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Ricostruzione storica e biblica sulla Vergine Maria

Ultimo Aggiornamento: 21/08/2009 15:46
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21/08/2009 15:45

GESU' E' STATO IL "PRIMOGENITO", IL PRIMO DI ALTRI FIGLI…?? UN TERMINE CURIOSAMENTE SCOMODO??  (parte nona)

PARTE SETTIMA

Ho posto alcuni punti interrogativi all'impostazione di Luca sul titolo perchè alla luce di quanto ci fa capire il vangelo di Lc.2,41-52, non risulta che Maria e Giuseppe avessero altri figli quando Gesù aveva 12 anni. Dopo di chè s.Giuseppe non viene più raccontato dai vangeli, perciò di altri figli non ne sappiamo nulla ^__^
 
Vediamo il termine PRIMOGENITO

Ci sono parecchie cose da dire riguardo al termine "primogenito" e partono dalle stesse considerazioni già fatte per il termini eòs (finchè) e adelfos (fratello). Il linguaggio biblico non è né semplice né di immediata comprensione. A maggior ragione lo è per chi pretende di capire tutto da una traduzione che, di per sé, è già un’interpretazione.

Soprattutto in campo evangelico c’è un rifiuto della Tradizione che non è, come spesso alcuni vogliono far credere, il devozionalismo e/o la ritualità. La Tradizione è ben altro. La Tradizione (dal latino traditio che significa consegna, affidamento e quindi insegnamento) è il tesoro di conoscenze, di studi e di meditazioni dei cristiani che ci hanno preceduti. Rifiutarla a priori significa comportarsi come uno scalatore che, per arrivare in vetta ad una montagna, invece di appoggiarsi ai campi base già esistenti pretende di fare tutto da solo. Il risultato? Sicuramente si fermerà all’altezza del primo campo base e non arriverà mai in cima.

E adesso torniamo al tema di questa sezione. Prima di affrontare il significato del termine "primogenito" nelle sue vari accezioni è bene evidenziare questa frase:

Scrive Luca: Se l’evangelista Luca, che è sempre stato tra i più precisi e meticolosi, ci fa sapere che Gesù è stato il primo figlio (e non l’unico, come avrebbe potuto certamente scrivere), allora vuol dire che questo era proprio quello che la Bibbia voleva trasmetterci.

Quindi, diciamo noi, l’evangelista Luca era "tra i più precisi e meticolosi". E tuttavia la sua precisione e la sua meticolosità non lo hanno preservato da errori ed imprecisioni. Il grande esegeta neo testamentario (ebreo) Pinchas Lapide commentando Mt 6,22 e Lc 11,34 (quindi nel suo giudizio è compreso anche l’evangelista Luca) afferma: "Quel che qui i due evangelisti evidentemente non hanno inteso bene…" Quindi a volte anche la meticolosità e la precisione possono non bastare. Ecco perché San Girolamo volle recarsi a Gerusalemme e studiare l’ebraico. Sicuramente non lo fece solo per cultura personale ma anche per cercare di dare ai posteri una traduzione il più possibile (nei limiti concessi dalla sua umanità, cultura e conoscenza dell’epoca) fedele a quello che la Bibbia voleva trasmettere.

Del resto lo stesso Lutero, già 500 anni fa, scriveva nei suoi "Discorsi conviviali": La lingua ebraica è semplice e di poche parole ma dentro c’è molto di nascosto" ^__^

Abbiamo già visto come la prima delle considerazioni di Luca (non l’evangelista) sia contestabile alla luce di quanto ci dice un esperto di ebraismo. Adesso vediamo quest’altra: Notiamo una cosa molto importante.

Quando ci si riferisce a Gesù come "Figlio di Dio", la Bibbia usa il termine unigenito.

Quando invece ci si riferisce come Figlio di Maria, la Bibbia usa il termine primogenito.

In realtà nel NT è solo Giovanni che usa il termine unigenito riferito a Gesù. Ma lo stesso Giovanni è poco interessato a suo albero genealogico in quanto solo due volte ne cita la paternità (facendolo chiamare "figlio di Giuseppe" mentre noi sappiamo che le cose non stanno così ^__^) ma non dice nulla di fratelli e sorelle.

