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Benedetto XVI; Angelus del 2010

Ultimo Aggiornamento: 09/09/2010 19:08
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LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DEL REGINA CAELI, 23.05.2010

Conclusa la Celebrazione Eucaristica nella Basilica Vaticana per la Solennità di Pentecoste, il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare il Regina Caeli con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana del tempo pasquale:

PRIMA DEL REGINA CAELI

Cari fratelli e sorelle!

Cinquanta giorni dopo la Pasqua, celebriamo la solennità della Pentecoste, in cui ricordiamo la manifestazione della potenza dello Spirito Santo, il quale – come vento e come fuoco – scese sugli Apostoli radunati nel Cenacolo e li rese capaci di predicare con coraggio il Vangelo a tutte le genti (cfr At 2,1-13). Il mistero della Pentecoste, che giustamente noi identifichiamo con quell’evento, vero “battesimo” della Chiesa, non si esaurisce però in esso.

La Chiesa infatti vive costantemente della effusione dello Spirito Santo, senza il quale essa esaurirebbe le proprie forze, come una barca a vela a cui venisse a mancare il vento.

La Pentecoste si rinnova in modo particolare in alcuni momenti forti, a livello sia locale sia universale, sia in piccole assemblee che in grandi convocazioni. I Concili, ad esempio, hanno avuto sessioni gratificate da speciali effusioni dello Spirito Santo, e tra questi vi è certamente il Concilio Ecumenico Vaticano II.

Possiamo ricordare anche il celebre incontro dei movimenti ecclesiali con il Venerabile Giovanni Paolo II, qui in Piazza San Pietro, proprio nella Pentecoste del 1998. Ma la Chiesa conosce innumerevoli “pentecoste” che vivificano le comunità locali: pensiamo alle Liturgie, in particolare a quelle vissute in momenti speciali per la vita della comunità, nelle quali la forza di Dio si è percepita in modo evidente infondendo negli animi gioia ed entusiasmo. Pensiamo a tanti convegni di preghiera, in cui i giovani sentono chiaramente la chiamata di Dio a radicare la loro vita nel suo amore, anche consacrandosi interamente a Lui.

Non c’è dunque Chiesa senza Pentecoste. E vorrei aggiungere: non c’è Pentecoste senza la Vergine Maria. Così è stato all’inizio, nel Cenacolo, dove i discepoli “erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la Madre di Gesù, e ai fratelli di lui” – come ci riferisce il libro degli Atti degli Apostoli (1,14).

E così è sempre, in ogni luogo e in ogni tempo. Ne sono stato testimone anche pochi giorni fa, a Fatima. Che cosa ha vissuto, infatti, quell’immensa moltitudine, nella spianata del Santuario, dove tutti eravamo un cuore solo e un’anima sola, se non una rinnovata Pentecoste? In mezzo a noi c’era Maria, la Madre di Gesù.
 

E’ questa l’esperienza tipica dei grandi Santuari mariani – Lourdes, Guadalupe, Pompei, Loreto – o anche di quelli più piccoli: dovunque i cristiani si radunano in preghiera con Maria, il Signore dona il suo Spirito.

Cari amici, in questa festa di Pentecoste, anche noi vogliamo essere spiritualmente uniti alla Madre di Cristo e della Chiesa invocando con fede una rinnovata effusione del divino Paraclito. La invochiamo per tutta la Chiesa, in particolare, in quest’Anno Sacerdotale, per tutti i ministri del Vangelo, affinché il messaggio della salvezza sia annunciato a tutte le genti.

DOPO IL REGINA CAELI

Ieri, a Benevento, è stata proclamata Beata Teresa Manganiello, fedele laica, appartenente al Terz’Ordine Francescano. Nata a Montefusco, undicesima figlia di una famiglia di contadini, trascorse una vita semplice e umile, tra le faccende di casa e l’impegno spirituale nella chiesa dei Cappuccini. Come san Francesco d’Assisi cercava di imitare Gesù Cristo offrendo sofferenze e penitenze per riparare i peccati, ed era piena di amore per il prossimo: si prodigava per tutti, specialmente per i poveri e i malati. Sempre sorridente e dolce, a soli 27 anni è partita per il Cielo, dove già il suo cuore abitava. Rendiamo grazie a Dio per questa luminosa testimone del Vangelo!

La memoria liturgica della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani, ci offre – domani 24 maggio – la possibilità di celebrare la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina. Mentre i fedeli che sono in Cina pregano affinché l’unità tra di loro e con la Chiesa universale si approfondisca sempre di più, i cattolici nel mondo intero – specialmente quelli che sono di origine cinese – si uniscono a loro nell’orazione e nella carità, che lo Spirito Santo infonde nei nostri cuori particolarmente nella solennità odierna.

Je salue cordialement les pèlerins francophones ! En ce jour où l’Église célèbre la Solennité de la Pentecôte, nous nous souvenons que la Vierge Marie était présente avec les Apôtres au Cénacle, participant fidèlement à la prière, dans l’attente de l’Esprit Saint. Don du Ressuscité, l’Esprit vient faire toutes choses nouvelles dans la vie du baptisé et dans la vie du monde. Puissiez-vous vous laisser toujours envahir par sa présence bienfaisante ! Que la Vierge Marie vous y aide ! Bonne fête de la Pentecôte !

I offer a warm welcome to the English-speaking visitors gathered here today. On this Pentecost Sunday let us pray for a fresh outpouring of the Holy Spirit upon the Church. May the Spirit’s gifts of life and holiness confirm our witness to the Risen Lord and fill our hearts with fervent hope in his promises! Upon all of you I cordially invoke Spirit’s abundant gifts of wisdom, joy and peace.

Einen frohen Pfingstgruß richte ich an alle Pilger und Besucher deutscher Sprache und heute besonders an die Teilnehmer der großen Parade von Musikkapellen aus Deutschland und Österreich, die zum fünften Mal hier in Rom stattfindet. Am Pfingsttag in Jerusalem hörten Menschen aus verschiedenen Ländern die Jünger in ihrer eigenen Sprache reden. Was sie hörten, ist die Sprache der Liebe, die vom Heiligen Geist kommt und sich allen erschließt, welche sich der Liebe öffnen. Auch in unserer Zeit schafft dieser Geist der Liebe Einsicht und Verständnis. Er ist der Kirche geschenkt, daß sie ihn weitergebe und fruchtbar mache in den Herzen der Menschen. Der Heilige Geist geleite euch auf euren Wegen!

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española que participan en esta oración mariana, así como a los que se unen a ella a través de la radio y la televisión. En este día, en el que se celebra la solemnidad de Pentecostés, os invito a rezar de un modo especial por la Iglesia, para que sus miembros, fortalecidos con la gracia del Espíritu Santo, sientan cada día más la alegría de pertenecer a la gran familia de los discípulos de Cristo y, con fe viva, esperanza firme y ardiente caridad, den testimonio en el mundo del Evangelio de la salvación. Feliz domingo a todos.

Щиро вітаю групу салезіянських співробітників, які прибули з України з міста Одеси. Дорогі в Христі, нехай святий Петро завжди підтримує вашу віру, а Пречиста Діва Марія нехай допомагає вашому апостолятові.

[Saluto con affetto il gruppo di Cooperatori Salesiani provenienti da Odessa, in Ucraina. Cari fratelli, san Pietro sostenga sempre la vostra fede e la Vergine Maria vi assista nel vostro apostolato.]

Witam Polaków, uczestników wielkanocnej modlitwy „Regina caeli”. „Królowo nieba, wesel się” powtarzamy, bo Chrystus, Twój Syn, zmartwychwstał! Ten, który założył Kościół, zamieszkał między nami. Posyła nam swego Ducha Pocieszyciela. Niech Duch Prawdy umacnia nas i prowadzi Kościół, by wzrastał aż po krańce ziemi. Prośmy dzisiaj, by Maryja, Matka Kościoła pomogła nam jeszcze bardziej otworzyć serca na działanie Bożego Ducha. Z serca wszystkim błogosławię.

[Saluto i Polacchi che partecipano alla preghiera pasquale Regina caeli. "Regina dei cieli, rallegrati", ripetiamo, perché il Cristo, tuo Figlio, è risorto. Colui che ha fondato la Chiesa rimane fra noi. Ci manda il suo Spirito Consolatore. Che lo Spirito della Verità ci rafforzi e conduca la Chiesa nel suo sviluppo fino ai confini del mondo. Chiediamo oggi che Maria, Madre della Chiesa, ci aiuti ad aprire ancora di più i nostri cuori all’azione dello Spirito Divino. Vi benedico di cuore.]

Saluto infine con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i membri del Movimento per la Vita, che promuove la cultura della vita e concretamente aiuta tante giovani donne a portare a termine una gravidanza difficile. Cari amici, con voi ricordo le parole della Beata Teresa di Calcutta: “Quel piccolo bambino, nato e non ancora nato, è stato creato per una grande cosa: amare ed essere amato“. Saluto la delegazione del Comune di Vedelago (provincia di Treviso), gli alunni di scuola elementare di Casarano, l’associazione “Il Disegno” di Cesena e gli scout di Cetraro. A tutti auguro una buona festa di Pentecoste, una buona domenica e una buona settimana.

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LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 30.05.2010

Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

Dopo il tempo pasquale, concluso domenica scorsa con la Pentecoste, la Liturgia è ritornata al “tempo ordinario”. Ciò non vuol dire però che l’impegno dei cristiani debba diminuire, anzi, entrati nella vita divina mediante i Sacramenti, siamo chiamati quotidianamente ad essere aperti all’azione della Grazia, per progredire nell’amore verso Dio e il prossimo.

L’odierna domenica della Santissima Trinità, in un certo senso, ricapitola la rivelazione di Dio avvenuta nei misteri pasquali: morte e risurrezione di Cristo, sua ascensione alla destra del Padre ed effusione dello Spirito Santo.

La mente e il linguaggio umani sono inadeguati a spiegare la relazione esistente tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, e tuttavia i Padri della Chiesa hanno cercato di illustrare il mistero di Dio Uno e Trino vivendolo nella propria esistenza con profonda fede.

La Trinità divina, infatti, prende dimora in noi nel giorno del Battesimo: “Io ti battezzo – dice il ministro – nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.

Il nome di Dio, nel quale siamo stati battezzati, noi lo ricordiamo ogni volta che tracciamo su noi stessi il segno della croce. Il teologo Romano Guardini, a proposito del segno della croce, osserva: “lo facciamo prima della preghiera, affinché … ci metta spiritualmente in ordine; concentri in Dio pensieri, cuore e volere; dopo la preghiera, affinché rimanga in noi quello che Dio ci ha donato … Esso abbraccia tutto l’essere, corpo e anima, … e tutto diviene consacrato nel nome del Dio uno e trino” (Lo spirito della liturgia. I santi segni, Brescia 2000, 125-126).

Nel segno della croce e nel nome del Dio vivente è, perciò, contenuto l’annuncio che genera la fede e ispira la preghiera. E, come nel vangelo Gesù promette agli Apostoli che “quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità” (Gv 16,13), così avviene nella liturgia domenicale, quando i sacerdoti dispensano, di settimana in settimana, il pane della Parola e dell’Eucaristia. Anche il santo Curato d’Ars lo ricordava ai suoi fedeli: “Chi ha accolto la vostra anima – diceva – al primo entrare nella vita? Il sacerdote. Chi la nutre per darle la forza di compiere il suo pellegrinaggio? Il sacerdote. Chi la preparerà a comparire innanzi a Dio, lavandola per l’ultima volta nel sangue di Gesù Cristo? … sempre il sacerdote” (Lettera di indizione dell’Anno Sacerdotale).

Cari amici, facciamo nostra la preghiera di sant’Ilario di Poitiers: “Conserva incontaminata questa fede retta che è in me e, fino al mio ultimo respiro, dammi ugualmente questa voce della mia coscienza, affinché io resti sempre fedele a ciò che ho professato nella mia rigenerazione, quando sono stato battezzato nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo” (De Trinitate, XII, 57, CCL 62/A, 627). Invocando la Beata Vergine Maria, prima creatura pienamente inabitata dalla Santissima Trinità, domandiamo la sua protezione per proseguire bene il nostro pellegrinaggio terreno.

DOPO L’ANGELUS

Stamani, a Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, è stata celebrata la beatificazione di Maria Pierina De Micheli, Religiosa dell’Istituto delle Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires. Giuseppina – questo il suo nome di Battesimo – nacque nel 1890 a Milano, in una famiglia profondamente religiosa, dove fiorirono diverse vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. A 23 anni anche lei imboccò questa strada dedicandosi con passione al servizio educativo, in Argentina e in Italia. Il Signore le donò una straordinaria devozione al suo Santo Volto, che la sostenne sempre nelle prove e nella malattia. Morì nel 1945 e le sue spoglie riposano a Roma nell’Istituto “Spirito Santo”.

Je salue cordialement les pèlerins francophones ! La Solennité de la Sainte Trinité nous rappelle que Dieu est Amour et qu’il nous appelle à une vie de communion avec Lui et entre nous. Puisse la Vierge Marie vous aider à contempler le mystère de la grandeur et de la beauté de notre Dieu et à reconnaître sa présence dans le prochain. Je recommande aussi à votre prière la Visite Apostolique que j’effectuerai très prochainement à Chypre. Bon dimanche à tous !

On this Trinity Sunday, I greet all the English-speaking pilgrims and visitors present at today’s Angelus. This week I am making an Apostolic Journey to Cyprus, to meet and pray with the Catholic and Orthodox faithful there and to consign the Instrumentum Laboris for the upcoming Special Assembly of the Synod of Bishops on the Middle East. I ask for your prayers for the peace and prosperity of all the people of Cyprus, as well as for the preparations for the Special Assembly. Upon each of you and your loved ones at home, I invoke the blessings of the most holy Trinity.

Gerne heiße ich am heutigen Dreifaltigkeitssonntag alle Pilger und Gäste aus den Ländern deutscher Sprache willkommen. Der Kern unseres christlichen Glaubens ist das Geheimnis der heiligsten Dreifaltigkeit. Gott offenbart sich als Vater, Sohn und Heiliger Geist, der alles erschaffen hat, erlöst und heiligt. Durch die Taufe auf den Namen des dreieinigen Gottes erhalten wir Anteil am Leben der göttlichen Dreifaltigkeit. Wir wollen dieser Gemeinschaft mit Gott stets treu bleiben und mithelfen, sein Reich der Gerechtigkeit, der Liebe und des Friedens aufzubauen. Von Herzen segne ich euch alle.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española que participan en esta oración mariana, en particular a los fieles de la Parroquia de Nuestra Señora de la Asunción, de Cieza. En la solemnidad de la Santísima Trinidad, os invito a bendecir, alabar y glorificar a Dios Padre, a su Hijo unigénito y al Espíritu Santo, por el inefable misterio de vida y comunión entre las Tres Personas Divinas, de única naturaleza e iguales en su dignidad. Que María Santísima sostenga y acompañe con su intercesión a la Iglesia, que vive para invocar el Santo Nombre de Dios, uno y trino. Feliz Domingo.

