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Chiesa e sessualità

Ultimo Aggiornamento: 10/10/2009 05:55
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10/10/2009 05:55

La triste storia dei «signori del sesso»

Come vivere insieme e perdere il rispetto di se stessi


di Giulia Galeotti

È una storia triste, tristissima, quella di Masters & Johnson, la coppia americana divenuta celebre a fine anni Sessanta per i suoi studi sulla fisiologia sessuale. O almeno così risulta dalla loro recente biografia, Masters of Sex. The Life and the Times of William Masters and Virginia Johnson (New York, Basic Books, 2009, pagine 41, euro 22,37), scritta da Thomas Maier, giornalista di Newsday, che ha già raccontato, tra l'altro, le vite dei Kennedy e del dottor Spock.

In realtà, nel raccontare "la vita e i tempi della coppia che ha insegnato all'America ad amare" - almeno stando al sottotitolo - ricostruita attraverso interviste ad amici e collaboratori (e alla stessa Johnson) e usando materiali inediti, l'intento di Thomas Maier era di rendere giustizia a due eroi che, prima della rivoluzione sessuale e di Sex and the City, osarono sfidare tabù e ipocrisie. Le 411 pagine tratteggiano, invece, la vicenda di un uomo privo di sentimenti e dedito esclusivamente al lavoro, e di una donna che gli è ciecamente devota, rimanendo infine con un pugno di mosche. Storia, quindi, nemmeno troppo originale.

Virginia Johnson, nata nel 1925 da genitori mormoni, risulterebbe quasi predestinata a essere speciale. Salta due classi a scuola; è bella, elegante e ottimista. Contrariamente ai giovani della Grande depressione, recita la parte della brava ragazza quando sa benissimo di non esserlo, e sogna di fare la cantante. Un misterioso matrimonio a 19 anni con un politico vedovo con figli della sua età, altri due accertati - in terze, o quarte, nozze sposerà Masters - Virginia ha 31 anni quando avviene l'incontro con il quarantunenne sessuologo. È una madre con due figli piccoli in cerca di lavoro, ma non è - e mai diventerà -una psicologa, come viene di solito ricordata.

Ginecologo è, invece, William Masters che, tra osservazioni sugli animali e salvataggi eroici di donne incinte, si specializza in fertilità. Quanto Virginia è, da subito, appassionata ed esuberante, tanto lui è freddo, distaccato e calcolatore. E un po' furbo. Non può non colpire come colui che viene universalmente ricordato come uno dei grandi riformatori sessuali della storia - dopo Freud, Havelock Ellis e Kinsey - il paladino del sesso senza freni né tabù, non amasse affatto parlare dei suoi problemi di fertilità. Del resto, il matrimonio con Virginia non avvenne certo per amore, ma per autentica opportunità. I due erano infatti amanti da diverso tempo, quando la donna ebbe una storia importante con Hank Walter - della International Flavors & Fragrances Inc. - sposato che la vorrebbe sposare. Masters è terrorizzato dalla prospettiva che Virginia abbandoni il lavoro:  dopo decenni di tradimenti, lascia la moglie Libby e la sposa. "Cosa sia l'amore, non so", confesserà poi; "sapevo però che le nozze erano una scelta vitale per la Reproductive Biology Research Foundation" - come tutti gli innovatori geniali, anche loro suscitano invidie e odi scientifici, tanto da dover lasciare la Washington University e mettersi in proprio.

È una storia triste, dunque, la loro, anche perché è l'ennesima storia di misoginia. William Masters sembra avere poca considerazione per le donne, almeno stando al modo in cui descrive le prostitute - che sono le prime cavie da esperimento - e avvicina la Johnson. Più che un medico che cerca una collaboratrice, quando la assume sembra un macellaio che valuta la merce esposta. Del resto, a un certo punto avrà un'illuminazione:  perché non provare con lei le reazioni che stanno studiando e analizzando così in dettaglio? Chissà se avrebbe fatto la stessa proposta a Virginia se si fosse trattato di sperimentare un antibiotico. Secondo Thomas Maier, comunque, Virginia la vera parità con Masters la raggiunge con la pubblicazione del secondo libro (l'anno prima di sposarsi), quando lui non mette più M.D. accanto al suo nome. Eppure, è proprio l'approccio scientifico che li differenzierebbe da Kinsey, ribadisce spesso Masters:  il loro è un approccio medico basato sui fatti, sull'osservazione diretta del sesso praticato, non sulle fuzzy inexactitudes di Kinsey, sulle sue interviste di seconda mano.

Secondo l'autore della biografia, l'enorme successo della coppia Masters & Johnson (copertine e lunghi articoli su "Life", "Time", "Newsweek" e "Playboy"), i sex therapists di star e politici - affetti, con il solito eufemismo, da problemi di fertilità - è dovuto all'approccio duale, al loro essere paritari ("i contemporanei dicono che lei non sembrava sottomessa, quanto una studentessa avida di imparare"). Lui ci avrebbe messo la teoria e l'impostazione scientifica, lei il buon senso e l'abilità nel comunicare. Il rapporto descritto, in realtà, risulta quello solitamente raffigurato nelle pellicole di serie B tra il capo e la segretaria - d'altro canto, Masters cercava una collaboratrice  che  non  fosse medico:   altrimenti troppa competizione.

La storia è triste anche perché la loro vita personale non finisce bene. Con l'età Masters si fa sempre più scorbutico e taciturno, mentre le prime avvisaglie del Parkinson lo rendono non più "presentabile" in pubblico. Dopo ventuno anni di matrimonio, sarà lui a chiedere il divorzio, che lascerà in Virginia astio e dolore. Di fatto, la fine delle nozze segnerà anche la fine professionale di entrambi. Due carriere già incrinate dalle difficoltà economiche, risultato dell'attacco congiunto della concorrenza, della paura dell'Aids e delle campagne moralizzatrici della presidenza Reagan.
Come dopo aver finito di leggere il romanzo di Boyle Dr. Sex (sulle gesta del citato Kinsey), resta tanta amarezza al termine della lettura di Masters of Sex. Per fortuna, però, ci ha pensato Tom Wolfe, con il suo Io sono Charlotte Simmons, a raccontarci senza fronzoli il fallimento dell'utopia della liberazione sessuale, offrendoci una via di uscita. Riacquistare il rispetto di se stessi, come persone e come corpi.


(©L'Osservatore Romano - 10 ottobre 2009)
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