Effettivamente è un passo molto oscuro e particolare nel suo genere, alcuni studiosi sostengono che in realtà non sia un racconto prettamente storico ma più che altro simbolico, senza naturalmente escludere la storicità dei due personaggi citati da Luca.
Questo racconto, così facendo, altro non sarebbe che un ammonimento ai cristiani di rimanere fedeli a Dio e alla Chiesa.
Altri sostengono che da qui si evince una violazione di una prassi che era consolidata nella Chiesa Gerosolimitana, cioè la communio dei beni gestita dagli apostoli, quindi Anania e Saffira avrebbero violato tale regola, ma il testo biblico non sembra sostenere questo dato che non esisteva nessun obbligo a dare i propri beni alla comunità.
Ho trovato questo commento di Ravasi: http://www.sanpaolo.org/bibbia/archivio/bibbia0160.pdf
Su alcune cose ho idee diverse ma comunque è interessante il suo commento.[Modificato da Cattolico_Romano 16/09/2009 18:39]
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