La frase: Quando ci si riferisce a Gesù come "Figlio di Dio", la Bibbia usa il termine unigenito.

Quando invece ci si riferisce come Figlio di Maria, la Bibbia usa il termine primogenito. Non è neppure biblicamente fondata poiché nei seguenti versetti:

- Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati li ha anche glorificati. (Rm 8, 29-30)

-Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa;

il principio, il primogenito di coloro

che risuscitano dai morti,

per ottenere il primato su tutte le cose. (Col 1,18)

E di nuovo, quando introduce il primogenito nel mondo, dice:

Lo adorino tutti gli angeli di Dio. (Eb 1,6)

- Giovanni alle sette Chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono, e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. (Ap 1, 4-5)

si usa il termine "primogenito" riferito evidentemente a Gesù inteso come Figlio di Dio.

Quindi all’affermazione di Luca: "Pertanto, visto che questa prova non è l'unica, unita alle altre dimostrazioni acquisisce un enorme valore linguistico, e va quindi considerata importante." Si può tranquillamente rispondere che, viste le indicazioni bibliche, questo tentativo di dimostrazione si rivela in realtà di scarsissimo valore.

Un’altra imprecisione, che in realtà è una grave accusa, è la seguente, dice Luca: il testo originale è molto diverso dalla maggior parte delle traduzioni giunte fino a noi, oggi. E' stato tolto il termine "primogenito"... perchè, se esso è presente negli originali?

Innanzitutto è bene precisare che noi non abbiamo gli originali dei testi biblici. Abbiamo solo dei codici. Quindi scrivere che una parola o una frase "è presente negli originali" è fuorviante. Immagino che Luca provvederà subito a correggere questa imprecisione che rischia di trarre in inganno qualche sprovveduto.

Per quanto riguarda la presunta falsificazione cattolica, segnaliamo due versioni protestanti che concordano con la traduzione della CEI:

Nuova Riveduta: e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù.

Luzzi: e non la conobbe finch'ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù.

Questi due testi seguono il testo in latino di San Girolamo che dice: et non cognoscebat eam, donec peperit filium, et vocavit nomen eius Iesum.

Il testo critico del Merk (protestante) riporta: "kai oik eginosken auten eos oi eteken ton uion auton kai ekalesen to onoma autou Iesoun.

Manca l’aggiunta "ton prototokon" come invece riporta Luca il quale, probabilmente, in questo caso segue la versione della Nuova Diodati. ^__^

La differenza è data dalla diversità dei codici seguiti. Senza addentrarci in dibattiti che escono dal discorso è bene notare che non è vero (quante volte abbiamo dovuto scrivere questa frase!) che i cattolici hanno volutamente "cancellato" una parola dal testo (del resto sarebbe stato ben sciocco toglierla solo dal Vangelo di S. Matteo e lasciarla in quello di S.Luca 2,7 visto che per lo stesso Luca pastore questo Vangelo 2,7 è di grande importanza ^__^) ma hanno optato per codici ritenuti più affidabili come anche i riformatori.

Praticamente tutto l’esame del termine "primogenito" da parte di Luca termina qui. Si tratta solo di obiezioni marginali e, in tutti i casi, molto discutibili. Sicuramente come "prove" lasciano molto a desiderare.

Allora, vediamo il vero significato della parola primogenito.

La parola prototokos (πρωτοτοκος) indica nel Nuovo Testamento sia il primo nato di donna (Matteo 1,25; Luca 2,7; Ebrei 11,28) sia il primo per ordine, rango e dignità senza stretto riferimento alla nascita e all'ordine della generazione (Romani 8,29; Colossesi 1,15-18; Ebrei 1,6; Apocalisse 1,5). Anche la parola monogenes (μονογενής) è usata nelle scritture greche-cristiane sia nel senso di figlio unico (Luca 7,12; Luca 8,42; Luca 9,38) sia nel senso di prediletto o molto amato (Giovanni 1,14; Giovanni 1,18; Giovanni 3,18; Ebrei 11,7; 1 Giovanni 4,9).

