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Oggigiorno sempre meno persone si sposano: si preferiscono convivenze più o meno (in)stabili, se non vivere da single in relazioni ancor più volubili. C'è solo una categoria di persone che tiene spasmodicamente al matrimonio, come in altri tempi le fanciulle di paese: sono i gay!
Ed ecco allora che il Padre Germain Dufour (nella foto), parroco della chiesa di St. Servais a Liegi, Belgio, ha orgogliosamente organizzato e pubblicizzato la celebrazione del "primo matrimonio omosessuale nella Chiesa"; cerimonia, se così si può definire, svoltasi il 13 febbraio scorso, vigilia di San Valentino.
Il Padre Dufour è da manuale. Cappuccino di 65 anni, già senatore nel partito dei Verdi, poi candidato comunista, è stato, manco a dirlo, un prete operaio. Per chi non lo sapesse: quella dei preti operai fu un'esperienza che Pio XII vietò, ma naturalmente risorse nell'immediato postconcilio. Oggi i preti operai si sono estinti da soli: restano solo preti operai in pensione, data la loro età media...
Ma quel che ci colpisce della vicenda non è tanto il Padre Dufour. Si potrebbe dire che di spiriti originali è pieno il mondo. Il problema è che qui tanto originale e singolare non è: il sistema mediatico belga naturalmente esalta la scelta "coraggiosa" (giudicherete tra poco quanto l'aggettivo sia inappropriato) che va incontro ai reietti e ai discriminati superando odiosi ed obsoleti divieti imposti dal Vaticano.
Come ha reagito la Curia di Liegi? Ecco, qui viene il bello. A voi le parole del vicario generale della diocesi, Alphonse Borras:
Parlare di matrimonio in questo caso è un abuso di linguaggio. La Chiesa non riconosce che il matrimonio di due persone di sesso differente. Qui, è meglio parlare di unione. Un'unione che aveva tutte le apparenze della cerimonio del matrimonio.
Credo che il P. Germain Dufour, che è molto vicino ai poveri e a certe categorie della società, abbia fatto quello per benevolenza, ma non è quello che propone la Chiesa.
E alla domanda se ci saranno provvedimenti, ecco la risposta del vicario: No, non ci saranno sanzioni. In effetti, il P. Dufour dipende dal suo superiore cappuccini, e anche dal vescovo di Liegi, beninteso. Ci sarà senz'altro una nota, ma poco di più...
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