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Tecnici cattolici discutono di etica e legalità e bellezza delle Chiese

Ultimo Aggiornamento: 10/10/2009 06:26
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10/10/2009 06:26

Tecnici cattolici discutono di etica e legalità e bellezza delle Chiese

Intervista all’ing. Vincenzo Tuccillo, Vice Presidente regionale Sez. Napoli UCITecnici



di Antonio Gaspari


ROMA, giovedì, 8 ottobre 2009 (ZENIT.org).-
 
Si svolgerà venerdì 9 ottobre a Roma presso il Vicariato il primo di una serie di incontri organizzato dall’Unione Cattolici Italiana Tecnici (UCITecnici) sul tema dell’etica e delle legalità.

L’UCITecnici (www.ucitecnici.it) comprende i cattolici impegnati nelle professioni tecniche come agronomi, architetti, biologi, chimici, commercialisti, fisici, geologi, geometri, dirigenti di azienda pubblici e privati, ingegneri, matematici, naturalisti, periti agronomi, periti industriali, ragionieri, ricercatori scientifici, statistici, urbanisti.

Di recente l’UCITecnici ha suscitato un certo scalpore per le critiche rivolte dal Presidente Nazionale, l'ingegnere Pietro Samperi, alla Chiesa di San Giacomo di Foligno, progettata e costruita dall’architetto Massimiliano Fuksas.

La Chiesa è composta all’esterno da un enorme cubo di cemento a vista di m. 30 di larghezza, 22,50 di profondità e 26 di altezza e all’interno, un secondo cubo senza fondo, intonacato e bianco.

Sulla vicenda il prof. Samperi ha pubblicato un articolo sulla rivista dell’associazione “Echi dell’UCITecnici” (n.8 del 2009) in cui definisce la chiesa costruita a Foligno da Fuksas un “monumento-mostro al cemento (…) Un cubo alto 26 metri, con il cemento a vista, è un insulto alla religione cattolica e un’offesa ai fedeli, oltre che, alla nostra tradizione e cultura architettonica”.

Sullo stesso tema l’UCITecnici ha diffuso un comunicato per “fornire suggerimenti e per assicurare che, nella realizzazione delle future chiese, nuovi modelli architettonici e tecniche costruttive non riducano quella qualità complessiva che la Chiesa ha sempre garantito, nei secoli, ai propri edifici sacri”.Per capire di più finalità e scopi dell’UCITecnici, ZENIT ha intervistato l’ingegner Vincenzo Tuccillo Ph.D., Vice Presidente regionale della Sez. Napoli UCITecnici e Consigliere nazionale UCITecnici.

Che cosa è l’UCITecnici?

Tuccillo: L'UCITecnici è fra le Unioni professionali cattoliche promosse nel dopoguerra dall'allora Movimento Laureati di Azione Cattolica - MLAC (ora divenuto Movimento Ecclesiale di impegno culturale - MEIC). L'UCITecnici ha avuto riconosciuto dall'Autorità ecclesiastica il suo Statuto nel 1951 e fa parte della Consulta Generale dell’Apostolato dei Laici (ora Consulta Nazionale delle Aggregazioni laicali – CNAL).

Quali sono i compiti e gli obiettivi che si prefigge sia in campo ecclesiale che in quello civile?

Tuccillo: L'UCITecinci è impegnata soprattutto ad approfondire le implicazioni, per l'operare dei tecnici, derivanti dagli insegnamenti delle due grandi e chiarificatrici Encicliche del Papa Giovanni Paolo II: l'Enciclica "Sollicitudo Rei Socialis, per il discorso sulla ineludibile "interconnessione" dei processi e dei problemi a livello planetario, e sulla necessità di fare ricorso alla categoria tecnico-morale (e non solo sentimentale) della "solidarietà" per dominarli e non farsene travolgere;

e l'Enciclica "Laborem Excersens", per il discorso sul significato del lavoro per l'uomo-persona, nei suoi riflessi non solo sociali ma pure per la collaborazione nel completamento della creazione divina.

Di qui, in particolare, la rinnovata attenzione a qualificare 1'esercizio della professione del tecnico secondo una visione "etica" della scienza, della tecnica, dell'economia (il riferimento è in particolare sia all'incontro di Madrid, sia a quello di Sassari, impostato dalla relazione di padre Enrico di Rovasenda su “Scienza, tecnica, etica: quali valori?”).

Resta, comunque, come propria dell'UCITecnici, la visione di un inderogabile impegno per un corretto progresso ed impiego della scienza e della tecnica in vista del bene dell'uomo, della società, del creato.

Resta cioè la visione, positiva, di quello che oggi potremmo definire un necessario "sviluppo ecologico", che non rinunci ad esempio all'energia nucleare ma ne ricerchi le condizioni strutturali e non probabilistiche di sicurezza; e l'atteggiamento di non accettazione, invece, delle visioni feticistiche e regressive di una "ecologia senza sviluppo".

E ciò in particolare consonanza con due considerazioni dell'insegnamento di Papa Pio XII (sotto il cui pontificato l'UCITecnici ha avviato il suo impegno): quella secondo cui occorre guardare alla "tecnica" quale "figlia dell’Uuomo e Dio nepote"; a quella secondo cui occorre farne uso "per trasformare il mondo da selvatico in umano e da umano in divino".
Qual è il tema di riflessione di questo incontro nazionale e quali sono le prospettive culturali che intende sviluppare?

Tuccillo: Nel prossimo incontro del 9 ottobre, primo di una serie che l'UCIT si è proposta di organizzare, saranno affrontati i temi dell'etica e delle legalità.L'Italia - e il mondo occidentale in generale - sta attraversando una crisi etica che si riverbera, con gravi effetti, sul tema della legalità, sotto due aspetti principali:

- il diffuso mancato rispetto di leggi e regole, anche a seguito del loro numero eccessivo che genera equivoci e contraddizioni; - il distacco progressivo di tali leggi e regole da seri principi etici comunque da rispettare pur operando per chiarirle e ridurle. La situazione è particolarmente gravosa per i cattolici convinti e praticanti, i quali, pur nel rispetto di leggi e regole della comunità civile alla quale appartengono, non possono far conto ciecamente sulle istituzioni tradizionali, né astenersi dal partecipare attivamente alla vita sociale. I cattolici devono sentirsi, tutti, collettivamente e individualmente, responsabili dei problemi della società e aiutarsi reciprocamente. Allo stesso tempo, devono favorire il ritorno delle condizioni necessarie per ripristinare una seria selezione della classe dirigente, capace di rappresentare fedelmente la più ampia maggioranza possibile di cittadini e di assumersi il compito, non facile, di amministrare la società.

Viste le critiche da voi sollevate nei confronti della Chiesa costruita da Massimiliano Fuksas, quali sono i criteri che voi considerati importanti per costruire le nuove chiese?

Tuccillo: I criteri dovranno essere quelli ispirati dal Concilio Vaticano II ma anche quelli indicate dalle ultime lettere Encicliche in tema sociale ed ambientale.Si dovrà tener conto:

- della salvaguardia dell’ambiente e del territorio, l'inserimento nel contesto urbano nel rispetto del patrimonio storico-architettonico delle sue obiettive esigenze di sviluppo;

- il recupero di un'autentica qualità architettonica dell'edilizia ecclesiale nel rispetto delle funzionalità e dei significati dei luoghi liturgici;

- l'esecuzione delle opere edilizie adibite al culto sotto gli aspetti tecnici e finanziari, soprattutto in relazione alla sicurezza sismica;

- le fonti di produzione e il consumo dell’energia, motore dello sviluppo dell’umanità.


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