È un errore pregare contro i non musulmani

Il Cairo, 10. È un errore pregare per la distruzione dei non musulmani, perché è contro il pensiero del profeta Maometto e contro le leggi della sharia. I non musulmani vanno avvicinati all'islam e non spinti a odiarlo. Questa, in sintesi, l'indicazione data agli imam da alcuni dotti dell'università Al-Azhar, considerata fra le istituzioni musulmane sunnite più prestigiose del mondo arabo, che ha sede a Il Cairo. Secondo quanto riferisce l'agenzia spagnola Efe, Abdel Moati Bayumi, del Centro di studi islamici di Al-Azhar, ha affermato che "alcuni imam, che non sono bene informati, incitano i fedeli a pregare per la distruzione dei non musulmani, la qual cosa è un errore perché il profeta Maometto pregava contro i non musulmani quando aggredivano i suoi fedeli".

In questo modo, Bayumi ha appoggiato una fatwa emessa di recente in Arabia Saudita che considera pregare per la distruzione dei non musulmani - come è abitudine in numerose moschee - contraddittorio con le leggi musulmane della sharia, e che per questo proibisce tale pratica. Tuttavia Bayumi sottolinea che ciò non vale per i sionisti:  "Se si permette di pregare per la distruzione dei sionisti in Israele - ha spiegato - è perché essi hanno cacciato i palestinesi musulmani dalle loro case", aggiungendo che "non si deve perdonare i sionisti perché ciò significa arrendersi".

Sull'argomento è intervenuto anche Mohamed Raafat Osman, membro del centro di ricerca islamico che fa capo all'università Al-Azhar, il quale in un'intervista al periodico egiziano indipendente "Al Masri Al Youm" ha dichiarato che "i musulmani devono attrarre alla loro religione gli altri facendo in modo che la accettino invece di odiarla. Come può essere - si è chiesto il docente - che si preghi per la distruzione dei non musulmani, mentre l'obiettivo è avvicinarli all'islam?".

Non è la prima volta che Osman apre ai fedeli di altre religioni. In occasione dello Sham el-Nessim, festa celebrata in Egitto nel mese di aprile, osservò che esso è un giorno in cui cristiani e musulmani "provano il piacere di condividere" le tracce di una cultura che li unisce. "Lo Sham el-Nessim è un simbolo di appartenenza alla stessa nazione - ha spiegato - e aiuta le comunità a stare insieme, a scambiare momenti di gioia e felicità".

L'università Al-Azhar, considerata una delle più antiche al mondo, si occupa con particolare attenzione delle scienze coraniche e delle tradizioni legate al profeta Maometto. Vi studiano giovani provenienti anche da altri Paesi islamici e dall'Europa, i quali godono degli stessi diritti degli studenti egiziani.

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