Pozdrawiam serdecznie Polaków. Szczególną modlitwą ogarniam wszystkich powodzian. Nasze trudne sprawy zawierzamy dzisiaj Trójcy Świętej. Niech Maryja, nasza Orędowniczka pomoże nam odczytać zamysły Bożej Opatrzności. Pamiętajmy słowa z Księgi Hioba: „Dobro przyjęliśmy z ręki Boga. Czemu zła przyjąć nie możemy?” (Hi 2,10). Wszystko jest objęte Bożym planem zbawienia. Niech Bóg w Trójcy Świętej umocni was i wam błogosławi.

[Saluto cordialmente tutti i Polacchi. Sono vicino con una speciale preghiera alle persone colpite dall’alluvione. Oggi affidiamo alla Santissima Trinità le nostre difficoltà. Maria che intercede per noi ci aiuti a leggere i disegni della Provvidenza di Dio. Teniamo presenti le parole del libro di Giobbe: "Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremmo accettare anche il male?" (Gb 2,10). Tutto è racchiuso nel piano divino della salvezza. Vi benedica e vi conforti Dio Uno e Trino.]

Infine, rivolgo con affetto il mio saluto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare al folto gruppo venuto da Pordenone per onorare la memoria del Cardinale Celso Costantini, del quale è stato presentato due giorni fa a Roma il volume del Diario, dal titolo Ai margini della guerra (1938-1947). Questa pubblicazione è di grande interesse storico. Il Cardinale Costantini, molto legato al Papa Pio XII, la scrisse quando era Segretario della Congregazione di Propaganda Fide. Il suo Diario testimonia l’immensa opera compiuta dalla Santa Sede in quegli anni drammatici per favorire la pace e soccorrere tutti i bisognosi. Saluto, inoltre, il Movimento dell’Amore Familiare che ha promosso alcuni incontri sulle radici cristiane della famiglia e della società, i fedeli provenienti da Sardagna di Trento, quelli di Lallio insieme con i loro amici tedeschi di Schöngeising, la Fondazione “Gigi Ghirotti” per i malati di tumore, l’Associazione Carabinieri da Firenze, i gruppi di ragazzi che hanno ricevuto la Cresima e le varie scolaresche. A tutti auguro una buona domenica.

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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A CIPRO (E PUBBLICAZIONE DELL’INSTRUMENTUM LABORIS DELL’ASSEMBLEA SPECIALE PER IL MEDIO ORIENTE DEL SINODO DEI VESCOVI) (4 – 6 GIUGNO 2010)

RECITA DELL’ANGELUS NEL PALAZZO DELLO SPORT ELEFTHERIA DI NICOSIA

Prima di concludere la Celebrazione Eucaristica, il Santo Padre Benedetto XVI guida la recita dell’Angelus con i fedeli convenuti nel Palazzo dello Sport Eleftheria a Nicosia.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

PAROLE DEL SANTO PADRE

Cari fratelli e sorelle in Cristo,

a mezzogiorno è tradizione della Chiesa rivolgersi in preghiera alla Beata Vergine Maria, ricordando con gioia il suo pronto assenso a divenire la madre di Dio. E’ stato un invito che l’ha riempita di trepidazione e che lei avrebbe potuto appena comprendere. Era un segno che Dio aveva scelto lei, sua umile ancella, per cooperare con lui nell’opera di salvezza. Come non rallegrarci per la generosità della sua risposta!

Attraverso il suo “sì” la speranza della storia è divenuta una realtà, l’Unico che Israele aveva da lungo atteso venne nel mondo, dentro la nostra storia. Di lui l’angelo ha annunciato che il suo regno non avrebbe avuto fine (Lc 1,33).
Circa trent’anni dopo, trovandosi Maria piangente ai piedi della croce, dev’essere stato difficile mantenere viva questa speranza. Le forze delle tenebre sembrava che avessero avuto il sopravvento. E nel suo intimo lei avrebbe ricordato le parole dell’angelo. Ma anche nella desolazione del Sabato Santo la certezza della speranza la sostenne fino alla gioia della mattina di Pasqua. Ed anche noi, suoi figli, viviamo nella stessa fiduciosa speranza che la Parola fatta carne nel seno di Maria, mai ci abbandonerà. Egli, il Figlio di Dio e il Figlio di Maria, fortifica la comunione che ci lega insieme così che noi possiamo divenire testimoni di lui e del potere del suo amore che guarisce e riconcilia.

Imploriamo ora la Vergine Maria, nostra Madre, di intercedere per tutti noi, per il popolo di Cipro e per la Chiesa del Medio Oriente, con Cristo suo Figlio, il Principe della Pace.

* * *

Ora desidero dire alcune parole in lingua polacca nella lieta circostanza dell’odierna beatificazione di Jerzy Popiełuszko, sacerdote e martire.

Serdeczne pozdrowienie kieruję do Kościoła w Polsce, który dziś raduje się wyniesieniem na ołtarze księdza Jerzego Popiełuszki. Jego ofiarna posługa i męczeństwo są szczególnym znakiem zwycięstwa dobra nad złem. Niech jego przykład i wstawiennictwo budzi gorliwość kapłanów i rozpala miłość wiernych.

[Rivolgo un cordiale saluto alla Chiesa in Polonia, che oggi gioisce dell’elevazione agli altari del padre Jerzy Popiełuszko. Il suo zelante servizio e il martirio sono particolare segno della vittoria del bene sul male. Il suo esempio e la sua intercessione accrescano lo zelo dei sacerdoti e infiammino d’amore i fedeli laici.]

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LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 13.06.2010

Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

Si è concluso nei giorni scorsi l’Anno Sacerdotale. Qui a Roma abbiamo vissuto giornate indimenticabili, con la presenza di oltre quindicimila sacerdoti di ogni parte del mondo.

Perciò, oggi desidero rendere grazie a Dio per tutti i benefici che da questo Anno sono venuti alla Chiesa universale. Nessuno potrà mai misurarli, ma certamente se ne vedono e ancor più se ne vedranno i frutti.

L’Anno Sacerdotale si è concluso nella solennità del Sacro Cuore di Gesù, che tradizionalmente è la “giornata di santificazione sacerdotale”; questa volta lo è stata in modo del tutto speciale. In effetti, cari amici, il sacerdote è un dono del Cuore di Cristo: un dono per la Chiesa e per il mondo.

Dal Cuore del Figlio di Dio, traboccante di carità, scaturiscono tutti i beni della Chiesa, e in modo particolare trae origine la vocazione di quegli uomini che, conquistati dal Signore Gesù, lasciano tutto per dedicarsi interamente al servizio del popolo cristiano, sull’esempio del Buon Pastore.

Il sacerdote è plasmato dalla stessa carità di Cristo, quell’amore che spinse Lui a dare la vita per i suoi amici e anche a perdonare i suoi nemici. Per questo i sacerdoti sono i primi operai della civiltà dell’amore. E qui penso a tante figure di preti, noti e meno noti, alcuni elevati all’onore degli altari, altri il cui ricordo rimane indelebile nei fedeli, magari in una piccola comunità parrocchiale. Come è accaduto ad Ars, il villaggio della Francia dove svolse il suo ministero san Giovanni Maria Vianney.

Non c’è bisogno di aggiungere parole a quanto è stato detto su di lui nei mesi scorsi. Ma la sua intercessione ci deve accompagnare ancora di più da ora in avanti. La sua preghiera, il suo “Atto di amore” che tante volte abbiamo recitato durante l’Anno Sacerdotale, continui ad alimentare il nostro colloquio con Dio.

Un’altra figura vorrei ricordare: Don Jerzy Popiełuszko, sacerdote e martire, che è stato proclamato Beato proprio domenica scorsa, a Varsavia. Ha esercitato il suo generoso e coraggioso ministero accanto a quanti si impegnavano per la libertà, per la difesa della vita e la sua dignità. Tale sua opera al servizio del bene e della verità era un segno di contraddizione per il regime che governava allora in Polonia. L’amore del Cuore di Cristo lo ha portato a dare la vita, e la sua testimonianza è stata seme di una nuova primavera nella Chiesa e nella società. Se guardiamo alla storia, possiamo osservare quante pagine di autentico rinnovamento spirituale e sociale sono state scritte con l’apporto decisivo di sacerdoti cattolici, animati soltanto dalla passione per il Vangelo e per l’uomo, per la sua vera libertà, religiosa e civile. Quante iniziative di promozione umana integrale sono partite dall’intuizione di un cuore sacerdotale!

Cari fratelli e sorelle, affidiamo al Cuore Immacolato di Maria, di cui ieri abbiamo celebrato la memoria liturgica, tutti i sacerdoti del mondo, perché, con la forza del Vangelo, continuino a costruire in ogni luogo la civiltà dell’amore.

DOPO L’ANGELUS

Desidero anzitutto ricordare con gioia la proclamazione di due nuovi Beati, entrambi vissuti nel secolo scorso. Ieri, in Spagna, è stato beatificato Manuel Lozano Garrido, laico e giornalista; malgrado la malattia e l’invalidità lavorò con spirito cristiano e con frutto nel campo della comunicazione sociale. Stamani, invece, in Slovenia, il Cardinale Bertone, quale mio Legato, ha presieduto la celebrazione conclusiva del Congresso Eucaristico Nazionale, nella quale ha proclamato beato il giovane martire Lojze Grozde. Egli era particolarmente devoto dell’Eucaristia, che alimentava la sua fede incrollabile, la sua capacità di sacrificio per la salvezza delle anime, il suo apostolato nell’Azione Cattolica per condurre gli altri giovani a Cristo.

Je salue cordialement les pèlerins francophones et, en particulier, le groupe des scouts de Saint-Louis-de-France. Au terme de cette année sacerdotale, je vous remercie tous de vos prières pour les prêtres, les séminaristes et pour les vocations sacerdotales. Continuez à les accompagner dans leur don au Seigneur et à son Église afin qu’ensemble nous marchions vers Dieu sur le chemin de la sainteté ! Que la Vierge Marie intercède pour nous ! Bon pèlerinage à tous !

I am happy to greet all the English-speaking pilgrims and visitors present for this Angelus prayer, especially the group of faithful from Seychelles. Last Friday, the Solemnity of the Sacred Heart of Jesus, I had the joy of concluding the Year for Priests, marked by moving moments of community prayer and adoration. Let us continue to remember all priests in our prayers, thanking Christ for this great gift of his love and asking him to keep them in his grace as faithful friends and ministers. I wish you all a pleasant stay in Rome and a blessed Sunday!

Ein herzliches „Grüß Gott” sage ich allen deutschsprachigen Pilgern und Besuchern. Am vergangenen Freitag, dem Herz-Jesu-Fest, hat das Priesterjahr mit der Gebetsvigil und der Meßfeier mit vielen Tausenden Priestern aus aller Welt seinen Abschluß gefunden. Ich bin dem Herrn für diese bewegenden Momente der Freude, der Brüderlichkeit und der gegenseitigen Stärkung dankbar. Die Kirche und die Welt brauchen Priester, die sich ganz von Jesus Christus formen lassen und den Menschen die Quelle der göttlichen Liebe aufschließen und das Wasser des Lebens schenken. Unterstützt weiterhin die Priester in ihrem Dienst mit eurer Mithilfe und eurem Gebet! Euch allen wünsche ich einen gesegneten Sonntag!

Saludo cordialmente a los grupos de lengua española que participan en esta oración mariana, en particular a los fieles procedentes de Colombia y México, así como a los miembros de la Cofradía de Nuestro Padre Jesús Nazareno y María Santísima de los Dolores, de Jaén. Precisamente en esta diócesis andaluza, y en concreto en la ciudad de Linares, tuvo ayer lugar la beatificación de Manuel Lozano Garrido, fiel laico que supo irradiar con su ejemplo y sus escritos el amor a Dios, incluso entre las dolencias que lo tuvieron sujeto a una silla de ruedas durante casi veintiocho años. Al final de su vida perdió también la vista, pero siguió ganando los corazones para Cristo con su alegría serena y su fe inquebrantable. Los periodistas podrán encontrar en él un testimonio elocuente del bien que se puede hacer cuando la pluma refleja la grandeza del alma y se pone al servicio de la verdad y las causas nobles. Feliz Domingo.

Serdeczne pozdrowienie kieruję do Polaków. W uroczystość Najświętszego Serca Pana Jezusa zakończyliśmy Rok Kapłański. Dziękując Bogu za dar tego czasu, zawierzyłem wszystkich duchownych na świecie opiece Maryi, Matki Kapłanów. Proszę was: wspierajcie waszych pasterzy modlitwą i dobrą radą. Niech uświęcają siebie i tych, do których zostali posłani. Niech Bóg wam błogosławi!

[Un cordiale saluto rivolgo ai polacchi. Nella solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù abbiamo concluso l’Anno Sacerdotale. Ringraziando Dio per il dono di questo tempo, ho affidato tutto il clero nel mondo alla protezione di Maria, Madre dei Sacerdoti. Vi chiedo: sostenete i vostri Pastori con la preghiera e un saggio consiglio. Santifichino se stessi e coloro a cui sono stati inviati. Dio vi benedica!]

Sono lieto di salutare la comunità del Seminario Arcidiocesano di Riga, capitale della Lettonia. Benvenuti a Roma! E infine saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i fedeli provenienti da Salerno e Cagliari; la Scuola materna parrocchiale “Sacro Cuore” di Santeramo in Colle; i ragazzi di Vertova che hanno ricevuto la Cresima; la Federazione Italiana Hockey, che collabora per promuovere lo sport negli oratori italiani. A tutti auguro una buona domenica.

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LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 20.06.2010

Al termine della Santa Messa celebrata nella Basilica Vaticana per l’Ordinazione presbiterale di 14 diaconi della Diocesi di Roma, il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del Suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle !

Questa mattina nella Basilica di San Pietro ho conferito l’ordine presbiterale a quattordici diaconi della Diocesi di Roma. Il sacramento dell’Ordine manifesta, da parte di Dio, la sua premurosa vicinanza agli uomini e, da parte di chi lo riceve, la piena disponibilità a diventare strumento di questa vicinanza, con un amore radicale a Cristo e alla Chiesa.
Nel Vangelo dell’odierna domenica, il Signore domanda ai suoi Discepoli: «Ma voi, chi dite che io sia?» (Lc 9,20). A questo interrogativo l’apostolo Pietro risponde prontamente: «Tu sei il Cristo di Dio, il Messia di Dio» (Ibid.), superando, così, tutte le opinioni terrene che ritenevano Gesù uno dei profeti. Secondo sant’Ambrogio, con questa professione di fede, Pietro «ha abbracciato insieme tutte le cose, perché ha espresso la natura e il nome» del Messia (Exp. in Lucam VI, 93, CCL 14, 207). E Gesù, di fronte a questa professione di fede rinnova a Pietro e agli altri discepoli l’invito a seguirlo sulla strada impegnativa dell’amore fino alla Croce. Anche a noi, che possiamo conoscere il Signore mediante la fede nella sua Parola e nei Sacramenti, Gesù rivolge la proposta di seguirlo ogni giorno e anche a noi ricorda che per essere suoi discepoli è necessario appropriarci del potere della sua Croce, vertice dei nostri beni e corona della nostra speranza.

