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Omelia S. Messa di apertura dell' ostensione della Sindone

Ultimo Aggiornamento: 12/04/2010 10:56
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10/04/2010 20:29

Apertura dell'Ostensione della Sindone: intervista con padre Lombardi

Inizia oggi, nel Duomo di Torino, l’evento tanto atteso dell’Ostensione della Sindone. Sono attesi fino al 23 maggio prossimo, giorno della chiusura, circa 2 milioni di pellegrini. Nel pomeriggio, l’apertura ufficiale dopo la Messa presieduta dal cardinale Severino Poletto, arcivescovo di Torino e custode pontificio della Sindone. Il Papa compirà per questa occasione una visita nel capoluogo piemontese il 2 maggio. A Torino è presente il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi. Sergio Centofanti gli ha chiesto di descriverci il clima di queste ore:


R. – Oggi è una bellissima giornata e direi che tutta la vita della città gira attorno all’apertura di questa Ostensione. Io mi trovo in questo momento qui vicino al Duomo e c’è un grande fermento, ma anche un grande raccoglimento. Sono presenti tantissime persone. E’ stata fatta già una prima visita per le autorità e per coloro che hanno collaborato all’organizzazione dell’Ostensione, guidata dal cardinale Poletto. Poi c’è stata la visita dei giornalisti: ce ne sono 1500 accreditati per la Sindone. Passano davanti alla Sindone, potendo fare le loro fotografie e i loro servizi televisivi. Dopo di loro, migliaia di volontari, che sono veramente una delle chiavi della buona riuscita di questa ostensione, perché sono migliaia le persone che si sono messe a disposizione: ci sono gli alpini, ci sono i membri delle associazioni cattoliche e anche tante singole persone. Sono loro che accolgono i visitatori, li accompagnano lungo l’itinerario e garantiscono quindi un clima di grande serenità e di ordine a questo grande evento. Le persone che seguono il percorso – ed io l’ho già potuto fare assieme ai giornalisti – hanno prima un tratto nei giardini reali, attraverso cui entrano gradualmente nella contemplazione della figura di Cristo, perché ci sono tante riproduzioni artistiche della grande mostra, che è stata allestita a Venaria, su Gesù Cristo, il suo corpo e la sua vita, per entrare in familiarità con la figura di Gesù Cristo. Poi si passa attraverso un lungo corridoio nei sotterranei del Palazzo Reale, che è accompagnato da canti in gregoriano e, quindi, si aiuta la concentrazione spirituale. E poi si passa alle due sale della prelettura, in cui vengono presentati dei brevi documentari di cinque minuti in alta definizione, che aiutano a leggere tutti i particolari della Sindone, in modo tale che quando poi si passa davanti al telo originale si sa bene quali sono tutti gli elementi essenziali da andare a riconoscere e a vedere. E poi si entra nel Duomo e ci si avvicina sempre in grande silenzio, in grande raccoglimento. Il Duomo è nella penombra e si può passare davanti alla Sindone ostensa, che è in posizione orizzontale. E’ un grande telo e si possono avere alcuni minuti di contemplazione. Naturalmente, tutta la preparazione aiuta molto a vivere in profondità l’esperienza della contemplazione di questa immagine straordinaria della Passione del Signore.

D. – Qual è la particolarità di questa Ostensione?

R. – Il titolo che è stato dato dal cardinale Poletto è “Passio hominis, Passio Christi”. Questa è una bella definizione per la meditazione che dobbiamo svolgere, perché c’è appunto Gesù Cristo che prende in sé tutta la sofferenza dell’umanità. E questa è la potenza straordinaria di questa immagine, che fa entrare in profondità in tutti gli elementi, in tutti gli aspetti della Passione di Gesù Cristo e aiuta a vedere tutti gli aspetti della passione, delle sofferenze dell’uomo, in questa luce cristiana.

D. – Qual è il messaggio della Sindone per noi oggi?

R. – E’ proprio ricordare, tenere presente, la sofferenza di Cristo per noi. Quindi, è una reliquia che ci rende presente le pagine più impressionanti del Vangelo e ci aiuta a rifare questa esperienza spirituale di Cristo, che soffre e muore per noi e ne comprendiamo intimamente il significato.

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