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Ecco, ora devo andare, se mi aspettate
torno prima di dopo, ok?
Questa frase andrebbe ben analizzata cercando di coglierne il profondo, significativo e occulto messaggio.
L'autore inserisce già dall'inizio un motivo di supense; "ora devo andare ..." Ecco che mille perchè si affacciano alla mente: "Perchè mai deve andare? Perchè desidera renderci partecipi di questa sua dipartita? E, soprattutto: "Dove mai deve andare?"
Il discorso si è aperto su tante possibili congetture e tutti i lettori sono ora sempre più dibattuti nel trovare la giusta risposta a queste legittime e importanti domande che fanno presagire un crescendo inarrestabile e inafferrabili soluzioni.
Poi continua: "Se mi aspettate ..." Che vorrà mai significare quel "se", quali recondite motivazioni possono averlo originato se non il diabolico piano di porre il lettore in una situazione dubitativa che imponga una precisa scelta dalla quale l'autore intende mantenersi svincolato?
Qual'è il suo preciso intento? Forse quello di far sorgere una sorta di sindrome freudiana che metta a nudo inconsci desideri legati a dimenticate esperienze infantili?
Il dubbio ingigantisce, si insinua subdolamente e pervicacemente nelle sinapsi neuroniche portandole verso una lenta quanto inesorabile pazzia.
E' pur vero che egli afferma di tornare, ma quando lo farà ...solo quando il suo diabolico messaggio avrà prodotto tutti i suoi nefasti effetti?
Già, perchè il "prima di dopo" è molto eloquente e continua ad alimentare la suspence. In esso si ravvisa il sardonico, beffardo sorriso di chi si è acquattato nell'ombra ad attendere che l'ignara preda cada nell'invisibile ragnatela che le sue parole hanno con tanta cura costruito.
Insomma, questo testo è chiaramente subdolo e tendenzioso, e i pericoli nei quali può incorrere il lettore ignaro sono molto elevati.
Chiedo pertanto ai moderatori di porre sotto sequestro sia il testo che l'autore.
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