San Massimo il Confessore osserva che «il segno distintivo del potere del nostro Signore Gesù Cristo è la croce, che egli ha portato sulle spalle» (Ambiguum 32, PG 91, 1284 C). Infatti, «a tutti diceva: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”» (Lc 9,23).

Prendere la croce significa impegnarsi per sconfiggere il peccato che intralcia il cammino verso Dio, accogliere quotidianamente la volontà del Signore, accrescere la fede soprattutto dinanzi ai problemi, alle difficoltà, alla sofferenza.

La santa carmelitana Edith Stein ce lo ha testimoniato in un tempo di persecuzione. Scriveva così dal Carmelo di Colonia nel 1938: « Oggi capisco … che cosa voglia dire essere sposa del Signore nel segno della croce, benché per intero non lo si comprenderà mai, giacché è un mistero… Più si fa buio intorno a noi e più dobbiamo aprire il cuore alla luce che viene dall’alto». (La scelta di Dio. Lettere (1917-1942), Roma 1973, 132-133).

Anche nell’epoca attuale molti sono i cristiani nel mondo che, animati dall’amore per Dio, assumono ogni giorno la croce, sia quella delle prove quotidiane, sia quella procurata dalla barbarie umana, che talvolta richiede il coraggio dell’estremo sacrificio. Il Signore doni a ciascuno di noi di riporre sempre la nostra solida speranza in Lui, certi che, seguendolo portando la nostra croce, giungeremo con Lui alla luce della Risurrezione.

Affidiamo alla materna protezione della Vergine Maria i nuovi sacerdoti oggi ordinati che si aggiungono alla schiera di quanti il Signore ha chiamato per nome: siano sempre fedeli discepoli, coraggiosi annunciatori della Parola di Dio e amministratori dei suoi Doni della salvezza.

DOPO L’ANGELUS

Desidero rivolgere un pressante appello perché la pace e la sicurezza siano presto ristabilite nel Kirghizistan meridionale, in seguito ai gravi scontri verificatisi nei giorni scorsi. Ai parenti delle vittime e a quanti soffrono per questa tragedia esprimo la mia commossa vicinanza ed assicuro la mia preghiera. Invito, inoltre, tutte le comunità etniche del Paese a rinunziare a qualsiasi provocazione o violenza e chiedo alla comunità internazionale di adoperarsi perché gli aiuti umanitari possano raggiungere prontamente le popolazioni colpite.

Oggi l’Organizzazione delle Nazioni Unite celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, per richiamare l’attenzione ai problemi di quanti hanno lasciato forzatamente la propria terra e le consuetudini familiari, giungendo in ambienti che, spesso, sono profondamente diversi. I rifugiati desiderano trovare accoglienza ed essere riconosciuti nella loro dignità e nei loro diritti fondamentali; in pari tempo, intendono offrire il loro contributo alla società che li accoglie. Preghiamo perché, in una giusta reciprocità, si risponda in modo adeguato a tale aspettativa ed essi mostrino il rispetto che nutrono per l’identità delle comunità che li ricevono.

Je salue cordialement les pèlerins francophones! La liturgie de ce jour nous rappelle que la foi n’est pas une adhésion intellectuelle à une doctrine, mais une relation personnelle au Christ, le Messie de Dieu. Unis à Lui par la même foi, puissiez-vous vivre toujours en fils de Dieu, demeurant fidèles aux engagements de votre Baptême. Priez aussi pour les nouveaux prêtres ordonnés ces jours-ci afin qu’ils demeurent dans la joie des serviteurs qui ont tout donné pour l’annonce de l’Évangile ! Bon dimanche à tous !

I greet all the English-speaking pilgrims and visitors present at this

Angelus prayer. In today’s Gospel Jesus calls us to carry our cross in union with him. May we always give ourselves to him and thus discover anew the joy that he promises to those who follow him. Upon you and your loved ones at home, I invoke the blessings of Almighty God.

Mit Freude grüße ich alle Pilger und Besucher deutscher Sprache. Das Evangelium dieses Sonntags wirft eine Frage auf, die zu allen Zeiten aktuell ist: Für wen halten die Leute Jesus? Wir erkennen Christus, Gottes Sohn, nur wenn wir auch sein Kreuz sehen. Sein Tod am Kreuz offenbart seine grenzenlose Liebe: Er verschenkt sich selbst an uns, um uns mit dem Vater zu versöhnen und uns zum wahren, vollkommenen Leben zu führen. Euer Besuch hier in Rom, wo so viele Heilige gewirkt haben, stärke euren Glauben an Christus und mache euch zu mutigen Zeugen seiner Liebe. Euch allen wünsche ich einen gesegneten Sonntag.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española que se unen a esta plegaria mariana, también a través de la radio y la televisión. La liturgia de hoy nos llega con la pregunta de Jesús a sus discípulos: ¿Quién decís que soy yo? A ella se puede dar una respuesta acertada sólo tras haberla aprendido de Él, escuchando su palabra, imitando su vida, encontrándolo personalmente en los sacramentos y en la oración. Que la Virgen María nos ayude en esta apasionante búsqueda para descubrir a quien es nuestra alegría y nuestra salvación. Feliz Domingo.

Słowo pozdrowienia kieruję do wszystkich Polaków. Dzisiaj szczególnie pamiętam w modlitwie o Kapitule Warmińskiej, która obchodzi jubileusz swego ustanowienia, siedem i pół wieku temu. Łączę się duchowo z uczestnikami uroczystych obchodów, zebranymi w Katedrze Fromborskiej: Biskupami Konferencji Episkopatu Polski, członkami Kapituły i Wspólnotą Ludu Bożego Warmii. Życzę wam wszystkim: czerpiąc z wielkiego dziedzictwa wiary Ojców, trwajcie w jedności z Chrystusem. Niech Bóg wam błogosławi.

[Rivolgo il mio saluto a tutti i Polacchi. In modo particolare ricordo oggi nella preghiera il Capitolo di Varmia, che festeggia il giubileo della sua fondazione, avvenuta 750 anni fa. Mi unisco spiritualmente con i partecipanti alla solenne festa, celebrata nella Cattedrale di Frombork; con i Vescovi membri della Conferenza Episcopale Polacca, con i membri del suddetto Capitolo e con tutta la Comunità del Popolo di Dio di Varmia. Auguro a voi tutti di attingere dalla grande eredità della fede dei Padri e di rimanere uniti a Cristo. Dio vi benedica.]

Saluto infine i pellegrini di lingua italiana, in particolare i fedeli delle parrocchie Santa Paola Romana in Roma, SS.mo Redentore in Casette d’Ete, Santa Maria Assunta e San Bartolomeo in Frassinelle Polesine; come pure agli automobilisti del Ferrari Club Italia. A tutti auguro una buona domenica.

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27/06/2010 16:14

 



LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 27.06.2010

Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle !

Le letture bibliche della santa Messa di questa domenica mi danno l’opportunità di riprendere il tema della chiamata di Cristo e delle sue esigenze, tema sul quale mi sono soffermato anche una settimana fa, in occasione delle Ordinazioni dei nuovi presbiteri della Diocesi di Roma.

In effetti, chi ha la fortuna di conoscere un giovane o una ragazza che lascia la famiglia di origine, gli studi o il lavoro per consacrarsi a Dio, sa bene di che cosa si tratta, perché ha davanti un esempio vivente di risposta radicale alla vocazione divina. E’ questa una delle esperienze più belle che si fanno nella Chiesa: vedere, toccare con mano l’azione del Signore nella vita delle persone; sperimentare che Dio non è un’entità astratta, ma una Realtà così grande e forte da riempire in modo sovrabbondante il cuore dell’uomo, una Persona vivente e vicina, che ci ama e chiede di essere amata.

L’evangelista Luca ci presenta Gesù che, mentre cammina per la strada, diretto a Gerusalemme, incontra alcuni uomini, probabilmente giovani, i quali promettono di seguirlo dovunque vada. Con costoro Egli si mostra molto esigente, avvertendoli che “ il Figlio dell’uomo – cioè Lui, il Messia – non ha dove posare il capo”, vale a dire non ha una propria dimora stabile, e che chi sceglie di lavorare con Lui nel campo di Dio non può più tirarsi indietro (cfr Lc 9,57-58.61-62).
Ad un altro invece Cristo stesso dice: “Seguimi”, chiedendogli un taglio netto dei legami familiari (cfr Lc 9,59-60). Queste esigenze possono apparire troppo dure, ma in realtà esprimono la novità e la priorità assoluta del Regno di Dio che si fa presente nella Persona stessa di Gesù Cristo. In ultima analisi, si tratta di quella radicalità che è dovuta all’Amore di Dio, al quale Gesù stesso per primo obbedisce. Chi rinuncia a tutto, persino a se stesso, per seguire Gesù, entra in una nuova dimensione della libertà, che san Paolo definisce “camminare secondo lo Spirito” (cfr Gal 5,16). “Cristo ci ha liberati per la libertà!” – scrive l’Apostolo – e spiega che questa nuova forma di libertà acquistataci da Cristo consiste nell’essere “a servizio gli uni degli altri” (Gal 5,1.13).

Libertà e amore coincidono! Al contrario, obbedire al proprio egoismo conduce a rivalità e conflitti.

Cari amici, volge ormai al termine il mese di giugno, caratterizzato dalla devozione al Sacro Cuore di Cristo. Proprio nella festa del Sacro Cuore abbiamo rinnovato con i sacerdoti del mondo intero il nostro impegno di santificazione. Oggi vorrei invitare tutti a contemplare il mistero del Cuore divino-umano del Signore Gesù, per attingere alla fonte stessa dell’Amore di Dio. Chi fissa lo sguardo su quel Cuore trafitto e sempre aperto per amore nostro, sente la verità di questa invocazione: “Sei tu, Signore, l’unico mio bene” (Salmo resp.), ed è pronto a lasciare tutto per seguire il Signore. O Maria, che hai corrisposto senza riserve alla divina chiamata, prega per noi!

DOPO L’ANGELUS

Stamani, in Libano, è stato proclamato Beato Estéphan Nehmé, al secolo Joseph, religioso dell’Ordine Libanese Maronita, vissuto in Libano tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Mi rallegro di cuore con i fratelli e le sorelle libanesi, e li affido con grande affetto alla protezione del nuovo Beato.

In questa domenica che precede la solennità dei Santi Pietro e Paolo, ricorre in Italia e in altri Paesi la Giornata della Carità del Papa. Esprimo la mia viva gratitudine a quanti, con la preghiera e le offerte, sostengono l’azione apostolica e caritativa del Successore di Pietro e favore della Chiesa universale e di tanti fratelli vicini e lontani.

Je salue cordialement les pèlerins francophones et plus particulièrement les fidèles libanais qui assistent ce matin à la célébration de béatification du Frère Etienne Nehmé de l’Ordre Libanais Maronite! Nous sommes appelés à suivre le Christ car nous sommes baptisés. Nous sommes donc invités à orienter toutes nos ressources humaines et spirituelles vers Dieu, en cherchant à vivre sous la conduite de son Esprit. Puisse la Vierge Marie nous aider à enraciner davantage notre existence en Dieu, source du vrai bonheur et de la joie parfaite. Bon dimanche, et bon pèlerinage à tous!

I extend cordial greetings to the English-speaking pilgrims and visitors present for today’s Angelus. On Tuesday of this week we will be celebrating Rome’s feast-day, that is to say, the feast of Saints Peter and Paul – two great Apostles who proclaimed the Gospel in this city and bore witness to Christ even to the shedding of their blood. Through their prayers, may all who come on pilgrimage to Rome be renewed and strengthened in faith, hope and love. May God’s abundant blessings come down upon all of you and upon your loved ones at home!

Von Herzen grüße ich alle Brüder und Schwestern deutscher Sprache. Am heutigen Sonntag hören wir im Evangelium, wie Jesus einige seiner Jünger aufruft, auf jeglichen irdischen Besitz zu verzichten und sogar die eigene Familie zu verlassen, um ihm nachzufolgen; denn wie Jesus selbst sollen sie nicht nur mit ihren Worten, sondern mit ihrem ganzen Leben Zeugnis für das Reich Gottes ablegen. Beten wir für alle, die Christus in seine besondere Nachfolge ruft, und erforschen wir uns zugleich selbst, ob Gott auch in unserem Leben stets den ersten Platz einnimmt. Der Herr segne euch und eure Familien.

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española, presentes en esta oración mariana, y a todos los que se unen a ella a través de la radio o la televisión. En el evangelio proclamado este domingo, se nos muestra un verdadero programa de vida cristiana y Jesús mismo nos invita a un seguimiento más radical de su Persona, basado en el amor y el servicio. De la mano de la Santísima Virgen María, supliquemos la gracia de entender cada día más esta paradoja evangélica: que sólo el que pierde la vida por Cristo, la gana realmente. Muchas gracias y feliz domingo.

Serdeczne pozdrowienie kieruję do Polaków. Zbliża się okres wakacji. Dla wielu będzie to czas odpoczynku. Życzę, aby wakacyjne spotkania z przyrodą, z nowymi ludźmi, z owocami ludzkiej twórczości były okazją nie tylko do wzmocnienia sił fizycznych i rozwoju intelektualnego, ale także do intensywniejszego kontaktu z Bogiem i wzrastania w wierze. Niech Bóg wam błogosławi!

[Un cordiale saluto rivolgo ai polacchi. Si avvicina il periodo delle vacanze. Per tanti esso sarà tempo di riposo. Auguro che gli incontri con la natura, con nuove persone, con i frutti della creatività umana siano un’occasione non solo di recupero delle forze fisiche e dello sviluppo intellettuale, ma anche di un più intensivo contatto con Dio e di rafforzamento nella fede. Dio vi benedica!]

Rivolgo infine un saluto cordiale ai pellegrini di lingua italiana, in particolare al gruppo AVIS di Sant’Anna d’Alfaedo, presso Verona. A tutti auguro una buona domenica.

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29/06/2010 15:37



LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 29.06.2010

Al termine della Santa Messa celebrata nella Basilica Vaticana nella Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, con la partecipazione di una Delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli e con l’imposizione dei Palli a 38 Arcivescovi Metropoliti, il Papa si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico e guida la recita dell’Angelus con i fedeli e i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Santo Padre Benedetto XVI nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle ,

quest’oggi la Chiesa di Roma festeggia le sue sante radici, celebrando gli Apostoli Pietro e Paolo, le cui reliquie sono custodite nelle due Basiliche ad essi dedicate e che ornano l’intera Città cara ai cristiani residenti e pellegrini. La solennità è iniziata ieri sera con la preghiera dei Primi Vespri nella Basilica Ostiense. La liturgia del giorno ripropone la professione di fede di Pietro nei confronti di Gesù: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (Mt 16,16). Non è una dichiarazione frutto di ragionamento, ma una rivelazione del Padre all’umile pescatore di Galilea, come conferma Gesù stesso dicendo: « né carne né sangue te lo hanno rivelato» (Mt 16,17).

