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Mons. Dho: "Ministri o Sacerdoti?"

Ultimo Aggiornamento: 26/02/2010 12:35
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24/02/2010 19:57

Mons. Dho: "Ministri o Sacerdoti?"

Il mensile paolino “Vita Pastorale” di Febbraio contiene un Dossier intitolato “Sacerdozio o Ministro Ordinato” in relazione all’Anno Sacerdotale. Mons. Sebastiano Dho, Vescovo di Alba, a cui è affidato l’Editoriale, sviluppa a riguardo alcune considerazioni. Esse non brillano per originalità e, tuttavia, possiedono un certo interesse, essendo referenziali di una certa mentalità difficile a tramontare. Entriamo subito in medias res.

L’intera riflessione è ispirata dalla seguente domanda: «Sacerdozio o ministero ordinato? Oppure sacerdozio e ministero ordinato? Oppure ancora: solo Sacerdozio?». In altre parole Mons. Dho vuole indagare se la realtà del “sacerdozio” sia esclusiva oppure comprensiva oppure antitetica rispetto alla realtà del “ministro ordinato”: la questione non è squisitamente terminologica, bensì di pertinenza teologica, sacramentale ed ecclesiologica.
L’Eccellentissimo afferma preliminarmente che «non si tratta di una questione di primaria importanza», tuttavia in seconda battuta precisa che essa «si pone all’interno del quadro più ampio dell’ecclesiologia che per noi ovviamente non può che essere (almeno lo speriamo!) quella del concilio Vaticano II»: ed ecco scoperte le carte! Poiché l’ultimo concilio ha trattato ampiamente questioni teologiche riguardanti la struttura stessa della Chiesa, non desterebbe alcuno stupore il fatto che un Vescovo, trattando di problematiche pertinenti, vi facesse riferimento; sennonché il riferimento appare qui tutt’altro che neutrale. L’ “ecclesiologia del concilio” è riaffermata in modo difensivo ed esclusivo. “Difensivo”, giacché si presuppone che qualcuno possa minacciarne l’assolutezza; “esclusivo”, poiché è dato per scontato che ogni altro approccio è di per sé insufficiente. Quest’ attitudine teologica, di fatto possibile e molto praticata, reca in sé, più o meno nascostamente, l’idea che la Chiesa abbia ricevuto una nuova struttura, dunque una nuova essenza, mediante l’operato del Vaticano II; oltre ad essere un’attitudine fortemente dannosa nell’ambito dell’ermeneutica della continuità tanto auspicata da Papa Benedetto XVI, è esplicitamente esclusa dal magistero della Chiesa. La Congregazione della Dottrina della fede, in data 29 giugno 2007 ha infatti precisato che « il Concilio Ecumenico Vaticano II né ha voluto cambiare né di fatto ha cambiato tale dottrina [la precedente dottrina sulla Chiesa], ma ha voluto solo svilupparla, approfondirla ed esporla più ampiamente» (Risposte a quesiti riguardanti alcuni aspetti circa la dottrina sulla Chiesa).

Il Vaticano II, continua Mons. Dho, ha «reimpostato con chiarezza e coraggio una successione diversa rispetto a un certo passato, a riguardo dell’appartenenza e compiti all’interno della Chiesa: prima ciò che unisce perché comune a tutti e poi lo specifico proprio delle diverse vocazioni […] Il termine sacerdozio ha per sé un significato generale o comune che va ben specificato: sacerdozio di Cristo […] sacerdozio di tutti i battezzati, compresi (cosa che spesso si dimentica) anche i ministri ordinati […] sacerdozio poi ministeriale che di fatto per motivi vari storici, contingenti nel linguaggio corrente e immaginario collettivo, ha quasi monopolizzato il significato comune fino a far dimenticare l’accezione genuina [corsivo nostro]e quel che è più grave il contenuto teologico ed ecclesiale».

