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L'imbecille idea della medicina della misericordia

Ultimo Aggiornamento: 11/04/2010 18:47
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Re:
martinicm, 11/04/2010 1.12:

comunque l'imbecille idea della medicna dalla misericordia non è una falsa interpretazione del concilio ma una esortazione pro-conciliare




[SM=g7497] ti dispiace spiegare cosa intendi dire?


Per Vilucchio la risposta sta nella pagina 1 andata dietro....







[Modificato da Caterina63 11/04/2010 13:20]
11/04/2010 18:30

Re: Re:
S_Daniele, 11/04/2010 12.06:




Semmai è pre-conciliare dato che è il discorso inaugurale del Concilio.
E questo ci fa comprendere quanto non ha alcuna valenza dogmatica ma è il pensiero soggettivo di un Papa che alcuni lo definiscono "visionario".




si talmente visionario che ha indetto il Concilio Vaticano II

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11/04/2010 18:38

Re: Re: Re:
martinicm, 11/04/2010 18.30:




si talmente visionario che ha indetto il Concilio Vaticano II





Ed è per questo che lo definiscono tale, proprio perchè ha indetto un Concilio in base ad una presunta visione.
11/04/2010 18:43

BOLLA «HUMANAE SALUTIS» DI GIOVANNI XXIII
PER LA CONVOCAZIONE DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II
Vaticano, 1961 dicembre 25


--------------------------------------------------------------------------------

Fascicolo pergamenaceo, mm. 400x285, ff. 9, rilegato in pergamena; sulla copertina: Concilium Oecumenicum Vaticanum II indicitur. Il documento «in forma libelli» reca la bolla di piombo appesa al filo di seta, color bianco e giallo, di dimensioni notevolmente più modeste che in precedenza (Ø mm 35).
ASV, Instr. Misc., 7934, ff. 1v‑2r

Non v’è dubbio che uno degli eventi che maggiormente ha inciso ed incide sulla vita della Chiesa del Novecento sia stato il Concilio Vaticano II (1961‑1965) con cui quasi si identifica il pontificato di Giovanni XXIII. A differenza dei precedenti concili, radunati per far fronte a necessità improrogabili per la vita della Chiesa (scismi, eresie, deviazioni, ecc.), il concilio voluto coraggiosamente da papa Roncalli nasceva dalla sua stessa concezione della Chiesa quale realtà viva e in divenire, segno profetico nel mondo. Nella visione ecclesiologica del «papa buono», già dagli anni del suo episcopato, si andava affacciando l’urgenza di ricondurre la Chiesa del nostro tempo alla purezza evangelica, per far uscire il cattolicesimo, anzi l’intero cristianesimo (da qui la convocazione a Roma e al concilio di «osservatori» laici e rappresentanti delle Chiese cristiane separate), con un impegno ed uno sforzo comune, da una lunga stagione storica che appariva al profetico papa Roncalli ormai conclusa e priva di avvenire. Gradualmente Giovanni XXIII giunse al progetto di un concilio ecumenico, certamente inatteso e non del tutto gradito alla stessa curia romana, sembrando a taluni impresa disperata o rischiosa, ma che la robusta fede del papa riuscì a rendere possibile e fecondo.

Nel proemio della stessa bolla di convocazione è espressa la matrice teologica della profezia giovannea, la forte fede nella presenza di Cristo nella sua Chiesa e l’ottimismo evangelico del papa (parte destra, dalla quinta riga: Humanae salutis reparator Christus Iesus, qui, antequam in caelum ascenderet a se electis Apostolis mandatum dedit, ut Evangelii lumen gentibus universis inferrent, iisdem pariter, ut credito ipsis muneri auctoritatem et firmamentum adderet, illud prolixe pollicitus est: «Ecce ego vobiscum sum omnibus diebus usque ad consummationem saeculi»). La bolla reca la rota, la sottoscrizione autografa del pontefice (Ego Ioannes Catholicae Ecclesiae episcopus) e le firme di 62 cardinali, fra le quali quella del cardinal Montini, successore di papa Giovanni (ff. 6r‑9v

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Re:
martinicm, 11/04/2010 18.43:

BOLLA «HUMANAE SALUTIS» DI GIOVANNI XXIII
PER LA CONVOCAZIONE DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II
Vaticano, 1961 dicembre 25


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Fascicolo pergamenaceo, mm. 400x285, ff. 9, rilegato in pergamena; sulla copertina: Concilium Oecumenicum Vaticanum II indicitur. Il documento «in forma libelli» reca la bolla di piombo appesa al filo di seta, color bianco e giallo, di dimensioni notevolmente più modeste che in precedenza (Ø mm 35).
ASV, Instr. Misc., 7934, ff. 1v‑2r

Non v’è dubbio che uno degli eventi che maggiormente ha inciso ed incide sulla vita della Chiesa del Novecento sia stato il Concilio Vaticano II (1961‑1965) con cui quasi si identifica il pontificato di Giovanni XXIII. A differenza dei precedenti concili, radunati per far fronte a necessità improrogabili per la vita della Chiesa (scismi, eresie, deviazioni, ecc.), il concilio voluto coraggiosamente da papa Roncalli nasceva dalla sua stessa concezione della Chiesa quale realtà viva e in divenire, segno profetico nel mondo. Nella visione ecclesiologica del «papa buono», già dagli anni del suo episcopato, si andava affacciando l’urgenza di ricondurre la Chiesa del nostro tempo alla purezza evangelica, per far uscire il cattolicesimo, anzi l’intero cristianesimo (da qui la convocazione a Roma e al concilio di «osservatori» laici e rappresentanti delle Chiese cristiane separate), con un impegno ed uno sforzo comune, da una lunga stagione storica che appariva al profetico papa Roncalli ormai conclusa e priva di avvenire. Gradualmente Giovanni XXIII giunse al progetto di un concilio ecumenico, certamente inatteso e non del tutto gradito alla stessa curia romana, sembrando a taluni impresa disperata o rischiosa, ma che la robusta fede del papa riuscì a rendere possibile e fecondo.

Nel proemio della stessa bolla di convocazione è espressa la matrice teologica della profezia giovannea, la forte fede nella presenza di Cristo nella sua Chiesa e l’ottimismo evangelico del papa (parte destra, dalla quinta riga: Humanae salutis reparator Christus Iesus, qui, antequam in caelum ascenderet a se electis Apostolis mandatum dedit, ut Evangelii lumen gentibus universis inferrent, iisdem pariter, ut credito ipsis muneri auctoritatem et firmamentum adderet, illud prolixe pollicitus est: «Ecce ego vobiscum sum omnibus diebus usque ad consummationem saeculi»). La bolla reca la rota, la sottoscrizione autografa del pontefice (Ego Ioannes Catholicae Ecclesiae episcopus) e le firme di 62 cardinali, fra le quali quella del cardinal Montini, successore di papa Giovanni (ff. 6r‑9v




Scusa, ma aldilà del fatto che non stai rispondendo nemmeno allo 0% delle argomentazioni poste, mi puoi dire dove hai copiato questo brano discutibilissimo?
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