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Preghiamo per Caterina, figlia di Antonio Socci

Ultimo Aggiornamento: 02/10/2009 23:23
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15/09/2009 18:10

Preghiamo per Caterina, figlia di Antonio Socci che versa in gravi condizioni di salute.
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15/09/2009 21:01

Senz'altro!
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Preghiamo per Caterina, figlia di Antonio Socci

di E.B.

Siamo molto colpiti dall'appello del noto giornalista Antonio Socci che ha la figlia in coma in ospedale. E' un'appello alla preghiera per la guarigione di Caterina.

"Tutti possono sperare, ma è il contenuto della speranza che qualifica l'atto e lo fa comprendere diverso dal sentimento o dall'utopia". Sono parole di S.E. Mons. Rino Fisichella che riporto, per comprendere meglio: "L'atto della speranza cristiano, pertanto, si condensa intorno ad alcuni elementi che la esplicitano e definiscono: l'attesa, anzitutto, della rivelazione piena e definitiva del Signore; la fiducia nella sua promessa che verrà e dove è lui, là saremo anche noi; la pazienza, inoltre, che non cede allo scoraggiamento e che sa perseverare nella sofferenza; la libertà, infine, di agire con e nello Spirito che consente di muoversi in questo modo anticipando la liberazione totale del futuro".
Riportiamo le parole di Antonio Socci: "Ringrazio immensamente tutti coloro che in queste ore pregano per mia figlia, Caterina, 24 anni, che si trova in coma all’ospedale di Firenze per un inspiegabile arresto cardiaco. C’è una cosa importantissima e preziosissima che si può fare: pregare! Far celebrare messe e recitare rosari per la sua guarigione è, in questo momento, la speranza più grande. Noi e gli amici lo stiamo facendo instancabilmente, anche con la recita della preghiera per ottenere l’intercessione di don Giussani (ve la copio qua sotto). Io e tutta le mia famiglia ve ne siamo grati. Che Dio vi benedica.
"Signore Gesù, tu che ci hai donato don Giussani come padre e ci hai insegnato, attraverso di lui, la gioia di riconoscere la nostra esistenza come offerta a te gradita, concedici per sua intercessione la grazia della guarigione di Caterina. Te lo chiediamo per la sua glorificazione e per la nostra consolazione. Amen."

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17/09/2009 17:10

dal blog di Antonio Socci

Amici carissimi,

mi arrivano centinaia di mail ogni giorno a cui, come potrete capire, faccio fatica a rispondere, travolti come siamo dalla vicenda della nostra dolce Principessa. Posso aprire la posta solo raramente e a notte fonda.

Quindi mi scuso con tutti coloro a cui non potrò rispondere e soprattutto ringrazio dal profondo del cuore per le tantissime preghiere che un popolo intero, in Italia e nel mondo , nei posti più lontani, in queste ore sta alzando al Cielo. E’ un popolo bellissimo e davvero commovente.

Ne abbiamo immenso bisogno perché in queste ore Caterina è stabile, sul piano fisico generale, ma in una situazione drammatica e delicatissima dal punto di vista neurologico.

Dobbiamo pregare ardentemente perché riesca a svegliarsi e possa tornare fra noi senza avere gravi danni cerebrali. Vi imploro ancora di pregare con noi per questo, convinto che si debba fare come si ha insegnato la Madonna a Cana, lei che per prima “vinse” la volontà di suo Figlio, “forzandolo” a soccorrere quella povera gente.

A Rue du Bac, rispondendo a santa Caterina Labouré su alcuni anelli alle sue mani che non emettevano raggi spiegò: sono le tante grazie che mio Figlio è pronto a concedervi, ma che voi non chiedete. In un’altra apparizione ha ripetuto: “il Cuore di mio Figlio si lascia commuovere”.

Vi assicuro che lo spettacolo di fede e amore che mi stanno dando in queste ore gli amici di Caterina, sempre in preghiera lì da lei, e tantissimi di voi, contutte le vostre testimonianze, con l’amore che avete per mia figlia anche senza averla mai incotrata, commuove perfino me che sono cattivo, dunque è sicuro che commuoverà Gesù che è la Bontà.

Del resto lui stesso ci ha insegnato a chiedere insistentemente, senza stancarci mai, senza mai perdere la fiducia perché – dice in un passo del Vangelo, parlando della “donna importuna” – se non altro per la sua insistenza verrà accontentata. E dice anche che “Il regno dei Cieli appartiene ai violenti” che ne saccheggiano i tesori: ecco noi vogliamo farGli questa dolce violenza con le nostre lacrime e le nostre preghiere, accompagnati da tutti i santi che abbiamo avuto anche la grazia di avere come amici sulla terra.

Poi, un giorno, quando potrò, racconterò quante persone che si dicono atee o agnostiche, per tenerezza verso Caterina, in queste ore, hanno ricominciato a pregare. Ma siamo anzitutto noi, io, Alessandra, i nostri amici che in queste ore ci stiamo convertendo. Ed è una conversione veramente definitiva E per questo ancor più insistentemente chiediamo al Signore la consolazione della guarigione di Caterina.