L’Eccellentissimo parte molto bene ricordando che il Sacerdozio originariamente e radicalmente non risiede né nei laici né negli ordinati, bensì in Cristo Signore Sommo ed Eterno Sacerdote. Ciò che ci risulta più difficile comprendere è come possa egli dire che tale termine è stato “monopolizzato” per designare i ministri ordinati perdendo così la propria accezione “genuina” e il proprio contenuto teologico che risiederebbe nel significato comune a tutti i battezzati. Ma come? Non si era detto che l’accezione genuina del termine è quella che rimanda direttamente al Sacerdozio di Cristo? Perché ora si dice che la snaturalizzazione del termine si è consumata quando esso ha cominciato a designare i ministri ordinati a scapito del significato comune a tutti i battezzati? Non si potrebbe ugualmente dire che designare i battezzati con il termine “sacerdoti” è una snaturalizzazione del termine giacché esso è da attribuirsi originariamente a Cristo? Certamente Cristo ha partecipato il proprio sacerdozio attraverso quei Sacramenti che conferiscono il Carattere (Battesimo, Cresima, Ordine Sacro); tuttavia sia il battezzato sia l’ordinato partecipano di un Sacerdozio che è loro trasmesso ma che non ha in essi la propria causa od origine. Dunque, perché affannarsi a dire che i ministri ordinati monopolizzano un termine che in vero non è loro proprio a scapito dei laici? Si aggiunga che il Sacerdozio di Cristo ha il proprio significato e il proprio compimento nell’Oblazione della Croce; ora, se i ministri ordinati sono coloro che, agendo in persona Christi, rendono presente in maniera incruenta e sacramentale quell’unico Sacrificio offerto una volta per tutte, partecipando in tal modo al Sacerdozio di Cristo, si potrà ancora insistere nell’affermare che essi “monopolizzano” un titolo che non conviene loro? Non si dirà piuttosto che essi sono assimilati a Cristo Sacerdote in modo più eminente rispetto alla partecipazione battesimale e dunque, ad essi conviene in modo più eminente e più proprio il termine di Sacerdote? La domanda è ovviamente retorica, giacché la Chiesa, attraverso la propria Tradizione e il proprio Magistero, ha già dato risposta.

«Ma c’è di più» prosegue Dho «il sacerdozio ministeriale non ha altro scopo di essere a servizio del sacerdozio comune dei fedeli (compresi, lo ripetiamo, i ministri stessi) affinché possano, in effetti, partecipare ai sacramenti e offrire il vero culto spirituale […] Paradossalmente, ma non troppo, potremmo dire che se è vero che non possono e non debbono mancare i ministri ordinati perché i fedeli laici siano in grado di vivere la fede, è altrettanto vero che se per ipotesi venissero a mancare tutti i fedeli non avrebbe più senso il ministero ordinato! Dunque tutti partecipi dello stesso Sacerdozio di Cristo, ma strettamente e indissolubilmente uniti, “ordinati l’uno all’altro”, per cui il dono specifico (ministero ordinato) ha senso unicamente nel e per il dono comune (sacerdozio)».

Non v’è dubbio che i Sacerdoti debbano spendere la propria vita interamente a servizio delle anime, questo nessuno lo nega. Ma è totalmente vero che l’unico senso del “ministero ordinato” sia servire il “sacerdozio” comune dei battezzati (si badi che le parentesi sono originali)? Non è piuttosto vero che tutto ciò che esiste, esiste radicalmente per Dio? Una visione totalmente ministeriale, dunque funzionale, del Sacerdozio ordinato non ne impoverisce l’essenza fino a dissolverla nel paradosso immaginato dallo stesso Mons. Dho? La Liturgia, essendo riflesso della divina Economia, conosce due movimenti: uno da Dio verso l’uomo, la Santificazione; uno dall’uomo verso Dio, il Culto dell’Altissimo. Una considerazione del Sacerdozio ordinato che ne sottolinei unilateralmente la funzione ministeriale verso i battezzati, riesce a rendere sufficientemente conto delle esigenze del Culto? Gesù Cristo ha istituito il Sacerdozio cattolico esclusivamente a servizio degli uomini o anche per Sé? Non è forse vero che egli in precedenza ha chiamato a Sé i propri Apostoli e solo successivamente li ha inviati? Se venissero, per ipotesi, a mancare tutti i fedeli, i Sacerdoti continuerebbero ad offrire Culto a Dio (oltre che ad intercedere per se stessi…Dho sembra dimenticarsene, eppure ha affermato per ben due volte che i “ministri ordinati” sono primariamente battezzati!), continuerebbero a ricevere il gemito di tutta la Creazione e a presentarlo a Dio, continuerebbero, come gli Angeli del Cielo, a cantare senza fine: Sanctus, Sanctus, Sanctus!

