X Enrico
Intanto il precetto prevede DI SANTIFICARE LE FESTE, dunque non centra nulla le tre o quattro messe settimanali,
Non mi sembra che nel primo messaggio stavi parlando del comandamento divino ma della partecipazione alla Messa.
e poi siccome l'appartenenza ad una denominazione è anche dimostrabile visibilmente chi va poco a messa
Non discuto su questo fatto, è ovvio che il cristiano che sia cattolico o meno deve partecipare al culto, ma discuto se è mai possibile dedurre se si è cristiani più di altri in base alle presenze in Chiesa.
chiaramente se non ne è impedito da lavoro, ma anche li volendo c'è una svariata possibilità, o da malattia è in un certo modo meno cristiano o meno cattolico di altri, ma credo che anche i cristiani di altre denominazioni e i credenti di altre religioni considerino la partecipazione al culto, come anche alle altre attività ed azioni, come la partecipazione alle catechesi, alla formazione, ai momenti di preghiera liturgici e non, e anche l'obbedienza alle indicazioni dei pastori è sinonimo di corenza alla fede proclamata.
Bisogna valutare caso x caso, ad esempio dove abito ora io in un piccolo paese di periferia, il mio parroco è pastore di tre parrocchie e da noi può celebrare Messa solo tre giorni alla settimana, purtroppo per il lavoro che faccio solo il sabato sera posso essere presente, dato che le altre celebrazioni si svolgono mentre io lavoro, ma non per questo mi sento meno cristiano di chi ci và tre volte la settimana.
Chiaro che la partecipazione non deve esaurisi in un fattore puramente numerico.
Ovviamente, io comunque sono del parere che la prova dell'essere cristiano non sta in quante volte si va a Messa ma come si vive il cristianesimo nella vita reale, fuori dalla parrocchia.
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