Pubblichiamo alcuni brani dal carteggio
Le vie per le quali (la Provvidenza) ci guida, per le quali Ti conduce ci preparano certo dei gravi sacrifici: ma quale sincerità sarebbe stata la nostra quando Ti abbiamo offerto e Ti sei consacrato al Signore, se poi innanzi alla prova ci sentissimo riluttanti o sgomenti? Ti avrei voluto vedere in cura d'anime o su una cattedra in seminario: saresti rimasto presso a noi e avresti coltivato il campo nostro, nel quale poveramente anch'io ho cercato di arare e seminare. Questa consolazione ci fu vietata: segui dunque tranquillo la tua strada sapendoci rassegnati. Sereno e modesto: pio, e rassegnato anche Tu, rassegnato dico non solo per ciò che di sacrificio Ti può essere richiesto pei distacchi da quelli che Ti sono cari - persone e luoghi - ma rassegnato alla prova grave che Ti può essere imposta per le responsabilità, per i pericoli, per le tentazioni inseparabili da ciò che splende. Accetta umilmente e generosamente il dovere, e il Signore farà il resto.
[Giorgio Montini al figlio Giovanni Battista, 8 gennaio 1923]
Questa mattina, dopo la S. Comunione, pensando a Te e alle cose Tue, ho avuto per qualche tempo la sensazione di una grande pace. Te ne scrivo, sperando che ciò Ti possa comunicare qualche sollievo $\nel penoso lavoro a cui devi sottometterti senza il conforto di constatarne buoni risultati. Io non dubito che questi verranno, e Tu li vedrai e ne godrai: ma ora non li devi pretendere subito come conseguenze immediate dell'opera Tua. Quante volte ci sentiamo ripetere che ove c'è meno della volontà nostra, ivi è più sicuramente la Volontà del Signore: e quanto possiamo sentirci certi che lavorando con retto desiderio di bene per gli altri, il lavoro non è perduto ma deve dar frutti per noi e per i fratelli. Il compito a cui attendi ora non è di Tuo gusto; Ti è però stato affidato dai Tuoi Superiori, il S. Padre Ti ha benedetto, il Signore farà, da buon Padrone, generosamente la parte sua. E vedrai che, più tardi, ripensando a questi giorni che ti sembrano ora perduti per i tuoi studi e inutilmente sprecati per il tuo ufficio, ne proverai la maggiore soddisfazione e vi scorgerai la benigna mano della Provvidenza operatrice di salutari disegni. Procura dunque - come del resto già fai - d'essere paziente e fiducioso e sereno: lavora giorno per giorno senza guardar troppo il domani: e fa['] di star bene, non affaticandoti troppo.
[Giorgio Montini al figlio Giovanni Battista, 2 marzo 1924]
(...) sono con Te e con tutti cotesti cari a celebrare la festa del Tuo Santo che ha lasciato per unico ricordo di sé, almeno a noi profani, il Suo nome, un nome campestre, di pace, e la Sua professione, una professione pericolosa, quella delle armi, professione di guerra. E l'uno e l'altra, pace e milizia, per il regno di Dio, come tutto per questo fine dai Santi è rivolto. E come vedo Te, caro Papà, con dietro nello sfondo dell'eterna scena, il Tuo Santo, comprendo quello che il Signore volle ci venisse da te, la pace domestica e la milizia cattolica, nella scena di questa rapida nostra vita. Della prima e della seconda Ti ringrazio, Papà, come dei regali più belli che ci hai fatto con la vita: né questa senza quelli sarebbe stata così degna e così bella.
[Giovanni Battista Montini al padre Giorgio, 22 aprile 1931]
(...) vengo ora informato che è stata conferita la Commenda dell'ordine di S. Silvestro a Lodovico. Poco amante delle confraternite di mutuo soccorso di fronte o a fianco dell'Autorità, non ho alcun merito in questo segno di stima e di riconoscenza ch'essa tributa al nostro caro lavoratore per l'azione sociale cattolica (...). Caro Papà, anche per questa circostanza Tu ci hai preparato i sentimenti migliori, quelli della sincerità e della gratitudine; Tu che ci hai insegnato non già a cercare simili soddisfazioni che solo possono essere alcun che veraci quando sempre vi si preferisca la nascosta fatica che mai le attende e talora, come stavolta, le ottiene.
[Giovanni Battista Montini al padre Giorgio, 15 aprile 1932]