Messainlatino

Ps. Il dogma cattolico specifica che nel sacerdozio esiste una differenza non solo funzionale ma di essenza tra prete e laico, differenza ontologica dovuta al carattere impresso nell'anima del sacramento dell'ordine.
E' vero che nel battesimo l'uomo viene incorporato al corpo mistico di Cristo e consacrato al culto divino mediante partecipazione al sacerdozio di Cristo, il solo che prestò a Dio il debito culto in modo perfettisimo.
Ma sopra il carattere battesimale il prete riceve nell'ordinazione un ulteriore carattere che è come la reimpressione del primo. Grazie a codesta ordinazione egli diventa capace di atti "in persona Christi", di cui i laici sono incapaci. Prima fra tutti sono l'atto che produce la presenza eucaristica e l'atto di rimettere i peccati.
 
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24/02/2010 20:36

due risposte dal Blog:


DANTE PASTORELLI
Qualora scomparissero dalla terra tutti i fedeli, resterebbero tutti gli altri uomini da convertire e a cui amministrare i sacramenti. Ridurre l'umanità ai soli cattolici è già di di per sé un'assurdità. Quindi il sacerdozio come "servizio" agli uomini e mezzo per la loro santificazione e salvezza resterebbe intatto nella sua necessità.
Ma facciamo anche una più estrema ipotesi: la scomparsa di tutti gli "altri" uomini. I sacerdoti sarebbero ancora necessari per offrire il Santo Sacrificio latreutico, eucaristico, propiziatorio, impetratorio a favore delle anime del Purgatorio. Mons. Dho non fa cenno al "secondo regno, dove l'umano spirito si purga". Ma per lui esiste? E' lecito dubitare.
Altra ed ancor più estrema ipotesi: i sacerdoti ancora viventi per divina rivelazione vengono a conoscenza che tutte le anime del Purgatorio sono già state accolte nel Paradiso: il Sacrificio in tutti i suoi fini sopra indicati sarebbe celebrato a favore degli stessi sacerdoti.
Infine: rimane un solo sacerdote? Continuerà ad offrire il Sacrificio per sé e per lodare la SS.ma Trinità. Aspetto quest'ultimo non evidenziato dal vescovo e che è il fine ultimo della S. Messa con e senza fedeli.

Insomma il sacerdozio è necessario sino alla fine dei secoli.



*********************************


Caterina63
«Sacerdozio o ministero ordinato? Oppure sacerdozio e ministero ordinato? Oppure ancora: solo Sacerdozio?».

.................

confesso che trovo assai grave che per parlare del Sacerdozio, dopo 2000 anni di storia si stia qui ancora a porsi queste domande...quasi a farci sospettare che chi è oggi sacerdote non conosca più, appunto, LA PROPRIA IDENTITA'....
Capisco, si tratta di un articolo, un approfondimento, lecito in sè, ma sbagliato a mio parere nel come è stato affrontato....credo semmai che l'autore avrebbe dovuto chiarire questa identità con meno parole per non aumentarne la confusione e L'AMBIGUITA'...

