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Un convegno ricorda a Roma San Giovanni Leonardi

Ultimo Aggiornamento: 17/10/2009 19:48
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Un convegno ricorda a Roma San Giovanni Leonardi

A 400 anni dalla morte



ROMA, venerdì, 2 ottobre 2009 (ZENIT.org).-

In occasione del 400° anniversario della morte di San Giovanni Leonardi, dal 6 all’8 ottobre si svolgerà a Roma un Convegno Internazionale di Studi sul tema “San Giovanni Leonardi amico di Santi. Personaggi, movimenti e modelli nell’esperienza spirituale e pastorale del santo lucchese”.

Leonardi nacque a Lucca il 9 ottobre 1541 e morì a Roma nel 1609. Fondò l'istituto religioso dei Chierici Regolari della Madre di Dio (OMD).In un messaggio a padre Francesco Petrillo, Rettore Generale OMD, del 9 settembre 2008, Papa Benedetto XVI ha auspicato che “l’eroica testimonianza di questo affascinante uomo di Dio, riconosciuta dalla Chiesa e riproposta come modello da seguire agli uomini e alle donne del nostro tempo, sia sempre più conosciuta e diventi per molti richiamo a vivere con passione ed entusiasmo la propria fede nelle presenti circostanze”.

L'8 ottobre il convegno si concluderà con l’intervento di monsignor Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, alle 17.00 presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio.

Alle 20.30 dello stesso giorno, nella Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli, verrà eseguito l'Oratorio musicale “Con Cristo Misurate le cose”, composto e diretto da M° Gianni Proietti con la partecipazione del Coro e dell’Orchestra della Diocesi di Roma.

Venerdì 9 ottobre, solennità liturgica di San Giovanni Leonardi, ci sarà una concelebrazione con i Superiori Generali dei Chierici Regolari alle 18.30, presieduta dal Cardinale Franc Rodé, prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.

Dal 16 al 18 ottobre si svolgerà un pellegrinaggio a Roma per le celebrazioni conclusive del giubileo leonardino. L’urna contenente le reliquie del Santo sosterà venerdì 16 ottobre presso la piazza del Campidoglio per ricevere l’omaggio del Sindaco e della città di Roma.

Alle 18.30, nella Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli a Roma, verrà celebrata un'Eucaristia solenne presieduta dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, alla quale saranno invitati i farmacisti, dei quali San Giovanni Leonardi è patrono.

Domenica 18 ottobre le reliquie del Santo sosteranno dalle 9.00 presso la Basilica Papale di San Pietro in Vaticano per l’omaggio dei fedeli e l'Eucaristia solenne nella Giornata Missionaria Mondiale, presieduta alle 10.30 dal Cardinale Ivan Diaz, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, e alle 17.00 dal Cardinale Angelo Comastri, Arciprete della Basilica Vaticana.

Dalla cura dei mali fisici a quella delle anime

Nato in una famiglia di agricoltori benestanti, Leonardi studiò Farmacia a Lucca, e in quel periodo si avvicinò alla confraternita laica dei Colombini, vicina alla spiritualità del Savonarola e sotto la direzione dei Padri Domenicani.

Dopo aver esercitato per alcuni anni la professione dello speziale nel suo paese natale, verso il 1568 decise di dedicarsi allo studio della Teologia. Il 22 dicembre 1571 venne ordinato sacerdote. Intraprese quindi la predicazione e l'insegnamento del catechismo, istituendo anche una Congregazione della Dottrina cristiana.

Assieme ad altri sacerdoti, il 1° settembre 1574 fondò presso la chiesa di Santa Maria della Rosa di Lucca la congregazione dei Preti Riformati della Beata Vergine, dedita all'apostolato e alla formazione del clero.

Leonardi redasse per i sacerdoti della nuova famiglia religiosa le Constitutiones Clericorum Regularium Matris Dei, subito approvate dal Vescovo di Lucca Alessandro Guidiccioni e confermate da Papa Clemente VIII.

La congregazione venne elevata a ordine religioso il 3 novembre 1621 da Gregorio XV, assumendo l'attuale nome di Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio.

Leonardi venne poi espulso dalla Repubblica di Lucca con l'accusa di disturbo all'ordine pubblico e mancanza di rispetto alle autorità costituite. Rifugiatosi a Roma, nel 1596 Papa Clemente VIII lo nominò visitatore apostolico e commissario con l'incarico di riformare, secondo i canoni del Concilio di Trento, le congregazioni benedettine di Montevergine, di Vallombrosa e di Monte Senario; fu anche incaricato dal Pontefice di dirimere una controversia tra il Vescovo di Nola e il viceré di Napoli relativa al Santuario della Madonna dell’Arco.