Simon Pietro è talmente vicino al Signore da diventare egli stesso una roccia di fede e d’amore su cui Gesù ha edificato la sua Chiesa e «l’ha resa – come osserva san Giovanni Crisostomo – più forte del cielo stesso» (Hom. in Matthæum 54, 2: PG 58,535). Infatti, il Signore conclude dicendo: «tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra saràsciolto nei cieli» (Mt 16,19).

San Paolo – di cui abbiamo recentemente celebrato il bimillenario della nascita – con la Grazia divina ha diffuso il Vangelo, seminando la Parola di verità e di salvezza in mezzo ai popoli pagani.

I due Santi Patroni di Roma, pur avendo ricevuto da Dio carismi diversi e missioni diverse da compiere, sono entrambi fondamenta della Chiesa una, santa, cattolica e apostolica, «permanentemente aperta alla dinamica missionaria ed ecumenica, perché inviata al mondo ad annunziare e testimoniare, attualizzare ed espandere il mistero di comunione che la costituisce» (Congregazione per la Dottrina della Fede, Communionis notio, 28 maggio 1992, n. 4: AAS 85 [1993], 840).

Per questo, durante la santa Messa di questa mattina nella Basilica Vaticana, ho consegnato a trentotto Arcivescovi Metropoliti il Pallio, che simboleggia sia la comunione con il Vescovo di Roma, sia la missione di pascere con amore l’unico gregge di Cristo. In questa solenne ricorrenza, desidero anche ringraziare di cuore la Delegazione del Patriarcato Ecumenico, a testimonianza del vincolo spirituale tra la Chiesa di Roma e la Chiesa di Costantinopoli.

L’esempio degli Apostoli Pietro e Paolo illumini le menti e accenda nei cuori dei credenti il santo desiderio di compiere la volontà di Dio, affinché la Chiesa pellegrina sulla terra sia sempre più fedele al suo Signore. Rivolgiamoci con fiducia alla Vergine Maria, Regina degli Apostoli, che dal Cielo guida e sostiene il cammino del Popolo di Dio.

DOPO L’ANGELUS

Je salue cordialement les pèlerins francophones et, en particulier, ceux qui accompagnent les Archevêques auxquels je viens d’imposer le pallium! La Solennité des Saints Pierre et Paul, Colonnes de l’Église, nous rappelle que Dieu construit sur le roc de notre foi qui est irriguée par l’enseignement du Christ transmis par les Apôtres. Puissions-nous accueillir la grâce de cette fête pour être comme les premiers chrétiens: assidus à la fraction du pain et attentifs à l’enseignement des Apôtres, pour être un seul cœur, une seule âme solidement enracinés dans l’amour de Dieu. Bonne fête à tous!

I offer a warm welcome to the English-speaking visitors gathered for this Angelus prayer. Today’s Solemnity of Saints Peter and Paul, Patrons of the Church of Rome, invites us to give thanks for the faith we have received from the Apostles in the communion of the Church. As a sign of that unity, this morning I conferred the Pallium upon a number of Metropolitan Archbishops from throughout the world. I ask you to pray that, through the intercession of the Apostles, they will be true heralds of the Gospel and models of pastoral charity to the flock entrusted to their care. Upon all of you I invoke the Lord’s richest blessings!

Ganz herzlich heiße ich alle deutschsprachigen Pilger und Besucher am Hochfest der Heiligen Petrus und Paulus, der Stadtpatrone Roms, willkommen. Heute morgen habe ich 38 neuernannten Erzbischöfen und Metropoliten aus der ganzen Welt das Pallium verliehen. Dieses besondere, aus Wolle gewobene Band erinnert uns an die Lämmer und Schafe, die der auferstandene Christus dem Apostel Petrus zu weiden aufgetragen hat. Die Hirten der Kirchenprovinzen sollen dem Nachfolger Petri dabei helfen, diesen Auftrag des Herrn auch heute zu erfüllen. Ich lade euch ein, die Bischöfe durch euer Gebet und Opfer darin zu unterstützen, in der Nachfolge Jesu rechte Hirten zu sein. Der Heilige Geist begleite euch auf all euren Wegen!

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española, en particular a los arzobispos metropolitanos que acaban de recibir el palio, como signo de unidad con el Sumo Pontífice; a sus familiares, así como a los sacerdotes, religiosos y fieles diocesanos que les acompañan. En este día, celebramos el martirio de los apóstoles san Pedro y san Pablo, que en esta ciudad de Roma dieron su máximo testimonio de amor a Cristo. Os invito a todos, queridos hermanos, a seguir su ejemplo para que, cada vez más unidos al Señor, sepáis dar en vuestra vida abundantes frutos de santidad y apostolado. Que Dios os bendiga.

Uma cordial saudação para os Arcebispos Metropolitas de Angola e do Brasil que acabaram de receber o pálio, e também para os familiares e amigos que os acompanham: A Santíssima Virgem guie e proteja maternalmente a cada um deles e ao Rebanho que lhes foi confiado.

Pozdrawiam polskich pielgrzymów. Uroczystość Apostołów Piotra i Pawła jest dla chrześcijan wyjątkową okazją do odnawiania i umacniania więzi z Kościołem, który jest w Rzymie i z jego Biskupem. Szczególnym znakiem tej jedności jest paliusz, który dzisiaj przekazałem metropolitom z różnych części świata, w tym także Prymasowi Polski. Jemu i wam wszystkim niech Bóg błogosławi!

[Saluto i pellegrini polacchi. La solennità degli Apostoli Pietro e Paolo è per i cristiani una particolare occasione per rinnovare e rafforzare i legami con la Chiesa che è a Roma e con il suo Vescovo. Un segno speciale di quest’unione è il Pallio, che oggi ho consegnato ai Metropoliti provenienti da diverse parti del mondo, e tra loro anche al Primate della Polonia. Dio benedica lui e tutti voi!]

Srdečně zdravím česky mluvící poutníky, kteří doprovázejí pražského arcibiskupa na tuto slavnost svatých apoštolů Petra a Pavla. Rád vám všem žehnám!

[Saluto cordialmente i pellegrini di lingua ceca che accompagnano l'Arcivescovo di Praga a questa solenne celebrazione degli Apostoli Pietro e Paolo. Volentieri vi benedico tutti!]

S láskou pozdravujem slovenských pútnikov, osobitne z Košickej arcidiecézy. Bratia a sestry, dnešný obrad udelenia pália je výzvou k budovaniu a upevňovaniu živého spoločenstva Božieho ľudu vo viere a v láske. Zo srdca vás žehnám. Pochválený buď Ježiš Kristus!

[Saluto con affetto i pellegrini slovacchi, particolarmente quelli provenienti dall’arcidiocesi di Košice. Fratelli e sorelle, l’odierno rito dell’imposizione del Pallio è un invito a costruire e consolidare la viva comunione del popolo di Dio nella fede e nell’amore. Di cuore vi benedico. Sia lodato Gesù Cristo!]

Lepo pozdravljam romarje iz Slovenije, še posebej ljubljanskega nadškofa in metropolita Antona Stresa, ki je danes prejel palij v znamenje posebne povezanosti z apostolskim sedežem. Vse vas izročam priprošnji svetih apostolov Petra in Pavla ter vas blagoslavljam!

[Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini provenienti dalla Slovenia, in particolare all'Arcivescovo Metropolita di Ljubljana Mons. Anton Stres che oggi ha ricevuto il Pallio quale segno dello speciale legame con la Sede Apostolica. Vi affido tutti all’intercessione dei Ss. Pietro e Paolo e vi benedico!]

Saluto infine i pellegrini di lingua italiana, in modo particolare gli Arcivescovi Metropoliti e quanti li accompagnano. A tutti auguro una buona festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. Bella festa a tutti voi!

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VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI A SULMONA (4 LUGLIO 2010), 04.07.2010

RECITA DELL’ANGELUS IN PIAZZA GARIBALDI

Al termine della Celebrazione Eucaristica in Piazza Garibaldi, il Papa introduce la preghiera mariana dell’Angelus con le seguenti parole:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle !

Al termine di questa solenne celebrazione, nell’ora del consueto appuntamento domenicale, vi invito a recitare insieme la preghiera dell’Angelus.

Alla Vergine Maria, che venerate con particolare devozione nel Santuario della Madonna della Libera, affido questa Chiesa di Sulmona-Valva: il Vescovo, i sacerdoti e tutto il popolo di Dio. Possa camminare unita e gioiosa nella via della fede, della speranza e della carità. Fedele all’eredità di san Pietro Celestino, sappia sempre comporre la radicalità evangelica e la misericordia, perché tutti coloro che cercano Dio lo possano trovare.

In Maria, Vergine del silenzio e dell’ascolto, san Pietro del Morrone trovò il modello perfetto di obbedienza alla volontà divina, in una vita semplice e umile, protesa alla ricerca di ciò che è veramente essenziale, capace di ringraziare sempre il Signore riconoscendo in ogni cosa un dono della sua bontà.

Anche noi, che viviamo in un’epoca di maggiori comodità e possibilità, siamo chiamati ad apprezzare uno stile di vita sobrio, per conservare più liberi la mente ed il cuore e per poter condividere i beni con i fratelli. Maria Santissima, che animò con la sua presenza materna la prima comunità dei discepoli di Gesù, aiuti anche la Chiesa di oggi a dare buona testimonianza del Vangelo.

Angelus Domini…

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Conclusa la Santa Messa, il Papa raggiunge in auto la Casa Sacerdotale del Centro pastorale diocesano di Sulmona per il pranzo con i Vescovi Abruzzesi e per una sosta di riposo.
La Casa Sacerdotale, destinata ad alloggiare i sacerdoti ammalati e anziani, viene inaugurata oggi dopo i lavori di restauro e intitolata a “Benedetto XVI”.
Alle 16.30, prima di lasciare la Casa Sacerdotale, il Santo Padre saluta i membri del Comitato organizzatore della Visita.
Quindi incontra una Delegazione della Casa Circondariale di Sulmona: il Direttore, Dr. Sergio Romice; il Cappellano P. Franco Messori, S.M., e alcuni agenti di custodia e detenuti.
Al termine il Papa si reca in auto alla Cattedrale per l’Incontro con i Giovani.

[Modificato da S_Daniele 12/07/2010 16:09]
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LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 11.07.2010

Dal pomeriggio di mercoledì 7 luglio, il Santo Padre Benedetto XVI si trova nella residenza pontificia di Castel Gandolfo per trascorrere il periodo di riposo estivo.
Alle ore 12 di oggi, il Papa si affaccia al balcone del Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo per recitare l’Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti.
Queste le parole del Santo Padre nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle ,

Da qualche giorno, come vedete, ho lasciato Roma per il soggiorno estivo di Castel Gandolfo. Ringrazio Dio che mi offre questa possibilità di riposo. Ai cari abitanti di questa bella cittadina, dove torno sempre volentieri, rivolgo il mio cordiale saluto.
Il Vangelo di questa domenica si apre con la domanda che un dottore della Legge pone a Gesù: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?» (Lc 10,25). Sapendolo esperto nelle Sacre Scritture, il Signore invita quell’uomo a dare lui stesso la risposta, che infatti egli formula perfettamente, citando i due comandamenti principali: amare Dio con tutto il cuore, tutta la mente e tutte le forze, e amare il prossimo come se stessi.
Allora il dottore della Legge, quasi per giustificarsi, chiede: “E chi è mio prossimo?” (Lc 10,29).

Questa volta, Gesù risponde con la celebre parabola del “buon Samaritano” (cfr Lc 10,30-37), per indicare che sta a noi farci “prossimo” di chiunque abbia bisogno di aiuto.

Il Samaritano, infatti, si fa carico della condizione di uno sconosciuto, che i briganti hanno lasciato mezzo morto lungo la strada; mentre un sacerdote e un levita erano passati oltre, forse pensando che a contatto con il sangue, in base ad un precetto, si sarebbero contaminati.

La parabola, pertanto, deve indurci a trasformare la nostra mentalità secondo la logica di Cristo, che è la logica della carità: .

Questo racconto evangelico offre il “criterio di misura”, cioè “l’universalità dell’amore che si volge verso il bisognoso incontrato «per caso» (cfr Lc 10,31), chiunque egli sia” (Enc. Deus caritas est, 25). Accanto a questa regola universale, vi è anche un’esigenza specificamente ecclesiale: che “nella Chiesa stessa, in quanto famiglia, nessun membro soffra perché nel bisogno” (ibid.). Il programma del cristiano, appreso dall’insegnamento di Gesù, è “un cuore che vede” dove c’è bisogno di amore, e agisce in modo conseguente (cfr ivi, 31).

Cari amici, desidero anche ricordare che oggi la Chiesa fa memoria di san Benedetto da Norcia – il grande Patrono del mio Pontificato – padre e legislatore del monachesimo occidentale.

Egli, come narra san Gregorio Magno, “ fu un uomo di vita santa … di nome e per grazia” (Dialogi, II, 1: Bibliotheca Gregorii Magni IV, Roma 2000, p. 136). “Scrisse una Regola per i monaci… specchio di un magistero incarnato nella sua persona: infatti il santo non poté nel modo più assoluto insegnare diversamente da come visse” (Ivi, II, XXXVI: cit., p. 208). Il Papa Paolo VI proclamò san Benedetto Patrono d’Europa il 24 ottobre 1964, riconoscendone l’opera meravigliosa svolta per la formazione della civiltà europea.

Affidiamo alla Vergine Maria il nostro cammino di fede e, in particolare, questo tempo di vacanze, affinché i nostri cuori non perdano mai di vista la Parola di Dio e i fratelli in difficoltà.

DOPO L’ANGELUS

Chers frères et sœurs francophones, soyez les bienvenus à Castel Gandolfo! L’Évangile de ce jour nous rappelle que le vrai croyant sait se distinguer par son amour pour tout être humain, spécialement pour les marginalisés. Sans la charité et la miséricorde, notre pratique chrétienne ne porte pas de fruit. Par l’intercession de la Vierge Marie et de saint Benoît, Patron d’Europe, puissiez-vous consolider votre vie spirituelle durant vos vacances! Bon pèlerinage et bonnes vacances à tous!

I am happy to greet all the English-speaking pilgrims and visitors present for this Angelus prayer. Today’s Liturgy reminds us that to be Christians means to be faithful to the words and example of Jesus, especially by living a life of love of God and neighbour. May the Lord give us grace and courage so that we may always respond generously, as good Samaritans, to the needs of all who suffer, near and far. I wish you all a pleasant stay in Castel Gandolfo and Rome and a blessed Sunday!

Einen herzlichen Gruß richte ich an die deutschsprachigen Pilger hier in Castelgandolfo. Das Doppelgebot der Liebe – Gott zu lieben mit ganzem Herzen und ganzer Seele und den Nächsten zu lieben wie sich selbst – ist der Schlüssel zu einem geglückten Leben in Gemeinschaft mit Gott und mit den Menschen. Die Gottes- und Nächstenliebe ist keine abstrakte Theorie, sondern ein konkreter Auftrag: „Handle danach, und du wirst leben“ (Lk 10,28), sagt der Herr im Evangelium dieses Sonntags. Wie der heutige Tagesheilige Benedikt und alle Heiligen, die Jesus auf diesem Weg der Liebe nachgefolgt sind, wollen auch wir Nächste sein für die Menschen um uns, die unsere Zuwendung und Unterstützung brauchen, um so zum wahren Leben zu gelangen. Dabei geleite euch der Heilige Geist mit seiner Gnade.