Amici cari, vi imploro di continuare con noi in queste implorazione continua che ci sta già cambiando e ci fa capire – perché è il Signore che ci illumina così – quanto dipendiamo totalmente dalla Sua Grazia. Totalmente.

Vi abbraccio uno ad uno

Antonio Socci

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17/09/2009 17:55

Parole veramente toccanti che esprimono con forza la fede di Antonio Socci.

Grazie Teofilo per gli aggiornamenti.

Continiamo a pregare poichè sappiamo che Dio non ci abbandonerà mai.

Sia fatta la volontà di Dio!
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17/09/2009 19:07

Signore,per qta grande fiducia che Antonio e sua moglie ripongono in Te,ascolta le nostre preghiere.Guariscila ,se vuoi.
Gesù Buono che hai pianto per Lazzaro,tu che puoi tutto e stravolgi l'ordine delle cose ascolta le preghiere di qta famiglia e aiutala ad accettare la volonta' del Padre Nostro.Grazie.
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17/09/2009 22:36

Stasera a Messa, durante la preghiera dei fedeli, che il sacerdote ci fa fare in modo spontaneo abbiamo pregato secondo le intenzioni del caro Antonio Socci, che è un testimone della fede molto incisivo. Ho da poco finito di leggere un suo libro che mi ha commosso a più riprese.
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18/09/2009 17:03

messaggio inserito da Zacuff
13 settembre 2009 / In News

Ringrazio immensamente tutti coloro che in queste ore pregano per mia figlia, Caterina, 24 anni, che si trova in coma all’ospedale di Firenze per un inspiegabile arresto cardiaco.

C’è una cosa importantissima e preziosissima che si può fare: pregare! Far celebrare messe e recitare rosari per la sua guarigione è, in questo momento, la speranza più grande. Noi e gli amici lo stiamo facendo instancabilmente, anche con la recita della preghiera per ottenere l’intercessione di don Giussani (ve la copio qua sotto).

Io e tutta le mia famiglia ve ne siamo grati.

Che Dio vi benedica.

Antonio Socci

Signore Gesù, tu che ci hai donato don Giussani come padre e ci hai insegnato, attraverso di lui, la gioia di riconoscere la nostra esistenza come offerta a te gradita, concedici per sua intercessione la grazia della guarigione di Caterina. Te lo chiediamo per la sua glorificazione e per la nostra consolazione. Amen.
19/09/2009 00:01

Caro papa' Antonio ,
la tua splendida figlia non puo' non percepire il pianto  e la speranza del tuo cuore.Del suo papa' e della sua mamma!
Continueremo a pregare per lei.E per te(scusa la confidenza).

18 settembre 2009 / In Articoli

Cari amici, fratelli miei,

i prossimi giorni per Caterina saranno quelli cruciali: la verifica neurologica ci darà qualche risposta che potrebbe essere terribile sull’esito del coma. Per questo vi prego in ginocchio di intensificare il vostro aiuto di preghiera…

Intanto voglio confidarvi una cosa. Stamani sono andato alla S.S. Annunziata. Forse qualcuno di voi sa perché… Nel settembre 2004, quando ho accompagnato a Firenze Caterina diciannovenne a fare l’esame di ammissione ad Architettura, accadde…. Beh, trascrivo qui sotto l’articolo che scrissi sul “Foglio” su quel giorno per me struggente …

 .. ieri è accaduto un evento insignificante per voi, ma non per me. Mia figlia primogenita fu una bambina riccioluta, oggi diciannovenne è una scura bellezza da profetessa biblica, una voce superba quando – al pianoforte – canta “Bring me to life” degli Evanescence o, a due voci con sua sorella, “Nothing else matters” dei Metallica. Ieri mattina l’ho accompagnata a Firenze dove inizia l’università e dove quindi vivrà.

E mentre correvamo sul crinale delle colline di San Donato, la dolce valle di San Gimignano ai nostri piedi, pensavo: “ma quando e come e perché sei cresciuta così? Eri piccola ieri e stamani ti sei alzata e sei una principessa.

E’ un imbroglio! Non mi hai dato il tempo neanche di trattenerti, di fermare il tempo come un Faust innamorato e incatenarti alla tua adolescenza. Neanche mi sono accorto che diventavi grande, bestia che sono”.

Ecco, ho pensato: l’ho già persa. Sì, tornerà a casa (anche spesso, spero), ma ha la sua vita, soprattutto ha il suo destino e non sono io, non è casa mia. Dice mia moglie: “che pizza che sei! Mica è morto nessuno. E poi Firenze è dietro l’angolo”.

Non è vero, non è questione di chilometri: la vita se ne va. Ogni giorno tutto se ne va. Anche se non ce lo diciamo: “Ma chi ci ha rigirati così/ che qualsia quel che facciamo/ è sempre come fossimo nell’atto di partire? Come/ colui che sull’ultimo colle che gli prospetta per una volta ancora/ tutta la sua valle, si volta, si ferma, indugia,/ così viviamo per dir sempre addio” (Rilke).

