E la desertificazione minaccia la pace
Buenos Aires, 23. Le zone più colpite dalla desertificazione sono quelle più conflittuali del mondo e il fenomeno rappresenta ovunque una minaccia alla pace. Lo ha ricordato ieri il segretario della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (Uncdd), Luc Gnacadja, aprendo ieri a Buenos Aires la ix conferenza dell'organismo, istituito a Parigi nel 1994.
Diversi interventi hanno sottolineato che i Paesi ricchi non si preoccupano del fenomeno della desertificazione, con un atteggiamento miope, dato che il problema riguarda da vicino anche loro perché causa migrazioni di intere popolazioni e mette a rischio la sicurezza alimentare e, quindi, anche la pace mondiale.
Nell'agenda della conferenza ci sono la valutazione della strategia comune definita a Madrid nel 2007 e l'elaborazione di nuovi programmi ambientali per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni colpite. Tra gli obiettivi della riunione a Buenos Aires, nella quale per la prima volta è prevista una sessione scientifica alla quale partecipano più di trecento ricercatori di 193 Paesi, c'è anche quello di presentare un dossier che possa servire da base di partenza per la conferenza contro il cambiamento climatico convocata dall'Onu in dicembre a Copenaghen.
Soprattutto i delegati dei Paesi in via di sviluppo hanno sottolineato come la lotta alla desertificazione sia parte integrante dei provvedimenti per salvare l'ambiente. In merito, il segretario dell'Uncdd ha sottolineato che quando si pensa ai cambiamenti climatici, si fa riferimento quasi esclusivamente allo scioglimento dei ghiacciai nel mare e non alla sofferenza umana nelle zone in cui la siccità affligge ogni anno milioni di persone. "Per combattere l'avanzamento delle zone aride e incoltivabili - ha ricordato Gnacadja - si utilizza solo il 2 per cento dei fondi destinati a misure per prevenire i cambiamenti climatici".
(©L'Osservatore Romano - 24 settembre 2009) __________________________________________________