di Gabriel Quicke
Pontificio Consiglio
per la Promozione dell'Unità dei Cristiani
Abbiamo appena celebrato la nascita di nostro Signore Gesù Cristo, nascita che avvenne "a Betlemme di Giudea" (Matteo, 2, 1). Ma la geografia del racconto della nascita di Gesù si estende ben oltre il piccolo villaggio di Betlemme. Da un lato, subito dopo la sua nascita, "alcuni magi giunsero da Oriente" (Matteo, 2, 1) per adorarlo e portargli i loro doni. Dall'altro, essendo Gesù in pericolo, "Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto" (Matteo, 2, 14). Betlemme: un piccolo villaggio a metà strada tra la Mesopotamia dei magi alla ricerca del messia e l'Egitto dove si reca la santa famiglia in fuga da Erode. Ecco qual è la geografia delle Antiche Chiese dell'Oriente, una geografia che s'estende ancora dalle valli del Tigre e dell'Eufrate fino alle rive del Nilo. Qual è stata nel 2009 l'attività ecumenica che ha coinvolto le Chiese originarie della "terra natale" del cristianesimo e quelle nate dalla loro attività missionaria?
Le Chiese ortodosse orientali
Dal 26 al 30 gennaio si è tenuta a Roma la riunione della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse orientali. Questa Commissione è stata istituita nel gennaio 2003 per iniziativa congiunta del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e delle autorità delle Chiese ortodosse orientali (la Chiesa ortodossa copta, la Chiesa ortodossa siriana, la Chiesa armena apostolica - rappresentate dai due Catolicossati d'Etchmiadzine e d'Antelias - la Chiesa ortodossa d'Etiopia, la Chiesa ortodossa d'Eritrea, la Chiesa sira ortodossa malankarese e la Chiesa ortodossa sira malankarese). La Commissione si riunisce solitamente una volta all'anno. Essa è composta da quattordici delegati delle Chiese ortodosse orientali (due per ogni Chiesa) e da altrettanti membri cattolici, comprendenti vescovi e teologi rappresentanti della tradizione latina e delle varie tradizioni cattoliche orientali. L'incontro a Roma è stato co-presieduto dal cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, e dal metropolita Amba Bishoy, segretario del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa copta.
Il programma di lavoro della Commissione mista è stato stabilito da una commissione preparatoria riunitasi a Roma nel 2003. Il primo incontro della Commissione mista ha avuto luogo al Cairo nel 2004; esso s'è concentrato sull'importante attività ecumenica condotta congiuntamente dalla Chiesa cattolica e dalle Chiese ortodosse orientali al livello del dialogo sia ufficiale che informale nel corso degli ultimi decenni. Un'attenzione particolare è stata rivolta alle dichiarazioni comuni firmate e accettate in questo periodo dai vescovi di Roma e dai capi delle Chiese ortodosse orientali sulla cristologia del concilio di Calcedonia, che è all'origine dello scisma. I membri della Commissione hanno anche esaminato il materiale e le conclusioni rese disponibili nel corso degli anni da conferenze accademiche o da dialoghi non ufficiali, come quelli organizzati dal Consiglio ecumenico delle Chiese, dal Consiglio delle Chiese del Medio Oriente e dalla fondazione Pro Oriente. Alcuni elementi fondamentali di tali fonti sono stati scelti per essere esaminati in vista di un approfondimento e di un ulteriore sviluppo.
Gran parte della riunione della commissione mista tenutasi a Roma nel gennaio del 2009 è stata dedicata all'esame e all'approvazione di un documento comune intitolato Natura, costituzione e missione della Chiesa. Il documento descrive gli ambiti principali del consenso sui principi fondamentali dell'ecclesiologia e individua gli aspetti che richiedono un ulteriore approfondimento. Si tratta di un risultato di notevole importanza. Il documento, che è stato sottoposto al giudizio delle rispettive autorità ecclesiali affinché si pronuncino al riguardo, è una sintesi d'idee e di conclusioni emerse dalle varie riunioni del dialogo, tra cui in particolare gli incontri del 2005 a Roma su "La Chiesa come comunione", del 2006 a Etchmiadzine e del 2007 a Roma su "La missione della Chiesa". Alcune altre questioni relative all'ecclesiologia e menzionate nel programma di lavoro della Commissione mista non sono state ancora esaminate e discusse, ma saranno oggetto di studio in una fase successiva.
La prossima riunione della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse orientali avrà luogo ad Antelias, dal 26 gennaio al 1° febbraio 2010. La sessione sarà interamente dedicata al tema della recezione dei concili ecumenici. I membri della Commissione studieranno il modo in cui ogni Chiesa ha recepito i concili ecumenici, il modo in cui le Chiese hanno espresso la loro comunione nei primi cinque secoli ed il ruolo che Roma esercitava in questo contesto, prima della separazione a seguito del concilio di Calcedonia.