Nella Bibbia dei Settanta in Esodo 11,5 "Primogenito di Faraone" è il primo figlio del re egiziano, mentre nel Salmo 89,27-28 prototokos è usato nel senso di "capo", "leader", "primo", "re messia". Di Davide viene infatti detto: "Egli mi invocherà: Tu sei mio padre, mio Dio e roccia della mia salvezza. Io lo costituirò mio primogenito (πρωτοτοκος), il più alto tra i re della terra."

Il fatto che il primogenito sia solo il primo di una serie di almeno due figli è un ragionamento valido ai giorni nostri, ma non lo era ai tempi di Gesù. Nell’ambiente ebraico il termine "primogenito" aveva un valore legale e tecnico in quanto era il rappresentante della famiglia. Era "colui che apre il grembo materno" (quindi in quest’appellativo era compreso anche il figlio unico) e, secondo quanto dice Dt 21,17, era la "primizia del vigore paterno". Anche in questo caso poteva essere un figlio unico. Che la primogenitura non fosse semplicemente un ordine di nascita è inoltre testimoniato dall’episodio di Esaù che vendette la sua primogenitura per un piatto di lenticchie.

Una volta Giacobbe aveva cotto una minestra di lenticchie; Esaù arrivò dalla campagna ed era sfinito. Disse a Giacobbe: "Lasciami mangiare un pò di questa minestra rossa, perché io sono sfinito" - Per questo fu chiamato Edom - . Giacobbe disse: "Vendimi subito la tua primogenitura". Rispose Esaù: "Ecco sto morendo: a che mi serve allora la primogenitura? ". Giacobbe allora disse: "Giuramelo subito". Quegli lo giurò e vendette la primogenitura a Giacobbe. Giacobbe diede ad Esaù il pane e la minestra di lenticchie; questi mangiò e bevve, poi si alzò e se ne andò. A tal punto Esaù aveva disprezzato la primogenitura. (Gn 25,29-34)

Dai passi evidenziati in neretto si capisce perfettamente come per gli ebrei la primogenitura avesse un valore diverso dal semplice ordine cronologico di nascita!

Sempre Gesù viene definito "il primogenito della creazione" (Col 1,15). E’ ovvio che con questo titolo si vuole esaltare la Sua regalità mentre per i protestanti dovrebbe significare che, dopo di Lui, altri vennero generati.

Che il termine "primogenito" potesse anche essere dato all’unico figlio nato, ci viene anche confermato dall’archeologia. Nel 1922 in Egitto è stata scoperta una necropoli giudaica di Tell el Yehudieh. In questa necropoli è stata trovata una tomba che reca questa iscrizione: "Ma la sorte, nei dolori del parto del mio figlio primogenito, mi condusse al termine della vita." Quindi in quella tomba era stata sepolta una donna morta mettendo alla luce il suo (ovviamente) unico figlio che però viene definito "primogenito" E’ ragionevole pensare che successivamente quella donna non abbia avuto altri figli. La data dell’ iscrizione corrisponde al 28 gennaio del 5 a.C. quindi quella donna era contemporanea di Gesù. Questo ci dimostra che il valore del termine "primogenito" che il marito di quella donna sfortunata aveva attribuito al suo unico figlio e ugualmente applicato da San Luca nei confronti di Gesù, era quello usuale presso gli Ebrei dell’epoca.

Per concludere questa sezione del nono intervento di Luca possiamo dire che se Maria "semplicemente" partorì il suo primo figlio questo non vuol dire che "semplicemente per forza DOPO" avrebbe dovuto partorire una squadra di calcio ^__^ Come specificavo al messaggio precedente il "finchè" o anche l'uso del "primogenito" in questo caso non vogliono far dire agli scrittori del Vangelo il loro "dopo", qui nei Vangeli TUTTO IL CONCETTO DI PRIMOGENITURITA' ED UNICITA', vogliono semplicemente incentrare l'attenzione sul Cristo Gesù UNICO FIGLIO DI DIO IERI, OGGI E SEMPRE: Cristo ieri, oggi e sempre. I racconti anche sulle persone non sono un censimento sulla situazione familiare dei protagonisti di questa storia. Nei versetti di Col 1,15,  si capisce che quella parola PRIMOGENITO viene usata in quel contesto per rivestire Gesù di regalità, importanza, predominanza. Mentre coloro che non credono usano questo termine non come la usò san Paolo, ma per voler dimostrare che "dopo" allora, Maria ebbe altri figli quando abbiamo visto che almeno fino a 12 anni Gesù era da solo con i suoi genitori al Tempio.

