| | | OFFLINE | | Post: 26 | Registrato il: 02/03/2008 Registrato il: 23/07/2009 | Età: 80 | Sesso: Maschile | |
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si potrebbe sinteticamente affermare che
1)l’ art. 9 del Concordato che, prevedendo l’ora di religione cattolica nelle scuole pubbliche, ne motiva la ragione in termini esclusivamente culturali.
2)Non si tratta di un insegnamento catechetico, diretto cioè a sostenere un cammino di fede, ma di un insegnamento culturale di ciò che oggettivamente è il cristianesimo, così come trasmesso da quella tradizione cattolica che tanta parte ha avuto nel formare l’identità degli italiani e che ancora significa tanto, della sua presenza, la nostra società. Non è una scelta riservata ai soli cattolici ai quali spetta comunque.
3)la diffusa richiesta di trasformare l’IRC in un insegnamento formale di storia delle religioni cambia nella sua natura essenziale l’IRC la cui specificità è quella di trasmettere istituzioni di cristianesimo cattolico.
Ed i programmi sono, in questo senso, prescrittivi, come ogni altro insegnamento, ossia ordinati a far acquisire conoscenze conformi al proprio oggetto.
Come cattolici auspichiamo comunque che soluzioni relative alle altre minoranze religiose, agnostici e atei vadano comunque valutate senza rinunce da parte di nessuno della propria identità.
E questo mi sembra rispettoso della laicità dello stato
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