Quando qualcuno mi chiede chi è il Sacerdote gli rispondo con san Paolo:
1Corinzi 4 1 Ognuno ci consideri come ministri di Cristo e amministratori dei misteri di Dio.

ergo Ministro=Sacerdote: ministro per la vocazione, sacerdote(=amministratore) nell'applicazione di questa vocazione e di questo ministero! Infatti Sacerdoti lo siamo anche noi laici per il Battesimo ordunque la differenza di tale sacerdozio sta nel Ministero acquisito mediante una vocazione specifica e particolare che si attua con il Sacramento dell'Ordine Sacro...per il quale solo loro possono diventare "amministartori dei Misteri di Dio"!

ariergo esso è necessario fino al ritorno di Cristo (come sopra ha evidenziato Dante) per questo Gesù ha promesso l'assistenza nonostante i periodi di siccità e carestia, perchè le porte degli inferi non prevarranno garantendoci comunque sia la loro presenza che è la presenza di Cristo stesso....
Si sente nostalgia di parole brevi, concise, ma dirette e chiare....supplichiamo i Vescovi di essere più diretti magistralmente e meno opinionisti

Il vostro parlare sia si, si- no, no...il di più non aiuta affatto!



Fraternamente CaterinaLD [SM=g7427]


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24/02/2010 21:04

ma il purgatorio esiste?
certo che esiste.
allora è eterno....eh sì perchè nell'aldilà oltre allo spazio, non esiste nemmeno il tempo: il prima il dopo o l'adesso, anzi esiste solo l'adesso (se nell'aldilà è sempre il presente (l'adesso), anche il purgatorio allora è il presente, quindi eterno).
Ma so bene che non è così, è una domanda di provocazione la mia.
E' un pensiero poi che m'è venuto adesso, anzi qualche tempo fa.
[Modificato da ((Zacuff)) 24/02/2010 21:05]
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Re:
((Zacuff)), 24/02/2010 21.04:

ma il purgatorio esiste?
certo che esiste.
allora è eterno....eh sì perchè nell'aldilà oltre allo spazio, non esiste nemmeno il tempo: il prima il dopo o l'adesso, anzi esiste solo l'adesso (se nell'aldilà è sempre il presente (l'adesso), anche il purgatorio allora è il presente, quindi eterno).
Ma so bene che non è così, è una domanda di provocazione la mia.
E' un pensiero poi che m'è venuto adesso, anzi qualche tempo fa.




chiedo scusa, per questo post dovevo aprire "Nuova discussione", ma mi son sbagliato.....come mio solito del resto
[Modificato da ((Zacuff)) 24/02/2010 21:11]
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24/02/2010 23:28

[SM=g7515] meno male che hai chiarito che si trattava di una provocazione, perchè stavo già per fulminarti!! [SM=g7348]

il Purgatorio è uno stato, in un luogo che non è pensabile al luogo che intendiamo noi qui sulla terra, ergo è un luogo-non luogo, ma una sorta di PASSAGGIO la cui durata, improponibile con la nostra misurazione di tempo, ha comunque un "tempo" suo necessario alla PURIFICAZIONE...i racconti di molte anime che hanno parlato a san Padre Pio, ci spiegano abbastanza bene lo stato che vivono...
Esse sono dette ANIME SANTE perchè dal Purgatorio NON si va all'Inferno, ma si progredisce nella perfezione raggiungendo il grado di beatitudine necessaria per entrare in Paradiso ergo esso non è uno stato eterno perchè alla fine del mondo, giunto il REGNO DI DIO definitivamente, e alla resurrezione dei morti con il Giudizio Universale, non sarà più necessario questo stato mentre persisterà l'Inferno per coloro che avranno rifiutato Dio definitivamente in punto di morte...

Dio da a tutti l'opportunità di salvarsi, anche in extremis....ma la Vergine a Fatima lo disse che molte anime si erano dannate e molte si sarebbero dannate a causa del rifiuto del perdono di Dio...per questi si, la dannazione, stato che avranno scelto, sarà definitivo come definitiva sarà la beatitudine...

[SM=g7427]
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Re:
((Zacuff)), 24/02/2010 21.04:

ma il purgatorio esiste?
certo che esiste.
allora è eterno....eh sì perchè nell'aldilà oltre allo spazio, non esiste nemmeno il tempo: il prima il dopo o l'adesso, anzi esiste solo l'adesso (se nell'aldilà è sempre il presente (l'adesso), anche il purgatorio allora è il presente, quindi eterno).
Ma so bene che non è così, è una domanda di provocazione la mia.
E' un pensiero poi che m'è venuto adesso, anzi qualche tempo fa.