Con lo spagnolo Juan Bautista Vives y Marja diede poi vita a Roma a un movimento missionario che, dopo la sua morte, portò all'istituzione del Collegio Missionario di Propaganda Fide (1624, poi Università Urbaniana) e all'erezione della Sacra Congregazione per la Propagazione della Fede (1627).

Dichiarato venerabile da Clemente XI nel 1701, venne beatificato il 10 novembre 1861 da Pio IX. Leone XIII volle nel 1893 che il suo nome fosse iscritto nel Martirologio Romano (cosa mai accaduta per i beati, ad eccezione dei pontefici); Pio XI lo canonizzò il 17 aprile 1938.

L' 8 agosto 2006 la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, in forza delle facoltà che le ha concesso Papa Benedetto XVI, lo ha proclamato Santo Patrono di tutti i farmacisti.
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Iniziative per ricordare i quattrocento anni della morte del patrono dei farmacisti

Il principio attivo di Giovanni Leonardi


Roma, 7. "Misurate con Cristo le cose":  questo il "principio attivo" che guidò l'azione evangelizzatrice di san Giovanni Leonardi di cui il 9 ottobre si celebra il IV centenario della morte avvenuta a Roma.

In onore di questo santo, proclamato nel 2006 da Benedetto XVI patrono dei farmacisti, si terrà venerdì prossimo a Roma una solenne celebrazione eucaristica nella chiesa di Santa Maria in Portico. A presiedere la liturgia sarà il cardinale Franc Rodé, prefetto della Congregazione degli istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, con i superiori generali degli ordini dei chierici regolari.

Sempre a Roma, si è aperto ieri un convegno internazionale intitolato "San Giovanni Leonardi amico dei santi. Personaggi, movimenti e modelli nell'esperienza spirituale e pastorale del santo lucchese" per ricordare l'instancabile opera di apostolato di questo religioso che è stato il fondatore dell'ordine dei chierici regolari della Madre di Dio.

Ieri e oggi pomeriggio, nella Sala Baldini in Piazza Campitelli, vengono lette alcune relazioni di esperti della riforma degli ordini religiosi, avvenuta nel XVI secolo, grazie anche all'importante apporto dato da san Giovanni Leonardi. A presiedere il convegno è padre Francesco Petrillo, rettore generale dell'ordine dei chierici regolari della Madre di Dio. Giovedì pomeriggio, l'incontro si svolgerà nella sala della Protomoteca in Campidoglio dove monsignor Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della cultura, pronuncerà un intervento intitolato "L'esperienza pasquale di san Giovanni Leonardi nel suo commentario al libro di Giobbe".

Dal 16 al 18 ottobre si svolgerà l'itinerario romano del pellegrinaggio dell'urna contenente le reliquie di san Giovanni Leonardi. Venerdì 16 pomeriggio si svolgerà una fiaccolata da piazza della Consolazione al Campidoglio dove i fedeli verranno accolti dal sindaco di Roma. Alle ore 18 si svolgerà presso la chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli una solenne concelebrazione presieduta dal segretario  di  Stato,  cardinale Tarcisio Bertone.

Domenica mattina, 18 ottobre, Giornata missionaria mondiale, l'urna con le reliquie di Giovanni Leonardi verrà traslata in modo solenne nella basilica papale di San Pietro in Vaticano dove si svolgerà una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli.


(©L'Osservatore Romano - 8 ottobre 2009)
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L’UDIENZA GENERALE, 07.10.2009

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre ha incontrato gruppi di pellegrini e di fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa si è soffermato su San Giovanni Leonardi, Fondatore dei Chierici Regolari della Madre di Dio, nella ricorrenza dei 400 anni dalla morte.
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti.

CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

San Giovanni Leonardi

Cari fratelli e sorelle!

Dopodomani, 9 ottobre, si compiranno 400 anni dalla morte di san Giovanni Leonardi, fondatore dell’Ordine religioso dei Chierici Regolari della Madre di Dio, canonizzato il 17 aprile del 1938 ed eletto Patrono dei farmacisti in data 8 agosto 2006. Egli è anche ricordato per il grande anelito missionario. Insieme a Mons. Juan Bautista Vives e al gesuita Martin de Funes progettò e contribuì all’istituzione di una specifica Congregazione della Santa Sede per le missioni, quella di Propaganda Fide, e alla futura nascita del Collegio Urbano di Propaganda Fide, che nel corso dei secoli ha forgiato migliaia di sacerdoti, molti di essi martiri, per evangelizzare i popoli. Si tratta, pertanto, di una luminosa figura di sacerdote, che mi piace additare come esempio a tutti i presbiteri in questo Anno Sacerdotale. Morì nel 1609 per un’influenza contratta mentre stava prodigandosi nella cura di quanti, nel quartiere romano di Campitelli, erano stati colpiti dall’epidemia.

