| | | OFFLINE | Post: 70 | Registrato il: 11/09/2009 Registrato il: 16/09/2009 | Sesso: Maschile | |
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Ho letto l'articolo di Mons.Ravasi e forse la tua perplessità è la stessa che ho anch'io riguardo alla sua tesi. Che cioè il fatto sarebbe solo simbolico. In questo caso si potrebbe mettere in dubbio l'autenticità storica di tutto il libro degli Atti se non anche di tutto il libro Sacro. La vicenda di Anania e Saffira non si può assimilare a un racconto tipo parabola o simili. Viene presentata con connotati di fatti realmente accaduti. Resta perciò la domanda iniziale, soprattutto tenendo conto che vi sono stati altri casi di grave comportamento da parte ad esempio di Simon mago e quanto si riferisce di PaoloAt 13,6 Attraversata tutta l'isola fino a Pafo, vi trovarono un tale, mago e falso profeta giudeo, di nome Bar-Iesus, 7 al seguito del proconsole Sergio Paolo, persona di senno, che aveva fatto chiamare a sé Barnaba e Saulo e desiderava ascoltare la parola di Dio. 8 Ma Elimas, il mago, - ciò infatti significa il suo nome - faceva loro opposizione cercando di distogliere il proconsole dalla fede. 9 Allora Saulo, detto anche Paolo, pieno di Spirito Santo, fissò gli occhi su di lui e disse: 10 «O uomo pieno di ogni frode e di ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di ogni giustizia, quando cesserai di sconvolgere le vie diritte del Signore? 11 Ecco la mano del Signore è sopra di te: sarai cieco e per un certo tempo non vedrai il sole». Di colpo piombò su di lui oscurità e tenebra, e brancolando cercava chi lo guidasse per mano. 12 Quando vide l'accaduto, il proconsole credette, colpito dalla dottrina del Signore.
In entrambi i casi non vi è stata però una punizione tanto immediata e severa quanto nel caso di Anania e Saffira, il cui comportamento ai nostri occhi potrebbe apparire meno grave dei due casi citati. Resta quindi la domanda iniziale.
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