C’est la vie. E, nella malinconia, lo struggimento dei quarantenni, quello che Péguy definiva “il loro segreto”: desiderare la felicità dei figli e sperare che l’impossibile per loro avvenga. Così arrivo a Firenze: i viali, via Capponi, di colpo una quantità di ricordi che si affastellano fra quelle strade. Le avventure e le facce dei tanti amici dei miei 20 anni che tutte assieme stanno sotto il nome “Comunione e liberazione”.

Ad aspettare Caterina ci sono altre facce giovani che accolgono le matricole organizzando per loro dei preziosi precorsi per i test di ammissione. Altre facce, ma la stessa storia, lo stesso timbro umano, la stessa cordialità, lo stesso nome e la stessa avventura. Quando chiedo a mia figlia se è persuasa, lei mi risponde con una disarmante felicità.

Io che sto fuori dall’ “organizzazione” e tiro sassi alle finestre credo che siano la meglio gioventù.

Giro l’angolo e mi trovo in piazza della Santissima Annunziata. Vado ad “affidare” mia figlia e il suo destino alla Regina del cielo: che la tenga lei sotto il suo mantello. Mi accorgo solo allora che quei ragazzi sono la sua risposta, sono come il concretissimo lembo del mantello di Maria, il suo abbraccio materno che raggiunge mia figlia. La sua tenerezza.

Poi mi colpisce una coincidenza. Esco dalla SS Annunziata e mi trovo davanti l’immensa cupola del Brunelleschi che – secondo Irving Lavin – rappresenta il grembo di Maria gravido di Dio: “nel ventre tuo si raccese l’Amore…”. Poi mi volto ancora e trovo San Marco, il convento domenicano dove è vissuto La Pira che faceva uno strano sillogismo: “Firenze è il centro del mondo, San Marco è il cuore di Firenze e il cuore di san Marco è l’Annunciazione del Beato Angelico. Dunque l’Annunciazione è il cuore del mondo”.

Insomma dovunque la gloriosa bellezza di Firenze mi parla di Colui che sta per arrivare e di Colei che lo porta in grembo. Non di un passato …gli amici di mia figlia sono sedotti da Qualcuno che è già tra loro come “il più bello tra i figli dell’uomo”. Vuoi vedere la faccia di un cristiano?

Sta in un altro verso di Rilke: “Così sempre distratto d’attesa,/ come se tutto t’annunciasse un’amata”.

Mentre ci penso, lunedì mattina, mi arriva un sms di padre Tiboni, missionario (ciellino) in Uganda, che dice: “oggi è san Giovanni Battista. Come lui il nostro unico lavoro è testimoniare la presenza di Cristo”. Coincidenza. San Giovanni è il protettore di Firenze: riconobbe Colui che stava arrivando fin dal seno di sua madre. Gli bastò sentire la voce di Maria che lo portava in sé. Era Lui “il mondo nuovo che sta iniziando” (Agostino). E Giovanni se ne accorse.

Vi sembra una piccola cosa quella che ho visto ieri, in poche facce di giovani fiorentini? Beh, tutto cominciò a Nazaret, un borgo sperduto, in un povero tugurio abitato da una sconosciuta fanciulla…

Questo scrivevo in quel settembre 2004… Ora capite perché stamani sono andato alla S.S. Annunziata e in lacrime le ho chiesto di ridarmi la nostra principessa guarita… L’avevo affidata alle Sue mani di Madre, al Suo mantello…

So che Lei non abbandona mai i suoi figli, ma so che in questo momento, per qualche misterioso motivo, devo implorare con tutte le mie forze e con tutti i miei amici il Suo soccorso…

Un ultimo dettaglio. La Chiesa della S.S. Annunziata è quella dove ogni anno Caterina, con il coro degli universitari di Comunione e Liberazione, faceva il concerto di canti per le tende di Natale dell’Avsi. Sono venuta a sentirla anche lo scorso Natale. Lei andava pazza per il canto e per il coro e ci teneva tantissimo che andassi a sentirla. Ha una voce bellissima.

Anno scorso ha cantato da solista, durante la Via Crucis di Cl la laude “Voi ch’amate lo Criatore”, che è il pianto di Maria sul Figlio morto… Ha cmmosso tutti per la sua intensità. Io ho implorato la Vergine Santa di far risuonare ancora a lungo il canto di Caterina che dà voce al suo pianto di Madre…

Infine ricordavo in particolare un canto che Cate interpretava da solista all’ultimo concerto. E’ un canto bellissimo, spagnolo, che cantato da lei incantava tutti… Io non conoscevo la sua traduzione. Oggi, con mia moglie, per caso l’abbiamo letta e siamo scoppiati in lacrime. Eccola:

“Riu riu chiu, canta l’allodola: Dio protesse dal lupo la nostra agnellina; il lupo rabbioso la volle sbranare, ma Dio onnipotente la seppe difendere….”