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española, presentes en esta oración mariana, en particular a los fieles de la Cofradía de la Santísima y Vera Cruz de Caravaca. En la parábola del Buen Samaritano, proclamada este domingo, Jesús subraya la importancia primordial del mandamiento del amor y nos invita a practicar la misericordia con nuestro prójimo. Por intercesión de la Santísima Virgen María, supliquemos la gracia de tener los mismos sentimientos del corazón de Cristo y de peregrinar por esta vida haciendo el bien. Muchas gracias y feliz domingo.

Zo srdca vítam slovenských pútnikov, osobitne z farnosti Božieho Milosrdenstva z Košíc. Bratia a sestry, je čas prázdnin a dovoleniek. Využite ich na oddych a na obnovu síl tela aj ducha. Rád udeľujem Apoštolské požehnanie vám i vašim drahým vo vlasti. Pochválený buď Ježiš Kristus!

[Di cuore do il benvenuto ai pellegrini slovacchi, particolarmente a quelli provenienti dalla parrocchia della Divina Misericordia di Košice. Fratelli e sorelle, è il tempo delle ferie e delle vacanze. Sfruttate questo periodo per il riposo e per ritemprare le forze del corpo e dello spirito. Volentieri imparto la Benedizione Apostolica a voi ed ai vostri cari in Patria. Sia lodato Gesù Cristo!]

Drodzy pielgrzymi polscy! Dzisiaj w liturgii wspominamy świętego Benedykta, jednego z patronów Europy. Jego dewiza: ora et labora jest trafną odpowiedzią na pytanie, które słyszymy podczas dzisiejszej Mszy świętej: „Nauczycielu, co mam czynić, aby osiągnąć życie wieczne?” (Łk 10, 25). Niech nasza praca i modlitwa prowadzą nas ku radosnemu spotkaniu z Bogiem, który będzie naszą nagrodą w wieczności. Serdecznie was pozdrawiam i życzę dobrego niedzielnego odpoczynku.

[Cari pellegrini polacchi! Oggi nella liturgia ricordiamo san Benedetto, uno dei patroni d’Europa. Il suo motto: ora et labora è una risposta adeguata alla domanda che abbiamo udito nell’odierna Santa Messa: “Maestro, che cosa devo fare per avere la vita eterna?” (Lc 10, 25). Il nostro lavoro e la nostra preghiera ci conducano a un gioioso incontro con Dio, che sarà la nostra ricompensa nell’eternità. Vi saluto cordialmente e vi auguro un buon riposo domenicale.]

Saluto infine con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare le Suore Apostole del Sacro Cuore di Gesù, in occasione del loro Capitolo Generale. Care Sorelle, prego per voi e vi incoraggio a diffondere l’amore e la devozione al Cuore di Cristo testimoniandolo nei vari campi in cui siete attive: educazione, sanità, pastorale giovanile e familiare, opere sociali per i migranti e i poveri. Saluto l’associazione culturale “La Stella”, di Villa Castelli; ed auguro a tutti una buona domenica.

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19/07/2010 15:12



LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 18.07.2010

Alle ore 12 di oggi, il Papa si affaccia al balcone del Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo per recitare l’Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti.
Queste le parole del Santo Padre nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

Siamo ormai nel cuore dell’estate, almeno nell’emisfero boreale. E’ questo il tempo in cui sono chiuse le scuole e si concentra la maggior parte delle ferie. Anche le attività pastorali delle parrocchie sono ridotte, e io stesso ho sospeso per un periodo le udienze.

E’ dunque un momento favorevole per dare il primo posto a ciò che effettivamente è più importante nella vita, vale a dire l’ascolto della Parola del Signore. Ce lo ricorda anche il Vangelo di questa domenica, con il celebre episodio della visita di Gesù a casa di Marta e Maria, narrato da san Luca (10,38-42).

Marta e Maria sono due sorelle; hanno anche un fratello, Lazzaro, che però in questo caso non compare. Gesù passa per il loro villaggio e – dice il testo – Marta lo ospitò (cfr 10,38).

Questo particolare lascia intendere che, delle due, Marta è la più anziana, quella che governa la casa. Infatti, dopo che Gesù si è accomodato, Maria si mette a sedere ai suoi piedi e lo ascolta, mentre Marta è tutta presa dai molti servizi, dovuti certamente all’Ospite eccezionale.

Ci sembra di vedere la scena: una sorella che si muove indaffarata, e l’altra come rapita dalla presenza del Maestro e dalle sue parole. Dopo un po’ Marta, evidentemente risentita, non resiste più e protesta, sentendosi anche in diritto di criticare Gesù: ” Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti“. Marta vorrebbe addirittura insegnare al Maestro! Invece Gesù, con grande calma, risponde: “Marta, Marta – e questo nome ripetuto esprime l’affetto –, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta” (10,41-42).

La parola di Cristo è chiarissima: nessun disprezzo per la vita attiva, né tanto meno per la generosa ospitalità; ma un richiamo netto al fatto che l’unica cosa veramente necessaria è un’altra: ascoltare la Parola del Signore; e il Signore in quel momento è lì, presente nella Persona di Gesù! Tutto il resto passerà e ci sarà tolto, ma la Parola di Dio è eterna e dà senso al nostro agire quotidiano.

Cari amici, come dicevo, questa pagina di Vangelo è quanto mai intonata al tempo delle ferie, perché richiama il fatto che la persona umana deve sì lavorare, impegnarsi nelle occupazioni domestiche e professionali, ma ha bisogno prima di tutto di Dio, che è luce interiore di Amore e di Verità.

Senza amore, anche le attività più importanti perdono di valore, e non danno gioia. Senza un significato profondo, tutto il nostro fare si riduce ad attivismo sterile e disordinato. E chi ci dà l’Amore e la Verità, se non Gesù Cristo?

Impariamo dunque, fratelli, ad aiutarci gli uni gli altri, a collaborare, ma prima ancora a scegliere insieme la parte migliore, che è e sarà sempre il nostro bene più grande.

DOPO L’ANGELUS

J’accueille avec joie les pèlerins et les touristes francophones présents à cette prière de l’Angélus ! La liturgie de ce jour nous enseigne que notre amitié avec le Christ demande une écoute attentive de sa Parole, qui porte à la contemplation de son Mystère et au service du prochain. Puissiez-vous trouver plus de temps, surtout durant vos vacances, pour lire et méditer la Parole de Dieu qui est une nourriture pour nos âmes et une puissance régénératrice pour notre existence ! Bon dimanche à tous ! Avec ma bénédiction!

I am pleased to greet the English-speaking visitors here in Castel Gandolfo. In today’s Gospel we are reminded of the need to rest from our daily labours, so that we may give time to the one thing that is truly necessary in our lives – listening to the word of God in attentive stillness. It is Mary, not Martha, who chose the better part. At this time when many of you are on holiday, I pray that you and your loved ones may be truly refreshed in body and spirit, so that you may return with renewed vigour to the responsibilities of your daily lives. May God bless you all!

Mit Freude grüße ich alle Brüder und Schwestern deutscher Sprache. Wer Gott als Gast aufnimmt, ihn in sein Leben eintreten läßt, der wird reich beschenkt. Dies erfahren Abraham, von dem wir in der ersten Lesung dieses Sonntags hören, und Marta und Maria im heutigen Evangelium. Der Herr will auch zu uns kommen, um uns sein lebendiges Wort, seine Gegenwart und Freundschaft anzubieten. Verschließen wir uns nicht diesem Angebot der Liebe Gottes, sondern lassen wir uns von ihm verwandeln, um an seinem Reich des Friedens und der Gerechtigkeit für die ganze Welt mitzuarbeiten. Euch allen wünsche ich einen gesegneten Sonntag und eine gute Woche!

Saludo a los peregrinos de lengua española, así como a los que se unen a esta oración del Ángelus a través de la radio y la televisión. Siguiendo el Evangelio de hoy, invito a todos a ser bien conscientes de que sólo una cosa es necesaria, Dios mismo, así como a escuchar y practicar la palabra del Señor, para que se fortalezca nuestra esperanza y crezca nuestro amor. Que María nos acompañe y nos ayude en este camino de fe. Feliz Domingo.

Witam serdecznie Polaków, których gromadzi modlitwa „Anioł Pański”. Pozdrawiam także uczestników festiwalu „Karuzela Kultury” w Świnoujściu. Niech modlitwa, spotkania, debata nad tym „co realne, co wirtualne?” pomogą wam odkryć Chrystusa, który jest Drogą, Prawdą i Życiem. Wzorem Marii i Marty z dzisiejszej Ewangelii otwórzmy dla Jezusa nasze domy, serca – słuchajmy Jego słów. To jest „najlepsza cząstka”, która nadaje sens naszemu życiu. Niech Bóg da wam moc w jej poszukiwaniu.

[Saluto cordialmente i polacchi riuniti per la preghiera dell’Angelus. Saluto anche i partecipanti al Festival "Carosello della Cultura" a Świnoujście. Che la preghiera, gli incontri, i dibattiti sul tema "cosa è reale, cosa è virtuale?" vi aiutino a scoprire Cristo che è la Via, la Verità e la Vita. Come Maria e Marta nel Vangelo di oggi apriamo a Gesù le nostre case, i nostri cuori, ascoltiamo le Sue parole. Questa è "la parte migliore", la quale dà il senso alla nostra vita. Che Dio ci dia la forza per cercarla.]

Rivolgo infine un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare agli Scout AGESCI di Belcastro, ai giovani ugandesi dell’Opera Famiglia di Nazareth e a quelli provenienti da Cernobbio. A tutti auguro una buona domenica.

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27/07/2010 14:41

 



LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 25.07.2010

Alle ore 12 di oggi, il Papa si affaccia al balcone del Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo per recitare l’Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti.
Queste le parole del Santo Padre nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

Il Vangelo di questa domenica ci presenta Gesù raccolto in preghiera, un po’ appartato dai suoi discepoli. Quando ebbe finito, uno di loro gli disse: “ Signore, insegnaci a pregare” (Lc 11,1). Gesù non fece obiezioni, non parlò di formule strane o esoteriche, ma con molta semplicità disse: “Quando pregate, dite: «Padre…»”, e insegnò il Padre Nostro (cfr Lc 11,2-4), traendolo dalla sua stessa preghiera, con cui si rivolgeva a Dio, suo Padre. San Luca ci tramanda il Padre Nostro in una forma più breve rispetto a quella del Vangelo di san Matteo, che è entrata nell’uso comune. Siamo di fronte alle prime parole della Sacra Scrittura che apprendiamo fin da bambini. Esse si imprimono nella memoria, plasmano la nostra vita, ci accompagnano fino all’ultimo respiro. Esse svelano che “noi non siamo già in modo compiuto figli di Dio, ma dobbiamo diventarlo ed esserlo sempre di più mediante una nostra sempre più profonda comunione con Gesù. Essere figli diventa l’equivalente di seguire Cristo” (BENEDETTO XVI, Gesù di Nazaret, Milano 2007, p. 168).

Questa preghiera accoglie ed esprime anche le umane necessità materiali e spirituali: “ Dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati” (Lc 11,3-4). E proprio a causa dei bisogni e delle difficoltà di ogni giorno, Gesù esorta con forza: “Io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto” (Lc 11,9-10).

Non è un domandare per soddisfare le proprie voglie, quanto piuttosto per tenere desta l’amicizia con Dio, il quale – dice sempre il Vangelo – “darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!” (Lc 11,13). Lo hanno sperimentato gli antichi “padri del deserto” e i contemplativi di tutti i tempi, divenuti, a motivo della preghiera, amici di Dio, come Abramo, che implorò il Signore di risparmiare i pochi giusti dallo stermino della città di Sòdoma (cfr Gen 18,23-32).
Santa Teresa d’Avila invitava le sue consorelle dicendo: “Dobbiamo supplicare Dio che ci liberi da ogni pericolo per sempre e ci tolga da ogni male. E per quanto imperfetto sia il nostro desiderio, sforziamoci di insistere in questa richiesta. Che ci costa chiedere molto, visto che ci rivolgiamo all’Onnipotente?» (Cammino, 60 (34), 4, in Opere complete, Milano 1998, p. 846). Ogniqualvolta recitiamo il Padre Nostro, la nostra voce s’intreccia con quella della Chiesa, perché chi prega non è mai solo. “Ogni fedele dovrà cercare e potrà trovare nella verità e ricchezza della preghiera cristiana, insegnata dalla Chiesa, la propria via, il proprio modo di preghiera… si lascerà quindi condurre… dallo Spirito Santo, il quale lo guida, attraverso Cristo, al Padre» (CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Alcuni aspetti della meditazione cristiana, 15 ottobre 1989, 29: AAS 82 [1990], 378).

Oggi ricorre la festa dell’apostolo san Giacomo detto “il Maggiore”, che lasciò il padre e il lavoro di pescatore per seguire Gesù e per Lui diede la vita, primo tra gli Apostoli. Di cuore rivolgo uno speciale pensiero ai pellegrini accorsi numerosi a Santiago de Compostela! La Vergine Maria ci aiuti a riscoprire la bellezza e la profondità della preghiera cristiana.

DOPO L’ANGELUS

[Parole aggiunte a braccio]

Cari fratelli e sorelle, ho appreso con profondo dolore della tragedia avvenuta a Duisburg in Germania in cui sono rimaste vittime numerosi giovani. Ricordo al Signore nella preghiera, i defunti , i feriti e i loro familiari.

Je salue avec joie les pèlerins francophones, et aussi ceux qui sont à Saint Jacques de Compostelle ces jours-ci ! En enseignant à ses disciples à prier, Jésus nous révèle qui est son Père et notre Père, et ouvre notre cœur à nos frères et sœurs. Plaçons-nous sous le souffle de l’Esprit Saint qui fait de nous de vrais orants. Puissiez-vous, chers jeunes, imiter l’héroïsme de Saint Jacques ! Il a porté l’Évangile jusqu’aux extrémités du monde de son temps. En dédiant également quelques instants de vos vacances à des activités spirituelles, vous découvrirez davantage le sens profond de la vie. Bon dimanche à tous !

I am pleased to greet all the English-speaking pilgrims here present! In today’s Gospel Jesus teaches us the Lord’s Prayer. Following Christ’s own example, I encourage you to pray for the grace always to be worthy sons and daughters of our Father in heaven, and loving brothers and sisters to each other. May God grant you his abundant blessings!