Solo per fare una precisione filosofica; il presente non esiste, questa è una pura illusione umana del tempo poichè nel momento in cui predichi il tuo predicato è già passato, ergo esiste il passato ed il futuro.
Purgatorio, inferno e paradiso non sono delle realtà eterne, in filosofia eterno è una entità che non ha ne inizio ne fine, dunque dire che queste tre realtà sono eterni equivale a dire che esistono da sempre come esiste da sempre Dio, in realtà, mentre il purgatorio ha un inizio ed una fine (dopo il giudizio Universale cesserà di esistere), l'inferno ed il paradiso pur avendo un inizio non avranno fine, si può fare una analogia con le nostre anime che non sono eterne ma sono immortali, lo stesso dicasi per inferno e paradiso.
Resta dunque una solo domanda; Se il purgatorio è una realtà metafisica e metatemporale come può dunque avere una fine li dove non esiste il tempo?
In realtà il purgatorio pur appartenendo ad una realtà metatemporale è di per sè collegata alla realtà temporale, Dio l'ha creato dandogli un tempo anche se questo tempo non può essere misurato in base al nostro modus pensandi.
Non dimentichiamo infine che Dio essendo eterno e principio di ogni cosa è padrone anche della realtà atemporale, sostenere il contrario implicherebbe che codesta realtà essendo per sua stessa natura eterna e non subordinata a Dio significherebbe che esiste da prima che Dio stesso esista, in definitiva Dio o sarebbe una creatura creata dallo spazio atemporale oppure essendo nato dopo codesto tempo ne diviene soggetto a tale realtà.
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25/02/2010 13:09

ma se Dio è sempre esistito, vuol dire che pure io, tu e tutti siamo sempre esistiti. Non è che dopo un certo momento mi ha pensato (mentre prima no) e mi ha fatto nascere. Lui mi ha pensato da quando è Dio, cioè da sempre. Il pensiero che Dio ha sempre avuto su di me, cos'era, italo in potenza o italo in atto. Penso che ogni pensiero di Dio sia un pensiero in atto. E come si spiega che sono nato ad un certo periodo della storia e già esistevo nella mente di Dio? Esistevo come pensiero in potenza allora? Non è una contraddizione?
Spero di essermi spiegato anche se ho dei dubbi, ma portate piacenza se, non essendomi ben spiegato non mi avete capito.... sapeste quante volte io non ho capito voi (VOM: NOM:etc ahahah)!!!
[Modificato da ((Zacuff)) 25/02/2010 13:12]
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Re:
((Zacuff)), 25/02/2010 13.09:

ma se Dio è sempre esistito, vuol dire che pure io, tu e tutti siamo sempre esistiti. Non è che dopo un certo momento mi ha pensato (mentre prima no) e mi ha fatto nascere. Lui mi ha pensato da quando è Dio, cioè da sempre. Il pensiero che Dio ha sempre avuto su di me, cos'era, italo in potenza o italo in atto. Penso che ogni pensiero di Dio sia un pensiero in atto. E come si spiega che sono nato ad un certo periodo della storia e già esistevo nella mente di Dio? Esistevo come pensiero in potenza allora? Non è una contraddizione?
Spero di essermi spiegato anche se ho dei dubbi, ma portate piacenza se, non essendomi ben spiegato non mi avete capito.... sapeste quante volte io non ho capito voi (VOM: NOM:etc ahahah)!!!




questa non è forse filosofia campagnola?
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25/02/2010 13:57

Re:
((Zacuff)), 25/02/2010 13.09:

ma se Dio è sempre esistito, vuol dire che pure io, tu e tutti siamo sempre esistiti. Non è che dopo un certo momento mi ha pensato (mentre prima no) e mi ha fatto nascere. Lui mi ha pensato da quando è Dio, cioè da sempre. Il pensiero che Dio ha sempre avuto su di me, cos'era, italo in potenza o italo in atto. Penso che ogni pensiero di Dio sia un pensiero in atto. E come si spiega che sono nato ad un certo periodo della storia e già esistevo nella mente di Dio? Esistevo come pensiero in potenza allora? Non è una contraddizione?
Spero di essermi spiegato anche se ho dei dubbi, ma portate piacenza se, non essendomi ben spiegato non mi avete capito.... sapeste quante volte io non ho capito voi (VOM: NOM:etc ahahah)!!!




