Una nuova luce dalla tecnologia
di Isabella Lapi Ballerini
Soprintendente dell'Opificio delle Pietre Dure
L'eccezionale scoperta ottenuta grazie al mezzo scientifico sulla Cena in Emmaus di Caravaggio a Brera, una prima versione con apertura di paesaggio sullo sfondo e illuminazione naturale poi annullata nel bruno cupo che nella redazione finale sembra inghiottire i personaggi, squarcia la conoscenza finora maturata nei confronti del grande artista, mettendo in luce un processo creativo che fa di quel dipinto la boa intorno alla quale avviene la virata da un'espressione comunque implicata nel naturalismo al denso e teatrale spiritualismo degli ultimi anni. Quasi sconcerta il pensare che, nonostante le numerose radiografie e riflettografie compiute finora sull'intera opera dell'artista, solo grazie al perfezionamento del metodo nell'un caso e all'avanzamento del mezzo tecnico nell'altro si sia potuta rivelare, di quel dipinto cruciale, una nuova e sorprendente realtà.
Alla base di un simile risultato ritroviamo, per quanto riguarda l'immagine radiografica, il rigoroso perfezionamento del metodo diagnostico attuato negli anni dall'Opificio delle pietre dure, fra i pochi istituti al mondo in grado di realizzare radiografie a lastra unica anche su dipinti di grande formato; nel caso invece della riflettografia, uno di quei tanti progetti di ricerca che agiscono in Italia coalizzando le energie, stavolta quelle di Opificio e Istituto nazionale di ottica del Cnr, nato nel 2006 per indagare la tecnica esecutiva e in particolare l'underdrawing di Caravaggio, dai costi relativamente modesti, con minimo personale coinvolto, alimentato prima di tutto dalla passione, arte e materia dell'arte accanto a fisica e fenomenologia dell'ottica, cresciuto di quadro in quadro e divenuto sofisticato a tal punto da aver generato un prototipo di scanner per riflettografia scanner "Multi-Nir", in grado di raggiungere la lunghezza d'onda di 2300 nanometri anziché i 1050 degli strumenti consueti. Il che significa, fuori dalle misure della fisica, poter selezionare fino il nero su scuro di un primo tracciamento grafico attuato da un artista.
Nel corso ormai inarrestabile assunto dalla ricerca, al quale le mostre concluse o imminenti promosse per il quarto centenario della morte di Caravaggio stanno offrendo nuova materia di indagine, lavorando anche di notte in quest'ultimo mese si sono "scannerizzati", in quanto presenti a Roma, la Negazione di Pietro del Metropolitan e l'Annunciazione di Nancy, necessaria al fine di allargarne e meglio compararne i risultati, si colloca oggi la rilettura del capolavoro di Brera. L'aver reso possibile, illuminando di fatto a ritroso il percorso creativo dell'estrema opera romana di Caravaggio è dunque motivo di orgoglio per gli enti e gli istituti coinvolti.
Saper conciliare cultura umanistica e cultura scientifica, arte e tecnologia, di là dalla formula, può condurre talvolta, incrociando i dati storici, iconografici e storico-artistici con il dato materiale dell'opera d'arte, a innestare la linfa del passato in quella del presente; riuscendo alla fine, come in questo caso, a scaldarci il cuore.
(©L'Osservatore Romano - 17 febbraio 2010)