Von Herzen grüße ich alle deutschsprachigen Pilger und Besucher hier hin Castel Gandolfo. Wie die Jünger im Evangelium dieses Sonntags fragen auch heute viele Menschen: „Beten, wie geht das?“ Jesus selbst war ein großer Beter und mit dem Vaterunser lehrte er uns vor allem, daß Gott ein uns liebender Vater ist, der unsere Bitten hört und der das Beste für uns will. Wenn wir das verinnerlichen, wird unser Gebet lebendig und kraftvoll. Unserem barmherzigen himmlischen Vater vertraue ich heute besonders die jungen Menschen an, die gestern in Duisburg auf tragische Weise ums Leben gekommen sind. Ihren trauernden Angehörigen und Freunden sowie den vielen Verletzten erbitte ich den Trost und Beistand des Heiligen Geistes. Der Herr segne euch alle. [ trad. Italiana: Al Nostro Misericordioso Padre Celeste, affido oggi in particolare i giovani che ieri a Duisburg hanno perso la vita in modo tragico.Per i loro parenti e amici che si trovano nel dolore, come pure per i molti feriti, chiedo il conforto e la vicinanza dello Spirito Santo].

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española. Queridos hermanos, el Evangelio de hoy nos invita a ser constantes en la plegaria, dirigiéndonos a Dios con la oración que Jesús nos enseñó y los apóstoles nos transmitieron. Precisamente en este domingo, se celebra también la fiesta del Apóstol Santiago, tan venerado desde tiempo inmemorial en Compostela, y de tanto arraigo en vuestros países. En este Año Santo Compostelano, también yo espero unirme allí a los numerosos peregrinos en el próximo mes de noviembre, en un viaje en el que visitaré también Barcelona. Que siguiendo las huellas del Apóstol, recorramos el camino de nuestra vida dando testimonio constante de fe, esperanza y caridad. Feliz domingo a todos.

Saúdo também os peregrinos de língua portuguesa, especialmente o grupo de brasileiros vindos da diocese de Blumenau. Agradecido pela amizade e orações, sobre todos invoco os dons do Espírito Santo para serem verdadeiras testemunhas de Cristo no meio das respectivas famílias e comunidades que de coração abençôo.

Pozdrawiam wszystkich Polaków. W dzisiejszej Ewangelii Pan Jezus uczy nas: „Kiedy się modlicie, mówcie: Ojcze, niech się święci Twoje imię” (Łk 11, 2). Uczy modlitwy, która jest wyrazem naszego uwielbienia i dziękczynienia, przebłagania i próśb zanoszonych do Stwórcy wszelkiego dobra. W niej wyraża się nasza wiara i ufność w Bożą Opatrzność. Pamiętajmy o niej w trudzie codziennej pracy i na wakacyjnych szlakach. Życzę wszystkim dobrej niedzieli.

[Saluto tutti i Polacchi. Nel Vangelo odierno, Gesù afferma: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome» (Lc 11, 2). In questo modo, Egli ci insegna la preghiera, la quale è espressione della nostra adorazione e del nostro ringraziamento, come pure della pietà e delle nostre suppliche rivolte al Creatore di ogni bene. In essa si manifesta la nostra fede e la nostra fiducia nella Divina Provvidenza. Ricordiamoci della preghiera, sia durante le fatiche del nostro lavoro quotidiano sia nei momenti di riposo delle nostre vacanze. Auguro a tutti voi una buona domenica.]

Sono lieto di accogliere un qualificato gruppo di Suore Figlie di Maria Ausiliatrice, provenienti da Africa, America del Sud, Asia ed Europa, ed auguro ogni bene per il loro incontro. Saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i giovani che prendono parte ad un’iniziativa vocazionale dei Missionari e delle Suore del Preziosissimo Sangue, i piccoli ministranti di Conselve e la Corale Laurentiana di Tor San Lorenzo. Un pensiero riconoscente rivolgo ai membri del Sesto Reparto Manutenzione Elicotteri dell’Aeronautica Militare, venuti con alcuni familiari. Ricordo, infine, che oggi ricorre a Castel Gandolfo la “Sagra delle Pesche”. Rendiamo grazie a Dio per i frutti della terra e del lavoro umano! Tanti auguri all’Amministrazione e alla cittadinanza, e a tutti buona domenica!

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06/08/2010 12:40

 



LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 01.08.2010

Alle ore 12 di oggi, il Papa si affaccia al balcone del Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo per recitare l’Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti.
Queste le parole del Santo Padre nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle ,

in questi giorni ricorre la memoria liturgica di alcuni Santi. Ieri abbiamo ricordato sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù. Vissuto nel XVI secolo, si convertì leggendo la vita di Gesù e di Santi durante una lunga degenza causata da una ferita subita in battaglia.
Rimase talmente impressionato da quelle pagine, che decise di seguire il Signore. Oggi ricordiamo sant’Alfonso Maria de’ Liguori, fondatore dei Redentoristi, vissuto nel XVIII secolo e proclamato patrono dei confessori dal Venerabile Pio XII. Ebbe la consapevolezza che Dio vuole tutti santi, ciascuno secondo il proprio stato naturalmente. In questa settimana la liturgia ci propone, poi, sant’Eusebio, primo Vescovo del Piemonte, strenuo difensore della divinità di Cristo, e, infine, la figura di san Giovanni Maria Vianney, il Curato d’Ars, che ha guidato con il suo esempio l’Anno Sacerdotale appena concluso, e alla cui intercessione nuovamente affido tutti i Pastori della Chiesa.

Impegno comune di questi Santi è stato quello di salvare le anime e di servire la Chiesa con i rispettivi carismi, contribuendo a rinnovarla e ad arricchirla. Questi uomini hanno acquistato “ un cuore saggio” (Sal 89,12), accumulando ciò che non si corrompe e scartando quanto è irrimediabilmente mutevole nel tempo: il potere, la ricchezza e gli effimeri piaceri. Scegliendo Dio hanno posseduto ogni cosa necessaria, pregustando fin dalla vita terrena l’eternità (cfr Qo, 1-5).

Nel Vangelo dell’odierna domenica, l’insegnamento di Gesù riguarda proprio la vera saggezza ed è introdotto dalla domanda di uno della folla: « Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità» (Lc 12,13). Gesù, rispondendo, mette in guardia gli ascoltatori dalla brama dei beni terreni con la parabola del ricco stolto, il quale, avendo accumulato per sé un abbondante raccolto, smette di lavorare, consuma i suoi beni divertendosi e s’illude persino di poter allontanare la morte. «Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?“» (Lc 13,20).

L’uomo stolto nella Bibbia è colui che non vuole rendersi conto, dall’esperienza delle cose visibili, che nulla dura per sempre, ma tutto passa: la giovinezza come la forza fisica, le comodità come i ruoli di potere. Far dipendere la propria vita da realtà così passeggere è, dunque, stoltezza. L’uomo che confida nel Signore, invece, non teme le avversità della vita, neppure la realtà ineludibile della morte: è l’uomo che ha acquistato “un cuore saggio”, come i Santi.

Nel rivolgere la nostra preghiera a Maria Santissima, desidero ricordare altre ricorrenze significative: domani si potrà lucrare l’indulgenza detta della Porziuncola o “il Perdono di Assisi”, che san Francesco ottenne, nel 1216, dal Papa Onorio III; giovedì 5 agosto, commemorando la Dedicazione della Basilica di S. Maria Maggiore, onoreremo la Madre di Dio acclamata con questo titolo nel concilio di Efeso del 431, e venerdì prossimo, anniversario della morte di Papa Paolo VI, celebreremo la festa della Trasfigurazione del Signore. La data del 6 agosto, considerata il culmine della luce estiva, fu scelta per significare che lo splendore del Volto di Cristo illumina il mondo intero.

DOPO L’ANGELUS

Desidero esprimere vivo compiacimento per l’entrata in vigore, proprio oggi, della Convenzione sul bando delle munizioni a grappolo che provocano danni inaccettabili ai civili. Il mio primo pensiero va alle numerose vittime che hanno sofferto e continuano a soffrire gravi danni fisici e morali, fino alla perdita della vita, a causa di questi insidiosi ordigni, la cui presenza sul terreno spesso ostacola a lungo la ripresa delle attività quotidiane di intere comunità. Con l’entrata in vigore della nuova Convenzione, alla cui adesione esorto tutti gli Stati, la Comunità internazionale ha dimostrato saggezza, lungimiranza e capacità nel perseguire un risultato significativo nel campo del disarmo e del diritto umanitario internazionale. Il mio auspicio e incoraggiamento è che si continui con sempre maggior vigore su questa strada, per la difesa della dignità e della vita umana, per la promozione dello sviluppo umano integrale, per lo stabilimento di un ordine internazionale pacifico e per la realizzazione del bene comune di tutte le persone e di tutti i popoli.

J’accueille avec joie les pèlerins francophones ! La liturgie de ce jour nous questionne sur le sens profond de notre quête d’avoir, de pouvoir et de savoir. Prise et comprise comme une fin en soi, la richesse cesse d’être le moyen nécessaire pour une existence juste et digne. Par l’intercession de la Vierge Marie et de Saint Alphonse-Marie de Liguori, puissions-nous utiliser nos biens en participant positivement à l’œuvre de la création divine et en étant pleinement solidaires avec tout être humain, surtout celui qui est dans le besoin. Bon dimanche à tous !

I am very pleased to greet all the English-speaking pilgrims present, especially those of you who have come from Canada and Australia. In the Gospel of today’s Mass, our Lord teaches us to store up treasure for ourselves, not on earth, but in heaven. By God’s grace, then, let us seek to grow in faith and good works. In this sense, I willingly invoke upon all of you God’s abundant blessings!

Einen herzlichen Gruß richte ich an alle Gäste deutscher Sprache, heute besonders an die Pilger aus Eschweiler bei Aachen. Die Urlaubszeit gibt uns Gelegenheit, die gewohnten Bahnen zu verlassen und an einem schönen Platz Ruhe und Erholung zu finden. Abstand nehmen wollen wir auch innerlich von unseren schlechten Gewohnheiten, von Zorn und Bosheit, von übler Nachrede, vom „alten Menschen mit seinen Taten”, wie wir heute in der Lesung aus dem Kolosserbrief gehört haben. Nehmen wir den Urlaub zum Anlaß, persönlich wieder zum Frieden zu kommen und dem Bild des Schöpfers in uns besser zu entsprechen. Gottes Geist geleite euch auf allen Wegen!

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española que han participado en el rezo del Ángelus. La liturgia de hoy nos invita a moderar nuestro afán por los bienes materiales, que no son todo en la vida, sabiendo administrarlos bien y compartirlos, de manera que produzcan bienes más altos y duraderos. Pidamos a María que nos enseñe a seguir con gozo a Jesús con un corazón sencillo. Feliz domingo.

Queridos peregrinos de língua portuguesa: saúdo cordialmente a todos vós, de modo especial aos brasileiros de Piraquara. Que Deus manifeste sobre todos vós a Sua inesgotável bondade para que sejais renovados nos vossos bons propósitos de vida cristã. Que Deus vos abençoe!

Witam serdecznie Polaków. Życie uczy nas, że wszystko na tym świecie przemija. Przypomina o tym Liturgia Słowa dzisiejszej Mszy świętej. Wskazuje, że życie człowieka nie jest zależne od jego mienia, że dobra doczesne nie są celem, lecz środkiem w drodze do wieczności. Otwórzmy więc serca na potrzeby braci, bądźmy bogaci przed Bogiem. Z serca wam błogosławię.

[Do il mio cordiale benvenuto a tutti i Polacchi. La vita quotidiana ci insegna che tutto passa in questo mondo. Ce lo ricorda la Liturgia della parola della Messa odierna. Ci mostra che la vita dell’uomo non dipende dai suoi averi e che i beni terreni non sono lo scopo, ma un mezzo nella via verso l’eternità. Apriamo allora i nostri cuori alle necessità dei fratelli, diventando ricchi davanti Dio. Vi benedico di cuore.]

Un cordiale saluto rivolgo, infine, ai pellegrini italiani, in particolare alle Suore dell’Immacolata, che stanno celebrando in questi giorni il loro Capitolo Generale, ai fedeli di Moncalieri e di San Nicandro Garganico. Grazie per la vostra presenza. A tutti buona domenica!

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14/08/2010 18:30

 



LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 08.08.2010

Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI recita l’Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti nel Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo. Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle ,

nel brano evangelico di questa domenica, continua il discorso di Gesù ai discepoli sul valore della persona agli occhi di Dio e sull’inutilità delle preoccupazioni terrene. Non si tratta di un elogio al disimpegno. Anzi, ascoltando l’invito rassicurante di Gesù « Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno» (Lc 12,32), il nostro cuore viene aperto ad una speranza che illumina e anima l’esistenza concreta: abbiamo la certezza che «il Vangelo non è soltanto una comunicazione di cose che si possono sapere, ma è una comunicazione che produce fatti e cambia la vita. La porta oscura del tempo, del futuro, è stata spalancata. Chi ha speranza vive diversamente; gli è stata donata una vita nuova» (Enc. Spe Salvi, 2).
Come leggiamo nel brano della Lettera agli Ebrei nella Liturgia odierna, Abramo s’inoltra con cuore fiducioso nella speranza che Dio gli apre: la promessa di una terra e di una «discendenza numerosa» e parte «senza sapere dove andava», confidando solo in Dio (cfr 11,8-12).
E Gesù nel Vangelo di oggi – attraverso tre parabole – illustra come l’attesa del compimento della «beata speranza», la sua venuta, deve spingere ancora di più ad una vita intensa, ricca di opere buone: «Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma» (Lc 12,33).

E’ un invito ad usare le cose senza egoismo, sete di possesso o di dominio, ma secondo la logica di Dio, la logica dell’attenzione all’altro, la logica dell’amore: come scrive sinteticamente Romano Guardini, «nella forma d’una relazione: a partire da Dio, in vista di Dio» (Accettare se stessi, Brescia 1992, 44).

A tale proposito, desidero richiamare l’attenzione su alcuni Santi che celebreremo questa settimana e che hanno impostato la loro vita proprio a partire da Dio e in vista di Dio.

Oggi ricordiamo san Domenico di Guzman fondatore, nel XIII secolo, dell’Ordine Domenicano, che svolge la missione di istruire la società sulle verità di fede, preparandosi con lo studio e la preghiera.

Nella stessa epoca santa Chiara di Assisi, – di cui faremo memoria mercoledì -, proseguendo l’opera francescana, fonda il secondo Ordine delle Clarisse.

Ricorderemo il 10 agosto il santo diacono Lorenzo, martire del III secolo, le cui reliquie sono venerate a Roma nella Basilica di San Lorenzo fuori le Mura. Infine, faremo memoria di altri due martiri del Novecento che hanno condiviso il medesimo destino ad Auschwitz.

Il 9 agosto ricorderemo la santa carmelitana Teresa Benedetta della Croce, Edith Stein, e il 14 agosto il sacerdote francescano san Massimiliano Maria Kolbe, fondatore della Milizia di Maria Immacolata. Entrambi hanno attraversato l’oscuro tempo della Seconda Guerra Mondiale, senza perdere mai di vista la speranza, il Dio della vita e dell’amore.

Confidiamo nel sostegno materno della Vergine Maria, Regina dei Santi che amorosamente condivide il nostro pellegrinaggio. A Lei rivolgiamo la nostra preghiera.

