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Al via a Parigi l'Accademia cattolica di Francia

Ultimo Aggiornamento: 23/10/2009 19:40
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23/10/2009 19:40

Al via a Parigi l'Accademia cattolica di Francia

Evoluzione e sapienza divina


Con un colloquio sul tema "Dio, il tempo e la vita" venerdì 23 s'inaugura al Collège des Bernardins a Parigi la nuova Accademia Cattolica di Francia. Intervengono il cardinale André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, il vescovo Marcelo Sánchez Sorondo, il filosofo Rémi Brague e il vicepresidente dell'Accademia - prete della diocesi di Parigi e direttore dell'École pratique des hautes études - che ha scritto per "L'Osservatore Romano" il seguente articolo.

di Jean-Robert Armogathe

L'Accademia cattolica di Francia non si configura come una nuova organizzazione, ma come un luogo d'incontri per far riconoscere la presenza della riflessione cattolica nella società francese. È composta da due grandi insiemi:  un corpo accademico, che riunisce personalità di origine diversa (artisti, teologi, storici, giuristi, scienziati) e un corpo di istituzioni (centri universitari, riviste, associazioni culturali). In piena crescita, riunisce una trentina di personalità nel corpo accademico, una quindicina di istituzioni e alcune centinaia di affiliati. La scelta della conferenza inaugurale riflette lo spirito del progetto.
L'anno di Darwin ha visto numerosi incontri di studiosi:  nel collège des Bernardins, a Parigi, dove si svolge la conferenza inaugurale, all'inizio di ottobre si è tenuta una giornata di studi sugli aspetti scientifici della teoria, sui suoi cambiamenti e sulla sua attualità. Nell'autunno dell'anno di Darwin, l'Accademia cattolica di Francia ha tenuto a offrire una riflessione svincolata dal mero contesto storico e scientifico, per rispondere alla sfida darwiniana negli ambiti della filosofia e della teologia. Come spiega il professor Dominique Lambert (Namur), "il darwinismo è un'opportunità per la riflessione teologica attuale". Esso deve permettere di pensare, grazie alla mediazione di una riflessione filosofica, un'ontologia dinamica che prenda sul serio l'evoluzione, in modo da superare un'ontologia concepita troppo staticamente:  si potrà così individuare il posto della "contingenza" nella creazione, il posto della "sofferenza" in una filosofia della natura e in una teologia della creazione, e infine deve essere possibile riconoscere il ruolo dell'"attenzione al più debole", che si rivela come tratto importante della differenza antropologica.
Come possono l'eternità di Dio e la sua immutabilità inserirsi in un'opera di creazione, e in particolare nella creazione instabile della vita? La continuità (come d'altronde la discontinuità) del tempo è deducibile:  in Aristotele un dato fisico (il numero del movimento secondo il prima e il poi) e un dato biologico (la generazione e la corruzione). Il pensiero biblico ha posto un inizio al tempo nella creazione e il pensiero cristiano ha consentito al tempo di accompagnare l'economia della salvezza. Si può dire, a tale proposito, che la Provvidenza divina accompagni l'evoluzione:  la creazione procede verso lo stato ultimo per il quale Dio l'ha voluta.
La "pienezza dei tempi", per il cristianesimo, non è la creazione dell'uomo; è l'incarnazione del nuovo Adamo, Gesù:  vale a dire il compimento delle promesse e delle anticipazioni (Galati, 4, 4). Soprattutto, la fede cristiana insegna che Dio ha creato il mondo secondo la sua sapienza; è opportuno sviluppare in che cosa la sapienza di Dio, e la sua provvidenza, s'incontrino con la temporalità dell'evoluzione. Per Tommaso d'Aquino Dio avrebbe potuto creare un mondo migliore (Summa Theologiae, i, 25, 6), ma nella sua sapienza, Egli ha voluto liberamente creare un mondo "in stato di via" verso la sua perfezione ultima. Come è scritto nel Catechismo della Chiesa cattolica (n. 310), "questo divenire, nel disegno di Dio, comporta, con la comparsa di certi esseri la scomparsa di altri, con il più perfetto anche il meno perfetto, con le costruzioni della natura anche le distruzioni".
È importante avere chiare due distinzioni:  fra Darwin, da una parte, e quanto viene chiamato, in modo impreciso, il darwinismo, che è la teoria dell'evoluzione, che ha conosciuto parecchie trasformazioni dalla scomparsa del suo autore (Darwin stesso era l'erede di trasformisti precedenti); e anche fra il cristianesimo che Darwin ha rifiutato (e che si è opposto a lui) e le proposte dottrinali della Chiesa cattolica - dei numerosi studiosi fra i primi evoluzionisti alcuni erano cattolici praticanti. È altresì opportuno osservare, come fa il professor Lambert, che il cattolicesimo ha adattato elementi che non erano fra i più originali di Darwin. La maggior parte dei teologi che ha accolto positivamente L'origine della specie ha sottovalutato o trascurato la selezione naturale, per concentrarsi solo sul carattere evolutivo, confondendo così evoluzionismo e trasformismo. Come sottolinea il professor Francis Jacques, relatore dell'Accademia cattolica, "il cespuglio evolutivo - poiché la metafora dell'albero evolutivo non regge più - con le sue prove e i suoi errori, i suoi progressi, i suoi passi indietro e le sue vie senza uscita, è il più bel segno di questa autonomia reale del creato reso possibile dall'atto creatore di Dio che ne offre il compimento pieno offrendogli di cooperare alla sua creazione".
L'Accademia cattolica non è l'emanazione della Conferenza episcopale:  composta per l'85 per cento da laici, essa vuole contribuire a far sentire una voce cattolica nel dialogo fra cristianesimo e società. Il tema della conferenza di apertura non è solo d'attualità:  è anche programmatico di una serie di interventi che permetteranno a un dibattito su problemi concreti di arricchirsi grazie all'apporto di una tradizione religiosa ricca, complessa e diversificata. Tale iniziativa s'inserisce perfettamente nel riconoscimento di una laicità aperta come quella esistente in Francia, dove i credenti possono in quanto tali chiedere la loro parte del forum pubblico.


(©L'Osservatore Romano - 24 ottobre 2009)
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