Ho come la sensazione che quel lupo rabbioso (che è il Nemico di Dio) avesse un conto aperto con me e mi abbia voluto annientare colpendo Caterina, il mio stesso cuore.  Signore Gesù, tu che sei buono e puoi tutto, ti imploro, difendila tu la mia fanciulla, manda Tua Madre a guarirla, pronuncia ancora una volta per la mia Caterina, il tuo “Talita Kum”, “agnellino, alzati!”…


Antonio Socci

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[Modificato da Gabbianella1. 19/09/2009 00:05]
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22/09/2009 21:45

Dal blog di A.Socci : 22 sett.2009

Ieri Caterina ha recuperato piena autonomia cardiaca (questi medici sono veramente bravissimi). Nei prossimi giorni si spera che possa recuperare anche l’autonomia respiratoria, ma ogni passo sembra aver bisogno delle nostre lacrime e delle nostre suppliche (e vi ringrazio dal profondo del cuore di quello che tutti voi state facendo!!!).

Quando è tornata dalla sala operatoria, ieri sera, aveva le mani e i piedi un po’ gonfi e così una guancia e un occhio. Ma non molto. Poverina, è veramente crocifissa, tante sono le ferite e le sofferenze atroci di questi giorni.

Ma resta sempre bella come il sole. Incredibilmente bella. Quella sua bella fronte, quelle belle labbra vermiglie come rose, quella sua lunga chioma scura riccioluta…

Cosa provano una madre o un padre di fronte a una figlia distesa su un letto, immobile, nell’impotenza di svegliarla non si può dire. L’angoscia e la paura di quello che potrebbe essere non hanno limiti e bisogna subito rifugiarsi nel presente e nell’implorazione alla nostra buona Madre, che può tutto e che ci ama.

Guardare la nostra bimba così è come trovarsi davanti al tabernacolo, nell’adorazione eucaristica, ma anziché nel pane e nel vino è in un volto, il volto della figlia che ami, che il Signore ti sta di fronte…

Da oggi cominciamo a farle sentire la musica, quella musica che lei tanto ama. Tutto può accadere: che si risvegli e torni fra noi, sana e bella come prima, o che….. non oso dirlo.

Non so veramente perché  tutto questo stia accadendo. Vedo attorno a me cose immense che Dio sta compiendo: persone che intenerite dalla vicenda di Caterina addirittura ritornano a Dio, che ricominciano a pregare e perfino a digiunare, altre che offrono le loro sofferenze…

Signore se la sofferenza di Caterina e la nostra che ti offriamo, abbracciate dalla Tua, ti serve a guarire tante vite, ti lodiamo, commossi e stupiti. E ti imploriamo, ti supplichiamo: consenti ora alla Tua e nostra Madre di guarire Caterina.

Non potete immaginare quanto ci ha commosso scoprire un altro piccolo dettaglio della vita di Caterina, qua a Firenze, con gli amici con cui vive questa bellissima esperienza cristiana.

Vi ho già detto che per lei il coro degli universitari di Comunione e liberazione (il Coro Foné) è una cosa importantissima perché cantare è qualcosa di vitale per lei, è il modo con cui esprime ciò che sente nella profondità della sua anima.

Ebbene, nel concerto di Natale alla S.S. Annunziata, Caterina eseguì come voce solista un canto spagnolo dedicato alla Regina del Cielo intitolato “Ojos de cielo”.

Una sua amica ci ha dato la traduzione di quella parole e ancora una volta i nostri occhi si sono riempiti di lacrime. C’è come il presagio di quello che sarebbe accaduto e il grido di Caterina che sia Lei, la nostra amata Maria, a risvegliarla e riportarla alla vita. Ecco quelle parole tradotte: 

Occhi di cielo

Se guardo il fondo dei tuoi occhi teneri

mi si cancella il mondo con tutto il suo inferno.

Mi si cancella il mondo e scopro il cielo

quando mi tuffo nei tuoi occhi teneri.

Occhi di cielo, occhi di cielo,

non abbandonarmi in pieno volo.

Occhi di cielo, occhi di cielo,

tutta la mia vita per questo sogno…

Se io mi dimenticassi di ciò che è vero

se io mi allontanassi da ciò  che è sincero

i tuoi occhi di cielo me lo ricorderebbero,

se io mi allontanassi dal vero.

Occhi di cielo..

Se il sole che mi illumina un giorno si spegnesse

e una notte buia vincesse sulla mia vita,

i tuoi occhi di cielo mi illuminerebbero,

i tuoi occhi sinceri, che sono per me cammino e guida.

Occhi di cielo…

 Come si fa a non piangere?!!! … E ora, se volete, potete sentire come canta la mia Caterina: è sua la voce solista. Oh Madre mia, permettile di tornare a cantare per Te !!! 

Ascolta il brano “Ojos de cielo”

22/09/2009 21:56

Maria ,Madre di Gesù non abbandonarla in pieno volo!!!
Gesù ti ascolta!La preghiera di una madre ,e se la Madre sei tu, non puo'non essere ascoltata!
Aiuta qta famiglia ad accettare la volonta'di Dio e a comprenderne i disegni nascosti.
27/09/2009 12:47

26 settembre 2009 / In Articoli

Sono stato incerto se riferire questa cosa sul blog, ma penso possa essere utile per chiedere a tutti voi, amici miei, un aiuto particolare. Nel tardo pomeriggio del 24 settembre qualcosa è accaduto. E qualcosa di importante. Vi racconto istante per istante.

