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Pronto un nuovo documento pastorale sulle comunicazioni sociali

Ultimo Aggiornamento: 27/10/2009 23:21
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Iniziata la lettura delle bozze del nuovo documento sulle comunicazioni sociali

Un nuovo modo di operare nel mondo dei media


Il primo capitolo del nuovo documento pastorale che il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali sta preparando, è stato sottoposto martedì mattina, 27 ottobre, al vaglio dei partecipanti alla plenaria del dicastero vaticano. Il lavoro si è svolto in gruppi di discussione. Le conclusioni sono state poi presentate in assemblea comune a fine mattinata. Stesso lavoro nel pomeriggio. All'esame il secondo capitolo del documento pastorale.

In apertura di questa seconda giornata della plenaria, Francesco Casetti, ordinario presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, ha in un certo senso disegnato il tessuto sociale nel quale il documento è destinato a incidere. "Nuovi sviluppi nelle tecnologie e nella cultura della comunicazione" è il titolo della relazione con la quale lo studioso, dopo un excursus nel mondo "primitivo" dei media, ha rappresentato il nuovo paesaggio mediale determinato dalle continue acquisizioni della tecnologia, dall'arricchimento di sempre nuove forme di conoscenza, di nuove forme di relazioni interpersonali e di gruppo, di esperienze, di partecipazione a un discorso che diviene globale, senza confini, senza terreni definiti. Ci troviamo, ha detto Casetti, davanti a una cultura del digitale, alimentata da media digitali che offrono nuove conoscenze, nuove relazioni e nuovi orizzonti di esperienze. Media che "nell'ampliare i confini in cui ci muoviamo - ha aggiunto - disegnano anche un nuovo senso di sé, degli altri e della realtà in cui viviamo". Rimodellano praticamente i nostri ambienti di vita e tendono a proporsi essi stessi come ambienti di vita, che competono con il mondo concreto che ci circonda, ma nel quale essi stessi "si integrano e a loro volta lo integrano". Di qui l'importanza di un documento che, a vent'anni dall'Aetatis novae, aggiorni gli indirizzi pastorali di una comunicazione che ha fatto ormai passi enormi in avanti.

Prima di passare all'esame del documento alla plenaria è stato tracciato il bilancio di questi primi anni di attività guidati dall'arcivescovo Celli, alla sua prima esperienza in questo senso. Lunedì scorso, 26 ottobre, si sono susseguiti rapporti sui settori operativi del Pontificio Consiglio:  audiovisivi, mondovisione, rete di informazione per l'America Latina (riial) e filmoteca vaticana.

Del settore audiovisivi si è occupato il sotto-segretario del dicastero Angelo Scelzo. Quello degli audiovisivi, ha detto, "è un settore in grande espansione. Ormai nello spazio web sono presenti tutte le testate giornalistiche originate dalla carta stampata". Ma accanto a queste testate storiche ne nascono spontaneamente tante altre, anche semplici notiziari o anche singole pagine corredate da fotografia.
Questo mondo in espansione, secondo Scelzo, interpella da vicino il dicastero vaticano e lo chiama a darsi una nuova organizzazione. Si tratta infatti di dover rispondere a una sempre crescente domanda di accrediti, necessari per riprendere e diffondere l'attività del Papa, in particolare, della Santa Sede più in generale. Un lavoro da portare avanti in piena sinergia con la Sala Stampa della Santa Sede, ma con il migliore utilizzo possibile delle comuni risorse per evitare sovrapposizioni e spreco di energie preziose.

Energie del resto necessarie anche per affrontare un contesto culturale che, ha detto il gesuita Federico Lombardi intervenendo ai lavori della plenaria, propaganda una visione del mondo a prescindere da Dio. "Fra le tendenze più marcate in Europa - ha aggiunto il religioso - c'è quella di relegare la Chiesa nella vita privata e fuori della vita pubblica". C'è da chiedersi a questo punto, secondo il gesuita:  le Chiese restano rilevanti nella vita pubblica o si riducono effettivamente a sfera privata? O è utile che siano nella vita pubblica? Ecco le vere sfide da affrontare. Proprio per questo è necessario adattare il sistema di comunicazione all'evoluzione dei media "anche cercando un linguaggio adatto - ha aggiunto Lombardi - per facilitare la comprensione da parte di tutti". Sarebbe infatti un errore, ha aggiunto, supporre che tutti abbiano una cultura cristiana e che dunque siano capaci di comprendere termini come scomunica, motu proprio, o addirittura distinguere un prete da un arcivescovo, un vescovo da un cardinale. Di contro è anche necessario appropriarsi di espressioni e di termini di uso internazionale.

Per la Chiesa - ha concluso Lombardi - si tratta in definitiva di mettersi in sinergia in tutti i modi possibili con il nuovo mondo della comunicazione.

Particolarmente interessante la relazione sulla filmoteca vaticana, voluta da Giovanni xxiii e fondata il 16 novembre 1959, per "raccogliere e conservare il materiale filmato, testimonianza dell'attività della Chiesa nel tempo". Il materiale raccolto - settemila e ottocento titoli sino ad oggi - rappresenta un patrimonio storico e culturale di indiscusso valore. Il lavoro della filmoteca non si limita alla raccolta di titoli. Si svolgono infatti attività di formazione, si organizzano proiezioni di documenti storici, si presentano fiction di un certo valore per la vita della Chiesa. Tra l'altro la filmoteca ha anche partecipato al restauro di opere di particolare interesse. È stato fatto l'esempio del film Guerra alla guerra, una pellicola realizzata nel 1948 e ritrovata casualmente dalla cineteca nazionale italiana. Contiene immagini straordinarie della seconda guerra mondiale. Sullo sfondo le parole e l'opera di Pio XII, al fianco di tutte le vittime, con le immagini delle mense volute dal Papa, e quelle delle Ville di Castel Gandolfo aperte agli sfollati. Il film è stato presentato alla mostra di arte cinematografica a Venezia e ha impressionato notevolmente pubblico e critica. "Un film importante - è stato detto - perché rappresenta il primo tentativo del cattolicesimo di comunicare, anche attraverso l'arte cinematografica, il suo no alla guerra".
(mario ponzi)



(©L'Osservatore Romano - 28 ottobre 2009)
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