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Vaticano/ Patriarcato russo: No a Concilio ecumenico congiunto
Hilarion: Fu pagina vergognosa di storia. Ma sì a alleanza
Il ministro degli Esteri del Patriarcato russo boccia l'idea di un nuovo Concilio ecumenico congiunto tra cattolici e ortodossi prospettato, solo un paio di giorni fa, dal cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani. Si tratta di una strada impercorribile - ha spiegato l'arcivescovo Hilarion in questi giorni a Roma per incontrare il Papa e diversi esponenti della Curia romana - sia perché le diverse Chiese ortodosse non riescono neppure a organizzare un concilio interno pan-ortodosso. E sia perché in Russia ancora ricordano un concilio medievale nel quale si tentò di ricucire lo scisma di qualche secolo prima come "una delle pagine più dolorose se non vergognose della storia della Chiesa". "Quando parliamo di un concilio ecumenico dobbiamo dire che allo stato delle cose non ci sono neanche le condizioni per un concilio pan-ortodosso", ha spiegato Hilarion in un incontro con la stampa. Tra le diverse Chiese nazionali ortodosse è in corso "un processo di preparazione pre-conciliare che dura da 50 anni...", ha rilevato l'arcivescovo, che ha definito, perciò, "molto difficile" un concilio cattolico-ortodosso. Il termine 'concilio', inoltre, per il Patriarcato russo è connotato negativamente. Hilarion ha citato, al proposito, il concilio di Ferrara e Firenze (1431-1445) nel quale una delegazione bizantina partecipò al fine di sondare la possibilità - poi sfumata - di porre fine allo scisma tra cattolici e ortodossi. "La Chiesa cattolica lo considera uno dei concili canonici, mentre dal punto di vista ortodosso è considerato una delle pagine più dolorose e forse più vergognose della storia della Chiesa. Non vale la pena di ripetere lo stesso errore". Ne conclude Hilarion: "Più che di un concilio io parlerei di un'alleanza ortodossa-cattolica in cui possiamo insieme riaffermare e difendere valori morali tradizionali cristiani". Rispondendo alle domande dei giornalisti sui rapporti intra-ortodossi, Hilarion ha sottolineato che tra il Patriarcato russo e il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli - il 'primus inter pares' tra le Chiese nazionali ortodosse - i rapporti sono migliorati con l'elezione di Kirill alla sede moscovita. Rimangono, però, tensioni relativamente all'Ucraina, considerata da Mosca parte del proprio territorio canonico. "L'impegno da parte di Costantinopoli a non immischiarsi nella questione ecclesiali ucraina è per noi la garanzia che i nostri rapporti si sviluppino positivamente", ha detto l'esponente ortodosso russo.
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