Giovanni Leonardi nacque nel 1541 a Diecimo in provincia di Lucca. Ultimo di sette fratelli, ebbe un’adolescenza scandita dai ritmi di fede vissuti in un nucleo familiare sano e laborioso, oltre che dall’assidua frequentazione di una bottega di aromi e di medicamenti del suo paese natale. A 17 anni il padre lo iscrisse ad un regolare corso di spezieria a Lucca, allo scopo di farne un futuro farmacista, anzi uno speziale, come allora si diceva. Per circa un decennio il giovane Giovanni Leonardi ne fu vigile e diligente frequentatore, ma quando, secondo le norme previste dall’antica Repubblica di Lucca, acquisì il riconoscimento ufficiale che lo avrebbe autorizzato ad aprire una sua spezieria, egli cominciò a pensare se non fosse giunto il momento di realizzare un progetto che da sempre aveva in cuore. Dopo matura riflessione decise di avviarsi al sacerdozio. E così, lasciata la bottega dello speziale, ed acquisita un’adeguata formazione teologica, fu ordinato sacerdote e il giorno dell’Epifania del 1572 celebrò la prima Messa.

Tuttavia non abbandonò la passione per la farmacopea, perché sentiva che la mediazione professionale di farmacista gli avrebbe permesso di realizzare appieno la sua vocazione, quella di trasmettere agli uomini, mediante una vita santa, "la medicina di Dio", che è Gesù Cristo crocifisso e risorto, "misura di tutte le cose".

Animato dalla convinzione che di tale medicina necessitano tutti gli esseri umani più di ogni altra cosa, san Giovanni Leonardi cercò di fare dell’incontro personale con Gesù Cristo la ragione fondamentale della propria esistenza. "È necessario ricominciare da Cristo", amava ripetere molto spesso. Il primato di Cristo su tutto divenne per lui il concreto criterio di giudizio e di azione e il principio generatore della sua attività sacerdotale, che esercitò mentre era in atto un vasto e diffuso movimento di rinnovamento spirituale nella Chiesa, grazie alla fioritura di nuovi Istituti religiosi e alla testimonianza luminosa di santi come Carlo Borromeo, Filippo Neri, Ignazio di Loyola, Giuseppe Calasanzio, Camillo de Lellis, Luigi Gonzaga. Con entusiasmo si dedicò all’apostolato tra i ragazzi mediante la Compagnia della Dottrina Cristiana, riunendo intorno a sé un gruppo di giovani con i quali, il primo settembre 1574, fondò la Congregazione dei Preti riformati della Beata Vergine, successivamente chiamato Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio.
Ai suoi discepoli raccomandava di avere "avanti gli occhi della mente solo l’onore, il servizio e la gloria di Cristo Gesù Crocifisso", e, da buon farmacista abituato a dosare le pozioni grazie a un preciso riferimento, aggiungeva: "Un poco più levate i vostri cuori a Dio e con Lui misurate le cose".

Mosso da zelo apostolico, nel maggio del 1605, inviò al Papa Paolo V appena eletto un Memoriale nel quale suggeriva i criteri di un autentico rinnovamento nella Chiesa. Osservando come sia "necessario che coloro che aspirano alla riforma dei costumi degli uomini cerchino specialmente, e per prima cosa, la gloria di Dio", aggiungeva che essi devono risplendere "per l'integrità della vita e l'eccellenza dei costumi, così, più che costringere, attireranno dolcemente alla riforma".

Osservava inoltre che "chi vuole operare una seria riforma religiosa e morale deve fare anzitutto, come un buon medico, un'attenta diagnosi dei mali che travagliano la Chiesa per poter così essere in grado di prescrivere per ciascuno di essi il rimedio più appropriato".
E notava che "il rinnovamento della Chiesa deve verificarsi parimenti nei capi e nei dipendenti, in alto e in basso. Deve cominciare da chi comanda ed estendersi ai sudditi".

Fu per questo che, mentre sollecitava il Papa a promuovere una "riforma universale della Chiesa", si preoccupava della formazione cristiana del popolo e specialmente dei fanciulli, da educare "fin dai primi anni… nella purezza della fede cristiana e nei santi costumi".