Italo non mi vorrai fare impazzire?
L'atto è l'essere ma l'essere per essere tale deve esistere, poichè la creatura umana è composizione di essenza ed esistenza tu non potevi esistere prima che nascessi, semmai eri un Italo in potenza e mai in atto.
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Re: Re:
S_Daniele, 25/02/2010 13.57:




Italo non mi vorrai fare impazzire?
L'atto è l'essere ma l'essere per essere tale deve esistere, poichè la creatura umana è composizione di essenza ed esistenza tu non potevi esistere prima che nascessi, semmai eri un Italo in potenza e mai in atto.




ma scusa un po, ero nella mente di Dio no? E da quando se non da sempre! Quindi, nella Sua mente ci sono da sempre. Ma, come Dio pensa una cosa, non è già atto? Forse che Dio prima pensa la cosa e questa cosa diventa atto in un secondo tempo?

Per la pazzia, non preoccuparti, ho la pomata
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Re:
((Zacuff)), 25/02/2010 13.09:

ma se Dio è sempre esistito, vuol dire che pure io, tu e tutti siamo sempre esistiti. Non è che dopo un certo momento mi ha pensato (mentre prima no) e mi ha fatto nascere. Lui mi ha pensato da quando è Dio, cioè da sempre. Il pensiero che Dio ha sempre avuto su di me, cos'era, italo in potenza o italo in atto. Penso che ogni pensiero di Dio sia un pensiero in atto. E come si spiega che sono nato ad un certo periodo della storia e già esistevo nella mente di Dio? Esistevo come pensiero in potenza allora? Non è una contraddizione?
Spero di essermi spiegato anche se ho dei dubbi, ma portate piacenza se, non essendomi ben spiegato non mi avete capito.... sapeste quante volte io non ho capito voi (VOM: NOM:etc ahahah)!!!




[SM=g7497] Zac...hai le idee un tantino confuse....facciamo ordine a questi pensieri, i punti che ti porterò non andranno separati ne estrapolati ma letti in sequenza:

1) NOI NON siamo Dio, solo Dio è eterno ed è da sempre;

2) NOI NON esistiamo da sempre, ma siamo nel DESIDERIO DI DIO DI ESSERCI, ergo Dio ha trasmesso all'uomo ed alla donna di cooperare a questo progetto della creazione: Dio pensa a noi, e noi siamo il frutto dell'Amore di Dio che si applica attraverso l'Amore fra l'uomo e la donna SOLO IN QUESTO MOMENTO DEL CONCEPIMENTO NOI ESISTIAMO, PRIMA NO!

3) Certo, si dice "Ciò che Dio pensa è già fatto" ma attenzione, la frase si riferisce alla Creazione e al desiderio di Dio di vedere l'opera delle sue mani, l'Uomo, dopo di che Dio ha delegato all'Uomo ed alla Donna L'ATTO CREATIVO per questo si dice che gli sposi COOPERANO AL PROGETTO DI DIO, colui che nasce è dunque NEL PROGETTO DI DIO MA NON E' ANCORA PIENAMENTE REALIZZATO, CI VUOLE IL CONCEPIMENTO, solo dopo CON L'ALITO DELLA VITA TRASMESSO DA DIO DIVENTIAMO L'ESSERE.... ecco che anche per questo siamo contrari all'aborto, perchè ogni aborto è un progetto di Dio che viene meno....
Quando IL VERBO SI FECE CARNE Dio attese il "si" di Maria...e l'Angelo dice: "colui che nascerà lo chiamerai Gesù" non dice " nascerà Gesù", comprendi? il Verbo c'era da sempre, Gesù in quanto UOMO, NO! la divinità si unì alla carne NON viceversa [SM=g7566]

4) Il fatto che nasciamo in un certo periodo della storia è irrilevante... tuttavia è ovvio che ha importanza nel progetto di Dio...pensa ad un san Francesco perchè ieri e non oggi? Oggi abbiamo avuto una Madre Teresa di Calcutta, un san padre Pio ergo, quanti progetti di Dio sono stati massacrati nell'utero materno con l'aborto? IL PROGETTO DI DIO VA AVANTI lo stesso...

