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Giovanni Crisostomo: De inani gloria et de educandis liberis

Ultimo Aggiornamento: 13/09/2009 20:10
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13/09/2009 20:04

Il nome dei figli

47. A buon punto mi sono ricordato e mi è venuta un’altra idea dal nome. Quale è mai questa? Infondiamo subito in loro a partire dall’attribuzione del nome lo zelo della virtù. Nessuno dunque per dare il nome ai figli ricorra ai nomi degli antenati, del padre e della madre e del nonno e del bisnonno, ma a quelli dei giusti, dei martiri, dei vescovi, degli apostoli. Sia anche questo per loro uno stimolo: uno si chiami Pietro, un altro Giovanni, un altro abbia" un altro nome di un santo.

48. E non imitatemi le usanze greche. Infatti non è piccola vergogna e scherno quando in casa di cristiani si svolgono certe usanze greche ed accendono fiaccole e si fermano ad aspettare quella che si spegne e consuma per prima, ed altre simili cose che arrecano un danno non comune a quelli che le fanno.

Non pensiate che ciò che avviene sia cosa da poco ed insignificante.

49. Ora esorto anche voi a questo, a chiamare i vostri figli con i nomi dei giusti.

Infatti all’inizio era naturale che ciò avvenisse e chiamassero i figli con i nomi degli antenati: era un conforto della morte, perché lo scomparso sembrasse vivere per il nome; ora non più.

Infatti vediamo che i giusti non chiamano così i loro figli: Abramo generò Isacco; furono chiamati l’uno Giacobbe, l’altro Mosè non dagli antenati, né troveremo mai qualcuno dei giusti chiamato in questo modo. Di quale virtù e conforto se è quindi esempio anche l’attribuzione del nome!

Per il fatto che non troveremo nessun’altra causa del nome se non questa, che è ricordo della virtù. "Infatti, dice, tu sarai chiamato Cefa, che significa Pietro". Per quale motivo? Perché hai reso testimonianza.

"E tu ti chiamerai Abramo". Per quale motivo?

"Perché sarai padre di popoli". " Ed Israele, perché vedesti Dio".

Di qui dunque anche noi cominciamo a prenderci cura dei figli e ad educarli.

50. Ma, come dicevo, " vide una scala che saliva al cielo e discendeva qui".

Entri dunque nelle case il nome dei santi attraverso l’imposizione del nome ai figli, affinché possa educare non solo il figlio, ma anche il padre, quando penserà che è padre di Giovanni, di Elia, di Giacobbe. Se sarà infatti dato con devozione e con rispetto per gli scomparsi e riusciremo ad ottenere la parentela dei giusti piuttosto che quella degli antenati, molto questo gioverà e a noi ed ai figli.

Non credere già, perché è piccola cosa, che sia insignificante: è invece garanzia di aiuto.

51. Ma, come dicevo, torniamo di nuovo al seguito. "Vide una scala ben fissa; chiese di essere benedetto; Dio lo benedisse; ritornò dai suoi parenti; si dedicava al pascolo".

Raccontagli poi le vicende riguardo la sposa ed il ritorno; e trarrà di qui grande profitto.

Considera infatti quanto apprenderà: sarà educato a sperare nel Signore; a non disprezzare nessuno, pur discendendo da un nobile; a non vergognarsi della semplicità; a sopportare coraggiosamente le avversità e molte altre cose.

52. Dopo questi racconti narrane a lui già cresciuto anche altri che incutano più timore.

Alla mente ancora giovane non imporre un tale peso, perché non ne sia spaventata.

Quando avrà quindici anni o anche più, senta parlare dell’inferno; anzi, quando avrà dieci anni oppure otto o meno ancora, senta parlare del diluvio e delle vicende di Sodoma e degli avvenimenti d’Egitto (fatti tutti che sono pieni di castighi) con grande abbondanza di particolari.

E, ancora cresciuto di più, senta anche i fatti del Nuovo Testamento, quelli relativi alla grazia, quelli dell’inferno.

Rafforza tutto intorno il suo udito con questi discorsi e con infiniti altri, presentandogli pure degli esempi attinti da casa sua.

53. E se qualcuno raccontasse pure cose false, non permettiamo in nessun modo, come dicevo, che alcuno gli si avvicini.

E se tu noterai alla sua presenza uno schiavo che parla male, puniscilo subito e sii severo e rigoroso censore delle colpe.

E se vedrai una fanciulla..., o, meglio, non si accosti una fanciulla e non attizzi il fuoco, a meno che si tratti di una vecchia e tale che non abbia alcun mezzo sufficiente per attirare un giovane; stia lontano invece da una fanciulla più che dal fuoco.

Così dunque non dirà nulla di sconveniente se non udirà nulla di sconveniente, ma sarà educato secondo questi principi.

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