scuri, ricci, sguardo vivace, commentava ogni dipinto, sottolineando i particolari che catturavano la sua attenzione. Mi è parso naturale chiedergli il nome. "Mi chiamo Michelangelo - ha risposto - e sono felice di trovarmi per la prima volta nel museo di Michelangelo". Gli ho domandato allora cosa lo avesse colpito di più e lui non ha avuto esitazione: "Quel Gesù lì" ha risposto indicando il Giudizio universale. "Mi piace - ha spiegato - la posizione della sua mano. Vedi? Ci sta salutando. È bello, ma qui è bello tutto". E mi ha confidato: "Sai la mia maestra dice che anche io sono molto bravo a disegnare e che potrei diventare un artista". Come questo Michelangelo? Ci ha pensato un po' su, poi ha risposto deciso: "Sì. Penso proprio di sì!". (tania mann)
(©L'Osservatore Romano - 26 luglio 2009) __________________________________________________