Cosa ci vuole trasmettere veramente san Luca insieme a tutto il contesto BIBLICO?

Vediamo che presso gli ebrei il primogenito ereditava dei diritti che gli altri fratelli non avevano, quindi abbiamo visto come con queste parole Paolo vuole indicare la regalità di Gesù, la potenza di Gesù, il primato di Gesù su tutte le cose create, infatti qualche versetto più avanti dice chiaramente che tutte le cose sono state create per mezzo di Lui, “Egli è principio”, e il Verbo è principio come il Padre. Ora se rileggiamo attentamente l'evangelista Luca all'inizio nell'Annunciazione cosa dice? Ci dice che: " IL SIGNORE GLI DARA' IL TRONO DI DAVIDE, SUO PADRE, E REGNERA' SULLA CASA DI GIACOBBE IN ETERNO E IL SUO REGNO NON AVRA' MAI FINE!" (Lc.1,32)
In questo senso, l'utilizzo del termine PRIMOGENITO NON RIGUARDA CERTO IL FUTURO DI MARIA, MA LA SUPREMAZIA DI GESU', l'Unigenito di Dio è il Primogenito di Maria, cioè della VERGINE che non ha avuto figli prima non perchè fosse sterile, ma perchè era VERGINE DI MENTE, DI CORPO E DI SPIRITO  ^__^ "L'umile ancella sulla quale si posò lo sguardo di Dio".

Come vediamo san Luca voleva dirci ben altro e non certo parlarci di eventuali figli di Maria al futuro, se Luca avesse avuto questo interesse quando poi racconterà il Ritrovamento al Tempio, avrebbe di certo fatto sapere all'auditore che Maria aveva avuto così altri figli, 12 anni non sono pochi dalla primogenitura ^__^, perciò decade la motivazione del pastore Luca quando dice che l'evangelista voleva farci capire che "dopo" il primogenito, ci sarebbero stati "altri figli".

Scriveva Origene:

“Occorre quindi avere l'ardire di affermare da una parte che i vangeli sono le primizie dell'intera Scrittura e dall'altra parte che primizia dei Vangeli è quello di Giovanni, il cui senso profondo non può essere colto se non da colui che ha "appoggiato il capo sul petto di Gesù e che ha ricevuto Maria come sua propria Madre".  Ma ora fai attenzione a quel che ti dico: colui che sarà un altro Giovanni deve diventare tale da essere indicato da Gesù, per così dire, come un altro Giovanni, vale a dire come un altro Gesù. Se infatti non esiste alcun figlio di Maria all'infuori di Gesù, secondo il parere di coloro che pensano rettamente di lei, e ciò nonostante Gesù disse a sua madre:  < Ecco il tuo figlio! >( Gv.19,26), e non già: < Ecco anche questo ti è figlio >, ciò significa: Questi (Giovanni) è Gesù che hai partorito. Perché chiunque infatti è perfetto, non è più lui a vivere, ma in lui vive il Cristo (cf.Gal.2,20); perciò fate attenzione fratelli miei, che quando si parla di lui a Maria, si dice: < Ecco il tuo figlio >, cioè, ecco colui che è diventato un bravo cristiano è Gesù Cristo, quindi < Ecco tua Madre >, cioè, come è veramente Madre dell'unico Gesù Cristo, ora ti è Madre a te nella salvazione! "
 (Origene, "Commento a Giovanni" -la catechesi- 1,4,PG 11,1048 - "Maria nel pensiero dei Padri della Chiesa" di  L. Gambero, Ed.Paoline pp.80-81)


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