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Tralascio la lezione di Sabato pomeriggio che tratta "La contemporaneità di Cristo". Passo direttamente alle domande di Savide Prosperi (uno dei tanti presente agli Esercizi della Fraternità di CLe relative risposte di don Carron. Domenica 26 aprile
Don Pino. Non sappiamo come è accaduto duemila anni fa, in quale ora, in quale angolo della casa della Madonna, ma nel nostro nulla, nel nostro bisogno di significato, di verità, di affezione, di positività, siamo umilmente certi che quello che accade ora è quello che è iniziato in quell'istante. Non "come" è accaduto, ma "quello che" è accaduto accade.
Angelus
Lodi
ASSEMBLEA
Davide Prosperi. Sono arrivate molte domande, e abbiamo constatato che la maggior parte convergevano su tre questioni, fondamentalmente: primo, che cos'è la corrispondenza? Secondo, una richiesta di approfondimento su un punto ripetuto più volte in entrambe le lezioni, che cioè manca l'umano. Terzo, il lavoro dell'ascesi. Evidentemente questo colpisce perché, ripensando al cammino fatto in questi anni con l'insistenza continua sull'io, viene da domandare: perché continuiamo a non capire? Allora comincio subito con la prima domanda: «Abbiamo capito cosa non è la corrispondenza, abbiamo intuito che ciò che corrisponde istintivamente va sottoposto a un giudizio per diventare esperienza. Cos'è, allora, la corrispondenza?».
Juliàn Carrón. Ci soffermiamo a spiegare che cos'è l'esperienza, perché senza prenderci il tempo per capire che cosa essa è, noi non abbiamo lo strumento per fare un cammino umano.È da qui che provengono tutti i guai, nel modo con cui facciamo la Scuola di comunità, nel modo in cui viviamo. 51 |
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