| | | OFFLINE | Post: 861 | Registrato il: 11/11/2004 Registrato il: 27/11/2008 | Sesso: Femminile | |
|
Cattolico_Romano, 22/09/2009 19.54:
Consiglio la lettura anche di questo commento: www.laparola.net/testo.php?versioni[]=Commentario&riferimento=Atti5
Ne riporto un pezzetto che non mi convince:
ovvio che non ti convince, non dimenticarti che tutto il commentario, seppur ben fatto in molti passi e che aiuta agli approfondimenti, è evangelico non cattolico...
Teofilo chiede:
Fu eseguita all'istante una condanna irreversibile, è questo che mi sgomenta e che ammettendo anche delle enfatizzazioni, non mi spiega completamente perchè presentare una vicenda enfatizzata in tal modo.
Intanto non userei il termine enfatizzare che significa appunto "ingigantire".... c'è un commento del card. Martini proprio al cap. 5 citato che dice:
" Mentire agli apostoli è mentire allo Spirito Santo che per essi parlava ed operava. Anania mentiva sapendo di mentire, fingeva di dare tutto riservandosi invece, parte della vendita. Il rimprovero mostra chiaramente che la rinuncia dei beni non è obbligatoria, ma piuttosto è un atto di carità, l'apostolo insegna che è preferibile non dare via ciò che non si può, piuttosto che ingannare la Carità. La condanna che ci appare severa e crudele non deve meravigliarci, già il Signore aveva ammonito che il peccato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato ne sulla terra ne in cielo, dice il CCC: «“Qualunque peccato o bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata” (Mt 12, 31). Cosa significa? La misericordia di Dio non conosce limiti, ma chi deliberatamente rifiuta di accoglierla attraverso il pentimento, respinge il perdono dei propri peccati e la salvezza offerta dallo Spirito Santo. Un tale indurimento può portare alla impenitenza finale e alla rovina eterna» (n. 1864). Anania e Saffira agiscono di comune accordo per ingannare, sono incorsi in quella impenitenza perchè deliberatamente vollero prendersi gioco del Signore, e certamente il Signore sapeva che in loro non c'era più pentimento, dice così Pietro: "Perchè vi siete accordati per tentare lo Spirito del Signore?" (v.9) la loro condanna è così scritta dal loro atto volontario e deliberato, Pietro non fa altro che confermare la loro azione dimostrando di essere guidato dallo Spirito che loro intesero ingannare. Non ci si prende gioco degli Apostoli, il Signore pur sempre pronto al perdono non tollera che ci si prenda gioco della carità. Infine l'episodio ben descritto è un avvertimento alle comunità cristiane, è probabile che servisse in quel momento un monito chiaro ed inequivocabile infatti, al verso seguente, leggiamo che gli apostoli compivano molti miracoli e tutti stavano insieme e concordi, nessuno più osava unirsi a loro, ma il popolo ne faceva grandi lodi (vv.12-13). (Atti degli Apostoli Bibbia Traduzione dai testi originali card. Martini 1997)
|
|
|
|
|