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LUMILTA'

Ultimo Aggiornamento: 23/08/2009 22:22
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23/08/2009 16:24

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1. Che cosa è l'umiltà.
2. Necessità dell'umiltà.
3. Esempio di Gesù Cristo. ­
4. Esempi dei Santi.
5. Chi è più elevato deve abbassarsi di più.
6. Motivi di umiliarsi.
7. Gradi e segnali dell'umiltà.
8. Vantaggi dell'umiltà. ­
9. Che cosa bisogna fare per essere umile?




1. CHE COSA È L'UMILTÀ. - La parola umiltà viene dai due vocaboli latini humi alitus, cioè nudrito e coricato per terra... La vera umiltà non è altra cosa che la vera conoscenza di Dio e di se stesso. Perciò S. Agostino diceva continuamente a Dio: «Fate, o Signore, che io conosca voi, e conosca me» (Soliloq. c. I). La vera umiltà consiste nel non insuperbire di nulla, nel non mor­morare di nulla, nel non essere né ingrato, né permaloso, ma nel rendere grazie a Dio in tutti gli atti della sua provvidenza, nel lodarlo tanto della sua bontà, quanto della sua giustizia. Nel conoscere Dio e conoscere noi medesimi, S. Agostino ripone tutta la scienza pratica (Soliloq. c, I); e S. Francesco d'Assisi diceva: Signore, chi siete voi e chi sono io? Voi l'abisso dell'essere, della sapienza e di ogni bene; io l'abisso del nulla, della follia, ogni male, il più reo dei peccatori (In Vita).

2. NECESSITÀ DELL'UMILTÀ. - Chiara e perentoria è la sentenza del divin Maestro: «Vi dico in fede mia, che se voi non cambiate senti­mento e non vi fate piccoli come questi ragazzini, non entrerete nel regno dei cieli» (MATTH. XVIII, 3). I ragazzi non sanno che cosa sia l'invanirsi, il soperchiare, l'an­dare pettoruto, ma li vedete semplici, candidi, innocenti; tali dob­biamo essere noi. Bisogna che siamo umili per virtù, come il fanciullo lo è per l'età; bisogna che siamo piccoli per l'umiltà, come i giovanetti lo sono per statura. Gesù Cristo ci ordina di diventare simili ai ragazzi, non in leggerezza ed imprudenza, ma in semplicità ed umiltà. Perciò S. Pietro ci esorta a vestirei di umiltà, perché Dio resiste ai superbi, e dà la sua grazia agli umili (I PETR. V, 5); e S. Agostino scriveva: «Se mi chiedi della strada sicura per arrivare alla conoscenza del vero, se mi domandi quale sia la cosa più essenziale nella religione e nella scuola di Cristo, io ti rispondo: La prima è l'umiltà; la seconda, l'umiltà; la terza, l’umiltà; e se cento volte tu mi ripetessi la domanda, cento volte io ti darei la medesima risposta (Epist. LVI). Nessuno infatti si avvicina alla grandezza di Dio per altra via che quella dell'umiltà; l'umile gli si avvi­cina, il superbo se ne allontana (Sent. LXXXVIII)».
S. Giovanni Crisostomo ci avverte che qualunque cosa di buono noi facciamo, sia preghiera, sia digiuno, sia limosina, sia continenza, tosto se ne va in fumo e sparisce se la facciamo senza umiltà (Homil. XV, in Matth.). La stessa sentenza ripete S. Gregorio Papa, assomigliando colui che raduna virtù senza l'umiltà, a chi porti polvere su la mano aperta, mentre soffia il vento (Moral. lib. XXXIV); e soggiunge che «qualunque azione si faccia, non serve a nulla, qualora non sia accuratamente custodita dall’umiltà»; - anzi egli dà come evidentissimo segno di riprovazione la superbia, e indizio certo di predestinazione la umiltà (Mor. lib. XXXIV, c. 18).
L'abate Isaia soleva dire che siccome la terra non può produrre nessun frutto senza semenza e senza acqua, così nessuno può ecci­tarsi al pentimento, senza umiltà (In Vita). E infatti il. Salmista confessa di se medesimo, che prima di essere umile fu peccatore (Psalm. CXVIII, 67); perché, come soggiunge egli medesimo, dall'alto del suo trono Dio guarda gli umili; ma rigetta sdegnoso le suppliche dei superbi (Psalm. CXXXVII, 6). «Gesù Cristo, dice S. Agostino, uccise la superbia non altrimenti che con la sua umiltà, e a noi ha tracciato la strada per mezzo dell'umiltà, poiché per mezzo dell'orgoglio noi ci eravamo allontanati da Dio, e non potevamo ritornare a lui per altra via, che per quella dell'umiltà (In Psalm. CXXXVII)». E questo bene lo sa l'antico serpente; il quale perciò fa ogni sforzo per soffiare in noi lo spirito di orgoglio, e per tenere chiuso all'umiltà ogni adito del nostra cuore (Serm. XLIX). Ah, noi vorremmo essere innalzati prima di abbassarci! ciò è impossibile, vi dirò col me­desimo Dottore; cominci ad umiliarsi colui al quale piace essere esaltato (Sent. LXXXVIII). È necessario, come osserva S. Leone che quelli i quali devono essere coeredi della gloria di Gesù Cristo, siano partecipi della sua umiltà (Serm. in Nativitat.).
«Umiliamo le anime nostre, diceva Giuditta, e serviamo a Dio in ispirito di umiltà» (IUDITH. VIII, 16). «Vale meglio un peccatore umile, afferma S. Agostino, che un giusto orgoglioso»; e la ragione di tale sentenza sta in quest'altra di Gesù Cristo: «Chiunque si esalta, sarà umiliato; e chiunque si umilia, sarà esaltato» (Luc. XIV, 11). Massima piena di verità, eppure oh! quanto poco praticata!... «Che grande errore, esclama S. Bernardo, che enorme illusione è mai quella dei figli di Adamo, che cercano d'invanirsi e di credersi qualche cosa di grande! Quanto più sei alto, tanto più abbassati in ogni cosa, perché senza il merito dell'umiltà, non si arriva a meriti più insigni. Bisogna che chi tende alla vetta delle virtù, senta bassamente di se stesso, affinché non avvenga che mentre si stima quello che non è, cada al di sotto di quello che è (Serm. XXXIV, in Cant.)». «Vestimento di tutte le virtù è l'umiltà, dice S. Gregorio Papa, e se loro lo togli, le vedrai morire a poco a poco (Moral.)». S. Bernardo dice con ragione: «Lodevole è la ver­ginità, ma più necessaria è l'umiltà. Quella ci è consigliata, questa ci è comandata; a quella ti chiama un invito, a questa l'obbligo. Ti è possibile il salvarti senza la prima, impossibile senza la seconda. Può piacere a Dio l'umiltà che deplora e piange la perdita della verginità; ma senza umiltà, io ardisco asserire che nemmeno la verginità di Maria sarebbe piaciuta al Figlio di Dio (Homil l., super Missus)».

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