Cari fratelli e sorelle, la luminosa figura di questo Santo invita i sacerdoti in primo luogo, e tutti i cristiani, a tendere costantemente alla "misura alta della vita cristiana" che è la santità, ciascuno naturalmente secondo il proprio stato. Soltanto infatti dalla fedeltà a Cristo può scaturire l’autentico rinnovamento ecclesiale.

In quegli anni, nel passaggio culturale e sociale tra il secolo XVI e il secolo XVII, cominciarono a delinearsi le premesse della futura cultura contemporanea, caratterizzata da una indebita scissione tra fede e ragione, che ha prodotto tra i suoi effetti negativi la marginalizzazione di Dio, con l’illusione di una possibile e totale autonomia dell’uomo il quale sceglie di vivere "come se Dio non ci fosse".

E’ la crisi del pensiero moderno, che più volte ho avuto modo di evidenziare e che approda spesso in forme di relativismo.
Giovanni Leonardi intuì quale fosse la vera medicina per questi mali spirituali e la sintetizzò nell’espressione: "Cristo innanzitutto", Cristo al centro del cuore, al centro della storia e del cosmo. E di Cristo – affermava con forza – l’umanità ha estremo bisogno, perchè Lui è la nostra "misura". Non c’è ambiente che non possa essere toccato dalla sua forza; non c’è male che non trovi in Lui rimedio, non c’è problema che in Lui non si risolva. "O Cristo o niente"! Ecco la sua ricetta per ogni tipo di riforma spirituale e sociale.

C’è un altro aspetto della spiritualità di san Giovanni Leonardi che mi piace sottolineare. In più circostanze ebbe a ribadire che l’incontro vivo con Cristo si realizza nella sua Chiesa, santa ma fragile, radicata nella storia e nel suo divenire a volte oscuro, dove grano e zizzania crescono insieme (cfr Mt 13,30), ma tuttavia sempre Sacramento di salvezza.

Avendo lucida consapevolezza che la Chiesa è il campo di Dio (cfr Mt 13,24), non si scandalizzò delle sue umane debolezze. Per contrastare la zizzania scelse di essere buon grano: decise, cioè, di amare Cristo nella Chiesa e di contribuire a renderla sempre più segno trasparente di Lui. Con grande realismo vide la Chiesa, la sua fragilità umana, ma anche il suo essere "campo di Dio", lo strumento di Dio per la salvezza dell’umanità.

Non solo. Per amore di Cristo lavorò alacremente per purificare la Chiesa, per renderla più bella e santa. Capì che ogni riforma va fatta dentro la Chiesa e mai contro la Chiesa. In questo, san Giovanni Leonardi è stato veramente straordinario e il suo esempio resta sempre attuale. Ogni riforma interessa certamente le strutture, ma in primo luogo deve incidere nel cuore dei credenti.

Soltanto i santi, uomini e donne che si lasciano guidare dallo Spirito divino, pronti a compiere scelte radicali e coraggiose alla luce del Vangelo, rinnovano la Chiesa e contribuiscono, in maniera determinante, a costruire un mondo migliore.
Cari fratelli e sorelle, l’esistenza di san Giovanni Leonardi fu sempre illuminata dallo splendore del "Volto Santo" di Gesù, custodito e venerato nella Chiesa cattedrale di Lucca, diventato il simbolo eloquente e la sintesi indiscussa della fede che lo animava. Conquistato da Cristo come l’apostolo Paolo, egli additò ai suoi discepoli, e continua ad additare a tutti noi, l’ideale cristocentrico per il quale "bisogna denudarsi di ogni proprio interesse e solo il servizio di Dio riguardare", avendo "avanti gli occhi della mente solo l’onore, il servizio e la gloria di Cristo Gesù Crocifisso". Accanto al volto di Cristo, fissò lo sguardo sul volto materno di Maria. Colei che elesse Patrona del suo Ordine, fu per lui maestra, sorella, madre, ed egli sperimentò la sua costante protezione. L’esempio e l’intercessione di questo "affascinante uomo di Dio" siano, particolarmente
in questo Anno Sacerdotale, richiamo e incoraggiamento per i sacerdoti e per tutti i cristiani a vivere con passione ed entusiasmo la propria vocazione.

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Il segretario di Stato propone la spiritualità di san Giovanni Leonardi

Il tessuto cristiano della società va riformato dall'interno


"È possibile compiere quelle opere che riformano dal di dentro la vita delle comunità, rifanno il tessuto cristiano della società". Consiste in questo, per il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, l'attualità del messaggio di san Giovanni Leonardi. Il porporato lo ha detto nella parrocchia romana di Santa Maria in Campitelli, intervenendo venerdì pomeriggio, 16 ottobre, alle celebrazioni per il iv centenario della morte del patrono dei farmacisti e del Collegio Urbano di Propaganda Fide.