DOPO L’ANGELUS

Je salue cordialement les pèlerins francophones ! La deuxième lecture de la liturgie de ce jour présente Abraham et Sara comme des modèles de croyants. Vécue avec ardeur et dans la fidélité à la Parole de Dieu, la foi féconde l’existence chrétienne et régénère l’Église. Puisse la Vierge Marie nous aider à rester toujours fidèles à notre vocation et à être des chercheurs infatigables de la volonté de Dieu en lui donnant la place qui lui revient. Je recommande aussi à votre prière les chômeurs et les sans-abris. Bon dimanche et bon pèlerinage à tous !

I offer a warm welcome to the English-speaking visitors gathered for this Angelus prayer. Today’s Gospel reminds us that by God’s goodness much has been given to us, and much will be required of us. During these quiet days of summer let us thank the Lord for the many blessings we have received and draw ever closer to him in prayer, in fidelity to his commandment of love, and in communion with his Body, the Church. Upon you and your families I invoke an abundance of joy and peace in the Lord!

Mit Freude heiße ich die deutschsprachigen Pilger und Besucher beim Gebet des Engel des Herrn willkommen. Besonders grüße ich die Ministrantengruppen aus Bad Reichenhall und Ramsau, aus Fulda und anderen Orten Deutschlands. Der Glaube kann Berge versetzen. Glauben heißt aber nicht, sich bequem zurückzulehnen, da es Gott schon richten wird. Das Evangelium fordert uns vielmehr dazu auf, aufmerksam zu wachen und die anvertrauten Aufgaben treu zu erfüllen. Dann gilt auch uns die Verheißung, daß die im Vertrauen auf Gott vollbrachten Werke der Liebe bleibende, ja ewige Frucht bringen werden. Dazu erbitte ich euch und euren Familien Gottes reichen Segen.

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española, así como a todos los que se unen a esta oración mariana del ángelus a través de la radio y la televisión. Queridos hermanos: espera y vigilancia son dos características fundamentales de la vida cristiana, que está abierta a la eternidad. En el evangelio de hoy, el Señor nos exhorta a estar vigilantes y en tensión anhelante y llena de amor ante su venida al fin de los tiempos. Que la participación frecuente en la eucaristía, en la que Cristo viene cada día a nuestro encuentro, os ayude a intensificar vuestra fe, esperanza y caridad. Feliz domingo.

Witam obecnych tu Polaków. Wraz z wami pragnę pozdrowić pielgrzymów, którzy w tych dniach zmierzają na Jasną Górę. Szczególne wyrazy duchowej jedności kieruję do uczestników Pieszej Pielgrzymki Krakowskiej oraz Warszawskiej Pielgrzymki Akademickiej, którzy po raz trzydziesty wędrują do tego narodowego sanktuarium, aby przez wstawiennictwo Maryi polecać Bogu sprawy osobiste i społeczne. Wszystkim dziękuję za modlitwy w intencji Papieża i Kościoła. Niech Bóg wam błogosławi!

[Do il benvenuto ai polacchi qui presenti. Con voi saluto i pellegrini che in questi giorni si recano a Jasna Gora. In particolare, sono spiritualmente unito ai partecipanti al Pellegrinaggio a piedi di Cracovia, nonché al Pellegrinaggio accademico di Varsavia, i quali per la trentesima volta si incamminano verso quel santuario nazionale per affidare a Dio, per l’intercessione di Maria, le questioni personali e comuni. Ringrazio tutti per le preghiere secondo le intenzioni del Papa e della Chiesa. Dio vi benedica!]

Saluto infine con affetto i pellegrini di lingua italiana. In particolare mi rivolgo ai gruppi giovanili di Grumolo Pedemonte, San Martino di Lupari e Sondrio, ed auspico che le importanti esperienze formative di questi giorni possano portare abbondanti frutti spirituali. A tutti auguro una buona domenica.

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17/08/2010 19:39




LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 15.08.2010

Alle ore 12 di oggi, Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia al balcone del Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo per recitare l’Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle ,

oggi, nella solennità dell’Assunzione al Cielo della Madre di Dio, celebriamo il passaggio dalla condizione terrena alla beatitudine celeste di Colei che ha generato nella carne e accolto nella fede il Signore della Vita. La venerazione verso la Vergine Maria accompagna fin dagli inizi il cammino della Chiesa e già a partire dal IV secolo appaiono feste mariane: in alcune viene esaltato il ruolo della Vergine nella storia della salvezza, in altre vengono celebrati i momenti principali della sua esistenza terrena. Il significato dell’odierna festa è contenuto nelle parole conclusive della definizione dogmatica, promulgata dal Venerabile Pio XII il 1° novembre 1950 e di cui quest’anno ricorre il 60° anniversario: «L’Immacolata sempre Vergine Maria, Madre di Dio, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo» (Cost. ap. Munificentissimus Deus, AAS 42 [1950], 770).

Artisti d’ogni epoca hanno dipinto e scolpito la santità della Madre del Signore adornando chiese e santuari. Poeti, scrittori e musicisti hanno tributato onore alla Vergine con inni e canti liturgici.

Da Oriente a Occidente la Tuttasanta è invocata Madre celeste, che sostiene il Figlio di Dio fra le braccia e sotto la cui protezione trova rifugio tutta l’umanità, con l’antichissima preghiera : “Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta“.

E nel Vangelo dell’odierna solennità, san Luca descrive il compiersi della salvezza attraverso la Vergine Maria. Ella, nel cui grembo si è fatto piccolo l’Onnipotente, dopo l’annuncio dell’Angelo, senza alcun indugio, si reca in fretta dalla parente Elisabetta per portarle il Salvatore del mondo. E, infatti, «appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo … [e] fu colmata di Spirito Santo» (Lc 1,41); riconobbe la Madre di Dio in «colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore ha detto» (Lc 1,45). Le due donne, che attendevano il compimento delle promesse divine, pregustano, ora, la gioia della venuta del Regno di Dio, la gioia della salvezza.

Cari fratelli e sorelle, affidiamoci a Colei che – come afferma il Servo di Dio Paolo VI – «assunta in cielo, non ha deposto la sua missione di intercessione e di salvezza» (Es. ap. Marialis Cultus, 18, AAS 66 [1974], 130). A Lei, guida degli Apostoli, sostegno dei Martiri, luce dei Santi, rivolgiamo la nostra preghiera, supplicandola di accompagnarci in questa vita terrena, di aiutarci a guardare il Cielo e di accoglierci un giorno accanto al Suo Figlio Gesù.

DOPO L’ANGELUS

Je salue avec joie les pèlerins francophones. La solennité de l’Assomption de la Vierge Marie nous rappelle l’éminente dignité de la personne humaine. Par l’intercession de la Mère de Jésus, le plus beau chef-d’œuvre de Dieu, puisse notre vie tout entière être un chant de louange au Seigneur pour ses merveilles à l’égard des hommes. Bonne fête à tous!

I am happy to greet all the English-speaking pilgrims and visitors. Today we join our voices to the many generations who praise the Virgin Mary and call her blessed for her glorious Assumption into Heaven. Her example of faithful perseverance in doing the will of God and her heavenly reward are a source of courage and hope for all of us. May God bless you and your families with peace and joy!

Ganz herzlich grüße ich die Pilger und Besucher deutscher Sprache hier in Castel Gandolfo. Am Hochfest Mariä Himmelfahrt richten sich unsere Augen auf Maria. Sie hat den Sohn Gottes vom Heiligen Geist empfangen und damit den in sich aufgenommen, der – wie er selbst sagt – die Auferstehung und das Leben ist. Nun lebt sie weiter in der Vollendung und tritt als Fürsprecherin für uns ein, auf daß auch wir den Weg ins wahre Leben finden. Euch und Euren Familien wünsche ich einen gesegneten Festtag!

Saludo con afecto a los fieles de lengua española, en particular al grupo de pastoral juvenil de Pamplona y Zizur Mayor. Que la celebración de la Asunción de la Virgen María a los cielos, en la que podemos contemplar la plenitud de vida a la que estamos todos llamados, fortalezca nuestra esperanza con la certeza de que la Madre de Dios sigue velando con amor sobre cada uno de nosotros. Que Dios os bendiga.

Uma calorosa saudação aos peregrinos de língua portuguesa! Nossa Senhora ao ser assunta ao Céu fica mais próxima de seus filhos aqui na terra, intercedendo por eles junto a Jesus, e torna-se um sinal luminoso da vida futura que esperamos. Que Deus vos abençoe! Obrigado pela vossa visita!

Szeretettel köszöntöm a magyar zarándokokat. Szívből kérem rájuk Szűz Mária anyai oltalmát. Dicsértessék a Jézus Krisztus.

[Saluto con affetto i pellegrini ungheresi e di cuore invoco su di loro la materna protezione della Vergine Maria. Sia lodato Gesù Cristo.]

Witam Polaków. Dziś w całym Kościele obchodzimy uroczystość Wniebowzięcia Najświętszej Maryi Panny. W Polsce ten dzień jest obchodzony również jako święto narodowe. Z tej okazji wszystkim Polakom życzę pokoju i pomyślności. Wszystkich zawierzam opiece Maryi i serdecznie błogosławię. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus!

[Saluto i polacchi. Oggi in tutta la Chiesa festeggiamo la solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria. In Polonia questo giorno è anche celebrato come festa nazionale. In questa occasione auguro a tutti i polacchi pace e prosperità, affidandoli alla protezione di Maria. Vi benedico di cuore. Sia lodato Gesù Cristo!]

Saluto infine con affetto i pellegrini italiani, in particolare i fedeli di Faenza. A tutti auguro di trascorrere nella gioia questa solenne e popolare festa mariana. Buona festa a tutti voi!

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27/08/2010 15:40



LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 22.08.2010

Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia al balcone del Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo per recitare l’Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti.

Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

Otto giorni dopo la solennità della sua
Assunzione al Cielo, la liturgia ci invita a venerare la Beata Vergine Maria col titolo di "Regina".

La Madre di Cristo viene contemplata incoronata dal suo Figlio, cioè associata alla sua Regalità universale, così come la raffigurano numerosi mosaici e dipinti.

Anche questa memoria ricorre quest’anno in domenica, acquistando una maggiore luce dalla Parola di Dio e dalla celebrazione della Pasqua settimanale. In particolare, l’icona della Vergine Maria Regina trova un significativo riscontro nel Vangelo odierno, là dove Gesù afferma: "Ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi" (Lc 13,30). E’ questa una tipica espressione di Cristo, riportata più volte dagli Evangelisti – anche con formule similari –, perché evidentemente riflette un tema caro alla sua predicazione profetica. La Madonna è l’esempio perfetto di tale verità evangelica, che cioè Dio abbassa i superbi e i potenti di questo mondo e innalza gli umili (cfr Lc 1,52).

La piccola e semplice fanciulla di Nazaret è diventata la Regina del mondo! Questa è una delle meraviglie che rivelano il cuore di Dio. Naturalmente la regalità di Maria è totalmente relativa a quella di Cristo: Egli è il Signore, che, dopo l’umiliazione della morte di croce, il Padre ha esaltato al di sopra di ogni creatura nei cieli, sulla terra e sotto terra (cfr Fil 2,9-11).

Per un disegno di grazia, la Madre Immacolata è stata pienamente associata al mistero del Figlio: alla sua Incarnazione; alla sua vita terrena, dapprima nascosta a Nazaret e poi manifestata nel ministero messianico; alla sua Passione e Morte; e infine alla gloria della Risurrezione e Ascensione al Cielo.

La Madre ha condiviso con il Figlio non solo gli aspetti umani di questo mistero, ma, per l’opera dello Spirito Santo in lei, anche l’intenzione profonda, la volontà divina, così che tutta la sua esistenza, povera e umile, è stata elevata, trasformata, glorificata passando attraverso la "porta stretta" che è Gesù stesso (cfr Lc 13,24).

Sì, Maria è la prima che è passata attraverso la "via" aperta da Cristo per entrare nel Regno di Dio, una via accessibile agli umili, a quanti si fidano della Parola di Dio e si impegnano a metterla in pratica.

Nella storia delle città e dei popoli evangelizzati dal messaggio cristiano sono innumerevoli le testimonianze di venerazione pubblica, in certi casi addirittura istituzionale alla regalità della Vergine Maria. Ma oggi vogliamo soprattutto rinnovare, come figli della Chiesa, la nostra devozione a Colei che Gesù ci ha lasciato quale Madre e Regina. Affidiamo alla sua intercessione la quotidiana preghiera per la pace, specialmente là dove più infierisce l’assurda logica della violenza; affinché tutti gli uomini si persuadano che in questo mondo dobbiamo aiutarci gli uni gli altri come fratelli per costruire la civiltà dell’amore. Maria, Regina pacis, ora pro nobis!

DOPO L’ANGELUS

Je salue cordialement les pèlerins francophones, en particulier les étudiants de la paroisse Sainte-Anne de la Butte-aux-Cailles, de Paris. Les textes liturgiques de ce jour nous redisent que tous les hommes sont appelés au salut. C’est aussi une invitation à savoir accueillir les légitimes diversités humaines, à la suite de Jésus venu rassembler les hommes de toute nation et de toute langue. Chers parents, puissiez-vous éduquer vos enfants à la fraternité universelle. Que la Vierge Marie vous accompagne dans la préparation de la rentrée scolaire qui approche ! Bon dimanche à tous !

I greet all the English-speaking pilgrims and visitors present at this Angelus prayer. In a particular way I welcome a group of young Orthodox Christians from Galilee. Today’s Gospel reminds us that the way to heaven is through the narrow door. May we enter through this narrow door by means of prayer, humility and service of our neighbours, and thus live the joy of the Kingdom even now. Upon you and your loved ones, I invoke the blessings of Almighty God.

Gerne grüße ich die Gäste aus den Ländern deutscher Sprache. Im heutigen Evangelium stellen die Jünger die Frage nach dem Heil der Menschen. Gott will, daß alle Menschen gerettet werden, doch wir müssen uns auch mit allen Kräften darum bemühen, wie der Herr uns mahnt. Jesus selbst ist für uns Weg, Wahrheit und Leben; durch ihn kommen wir zum Vater. Schauen wir auf Jesus und folgen wir ihm mit unserem Tun. Der Heilige Geist führe und leite euch mit seiner Gnade.

Saludo a los peregrinos de lengua española y los invito a pedir por la Iglesia, extendida de oriente a occidente, para que sea fiel al mandato que el Señor le encomendó de llevar la luz del Evangelio a todas las naciones. Por intercesión de la Virgen María, a quien invocamos como Reina y Señora nuestra, supliquemos a Cristo Jesús, su divino Hijo, que sean cada vez más los que dediquen su vida a esta hermosa misión, siendo testigos de su amor, de palabra y con el propio ejemplo. Muchas gracias.

Saúdo também o grupo brasileiro da paróquia de São Joaquim, diocese de Franca, e demais peregrinos de língua portuguesa, desejando que esta peregrinação vos ajude a fortalecer a confiança em Jesus Cristo e a encarnar na vida a sua mensagem de salvação. De coração vos agradeço e abençôo. Ide com Deus!

