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Mons. Zimowski: sanità dominata non dall'etica ma dalla logica dell'industria. C'è il rischio di un disastro umanitario mondiale

Ultimo Aggiornamento: 16/09/2009 08:12
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14/09/2009 07:25

PAPA: MANCANZA FARMACI E' CATASTROFE SANITARIA MONDIALE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 13 set.

"Il rischio di un disastro umanitario e sanitario mondiale" e' stato denunciato dal Papa, che e' preoccupato per le speculazioni riguardanti i farmaci, che sono inaccessibili per una troppo vasta parte della popolazione mondiale e anche oggetto di pericolose contraffazioni.
A rendere nota questo allarme,
afferma la Radio Vaticana, e' stato oggi l'arcivescovo Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, durante il Congresso Mondiale della Federazione Internazionale Farmacisti Cattolici, in corso a Poznan, in Polonia, sul tema: "La sicurezza del medicinale: etica e coscienza per il farmacista".

A nome del Pontefice, il presule ha lanciato un accorato appello a garantire l'accesso alle medicine per i piu' poveri, denunciando il fatto che, nell'attuale crisi economica mondiale, l'assistenza sanitaria ai malati nei Paesi in via di sviluppo, in particolare i bambini, e' ancor piu' diminuita con conseguenze tragiche.

"In troppe zone - ha detto il 'ministro della salute' della Santa Sede - mancano i farmaci di prima necessita', le prestazioni di base che garantiscono la difesa primaria. Spesso, per motivi economici, vengono trascurate le malattie tipiche dei Paesi in via di sviluppo perche', sebbene colpiscano ed uccidano milioni di persone, non costituiscono un mercato abbastanza ricco. Alcuni di questi medicamenti potrebbero essere facilmente realizzati sulla base delle conoscenze scientifiche correnti, ma non vedono la luce per motivi esclusivamente economici. Da qui proviene un termine sintomatico, orphan drugs, 'farmaci orfani', vale a dire quelli che non si studiano, si producono, si distribuiscono perche' i potenziali acquirenti, che sono milioni, non hanno la capacita' economica di comprarli. Appare evidente - ha osservato il presule - che lo sviluppo dei medicinali e' ormai governato non piu' dall'etica tradizionale della medicina, ma dalla logica dell'industria".

"Un altro drammatico problema - ha proseguito mons. Zimowski - riguarda la contraffazione e la falsificazione dei farmaci che colpiscono innanzitutto i soggetti in eta' pediatrica".
Il capo dicastero
ha ricordato ai microfoni di Radio Vaticana ''le morti per malattie respiratorie nei bambini africani, sicuramente piu' numerose se curate con antibiotici falsi, senza principio attivo ed in compenso acquistati a caro prezzo'' ed ha sottolineato ''l'uso di antibiotici sottodosati in altri casi induce a fenomeni di selezione di ceppi batterici resistenti. Per quanto riguarda gli eccipienti, si usano sostanze tossiche che possono portare alla morte bambini, come e' avvenuto ad Haiti o in Nigeria''.
Il presule ha ricordato ''che nei Paesi in via di sviluppo la contraffazione e' estremamente elevata, principalmente a causa delle insufficienti risorse umane e finanziare e di una legislazione debole relativa alla produzione, distribuzione e importazione dei medicinali. Il fenomeno riguarda innanzitutto i farmaci 'salva-vita'''. Secondo studi dell'OMS citati dal presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale sanitaria, un quarto dei farmaci acquistati per strada nei Paesi poveri e' contraffatto. In molte aree dell'Africa sub-sahariana, del Sud-est asiatico e dell'America Latina piu' del 30 per cento dei medicinali e' falso. Si stima che il 50 per cento degli antimalarici venduti in Africa siano contraffatti. Altri ritengono che in alcuni Stati africani il 60 per cento dei farmaci sarebbe contraffatto (persino il 70 per cento degli antimalarici).

Per il Vaticano, i farmacisti cattolici sono tenuti ''a denunciare con coraggio tutte le forme di contraffazione e falsificazione dei medicinali ed ad opporsi alla loro distribuzione''.

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