Io e Alessandra eravamo stati alla messa che si celebra ogni giorno alla 17 nella cappellina sottostante il reparto di Caterina, dove avevamo pregato con una certa angoscia nel cuore. La messa era iniziata con questa antifona d’ingresso: “Io sono la salvezza del popolo – dice il Signore – in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò e sarò il loro Signore per sempre”.

Quando siamo entrati nella sua cameretta abbiamo cominciato a carezzarla e parlarle dei suoi amici e di noi e di lei e il suo respiro si è fatto sempre più intenso, il cuore ha cominciato a galoppare, gli occhi non sembravano persi nel vuoto come qualche ora prima, lei appariva molto emozionata.

Le macchine stesse che fanno il monitoraggio del battito, della pressione sanguigna e del respiro hanno cominciato a suonare e ci siamo resi conto, con l’infermiere, che Caterina aveva riconosciuto le voci della mamma e del babbo e che capiva quello che le stavamo dicendo.

Così – ricordando che il passo fondamentale per l’uscita dal coma si ha quando il malato esegue un gesto richiesto – abbiamo cominciato a chiederle di stringere la mano di sua mamma che le teneva la destra. Abbiamo assistito a un enorme sforzo di concentrazione di Caterina, che è diventata rossa in volto, e con un’ulteriore intensificazione del battito cardiaco e del respiro, facendo enorme fatica ha infine eseguito quello che le avevamo richiesto.

Commossi, abbiamo esultato tantissimo, poi le abbiamo detto che era stata bravissima e di calmarsi e di lasciare e così lei ha fatto. Dopo mezzo minuto circa abbiamo riprovato – per verificare – e Caterina ha di nuovo ripetuto tutto. Così pure all’altra mano, la sinistra, che tenevo io.

La stessa cosa è accaduta un’oretta dopo con Stefano e Maria e anche loro hanno notato dall’espressione dei suoi occhi che proprio c’era Caterina, che era presente e si sforzava con grande fatica di farci capire che ci riconosceva e ci stava capendo. Addirittura commovente è stato il momento in cui è entrata una sua amica del coro che ha cominciato a cantarle una loro canzone “Give me Jesus” (Dammi Gesù) e ogni volta che cominciava a cantare Caterina si emozionava tanto che le macchine di misurazione cominciavano a suonare.

Abbiamo poi saputo dal medici che tutto questo si chiama “stati minimi di coscienza”, che è una cosa molto importante, ma che – per essere decisiva – dovrebbe stabilizzarsi e diventare ripetibile così da segnare l’uscita dal coma.

Per noi è un segno emozionante che la nostra bambina c’è, è presente e vuol riemergere. Allora vi chiediamo – con le mani giunte – se potete e volete, di pregare particolarmente con questa intenzione: che la Santa Vergine non lasci che sprofondi di nuovo, ma che torni prestissimo a riemergere quella coscienza e l’aiuti a stabilizzarsi almeno in quel livello, dal quale poi possiamo aiutarla con la riabilitazione a recuperare.

Non importa il tempo che ci vorrà a recuperare, con tutto l’amore l’aiuteremo. Ma questo passo è fondamentale. Noi continuiamo a chiedere al Signore il miracolo del risveglio e della guarigione completa subito, ma se quello che Lui vuole da noi è un lungo e paziente cammino di riabilitazione e un lungo abbraccio d’amore per arrivare alla guarigione completa, va bene. Però è necessario non fare passi indietro. Perciò abbiamo bisogno ancora una volta, come mendicanti (e ce ne scusiamo), del vostro aiuto, certi che le vostre e nostre preghiere, i vostri e nostri sacrifici, già stanno aiutando Caterina.

In particolare voglio trascrivere qui una segnalazione di Roberto Zandomeneghi che mi ha mandato alcuni brani sull’efficacia della preghiera di Don Didimo Mantiero che don Giussani ci ha fatto conoscere. Eccoli qua:

“Dio nella sua infinita perfezione ha quasi una debolezza: non sa resistere a chi fortemente prega”.

“Quando pregate, vi scongiuro, fatelo con fede vivisima”…”non importa che non vediamo i frutti della nostra preghiera, Dio è con noi e ci esaudirà”

“Il tutto fate con la più grande confidenza, come se aveste già ottenuto ciò che domandate”…”non resterete ingannati, ve lo assicuro”…”anche quando ci sembra di non essere esauditi, è allora che Dio ci sta preparando i più grandi favori”

(Citando San Giovanni): “Dinanzi a Lui è questa la sicurezza che noi abbiamo: qualunque cosa gli chiediamo conforme alla volontà Sua egli ci esaudisce. E se sappiamo che ci concede qualunque cosa gli domandiamo, sappiamo di avere già da lui quanto abbiamo richiesto”

E inoltre:

“Gesù ci insegna a pregare fino a diventare seccatori. Come il richiesto finisce con il cedere [...] così Dio finisce per esaudire. [...] Dio cui parlate è lì e Vi ascolta. DiteGli tante cose. [...]. Non dubitate mai; una volta pregato, già ottenuto. Era così che i santi facevano miracoli”.

 ”La preghiera che scaturisce dalla fede incrollabile è la forza più grande a disposizione dell’uomo per cambiare il mondo”.

