Carcere e pesanti multe per i cristiani in Uzbekistan
Tashkent, 16. La persecuzione in Uzbekistan contro i cristiani è continuata anche durante il Natale. La polizia uzbeka ha fatto irruzione durante incontri e funzioni religiose ed elevato pesanti multe. Ma per i "recidivi" c'è anche la prigione. Domenica 3 gennaio la polizia ha interrotto un incontro di circa quaranta fedeli protestanti della Holiness Full Gospel in un'abitazione privata nel villaggio Umid, distretto di Yangiyul. La confessione è riconosciuta dalle autorità e può svolgere attività religiosa, ma l'ufficiale di polizia Bobur Usmanov ha spiegato all'agenzia "Forum 18" che "non è registrata nel villaggio Umid".
La legge sulla libertà religiosa, inasprita negli ultimi anni, prevede infatti che ogni gruppo religioso può svolgere attività solo se registrato nella zona.
La norma è interpretata in modo ancora più restrittivo dalla polizia, che spesso chiede uno specifico riconoscimento per ogni piccola città e villaggio. Senza tale approvazione, è considerato illecito persino riunirsi per pregare o parlare di religione, anche in una casa privata. Ora per i leader religiosi, Kholmet Ashirov, Ayazbek Taytaliyev e Rustam Usmanov, è probabile la condanna a pesantissime multe e anche il carcere.
(©L'Osservatore Romano - 17 gennaio 2010)