Serdeczne pozdrowienie kieruję do Polaków. "Ja jestem drogą, prawdą i życiem" (J 14, 6). Te słowa Pana Jezusa przypomina nam dzisiejsza liturgia. Gdy dosięga nas poczucie zagubienia, niepewności i kruchości ziemskiej egzystencji, w Chrystusie odnajdujemy sens naszego wędrowania, kryterium prawego postępowania i pełnię życia w zmartwychwstaniu. Niech ta świadomość stale nam towarzyszy. Niech wam Bóg błogosławi!

[Un cordiale saluto rivolgo ai polacchi. "Io sono la via, la verità e la vita" (Gv 14, 6). La liturgia odierna ci ricorda queste parole del Signore Gesù. Quando ci viene una sensazione di smarrimento, di incertezza e di fragilità dell’esistenza terrena, in Cristo ritroviamo il senso del nostro cammino, il criterio del giusto atteggiamento e la pienezza della vita nella risurrezione. Ci accompagni sempre questa consapevolezza. Dio vi benedica!]

Saluto infine con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i seminaristi del Seminario Vescovile Minore di Verona, il gruppo di Legionari di Cristo provenienti da vari Paesi, i giovani di Stra che vivono un’esperienza di servizio con la Caritas di Roma, i fedeli di Catania e quelli della parrocchia romana di Santa Margherita Maria Alacoque, come pure l’orchestra giovanile "Fuoritempo" di Trento. A tutti auguro una buona domenica.

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31/08/2010 07:10



LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 29.08.2010

Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia al balcone del Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo per recitare l’Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti.

Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle,

nel Vangelo di questa domenica (Lc 14,1.7-14), incontriamo Gesù commensale nella casa di un capo dei farisei. Notando che gli invitati sceglievano i primi posti a tavola, Egli raccontò una parabola, ambientata in un banchetto nuziale. "Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: «Cèdigli il posto!» ... Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto" (Lc 14,8-10).
Il Signore non intende dare una lezione sul galateo, né sulla gerarchia tra le diverse autorità. Egli insiste piuttosto su un punto decisivo, che è quello dell’umiltà: "chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato" (Lc 14,11). Questa parabola, in un significato più profondo, fa anche pensare alla posizione dell’uomo in rapporto a Dio.

L’"ultimo posto" può infatti rappresentare la condizione dell’umanità degradata dal peccato, condizione dalla quale solo l’incarnazione del Figlio Unigenito può risollevarla.

Per questo Cristo stesso "ha preso l’ultimo posto nel mondo — la croce — e proprio con questa umiltà radicale ci ha redenti e costantemente ci aiuta" (Enc. Deus caritas est, 35).

Al termine della parabola, Gesù suggerisce al capo dei farisei di invitare alla sua mensa non gli amici, i parenti o i ricchi vicini, ma le persone più povere ed emarginate, che non hanno modo di ricambiare (cfr Lc 14,13-14), perché il dono sia gratuito. La vera ricompensa, infatti, alla fine, la darà Dio, "che governa il mondo ... Noi gli prestiamo il nostro servizio solo per quello che possiamo e finché Egli ce ne dà la forza" (Enc. Deus caritas est, 35).

Ancora una volta, dunque, guardiamo a Cristo come modello di umiltà e di gratuità: da Lui apprendiamo la pazienza nelle tentazioni, la mitezza nelle offese, l’obbedienza a Dio nel dolore, in attesa che Colui che ci ha invitato ci dica: "Amico, vieni più avanti!" (cfr Lc 14,10); il vero bene, infatti, è stare vicino a Lui.

San Luigi IX, re di Francia – la cui memoria ricorreva mercoledì scorso – ha messo in pratica ciò che è scritto nel Libro del Siracide: "Quanto più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore" (3,18). Così egli scriveva nel suo "Testamento spirituale al figlio": "Se il Signore ti darà qualche prosperità, non solo lo dovrai umilmente ringraziare, ma bada bene a non diventare peggiore per vanagloria o in qualunque altro modo, bada cioè a non entrare in contrasto con Dio o offenderlo con i suoi doni stessi" (Acta Sanctorum Augusti 5 [1868], 546).

Cari amici, oggi ricordiamo anche il martirio di san Giovanni Battista, il più grande tra i profeti di Cristo, che ha saputo rinnegare se stesso per fare spazio al Salvatore, e ha sofferto ed è morto per la verità. Chiediamo a lui e alla Vergine Maria di guidarci sulla via dell’umiltà, per diventare degni della ricompensa divina.

DOPO L’ANGELUS DOPO L’ANGELUS

Il prossimo 1° settembre si celebra in Italia la Giornata per la salvaguardia del creato, promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana. E’ un appuntamento ormai abituale, importante anche sul piano ecumenico. Quest’anno ci ricorda che non ci può essere pace senza rispetto dell’ambiente. Abbiamo infatti il dovere di consegnare la terra alle nuove generazioni in uno stato tale che anch’esse possano degnamente abitarla e ulteriormente conservarla. Il Signore ci aiuti in questo compito!

Je vous accueille avec joie, chers pèlerins francophones! En ce dimanche, les textes liturgiques mettent en évidence l’inestimable grandeur de l’humilité. Se laissant instruire par la Sagesse divine, celui qui est humble dirige son regard vers Dieu et cherche la vérité en toute chose. Il aspire aussi à la beauté d’une vie authentique. Confions à Marie, l’humble Servante du Seigneur et Mère du Verbe incarné, notre désir de marcher à la suite de son Fils. A tous je souhaite un bon dimanche et une bonne semaine !

I am pleased to greet the English-speaking visitors here today, especially the group of students from the Pontifical North American College. I pray that all of you, whether you are here on holiday or on pilgrimage or pursuing studies in Rome, will be able to draw closer to the Lord in prayer and thanksgiving. May God bestow abundant blessings upon all of you, and upon your families and loved ones at home.

Von Herzen grüße ich die deutschsprachigen Gäste, besonders die Pilger aus Neustift. Die Lesungen des heutigen Sonntags sprechen von der Demut. Christus rückt unsere irdischen Vorstellungen zurecht: Vor Gott zählt nicht das menschlich Große, sondern das Geringe, das Verachtete. Nicht die Selbstherrlichkeit macht den Menschen groß, sondern das Leben nach Gottes Willen und die Gemeinschaft mit ihm. Nehmen wir uns dabei die Heiligen zum Vorbild! Gottes Geist begleite euch!

Al saludar cordialmente a los peregrinos de lengua española que participan en esta oración mariana, quisiera recordar con particular afecto a los mineros que se encuentran atrapados en el yacimiento de san José, en la región chilena de Atacama. A ellos y a sus familiares los encomiendo a la intercesión de San Lorenzo, asegurándoles mi cercanía espiritual y mis continuas oraciones, para que mantengan la serenidad en la espera de una feliz conclusión de los trabajos que se están llevando a cabo para su rescate. Y a todos os invito a acoger hoy la Palabra de Cristo, para crecer en fe, humildad y generosidad. Feliz domingo.

Serdecznie witam obecnych tu Polaków. Dzisiejsza liturgia wzywa nas wszystkich do pokory. Polega ona na znajomości swojego miejsca w społeczeństwie, ale też w planach Bożych. „O ile wielki jesteś, o tyle się uniżaj, a znajdziesz łaskę u Pana. Wielka jest bowiem potęga Pana". Praktykowanie cnoty pokory niech nas zbliża do ludzi i do Boga. Niech Bóg wam błogosławi!

[Do un cordiale benvenuto ai polacchi qui presenti. La liturgia odierna ci chiama tutti all’umiltà. Essa consiste nella conoscenza del proprio posto nella società e nei disegni di Dio. "Quanto più sei grande, tanto più umiliati; così troverai grazia davanti al Signore; perché grande è la potenza del Signore". La pratica della virtù dell’umiltà ci avvicini agli uomini e a Dio. Dio vi benedica!]

Infine, saluto di cuore i pellegrini di lingua italiana, in particolare il gruppo di Cooperatori Paolini; i numerosi ragazzi che hanno ricevuto la Cresima o la riceveranno: da Boccaleone, da Arcene e dalle diocesi di Vicenza e di Padova; la Confraternita del SS.mo Sacramento di Bariano; i fedeli provenienti dalla diocesi di Verona e da Santo Stefano Ticino; e i ragazzi di Grassobbio. Saluto anche il gruppo golfistico venuto da Milano e quello ciclistico di Nave. A tutti auguro una buona domenica.

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09/09/2010 19:08



LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 05.09.2010

Alle ore 12 di oggi, rientrato dalla Visita Pastorale a Carpineto Romano, il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia al balcone del Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo e recita l’Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti.

Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

Chiedo innanzitutto scusa per il ritardo! Sono rientrato in questo momento da
Carpineto Romano, dove, 200 anni fa, nacque il Papa Leone XIII, Vincenzo Gioacchino Pecci.
Ringrazio il Signore di aver potuto, in questa importante ricorrenza, celebrare l’Eucaristia tra i suoi concittadini.

Ora desidero invece presentare brevemente il mio
Messaggio – pubblicato nei giorni scorsi – rivolto ai giovani del mondo per la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù, che avrà luogo a Madrid tra poco meno di un anno.

Il tema che ho scelto per questo Messaggio riprende un’espressione della Lettera ai Colossesi dell’apostolo Paolo: “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (2,7).

E’ decisamente una proposta contro-corrente! Chi, infatti, oggi propone ai giovani di essere “radicati” e “saldi”? Piuttosto si esalta l’incertezza, la mobilità, la volubilità… tutti aspetti che riflettono una cultura indecisa riguardo ai valori di fondo, ai principi in base ai quali orientare e regolare la propria vita.

In realtà, io stesso, per la mia esperienza e per i contatti che ho con i giovani, so bene che ogni generazione, anzi, ogni singola persona è chiamata a fare nuovamente il percorso di scoperta del senso della vita. Ed è proprio per questo che ho voluto riproporre un messaggio che, secondo lo stile biblico, evoca le immagini dell’albero e della casa. Il giovane, infatti, è come un albero in crescita: per svilupparsi bene ha bisogno di radici profonde, che, in caso di tempeste di vento, lo tengano ben piantato al suolo. Così anche l’immagine dell’edificio in costruzione richiama l’esigenza di valide fondamenta, perché la casa sia solida e sicura.

Ed ecco il cuore del Messaggio: esso sta nelle espressioni “in Cristo” e “nella fede”. La piena maturità della persona, la sua stabilità interiore, hanno il fondamento nella relazione con Dio, relazione che passa attraverso l’incontro con Gesù Cristo. Un rapporto di profonda fiducia, di autentica amicizia con Gesù è in grado di dare ad un giovane ciò di cui ha più bisogno per affrontare bene la vita: serenità e luce interiore, attitudine a pensare positivamente, larghezza d’animo verso gli altri, disponibilità a pagare di persona per il bene, la giustizia e la verità.

Un ultimo aspetto, molto importante: per diventare credente, il giovane è sorretto dalla fede della Chiesa; se nessun uomo è un’isola, tanto meno lo è il cristiano, che scopre nella Chiesa la bellezza della fede condivisa e testimoniata insieme agli altri nella fraternità e nel servizio della carità.

Questo mio Messaggio ai giovani porta la data del 6 agosto, Festa della Trasfigurazione del Signore. Possa la luce del Volto di Cristo risplendere nel cuore di ogni giovane! E la Vergine Maria accompagni con la sua protezione il cammino delle comunità e dei gruppi giovanili verso il grande Incontro di Madrid 2011.

DOPO L’ANGELUS

J’accueille avec joie les pèlerins francophones venus pour la prière de l’Angelus. C’est le temps de la rentrée scolaire et bientôt de la rentrée universitaire. Chers élèves, étudiants et professeurs, je vous invite à invoquer chaque jour l’Esprit Saint, le Maître des intelligences et du vrai savoir. Il ouvrira alors vos cœurs à la connaissance de Dieu. Il vous enracinera aussi dans son Fils Jésus Christ et vous gardera fermes dans la foi. Puisse la Vierge Marie, Trône de la Sagesse, intercéder pour vous. Bon pèlerinage et bon dimanche à tous!

Having just returned from Carpineto Romano, the birthplace of my Predecessor, Pope Leo XIII, I greet all the English-speaking pilgrims and visitors present for this Angelus prayer. May Pope Leo’s social magisterium continue to inspire the efforts of the faithful to build a just society rooted in the teachings of Christ. Upon you and your loved ones, I invoke the abundant blessings of Almighty God.

Mit Freude heiße ich die Pilger und Besucher deutscher Sprache willkommen; unter ihnen grüße ich eine Delegation der CDU Nordrhein-Westfalen. Heute vormittag habe ich Carpineto Romano besucht, den Geburtsort Papst Leos XIII. Mit Weitblick legte er in seiner Enzyklika „Rerum novarum“ die Grundsätze der Soziallehre der Kirche in moderner Zeit dar. In Treue zur Botschaft Jesu Christi an einer gerechten sozialen Ordnung mitzuarbeiten, ist ein ständiger Auftrag für die Kirche und für uns alle. Der Herr segne euch und eure Lieben.

Al saludar con afecto a los peregrinos de lengua española presentes en esta oración mariana, quisiera invitar a todos a leer el Mensaje que he firmado en estos días con motivo de la Jornada Mundial de la Juventud, que se celebrará en Madrid, en el mes de agosto del próximo año. Pido a Dios que, animados por las palabras del Apóstol Pablo: “Arraigados y edificados en Cristo, firmes en la fe” (cf. Col 2,7), muchos jóvenes puedan encontrarse en la capital de España, para acoger en sus corazones a Cristo, que los llama a confiar en Él y a amar cada vez más a la Iglesia. Suplico a la Santísima Virgen María, Madre y Reina de los jóvenes, que acompañe el camino de preparación a este gran evento. Feliz domingo.

Drodzy Polacy, Siostry i Bracia! Waszej uwadze polecam opublikowane wczoraj orędzie na Światowy Dzień Młodzieży, który odbędzie się za rok w Madrycie. Niech jego hasło: „Zapuśćcie korzenie w Chrystusie i na Nim się budujcie, umacniajcie się w wierze” (por. Kol 2, 7) będzie dla was, a szczególnie dla młodych, przedmiotem duchowej refleksji. Przygotowania do tego wydarzenia polecam wstawiennictwu Matki Bożej, upraszając dla wszystkich wzrost w wierze i miłości. Serdecznie was pozdrawiam i z serca błogosławię.

[Cari Polacchi, Sorelle e Fratelli! Alla vostra attenzione affido, pubblicato ieri, il messaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù che avrà luogo l’anno prossimo a Madrid. Il suo motto: “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (cfr Col 2, 7) sia per voi, e in modo particolare per i giovani, oggetto di riflessione spirituale. Affido la preparazione di questo evento all’intercessione della Beata Madre di Dio chiedendo per tutti crescita nella fede e nell’amore. Vi saluto cordialmente e vi benedico di cuore.]

Saluto infine con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare il gruppo di cresimandi di Santorso di Schio. Un saluto speciale rivolgo alla comunità di Castel Gandolfo, che oggi celebra la festa del patrono san Sebastiano, e lo estendo volentieri alla delegazione venuta da Châteauneuf du Pape. A tutti auguro una buona domenica.

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