Fate esperienza qualche volta di questo?
Vedete come non è soggettivo?
Letteralmente come le scarpe: così oggettivo che, se non trovo corrispondenza, non sono a posto. Per questo la parola-chiave è la parola corrispondenza.
ESPERIENZA
PROVARE + EMETTERE UN GIUDIZIO
CRITERIO DI GIUDIZIO
• Dentro di noi •
Ma non lo decidiamo noi
ESPERIENZA ELEMENTARE
Insieme di esigenze e evidenze
(verità, giustizia, amore, felicità)
CUORE
CORRISPONDENZA
Io ho dentro di me il criterio per sapere che cosa corrisponde alle esigenze del mio cuore. Ma spesso noi ci fermiamo al provare (sento nostalgia, ho desiderio di avere), e allora diciamo:
«Questo è quello che mi corrisponde».
E questa è la modalità con cui tra di noi si giustifica qualsiasi istintività (diciamola, la parola).
Ma questa è una presa in giro, prima di tutto per te!
Non semplicemente perché sbagli moralmente: sbagli moralmente perché non ti corrisponde, anche se te ne infischi della morale!
Perché il problema non è che te ne infischi della morale; è che finisci nel nichilismo! La morale è niente rispetto al nichilismo in cui uno finisce rispetto a quell'evidenza che ha dentro di sé.
Provare nostalgia o desiderio di avere non è ancora esperienza.
Lì vengono suscitate le domande: ma questo è la felicità?
Questo coincide con le mie esigenze, con il criterio che ho dentro di me?
Come quando vai a provare le scarpe: questo paio corrisponde con l'esigenza dei miei piedi?
La confusione che abbiamo si vede chiaramente in come noi usiamo la parola "corrispondenza".
Lo vedevo chiaramente quando mi invitavano a celebrare un matrimonio, e nel dialogo con i fidanzati veniva fuori come, in fondo, pensavano che l'altro li avrebbe resi felici.
E allora io facevo loro capire che l'altro non ti può rendere felice, perché la tua esigenza di felicità - questa esperienza elementare che ti trovi addosso, questa esigenza di verità, di bellezza, di giustizia - è più grande di tutto l'universo, e che provare l'insufficienza e la nullità è la questione più grande della vita.
(continua)
56