Promosso dall'Ordine dei Chierici regolari della Madre di Dio, da lui fondato, l'anno giubilare si chiude domenica 18 con la messa nella basilica Vaticana - celebrata dal cardinale Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli - e la successiva partecipazione della famiglia leonardina, guidata dal rettore generale padre Francesco Petrillo, all'Angelus di Benedetto XVI in piazza San Pietro.

Sotto l'immagine di Santa Maria in Portico, che domina l'altare della chiesa capitolina, il cardinale Bertone ha tenuto l'omelia sottolineando come "alla scuola di Maria, che sempre ebbe come madre, maestra e rifugio, san Giovanni Leonardi apprese il "metodo" di chi fa cose grandi con i piccoli del Vangelo". Quindi ha individuato quattro pilastri della spiritualità di Giovanni Leonardi:  "Il primato di Cristo, l'amore alla Chiesa, la passione per l'annuncio missionario e la santità" e, richiamando il messaggio di Benedetto XVI all'inizio dell'anno giubilare in onore del Santo, il segretario di Stato ha rinnovato l'auspicio che "l'eroica testimonianza di questo affascinante uomo di Dio, riconosciuta dalla Chiesa e riproposta come modello da seguire agli uomini e alle donne del nostro tempo", sia "sempre più conosciuta" e divenga "per molti richiamo a vivere con passione ed entusiasmo la fede nelle presenti circostanze". Del resto - ha aggiunto il cardinale Bertone - l'intera vita di questo santo è "una di quelle pagine del Vangelo che volentieri torniamo a leggere per trovarvi tutta la genuina essenza del cristianesimo, che parte da un principio vitale e fondamentale:  il primato di Cristo, e la certezza che solo "Lui - come recita il motto di questo anno giubilare - è la misura di tutte le cose"".

Per il fondatore dei Chierici regolari della Madre di Dio l'essenza dell'essere cristiano "non consiste in un'idea moralista o in un sistema filosofico, ma - ha spiegato il porporato - trova la sua origine nell'incontro con un avvenimento, con una Persona". Nell'icona del Volto Santo, venerata nella cattedrale di Lucca, egli trovò "la sintesi visiva e il simbolo eloquente della fede. Lì si formò il suo ideale cristocentrico", con la necessità di ricominciare da Cristo, il cui primato fu il principio generatore di una vitalità che sembrava ormai persa anche agli occhi di chi, pur lamentando i mali del tempo, non trovava il coraggio di una terapia adeguata. E Giovanni Leonardi, seguendo il percorso della sua professione che lo aveva impegnato per un decennio nel campo della spezieria, si preoccupò di trovare un rimedio autentico ai mali che affliggevano la Chiesa e il mondo.

Un altro aspetto della spiritualità di san Giovanni Leonardi evidenziato dal cardinale è che non si scandalizzò per le umane debolezze della Chiesa. "Per contrastare la zizzania scelse di essere buon grano:  decise, cioè, di amare Cristo nella Chiesa e di contribuire a renderla sempre più segno trasparente di Lui". Catechista creativo e testimone convincente delle verità che trasmetteva; costruttore di pace fra le fazioni in lotta, sacerdote zelante che seppe coniugare contemplazione e azione, egli divenne presto "un punto di riferimento per giovani che solo aspettavano di poter sperimentare un cristianesimo che fosse avvenimento nella loro storia e non utopia". Nacque così nella chiesa di Santa Maria della Rosa a Lucca, il 1° settembre 1574, l'Ordine della Madre di Dio, grazie al quale il santo poté allargare gli orizzonti dell'azione della Chiesa "proponendo una geografia missionaria che avesse come guida Pietro che ci conferma nella fede, e mettendo, di fatto, le basi del Collegio Urbano di Propaganda Fide".

Ecco allora l'attualità della spiritualità di san Giovanni Leonardi. "Si diventa - ha argomentato il cardinale Bertone - terapeuti di cuori feriti, fasciatori di piaghe, annunciatori gioiosi di tempi di pace e di riconciliazione, riparatori di brecce solo se si vive sotto l'azione dello Spirito e se si accetta la logica della Croce. Si è protagonisti forti e credibili di un mondo più fraterno e solidale se si permette allo Spirito di modellare in noi i sentimenti di Cristo, senza porre nessun ostacolo, "nessun obice". Solo gli uomini che vivono sotto l'azione dello Spirito - ha concluso il segretario di Stato - possono far sì che Dio ritorni fra gli uomini".


(©L'Osservatore Romano - 18 ottobre 2009)
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