(da La “Dieci” di Don Didimo Mantiero a cura di Ludmila Grygiel, pp. 52-56).

Forza, amici miei !!!

Le tante testimonianze che mi mandate dimostrano che quelle parole di don Didimo, che poi sono identiche a quelle pronunciate dalla Madonna a Medjugorje e da tanti santi, sono vere.

Me lo dimostra per esempio questa struggente testimonianza di una madre con cui ci identifichiamo totalmente:


Caro Antonio, oggi ho letto Libero e subito mi sono letteralmente inginocchiata: ho detto un rosario per Caterina e ho aspettato pregando che si facessero le ore 15 per recitare la coroncina della Divina Misericordia per lei, nell’ora in cui la Divina Misericordia ama di più essere contemplata.

Credo fermamente che non sia “magia”, ma richiesta di miracolo e compassione al nostro Dio misericordioso  e alla nostra Madre, che è Consolatrice degli afflitti e Speranza di chi dispera. Anche io ho tre figli dell’età della tua e nel 1999 ho avuto in fin di vita la mia piccola…, ora ventenne. finita in rianimazione intubata per una conseguenza di una brutta influenza.

Quando ha avuto un arresto cardiaco e un blocco renale e i dottori hanno comunicato a me e a mio marito che non c’era speranza, mi sono strappata letteralmente i capelli dalla testa dal dolore, poi ho cominciato a pregare e con me tutti quelli che ci conoscevano, sino in America… I suoi compagni di 5a elementare entravano in chiesa e poi in classe!

Le ho fatto dare l’unzione del malato e ho iniziato a rendermi conto che forse il Signore la rivoleva davvero con sé. Credo di essere diventata “adulta”  nel momento che mi sono arresa e affidata totalmente a Lui e a Maria e riuscendo a dire “Sia fatta la Tua volontà” e questo l’ho detto non perché sono pazza, ma per Grazia, come se le cose vere che nella vita mi erano state dette, fossero ritornate a galla nel mio cuore.

Non è magia: dall’estrema unzione in poi la mia bimba ha ripreso piano piano a vivere. E’ guarita, per miracolo non ha riportato danni cerebrali nonostante la mancanza di ossigeno (pensa che ancora porta le cicatrici sulla carne di dove i tessuti stavano andando in necrosi – stava veramente morendo..).

Ora frequenta l’università e spesso, quando la guardo, penso alla nostra pochezza e a quanto siamo “dimentichi” della Misericordia nelle nostre giornate. Continuerò a pregare in ginocchio Maria e Gesù per Caterina e per te e tua moglie. Vicina nella fede.  


Ed ecco un’altra bellissima testimonianza, di un’altra mamma:


 Carissimo Antonio,

purtroppo ho saputo solo oggi, da Radio Maria, di Caterina. Ho provato tanta compassione e dolore. Ho pensato a quando,  due anni fa, io e mio marito eravamo nella stessa situazione.

Il nostro figlio, allora di 18 anni, era ricoverato in rianimazione, dopo un terribile schianto con lo scooter. Era in coma, con il dente dell’epistrofeo rotto (fa parte della prima vertebra, quella che noi persone comuni chiamiamo ‘l’osso del collo’), un trauma cranico frontale, la mandibola divisa in due, una gamba rotta, oltre a tanti altri traumi in tutto il corpo.

Per lui non c’erano speranze: era praticamente morto, ma se fosse sopravvissuto per lui ci sarebbe stata una paralisi totale ed il respiratore. Quella notte è stata l’inferno, ma grazie al Signore, la fede ha immediatamente illuminato la disperazione. Ho affidato al Padre, per mezzo della Madonna, Suo figlio.

Gli ho detto che è una sua creatura, che Lui ha dato a noi per crescerlo e curarlo. L’ho ringraziato per aver avuto in dono questo Suo figlio. Gli ho detto che per me, prima di tutto, veniva la Sua volontà: se il Padre avesse voluto portarlo in Cielo, chiedevo per noi il dono della Fede, per poter continuare a vivere e per crescere l’altra nostra bambina.

C’è stata una enorme catena di preghiera che ha avvolto tutto il mondo, proprio quasi come sta avvenendo per Caterina. Gli amici stazionavano fuori dalla Rianimazione giorno e notte: a noi il compito di trasmettere loro la fiducia nel Padre che ci ama e ci salva.

Eravamo sempre sorridenti e fiduciosi nella disperazione: grazie a Dio abbiamo vissuto questa grazia enorme. Ci siamo sentiti amati, accolti e curati da tanti Buoni Samaritani! Io sentivo Maria e Gesù sempre di fianco a me, come non mai: la loro Presenza è stata fonte di gioia nel buio di quelle giornate.

Ai medici disperati io rispondevo con una totale fiducia nel loro lavoro, li incoraggiavo dicendo che stavo pregando per loro, per le loro mani, perché il Signore li guidasse nel far rivivere nostro figlio.

Non voglio dilungarmi: potrei stare qui ore a parlare!

