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Giovanni Crisostomo: De inani gloria et de educandis liberis

Ultimo Aggiornamento: 13/09/2009 20:10
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13/09/2009 20:03

 

La storia di Giacobbe ed Esaù

43. Quando questo racconto si sarà impresso nella mente del fanciullo, introducine un altro, come quello dei due altri fratelli, e narra: "C’erano una volta due altri fratelli, di nuovo uno più vecchio e l’altro più giovane. E il più vecchio era cacciatore; il più giovane, dedito ai lavori di casa".

Questo racconto possiede pure una attrattiva più grande del primo, in quanto contiene molte peripezie ed essi erano maggiori di età.

Questi due fratelli erano pure gemelli . Ma dopoché nacquero, la madre prediligeva il più piccolo, il padre il più grande. E quello trascorreva fuori molto tempo nei campi; questo invece, il più giovane, in casa. Ed una volta narra il racconto " suo padre divenuto vecchio dice a quello che prediligeva: "Poiché, o figlio, sono divenuto vecchio, va’ e preparami della selvaggina, cioè cattura una gazzella o una lepre e portala e falla cuocere, affinché dopo averne mangiato io ti benedica".

Al più piccolo invece non disse nulla di simile. Ma la madre, avendo udito il padre che diceva tali cose, chiamato il più giovane gli dice: "Figlio, poiché tuo padre ordinò a tuo fratello di portargli della selvaggina, affinché dopo aver mangiato lo benedica, ascoltami. Va’ dal gregge e, presi dei capretti teneri e molli, portameli ed io li preparerò come desidera tuo padre e tu andrai da lui affinché, mangiatili, ti benedica".

Ora il padre aveva la vista debole a causa della vecchiaia. Quando dunque il più giovane portò i capretti, la madre li fece cuocere e, poste su un piatto le vivande, le diede al figlio e lo fece entrare. Gli fece però indossare pelli di capra per non essere scoperto, poiché quello era glabro, suo fratello invece peloso, affinché potesse rimanere nascosto ed il padre non se ne accorgesse. E così lo mandò.

Il padre allora, credendo che fosse realmente il più vecchio, dopo aver mangiato lo benedisse. Quindi, dopo che si compi la benedizione, arriva il più vecchio portando la selvaggina e, visto l’accaduto, gridando ad alta voce si mise a piangere.

44. Guarda quante cose belle nascono da questo racconto. E non entrare in tutti i suoi dettagli: infatti osserva quanti spunti nascono da esso.

Anzitutto i figli provano rispetto e stima per i padri vedendo che è così ambita la benedizione dei padri e preferiranno ricevere infiniti colpi piuttosto che udire delle maledizioni da parte dei padri.

Se poi un racconto fittizio di qualcosa occupa così la loro anima da essere ritenuto degno di fede, ciò che è realmente vero come non potrà occuparla e riempirla di molto timore?

Bisogna disprezzare il ventre. È necessario infatti che quel racconto mostri come non guadagnò nulla dall’essere il primogenito ed il più vecchio: per la intemperanza del ventre perdette la prerogativa della primogenitura.

45. Quindi quando avrà diligentemente appreso questo, un’altra sera gli dirai di nuovo: "Raccontami la storia di quei due fratelli".

E se comincerà a narrare quella di Caino e Abele, fermalo e digli: "Non voglio questa, ma quella degli altri due, dove il padre benedisse". E dà le indicazioni, senza citare ancora i nomi.

Quando ti avrà raccontato tutto, aggiungi il seguito e dì:

46. "Ascolta ora ciò che capitò dopo questi fatti.

Anche costui cercava di uccidere il fratello, come quello di prima, ed attendeva la fine del padre. Ma la madre avendone avuto sentore ed essendosi spaventata, lo fece andare in esilio".

Ora la profonda saggezza che oltrepassa la capacità di intendere del fanciullo può tuttavia con un opportuno adattamento essere comunicata anche alla tenera mente infantile, se presenteremo convenientemente il racconto.

Così dunque gli diremo: "Questo fratello se ne andò e giunse in un luogo non avendo nessuno con sé, né schiavo né domestico né pedagogo né alcun altro. Giunto in un luogo si mise a pregare e disse: "O Signore, dammi pane e vestito e salvami". Quindi, dopo aver detto ciò, per la tristezza si addormentò.

E vide nel sonno una scala dalla terra al cielo e gli angeli di Dio che salivano e scendevano e Dio stesso posto in alto sulla cima e disse: "Benedicimi". E lo benedisse e lo chiamò Israele ".

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