5) non c'è contraddizione perchè un conto è essere nel progetto e nei pensieri di Dio, altra cosa è la loro realizzazione che Dio HA COMMISSIONATO ALL'UOMO ED ALLA DONNA...per questo il Matrimonio e l'atto sessuale fra i coniugi è dichiarato da Cristo stesso indissolubile (i due saranno una carne sola) ed è UN SACRAMENTO [SM=g8864]

spero di averti aiutato alla comprensione....


[SM=g7427]



[Modificato da Caterina63 26/02/2010 00:52]
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Re: Re:
Caterina63, 26/02/2010 0.49:




[SM=g7497] Zac...hai le idee un tantino confuse....facciamo ordine a questi pensieri, i punti che ti porterò non andranno separati ne estrapolati ma letti in sequenza:

1) NOI NON siamo Dio, solo Dio è eterno ed è da sempre;

2) NOI NON esistiamo da sempre, ma siamo nel DESIDERIO DI DIO DI ESSERCI, ergo Dio ha trasmesso all'uomo ed alla donna di cooperare a questo progetto della creazione: Dio pensa a noi, e noi siamo il frutto dell'Amore di Dio che si applica attraverso l'Amore fra l'uomo e la donna SOLO IN QUESTO MOMENTO DEL CONCEPIMENTO NOI ESISTIAMO, PRIMA NO!

3) Certo, si dice "Ciò che Dio pensa è già fatto" ma attenzione, la frase si riferisce alla Creazione e al desiderio di Dio di vedere l'opera delle sue mani, l'Uomo, dopo di che Dio ha delegato all'Uomo ed alla Donna L'ATTO CREATIVO per questo si dice che gli sposi COOPERANO AL PROGETTO DI DIO, colui che nasce è dunque NEL PROGETTO DI DIO MA NON E' ANCORA PIENAMENTE REALIZZATO, CI VUOLE IL CONCEPIMENTO, solo dopo CON L'ALITO DELLA VITA TRASMESSO DA DIO DIVENTIAMO L'ESSERE.... ecco che anche per questo siamo contrari all'aborto, perchè ogni aborto è un progetto di Dio che viene meno....
Quando IL VERBO SI FECE CARNE Dio attese il "si" di Maria...e l'Angelo dice: "colui che nascerà lo chiamerai Gesù" non dice " nascerà Gesù", comprendi? il Verbo c'era da sempre, Gesù in quanto UOMO, NO! la divinità si unì alla carne NON viceversa [SM=g7566]

4) Il fatto che nasciamo in un certo periodo della storia è irrilevante... tuttavia è ovvio che ha importanza nel progetto di Dio...pensa ad un san Francesco perchè ieri e non oggi? Oggi abbiamo avuto una Madre Teresa di Calcutta, un san padre Pio ergo, quanti progetti di Dio sono stati massacrati nell'utero materno con l'aborto? IL PROGETTO DI DIO VA AVANTI lo stesso...

5) non c'è contraddizione perchè un conto è essere nel progetto e nei pensieri di Dio, altra cosa è la loro realizzazione che Dio HA COMMISSIONATO ALL'UOMO ED ALLA DONNA...per questo il Matrimonio e l'atto sessuale fra i coniugi è dichiarato da Cristo stesso indissolubile (i due saranno una carne sola) ed è UN SACRAMENTO [SM=g8864]

spero di averti aiutato alla comprensione....


[SM=g7427]







ehi gente, ria e malvagia, fino a quando dovrò sopportarvi?
Non avete mai pensato che anche la mia piacenza può avere dei limiti?
Beh, come si usa dire, vi spezzo una lancia in testa dicendovi che se non esistavate, bisognava inventarvi.
Anche perchè inventarvi, coi primati che avete, non è poi così tanto difficile!
[SM=g7405]
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