Nostro figlio è stato operato, il neurochirurgo gli ha messo una vite di alcuni cm nel collo, il maxillofacciale gli ha sistemato la mandibola, il cervello appare alle lastre con tutti i danni subiti… ma LUI E’ PERFETTAMENTE GUARITO!!! Dopo soli due mesi dall’incidente è stato dimesso anche dalla Riabilitazione Intensiva, anche se pensavano che sarebbe stato un periodo lunghissimo.

E’ perfettamente normale in tutto e per tutto, e bellissimo come prima!!!!!

Mentre era ancora in coma, avevo mandato tramite una conoscente che stava venendo a Firenze per un incontro con Marjia, una sua foto, che è stata benedetta dalla Madonna durante l’apparizione, insieme alla foto della ragazza che era nella sua stanza, in coma stazionario, per cui non c’erano speranze di ripresa essendo ormai così da oltre due mesi. I genitori della ragazza avevano perso le speranze e la fede… Ebbene, il mattino presto, dopo l’apparizione, mentre ero lì a vegliare, la ragazza si è svegliata e mi ha parlato!!!!  Ora anche lei sta bene!

Antonio, non so perché ho sentito subito di doverti scrivere, così, di getto, senza pensarci troppo… forse perché ho provato il dolore indescrivibile tuo e di tua moglie, ho provato cosa significa dire “Signore, eccomi, prendi me!”. Forse perché desidero trasmettervi quanto è stata importante per me la certezza dell’amore del Signore, sempre.

Prego anche io per Caterina ogni momento, perché il Signore, Dio della vita, sia glorificato per tutto ciò che compie. Con tanto affetto e commozione,…


Ringrazio dal profondo dell’anima chi mi manda queste testimonianze così confortanti e tutti voi per quello avete fatto e per quello che vorrete e potrete fare per aiutarmi a ottenere dalla Madonna la grazia per Caterina. Certi che Lei, Salus infirmorum, che ha fatto accadere quel segno il giorno dopo la Sua visita, alla stessa ora, ascolta, protegge e soccorre i suoi figli!


Antonio Socci


27/09/2009 12:51

Grazie Maria ,mamma dolcissima di Gesù,che intercedi presso Lui!Preghiamo ancora per qta giovane donna che vuole vivere e per qti genitori che son disposti a tutto sacrifici ,riabilitazione per aiutarla a vivere!Ti preghiamo ,Mamma celeste,anche per tutte quelle persone in stato di coma che abbiano tanto amore intorno a se' come qta figlia amata!Grazie.
01/10/2009 22:25

 ottobre 2009 / In News

In questi giorni sto “scoprendo” la vita di Caterina nei cinque anni di università a Firenze. Soprattutto ascoltando i canti che faceva, dove esprimeva ciò che aveva dentro) sento vibrare la sua anima.

C’è stato specialmente un canto – insieme a “Ojos de cielo” (che ho già messo qui nel mio blog e potete sentirlo) – che mi ha colpito e anch’esso è un canto per la Madonna, anzi è il suo stesso pianto su Gesù deposto dalla Croce, si intitola “Voi ch’amate lo Criatore” ed è tratto dal laudario di Cortona, del XIII secolo.

Ho scoperto questa cosa di Caterina due anni fa, a Pasqua, perché diversi amici di CL di Firenze mi scrissero mail o sms dicendomi che si erano commossi durante la Via Crucis per aver sentito come Caterina aveva cantato quell’antica lauda.

Sono finalmente riuscito a procurarmi la registrazione e sono rimasto senza fiato… Non è solo la commozione di risentire la sua bellissima voce, ma è l’intensità con cui ci fa entrare nel dolore della Madre del Salvatore.

Ascoltandola ho capito perché tanti si commossero quando l’hanno sentita. E ho capito anche perché si “impuntò”, perché voleva ad ogni costo cantarla lei (poi alla luce di quello che è successo…).

Ecco qui potete sentire il canto di Caterina e sotto trascrivo il bellissimo testo.

Ascolta “Voi ch’amate lo Criatore”

Voi ch’amate lo Criatore

(Laudario di Cortona, sec. XIII)

Voi ch’amate lo Criatore,

ponete mente a lo meo dolore.

Ch’io son Maria co’ lo cor tristo

La quale avea per figliuol Cristo:

la speme mia e dolce acquisto

fue crocifisso per li peccatori.

Capo bello e delicato,

come ti veggio stare enchinato;

li tuoi capelli di sangue intrecciati,

fin a la barba ne va irrigore.

Voi ch’amate lo Criatore,

ponete mente a lo meo dolore.

Bocca bella e delicata,

come ti veggio stare asserrata,

di fiele e aceto fosti abbeverata,

trista e dolente dentr’al mio core.

Voi ch’amate lo Criatore,

ponete mente a lo meo dolore.

Ascoltandola mi rendo conto che è riuscita a far sentire l’immensità del dolore di Maria, la sua struggente tragedia, però senza sbavature enfatiche, facendo trasparire la dignità e il pudore della Vergine.

Io che penso sempre a Caterina come la bambina che era – e che mi stupisco sempre di scoprirla giovane donna ricca di interiorità e maturità – mi sono chiesto da dove abbia tratto quell’intensa partecipazione al dolore della Madre di Cristo, dove e quando e come abbia conosciuto così la vita e la tragedia del male e la compassione della Madonna.