Le Chiese malankaresi del Kerala
La tradizione malankarese, diffusa nel Kerala, nell'India del sud, affonda le sue radici nella grande espansione missionaria della Chiesa orientale siriana, che s'è sviluppata nel corso dei primi secoli dell'era cristiana ed è attribuita all'ispirazione dell'apostolo Tommaso. I cristiani di san Tommaso formavano una comunità unita in India fino al diciassettesimo secolo. Dopo l'arrivo dei portoghesi, quest'unità s'è rotta e oggi la Chiesa di san Tommaso è divisa in comunità diverse. Infatti, la Chiesa malankarese in India è divisa in due: la Chiesa sira ortodossa malankarese, che è in piena comunione con il Patriarcato siro ortodosso d'Antiochia, e la Chiesa ortodossa sira malankarese, che aspira a diventare totalmente autonoma.
I dialoghi con le Chiese malankaresi sono proseguiti nel corso del 2009 con le loro attività normali. La Commissione mista per il dialogo tra la Chiesa cattolica e la Chiesa sira ortodossa malankarese si è riunita a Puthencruz, in Kerala, il 14 dicembre 2009 sotto la co-presidenza dell'arcivescovo Brian Farrell, segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, e del metropolita Kuriakose Mar Theophilose. La Commissione è stata ospitata da Mor Baselios Thomas, Catholicos dell'Oriente della Chiesa sira ortodossa malankarese. In questo incontro s'è parlato soprattutto della condivisione dei sacramenti e dei luoghi sacri, così come della testimonianza comune. Si è anche discusso nel dettaglio un documento sui matrimoni misti e sugli orientamenti pastorali condivisi.
La Commissione mista per il dialogo tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa sira malankarese si è riunita a Kottayam, il 16 e il 17 dicembre 2009, sotto la co-presidenza dell'arcivescovo Farrell e del metropolita Gabriel Mar Gregorios, presidente del dipartimento per le relazioni ecumeniche del Sinodo della Chiesa ortodossa sira malankarese. Essa è stata ospitata da Baselios Mar Thoma Didymos, Catholicos dell'Oriente della Chiesa ortodossa sira malankarese. Tra i temi affrontati, figurano l'uso dei centri di culto, il sacramento dell'unzione dei malati e la sua amministrazione a fedeli non-ortodossi, i matrimoni misti, l'esercizio del ministero petrino negli scritti dei Padri della Chiesa e negli antichi testi liturgici. Le due commissioni miste hanno potuto avviare anche iniziative pastorali di testimonianza comune, a livello delle comunità cristiane del Kerala, tra cui la cooperazione tra i seminari e l'organizzazione di due conferenze, una rivolta ai religiosi e alle religiose, e l'altra su questioni attinenti alla famiglia.
La fondazione Pro Oriente
Il "Colloquio siriano", organizzato dalla fondazione Pro Oriente, ha avuto luogo dal 4 al 6 novembre 2009 a Vienna. In questo colloquio sono rappresentate tutte le Chiese ortodosse e cattoliche la cui origine risale all'antico Patriarcato d'Antiochia. Il tema del colloquio era "La cristianità siriana nel Medio Oriente e nell'India oggi: contributi e sfide". Durante la sessione inaugurale, l'arcivescovo di Vienna, il cardinale Christoph Schönborn, ha presieduto la preghiera iniziale e ha rivolto il suo messaggio di benvenuto ai partecipanti. Egli ha ricordato lo spirito e la visione del fondatore di Pro Oriente, il compianto cardinale Franz König, che consacrò la sua vita al dialogo nutrendo un profondo amore per il cristianesimo orientale. Nel corso dell'incontro è stato anche letto un messaggio di saluto del cardinale Kasper. In questo messaggio, il porporato ha espresso la sua profonda speranza che gli studi del "Colloquio siriano", che evidenziano l'importanza della libertà religiosa e del pluralismo, contribuiscano a rafforzare il dialogo ecumenico. Egli ha inoltre incoraggiato i partecipanti a riflettere insieme sui motivi e sulle conseguenze dell'emigrazione per il futuro del cristianesimo in Medio Oriente.
In conclusione, i contatti ecumenici e il dialogo teologico con le Chiese ortodosse orientali continuano a moltiplicarsi e a produrre frutti capaci di far crescere ancora la comunione. Dopo millecinquecento anni di separazione, si costata un vastissimo fondamento comune di fede, di dottrina e prassi sacramentale, di auto-coscienza ecclesiale. Con saggezza e con pazienza si potrà andare incontro al dono della comunione piena che indubbiamente Dio vuole per tutti.