Poi guardo i volti belli dei suoi amici e delle sue amiche, con i quali ha condiviso in questi anni una splendida avventura cristiana, e mi rendo conto della grandezza del dono che ha avuto: attraverso la nostra povera paternità e maternità, una Paternità e una Maternità grande, luminosa come il volto dei santi, come la grande compagnia cristiana in cui è cresciuta ed è diventata donna.

Il Mantello della S.S. Annunziata in cui l’avevo affidata è fatto di tanti volti, di amici e padri e maestri…

Conto presto di farvi sentire ancora la sua voce, perché così è come se lei stessa continuasse a cantare la “bella ragazza” di Nazaret (come dice un antico graffito di pellegrini cristiani nella casa di Nazaret).

Come se continuasse a invocare la Madre di Gesù e in fondo è proprio ciò che fa dal suo silenzio. E io voglio invocarla con lei e per lei. Perché torni a parlarci, col canto, di Maria….

Antonio Socci

01/10/2009 22:28

La voce della figlia Caterina e' un canto dolcissimo a Dio....
Io in tutto qto rimango colpita dal grande amore che ha, il papa' Antonio ,per la sua "piccola"....

Eh!!!Dobbiamo essere si dei seccatori con le nostre preghiere ....
Gesù ci ha insegnato a chiedere ,a bussare ,a insistere nelle nostre preghiere ,a seccare appunto ...Alla fine solo perche' lo abbiamo seccato...ascoltera' le preghiere ,il nostro Padre Celeste.......
Gesù Dolce Gesù ascolta le preghiere di qt'uomo.Fai comprendere a lui i disegni del nostro Padre che ora sono nebulosi ,ma fanno presagire qualche spiraglio di luce...
[Modificato da Gabbianella1. 01/10/2009 22:33]
01/10/2009 22:46

Ci sono anche io a pregare per la figlia del nostro fratello in Cristo. Signore taumaturgo, guariscila.
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02/10/2009 16:16

1 ottobre 2009 / In News

In questi giorni sto “scoprendo” la vita di Caterina nei cinque anni di università a Firenze. Soprattutto ascoltando i canti che faceva, dove esprimeva ciò che aveva dentro) sento vibrare la sua anima.

C’è stato specialmente un canto – insieme a “Ojos de cielo” (che ho già messo qui nel mio blog e potete sentirlo) – che mi ha colpito e anch’esso è un canto per la Madonna, anzi è il suo stesso pianto su Gesù deposto dalla Croce, si intitola “Voi ch’amate lo Criatore” ed è tratto dal laudario di Cortona, del XIII secolo.

Ho scoperto questa cosa di Caterina due anni fa, a Pasqua, perché diversi amici di CL di Firenze mi scrissero mail o sms dicendomi che si erano commossi durante la Via Crucis per aver sentito come Caterina aveva cantato quell’antica lauda.

Sono finalmente riuscito a procurarmi la registrazione e sono rimasto senza fiato… Non è solo la commozione di risentire la sua bellissima voce, ma è l’intensità con cui ci fa entrare nel dolore della Madre del Salvatore.

Ascoltandola ho capito perché tanti si commossero quando l’hanno sentita. E ho capito anche perché si “impuntò”, perché voleva ad ogni costo cantarla lei (poi alla luce di quello che è successo…).

Ecco qui potete sentire il canto di Caterina e sotto trascrivo il bellissimo testo.

Ascolta “Voi ch’amate lo Criatore”

Voi ch’amate lo Criatore

(Laudario di Cortona, sec. XIII)

Voi ch’amate lo Criatore,

ponete mente a lo meo dolore.

Ch’io son Maria co’ lo cor tristo

La quale avea per figliuol Cristo:

la speme mia e dolce acquisto

fue crocifisso per li peccatori.

Capo bello e delicato,

come ti veggio stare enchinato;

li tuoi capelli di sangue intrecciati,

fin a la barba ne va irrigore.

Voi ch’amate lo Criatore,

ponete mente a lo meo dolore.

Bocca bella e delicata,

come ti veggio stare asserrata,

di fiele e aceto fosti abbeverata,

trista e dolente dentr’al mio core.

Voi ch’amate lo Criatore,

ponete mente a lo meo dolore.

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02/10/2009 16:19

Chiedo scusa, ma non avevo visto che già Gabbianella aveva riportato più sopra lo stesso messaggio proveniente dal blog di Antonio Socci.
Chiedo a Cattolico di rimuovere cortesemente il mio post. Grazie
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02/10/2009 16:21

Ringrazio sia Gabbianella sia Teofilo che ci tengono aggiornati su Caterina, noi da parte nostra continueremo a pregare per questa ragazza.
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02/10/2009 23:23

In varie occasioni, stiamo pregando per Caterina, ma anche perchè la sua famiglia possa mantenere i nervi saldi in questo periodo di forte prova. Socci è un credente di risonanza internazionale e ha sempre reso pubblica testimonianza della sua fede. Preghiamo anche per lui affinchè non venga meno la sua fiducia in Dio.
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